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Il Corpo Elettrico
La mostra “Il Corpo Elettrico” porta alla luce il blocco originario della corrente, la sorgente della combustione segnica, poi fisica, finalmente mediatica. Durante l’inaugurazione, letture poetiche di Federico Barazza. Testi critico-creativi di Ivan Fassio.
Comunicato stampa
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Il Corpo Elettrico
Mostra a cura di Ivan Fassio
con Andrea Colucci - Serena Debianchi - Le Scapigliate
Inaugurazione mercoledì 21 febbraio, dalle 19
ERA AURORA
(di Davide Bava)
Lungo Dora Napoli, 6 (passaggio privato)
Torino
info: 3479916869
La mostra “Il Corpo Elettrico” porta alla luce il blocco originario della corrente, la sorgente della combustione segnica, poi fisica, finalmente mediatica. Da incisione disegno pittura, nell'esercizio giocoso con la materia e le superfici, passando attraverso l'azione estetica, la prassi evolutiva che rivela nuovi spiragli di senso, fino alla definitiva inversione dei linguaggi consueti, del conforme per abitudine. Nel miracolo dell'accensione, dell'avviamento garante di moto, tenuta, velocità.
L'arte-macchina, il dispositivo – da una parte – dove crepita e fuma la fucina della rappresentazione, nelle mille rifrazioni, nel riferimento, nell'allusione e nel gioco, infine: meta-testo. Sul fronte opposto, il circuito mittente-destinatario, dalla lettera imbustata al codice binario, dal telefono all'album fotografico di viaggio: sempre in potenziale levitazione, per gradi di zavorra in picchiata, implementazione, in processi continui di ottimizzazione. Al centro, il messaggio: fuoco, opaco grumo di passione, punto di frizione elettrica, nient'altro che neutro nucleo pregnante, libido, evacuata locuzione, arco teso dalla mira d'un cupido, senza ormai bersaglio.
Corpo è validità d'estensione, tutto tranne idea. Il resto, come la parola, nasce e cresce in relazione.
Andrea Colucci presenta una serie di movimenti fissati e arginati nella forma-quadro, in cui l'energia è filtrata in canali, tracciati, rivoli di deviazione o spurgo, alleggerimenti o brecce di superficie e tela. La materia si frantuma e si ricompone in spigoli, asprezze materiche e flussi temperati, impegnative salite e improvvise discese, dispersioni spazio-temporali: varianti insospettabili di un contrasto tra casualità e volontà plasmatrice dell'agente creatore, magnetica polarità tra oggettivazione e arbitrarietà del segno. Quando il tratto, la pittura, l'incisione effondono minore quantità di potenza, anche le resistenze si affievoliscono e le soluzioni si isolano e stagliano in definizioni miti e sospese. Magia dell'attrito.
Serena Debianchi propone una riflessione sulla trasformazione impercettibile e inevitabile del corpo. Lo scatto, coincidente con l'azione minimale e con lo stato di passività e pausa inerte, fissa il momento aprendo bivi di interpretazione. L'angolo visuale e l'amplificazione sono intesi in quanto mezzi di produzione nuova di significato: la parte per l'insieme si ricostruisce in unità. Nascono paesaggi, valichi, dove il colore della pelle si fa latteo tessuto primordiale. Solchi, passaggi, sentieri e traversate lasciano, tutt'al più, un alone: riferimento alle categorie di invisibilità e realtà. Nulla è, al mondo, se non tramite ingrandimento, avvicinamento e filtro sensibile. Animale lento e nomade per definizione, la chiocciola diventa metafora: traghetta il senso di una condizione umana, osservata dalle vette della pluralità di visioni.
Le Scapigliate (Betty Amicucci, Monica Carlone, Serena Debianchi, Anna Mancari) lavorano su sistemi di comunicatività e divulgazione. Pubblicità, moda, soluzioni contemporanee di informazione e sensibilizzazione contengono, nella stessa struttura linguistica, le potenzialità di ribaltamento e rivolgimento semantico. Le tematiche di matrice socialmente monopolizzante sono rivisitate con ironia: il significato consueto è trasgredito, superato, talvolta volutamente vanificato. Spine e rose della condivisione: qui la carica elettrostatica genera situazioni di induzione e deduzione, guizzi di spirito, intuizioni sorprendenti, svincolanti attimi di libera coscienza. A pelo d'acqua, abbandonato alla corrente e passibile di scossa, sogna ancora, candido e assoluto nella chiara definizione dell'immagine, il puro desiderio.
