Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il cotto dell’Impruneta tra Tradizione e Innovazione
In occasione delle celebrazioni per i 700 anni del cotto Imprunetino, un convegno per raccontare come nel tempo questo prezioso materiale si sia rinnovato e abbia caratterizzato l’arte, l’architettura e l’arte dei giardini dal Rinascimento alla contemporaneità.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione delle celebrazioni per i 700 anni del cotto Imprunetino, un convegno per raccontare come nel tempo questo prezioso materiale si sia rinnovato e abbia caratterizzato l’arte, l’architettura e l’arte dei giardini dal Rinascimento alla contemporaneità.
Nel 1309 gli artigiani del cotto di Impruneta firmavano un atto ufficiale, conservato all’archivio di stato di Firenze, con il quale si associavano per meglio rispondere alle richieste dei nuovi committenti del Rinascimento, sancendo la nascita della corporazione dei fornaciai. Da allora il cotto, questo prezioso materiale frutto della combinazione di terra, acqua e fuoco, ha determinato lo sviluppo di un territorio, quello delle colline dell’Impruneta, rappresentandone l’eccellenza nel mondo.
Per questo il Comune dell’Impruneta ha deciso di affiancare alla serie di eventi di celebrazione del settecentenario del cotto, il cui fulcro è rappresentato dalla mostra “Il cotto dell’Impruneta, Maestri del Rinascimento e le fornaci di oggi”, una giornata di approfondimento alla scoperta delle migliori applicazioni di questo materiale nell’arte, nei progetti di architettura e nell’abbellimento dei giardini. Un nutrito numero di docenti universitari, storici dell’arte, cultori dell’estetica, architetti racconteranno di come i maestri artigiani di Impruneta prima e le moderne fornaci poi abbiano saputo rispondere alle esigenze creative degli artisti e alle necessità tecniche e tecnologiche degli architetti e di come la terra sia stata plasmata nei secoli in opere d’arte di eccelso valore.
L’evento vedrà anche, nuovamente riuniti, i principali produttori di cotto dell’Impruneta per commemorare l’atto del 1309 sottoscrivendo un nuovo atto di cooperazione che li accomuna nella costante ricerca dell’eccellenza. Le fornaci presenti nel Comune di Impruneta possono infatti vantare la recente acquisizione del prestigioso marchio di qualità “Ceramica Artistica e Tradizionale” istituito con la legge 188 del 1990 per tutelare la Denominazione di Origine delle produzioni di ceramica ai fini della difesa e della conservazione delle loro caratteristiche tecniche e produttive.
Il convegno si terrà nelle sale di un raro esempio di “palazzo di campagna” del rinascimento fiorentino e italiano, La Villa Corsini a Mezzomonte, che fu per un breve periodo residenza di Lorenzo il Magnifico e che oggi è una delle ultime ville medicee di proprietà privata. A conclusione dei lavori, il suo giardino all’italiana farà da sfondo al “rinfresco toscano”.
press contact: re.publique – Comunicazione d’Architettura T. 328.6433258 – re.publiquepress@gmail.com
segreteria organizzativa: Archea Associati T. 055 6582049 – staff@archea.it
IL COTTO DELL’IMPRUNETA
TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
In occasione delle celebrazioni per i 700 anni del cotto dell’Impruneta, un convegno per raccontare come nel tempo questo prezioso materiale si sia rinnovato e abbia caratterizzato l’arte, l’architettura e l’arte dei giardini dal rinascimento alla contemporaneità.