Ivan Fassio
Mostra a cura di Ivan Fassio
con Andrea Colucci - Serena Debianchi - Le Scapigliate
Inaugurazione mercoledì 21 febbraio, dalle 19
ERA AURORA
(di Davide Bava)
Lungo Dora Napoli, 6 (passaggio privato)
Torino
info: 3479916869
La mostra “Il Corpo Elettrico” porta alla luce il blocco originario della corrente, la sorgente della combustione segnica, poi fisica, finalmente mediatica. Da incisione disegno pittura, nell'esercizio giocoso con la materia e le superfici, passando attraverso l'azione estetica, la prassi evolutiva che rivela nuovi spiragli di senso, fino alla definitiva inversione dei linguaggi consueti, del conforme per abitudine. Nel miracolo dell'accensione, dell'avviamento garante di moto, tenuta, velocità.
L'arte-macchina, il dispositivo – da una parte – dove crepita e fuma la fucina della rappresentazione, nelle mille rifrazioni, nel riferimento, nell'allusione e nel gioco, infine: meta-testo. Sul fronte opposto, il circuito mittente-destinatario, dalla lettera imbustata al codice binario, dal telefono all'album fotografico di viaggio: sempre in potenziale levitazione, per gradi di zavorra in picchiata, implementazione, in processi continui di ottimizzazione. Al centro, il messaggio: fuoco, opaco grumo di passione, punto di frizione elettrica, nient'altro che neutro nucleo pregnante, libido, evacuata locuzione, arco teso dalla mira d'un cupido, senza ormai bersaglio.
Corpo è validità d'estensione, tutto tranne idea. Il resto, come la parola, nasce e cresce in relazione.
Andrea Colucci presenta una serie di movimenti fissati e arginati nella forma-quadro, in cui l'energia è filtrata in canali, tracciati, rivoli di deviazione o spurgo, alleggerimenti o brecce di superficie e tela. La materia si frantuma e si ricompone in spigoli, asprezze materiche e flussi temperati, impegnative salite e improvvise discese, dispersioni spazio-temporali: varianti insospettabili di un contrasto tra casualità e volontà plasmatrice dell'agente creatore, magnetica polarità tra oggettivazione e arbitrarietà del segno. Quando il tratto, la pittura, l'incisione effondono minore quantità di potenza, anche le resistenze si affievoliscono e le soluzioni si isolano e stagliano in definizioni miti e sospese. Magia dell'attrito.
Serena Debianchi propone una riflessione sulla trasformazione impercettibile e inevitabile del corpo. Lo scatto, coincidente con l'azione minimale e con lo stato di passività e pausa inerte, fissa il momento aprendo bivi di interpretazione. L'angolo visuale e l'amplificazione sono intesi in quanto mezzi di produzione nuova di significato: la parte per l'insieme si ricostruisce in unità. Nascono paesaggi, valichi, dove il colore della pelle si fa latteo tessuto primordiale. Solchi, passaggi, sentieri e traversate lasciano, tutt'al più, un alone: riferimento alle categorie di invisibilità e realtà. Nulla è, al mondo, se non tramite ingrandimento, avvicinamento e filtro sensibile. Animale lento e nomade per definizione, la chiocciola diventa metafora: traghetta il senso di una condizione umana, osservata dalle vette della pluralità di visioni.
Le Scapigliate (Betty Amicucci, Monica Carlone, Serena Debianchi, Anna Mancari) lavorano su sistemi di comunicatività e divulgazione. Pubblicità, moda, soluzioni contemporanee di informazione e sensibilizzazione contengono, nella stessa struttura linguistica, le potenzialità di ribaltamento e rivolgimento semantico. Le tematiche di matrice socialmente monopolizzante sono rivisitate con ironia: il significato consueto è trasgredito, superato, talvolta volutamente vanificato. Spine e rose della condivisione: qui la carica elettrostatica genera situazioni di induzione e deduzione, guizzi di spirito, intuizioni sorprendenti, svincolanti attimi di libera coscienza. A pelo d'acqua, abbandonato alla corrente e passibile di scossa, sogna ancora, candido e assoluto nella chiara definizione dell'immagine, il puro desiderio.
Ivan Fassio
21
febbraio 2018
Il Corpo Elettrico
Dal 21 febbraio al 21 marzo 2018
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
ERA AURORA
Torino, Lungo Dora Napoli, 6, (Torino)
Torino, Lungo Dora Napoli, 6, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 17 - 19 o su appuntamento 3479916869
Vernissage
21 Febbraio 2018, ore 19.00
Autore
Curatore