ore 16:00 – “Carta 2009”: sottoscrizione dell’atto di intesa tra le aziende del cotto di Impruneta
introduce
Cesare Baccetti, Presidente dell’Associazione Terre di Toscana
ore 17:00 – convegno
benvenuto
Giovanni Corsini, Architetto
saluti istituzionali
Ida Beneforti Gigli, Sindaco di Impruneta
Ambrogio Brenna, Assessore Regionale alle Attività Produttive
Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze
Sindaco del Comune di Firenze
Gerri Martinuzzi, Dirigente Area Sviluppo delle Imprese e del Mercato,
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Firenze
Cristina Acidini, Soprintendente al Polo Museale Fiorentino
Michele Gremigni, Presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Lorenzo Andrei, Presidente Associazione Fornaci Storiche e Artistiche di Impruneta
tradizione
Claudio Leonardi, Professore emerito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze
Dal Medioevo al Rinascimento
Luigi Zangheri, Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze
Dall’orto medievale al giardino del Rinascimento
Alfonso Acocella, Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara
Rossoitaliano
John Thomas Spike, Professore presso l’Università Europea e l’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum» di Roma
Il Cotto nell’arte tra Medioevo e Rinascimento
innovazione
Claudio De Polo Saibanti, Presidente della Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia
Gli Alinari e la fotografia: una nuova percezione del mondo
Giorgio Galletti, Architetto paesaggista
Conflitto e armonia fra giardino storico e innovazione
Carlo Farroni, Architetto Tecton Studio Associati
La terra è cotta
Lorenzo Giusti, Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università degli Studi di Siena
Terrecotte del contemporaneo: uno sguardo d’insieme
modera
Chiara Lucifero, Giornalista
IL COTTO DELL’IMPRUNETA
TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
TRADIZIONE
Claudio Leonardi
Professore emerito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze
Dal Medioevo al Rinascimento
“Il passaggio dal Medioevo all’Umanesimo e al Rinascimento
è un passaggio di civiltà. Nel senso che cambia il concetto
e il sentimento di Dio, e quindi dell’uomo e del cosmo.
L’uomo ha nell’Umanesimo una centralità diversa.
Questo è dovuto ad una modificazione della cultura che porta, tra l’altro ad un diverso senso del bello: si arriva, molto più di prima, al ritratto realista e alla preziosità delle cose comuni.”
Nato a Sacco di Rovereto (Trento) nel 1926, è stato professore ordinario di Storia della letteratura latina medievale all’Università di Lecce, di Perugia, di Siena e di Firenze.
Ha ricevuto la laurea honoris causa dell’Università di Lille
e dell’Ecole pratique des Hautes études di Parigi. Ha fondato
e dirige dal 1980 “Medioevo latino. Bollettino bibliografico
della cultura europea da Boezio ad Erasmo (sec.VI-XV)”.
Presso l’Unione Accademica Nazionale dirige dal 1980 il “Corpus philosophorum Medii Aevi e il “Catalogo dei manoscritti filosofici nelle biblioteche italiane”. È membro del Consiglio direttivo del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto; del Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo (Roma); socio della British Academy, dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corresponding Fellow della Mediaeval Academy
of America. Nel marzo 2007 ha ricevuto il diploma di “Professore Emerito” dal Ministro dell’Università e della Ricerca.
Luigi Zangheri
Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Firenze
Dall’orto medievale al giardino del Rinascimento
“Vasi, ovvero recipienti di terracotta destinati alla coltivazione di piante, furono utilizzati fino dall’antichità, anche se la parola con questo significato divenne di uso comune
in Italia solo a partire dal XIV secolo. Conche, tinozze, orci, e più semplici vasi in terracotta divennero infatti la cifra del giardino rinascimentale e barocco. Gli spartimenti definiti da un reticolo modulare furono materializzati non solo con sculture, ma soprattutto dai vasi. La produzione degli agrumi ne favorì la diffusione e non ci furono giardini che non ne ebbero. Ancora oggi, a Castello la collezione degli agrumi, ricca di oltre 500 esemplari diversi, dispone di grandi conche con impresso lo stemma mediceo perché risalgono al XVII secolo.”
Docente di Storia del giardino e del paesaggio nella Facoltà
di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, è Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, dopo essere stato Presidente del Comité international pour les paysages culturels ICOMOS-IFLA. È autore di oltre 180 pubblicazioni di storia dell’architettura, di storia del giardino e del paesaggio, e sul tema del restauro negli edifici monumentali e della museologia.
Si è occupato del restauro di edifici monumentali come il Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze e il chiostro
di Santa Chiara a Napoli.
Alfonso Acocella
Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Ferrara
Rossoitaliano
“L’intervento è legato al tema delle origini e al senso identitario dell’argilla cotta per la civiltà del costruire italiano. Di quel costruire in rosso mattone che appare nella notte dei tempi della civiltà italica, con uno sviluppo grandioso ad opera della civiltà etrusco-romana, trasmesso alla civiltà medioevale e poi a quella rinascimentale italiana. Nelle origini e nelle rinascenze dei materiali c’è sempre una parte del nostro presente architettonico. Gli archetipi nella loro semplicità
e chiarezza ci aiutano a capire meglio il senso dell’uso
e dell’essere dei materiali che, spesso, ancora oggi, ci appaiono per larghi tratti gli stessi di ieri. Al centro della conferenza saranno posti a valutazione interpretativa i temi degli archetipi, delle serie formali, delle permanenze e delle innovazioni
del costruire italiano in laterizio fra epoca antica, medioevale
e rinascimentale.”
Professore ordinario di Tecnologia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara dove è responsabile della Commissione “Relazioni esterne e comunicazione”. Attualmente insegna “Cultura tecnologica della progettazione” e “Costruzioni in pietra”.
È Vicepresidente di SitdA e Presidente del Comitato scientifico
del Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano
per il quale ha curato nel 2006 la Mostra “Rossoitaliano”.
È responsabile del settore Architettura della rivista “Costruire in laterizio” dell’ANDIL. Sul tema dell’architettura in cotto ha pubblicato una serie di fondamentali volumi che hanno interpretato i modi tradizionali ed innovativi d’uso del materiale. Nel 2005 ha editato in Rete il primo blog tematico d’architettura www.architetturadipietra.it sullo Stile litico, iscritto in un progetto iinnovativo di natura trasdisciplinare e di intelligenza collettiva.
John Thomas Spike
Professore presso l’Università Europea e l’Ateneo Pontificio
«Regina Apostolorum» di Roma
Il Cotto nell’arte tra Medioevo e Rinascimento
“Le belle opere di terracotta esposte nella mostra “Il cotto dell’Impruneta” sono il punto di partenza per un breve riassunto illustrato del successo di questa tecnica presso i maestri della scultura medioevale e rinascimentale. Saranno illustrate inoltre opere di pittura in cui appaiono raffigurazioni di oggetti
e ornamenti composti di terracotta. Tra gli artisti esaminati nella conferenza sono Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Pietro Torrigiani e Guido Mazzoni.”
Nato nel 1951 a New York City, ottiene il Ph.D. in Storia dell’Arte presso l’Università di Harvard. È uno storico dell’arte ed autore, specializzato nell’arte del Rinascimento e Barocco. È inoltre critico di arte contemporanea ed è stato direttore della Biennale di Firenze. Nel 2007, Spike è stato designato alla Facoltà di Storia dell’Arte Sacra per il corso sui fondamenti della storia dell’arte cristiana
nel Master organizzato congiuntamente dall’Università Europea
di Roma e dall’Ateneo Pontificio, il “Regina Apostolorum“.
INNOVAZIONE
Claudio De Polo Saibanti
Presidente della Fratelli Alinari,
Fondazione per la Storia della Fotografia
Gli Alinari e la fotografia: una nuova percezione del mondo
“Una carrellata delle più belle fotografie della Fondazione Fratelli Alinari racconterà il delicato passaggio dalla società moderna a quella contemporanea. La fotografia
ha rappresentato, sin dalla sua nascita nell’800,
un importante veicolo di diffusione della cultura raccontando con le sue istantanee modi e stili di vita.”
Nato a Genova il 17 luglio 1941, in seguito alla sua ascesa nell’azienda Stock nel corso degli anni ‘70, a soli 36 anni,
gli è stata riconosciuta l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica. Nel 1982 inizia ad occuparsi di Alinari
e ne diviene presidente nel 1984. Nel 1985 crea il Museo
di Storia della Fotografia unico e primo in Italia ad avere il ruolo
e la funzione educativa per una materia, quale la fotografia, ancora pressoché sconosciuta. Nel 1986 diviene Consigliere
di Amministrazione della Società Editrice “Il Mulino” di Bologna.
È stato Presidente del Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”. Dal 2005 è Presidente della Fondazione Alinari che gestisce il MNAF Museo Nazionale Alinari
della Fotografia inaugurato nel 2006.
Giorgio Galletti
Architetto paesaggista
Conflitto e armonia fra giardino storico e innovazione
“Nella conservazione dei giardini storici non sempre
è possibile limitarsi al puro mantenimento dello stato di fatto, soprattutto quando nuove destinazioni d’uso diano luogo
a strutture necessarie e imprescindibili. È il caso del giardino della Gherardesca a Firenze, che essendo annesso a un hotel di lusso, ha dovuto “assorbire” alcune strutture estranee alla sua storia ma necessarie. O villa Borghese a Roma, dove gli elementi tecnologici del parcheggio sotterraneo sono stati integrati nel disegno generale del giardino. O ancora il giardino “Habibiforever”, nella Palmeraie di Marrakech, un’antica fattoria coltivata a agrumi e olivi riadattata a residenza di lusso nel rispetto delle tradizioni agrarie arabe.”
Architetto, dal 1986 ha diretto l’Ufficio Ville, Parchi e Giardini della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze. Ha studiato presso Dumbarton Oaks, Washington DC, istituto della Harvard University specializzato negli studi sul paesaggio e i giardini e svolto un’intensa attività culturale, con pubblicazioni e convegni nazionali e internazionali sul tema dei giardini storici, oltre ad aver tenuto svariate conferenze in università italiane e straniere. È docente a contratto presso la facoltà di agraria a Perugia e nei master di paesaggistica dell’Università di Firenze e di Viterbo. Nel 2000 gli è stato conferito il premio Porcinai dall’Associazione Italiana Architetti del Paesaggio. Dal 2002 svolge attività di libero professionista realizzando numerosi progetti di restauro di giardini storici
e paesaggistici.
Carlo Farroni
Architetto Tecton Studio Associati
La terra è cotta
“Dall’amore per materiali quali il mattone e dall’incontro tra due personalità, l’architetto Carlo Farroni ed il dottor Leonardo Gherardi costruttore illuminato per il progetto
e la realizzazione degli Uffici della Microsoft in Roma,
è nata l’idea GHEFAR, in virtù anche della collaborazione
con Sannini Impruneta. Un innovativo rivestimento
di facciata che integra due diverse tipologie di intervento
su parete cieca e frangisole: un sistema costituito da quattro pezzi, interagenti tra loro che determinano l’intero spartito architettonico dell’edificio. L’accurata indagine degli elementi strutturali della facciata, l’analisi completa degli elementi
di supporto e la sinergia tra le aziende partecipanti
al progetto hanno portato ad un impiego del materiale
“cotto” che ne rivela al tempo stesso l’essenza materia, permettendo l’ulteriore rilancio di un materiale ricco
di significati.”
Nasce a Napoli nel 1958, dove si laurea in architettura
nel 1982 con una tesi in progettazione architettonica con
i Professori E.B. De Felice e P. Ciamarra. Già prima della laurea collabora attivamente con alcuni docenti della Facoltà
di Architettura di Napoli, collaborazione che si estenderà anche dopo il conseguimento del titolo di architetto. Dal 1986 svolge attività professionale, in proprio, dedicandosi prevalentemente alla realizzazione di opere pubbliche. Nel 1993 fonda la Tecton Studio Associati s.r.l. di cui è direttore tecnico. La Tecton Studio Associati con sedi a Roma, a Napoli e a Pechino svolge prevalentemente attività nel campo della progettazione architettonica, ambientale e nel restauro monumentale.
Lorenzo Giusti
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università degli Studi di Siena
Terrecotte del contemporaneo: uno sguardo d’insieme
“Un passaggio a volo radente sulla produzione artistica
dagli anni Sessanta ad oggi attraverso le opere in terracotta
di alcuni tra i più significativi autori italiani ed internazionali. Da Penone a Paladino, da Gormley a Xhafa, fino all’esperienza fiorentina di Mario Ceroli. Tra tradizione e innovazione,
gli artisti del contemporaneo riscoprono e interpretano
una materia che ha segnato la storia dell’arte e della civiltà.”
Storico e critico d’arte, le sue principali aree d’interesse sono
la storia della critica d’arte del XX secolo e le interazioni
tra letteratura e critica d’arte. Suoi saggi su questi argomenti sono comparsi in riviste di settore, cataloghi e atti di convegni. Svolge la sua attività presso il dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università di Siena, porta avanti parallelamente un’attività curatoriale rivolta alla produzione artistica contemporanea,
con particolare attenzione agli ambiti dell’ecoarte e del disegno. Per le Edizioni Liguori ha pubblicato, nel 2008, il volume Corrado Pavolini critico d’arte.
Nel 1309 gli artigiani del cotto di Impruneta firmavano un atto ufficiale, conservato all’archivio di stato di Firenze, con il quale si associavano per meglio rispondere alle richieste dei nuovi committenti del Rinascimento, sancendo la nascita della corporazione dei fornaciai. Da allora il cotto, questo prezioso materiale frutto della combinazione di terra, acqua e fuoco, ha determinato lo sviluppo di un territorio, quello delle colline dell’Impruneta, rappresentandone l’eccellenza nel mondo.
Per questo il Comune dell’Impruneta ha deciso di affiancare alla serie di eventi di celebrazione del settecentenario del cotto, il cui fulcro è rappresentato dalla mostra “Il cotto dell’Impruneta, Maestri del Rinascimento e le fornaci di oggi”, una giornata di approfondimento alla scoperta delle migliori applicazioni di questo materiale nell’arte, nei progetti di architettura e nell’abbellimento dei giardini. Un nutrito numero di docenti universitari, storici dell’arte, cultori dell’estetica, architetti racconteranno di come i maestri artigiani di Impruneta prima e le moderne fornaci poi abbiano saputo rispondere alle esigenze creative degli artisti e alle necessità tecniche e tecnologiche degli architetti e di come la terra sia stata plasmata nei secoli in opere d’arte di eccelso valore.
L’evento vedrà anche, nuovamente riuniti, i principali produttori di cotto dell’Impruneta per commemorare l’atto del 1309 sottoscrivendo un nuovo atto di cooperazione che li accomuna nella costante ricerca dell’eccellenza. Le fornaci presenti nel Comune di Impruneta possono infatti vantare la recente acquisizione del prestigioso marchio di qualità “Ceramica Artistica e Tradizionale” istituito con la legge 188 del 1990 per tutelare la Denominazione di Origine delle produzioni di ceramica ai fini della difesa e della conservazione delle loro caratteristiche tecniche e produttive.
Il convegno si terrà nelle sale di un raro esempio di “palazzo di campagna” del rinascimento fiorentino e italiano, La Villa Corsini a Mezzomonte, che fu per un breve periodo residenza di Lorenzo il Magnifico e che oggi è una delle ultime ville medicee di proprietà privata. A conclusione dei lavori, il suo giardino all’italiana farà da sfondo al “rinfresco toscano”.
press contact: re.publique – Comunicazione d’Architettura T. 328.6433258 – re.publiquepress@gmail.com
segreteria organizzativa: Archea Associati T. 055 6582049 – staff@archea.it
IL COTTO DELL’IMPRUNETA
TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
In occasione delle celebrazioni per i 700 anni del cotto dell’Impruneta, un convegno per raccontare come nel tempo questo prezioso materiale si sia rinnovato e abbia caratterizzato l’arte, l’architettura e l’arte dei giardini dal rinascimento alla contemporaneità.
ore 16:00 – “Carta 2009”: sottoscrizione dell’atto di intesa tra le aziende del cotto di Impruneta
introduce
Cesare Baccetti, Presidente dell’Associazione Terre di Toscana
ore 17:00 – convegno
benvenuto
Giovanni Corsini, Architetto
saluti istituzionali
Ida Beneforti Gigli, Sindaco di Impruneta
Ambrogio Brenna, Assessore Regionale alle Attività Produttive
Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze
Sindaco del Comune di Firenze
Gerri Martinuzzi, Dirigente Area Sviluppo delle Imprese e del Mercato,
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Firenze
Cristina Acidini, Soprintendente al Polo Museale Fiorentino
Michele Gremigni, Presidente Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Lorenzo Andrei, Presidente Associazione Fornaci Storiche e Artistiche di Impruneta
tradizione
Claudio Leonardi, Professore emerito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze
Dal Medioevo al Rinascimento
Luigi Zangheri, Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze
Dall’orto medievale al giardino del Rinascimento
Alfonso Acocella, Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara
Rossoitaliano
John Thomas Spike, Professore presso l’Università Europea e l’Ateneo Pontificio «Regina Apostolorum» di Roma
Il Cotto nell’arte tra Medioevo e Rinascimento
innovazione
Claudio De Polo Saibanti, Presidente della Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia
Gli Alinari e la fotografia: una nuova percezione del mondo
Giorgio Galletti, Architetto paesaggista
Conflitto e armonia fra giardino storico e innovazione
Carlo Farroni, Architetto Tecton Studio Associati
La terra è cotta
Lorenzo Giusti, Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università degli Studi di Siena
Terrecotte del contemporaneo: uno sguardo d’insieme
modera
Chiara Lucifero, Giornalista
IL COTTO DELL’IMPRUNETA
TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
TRADIZIONE
Claudio Leonardi
Professore emerito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze
Dal Medioevo al Rinascimento
“Il passaggio dal Medioevo all’Umanesimo e al Rinascimento
è un passaggio di civiltà. Nel senso che cambia il concetto
e il sentimento di Dio, e quindi dell’uomo e del cosmo.
L’uomo ha nell’Umanesimo una centralità diversa.
Questo è dovuto ad una modificazione della cultura che porta, tra l’altro ad un diverso senso del bello: si arriva, molto più di prima, al ritratto realista e alla preziosità delle cose comuni.”
Nato a Sacco di Rovereto (Trento) nel 1926, è stato professore ordinario di Storia della letteratura latina medievale all’Università di Lecce, di Perugia, di Siena e di Firenze.
Ha ricevuto la laurea honoris causa dell’Università di Lille
e dell’Ecole pratique des Hautes études di Parigi. Ha fondato
e dirige dal 1980 “Medioevo latino. Bollettino bibliografico
della cultura europea da Boezio ad Erasmo (sec.VI-XV)”.
Presso l’Unione Accademica Nazionale dirige dal 1980 il “Corpus philosophorum Medii Aevi e il “Catalogo dei manoscritti filosofici nelle biblioteche italiane”. È membro del Consiglio direttivo del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto; del Consiglio direttivo dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo (Roma); socio della British Academy, dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corresponding Fellow della Mediaeval Academy
of America. Nel marzo 2007 ha ricevuto il diploma di “Professore Emerito” dal Ministro dell’Università e della Ricerca.
Luigi Zangheri
Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Firenze
Dall’orto medievale al giardino del Rinascimento
“Vasi, ovvero recipienti di terracotta destinati alla coltivazione di piante, furono utilizzati fino dall’antichità, anche se la parola con questo significato divenne di uso comune
in Italia solo a partire dal XIV secolo. Conche, tinozze, orci, e più semplici vasi in terracotta divennero infatti la cifra del giardino rinascimentale e barocco. Gli spartimenti definiti da un reticolo modulare furono materializzati non solo con sculture, ma soprattutto dai vasi. La produzione degli agrumi ne favorì la diffusione e non ci furono giardini che non ne ebbero. Ancora oggi, a Castello la collezione degli agrumi, ricca di oltre 500 esemplari diversi, dispone di grandi conche con impresso lo stemma mediceo perché risalgono al XVII secolo.”
Docente di Storia del giardino e del paesaggio nella Facoltà
di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, è Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, dopo essere stato Presidente del Comité international pour les paysages culturels ICOMOS-IFLA. È autore di oltre 180 pubblicazioni di storia dell’architettura, di storia del giardino e del paesaggio, e sul tema del restauro negli edifici monumentali e della museologia.
Si è occupato del restauro di edifici monumentali come il Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze e il chiostro
di Santa Chiara a Napoli.
Alfonso Acocella
Professore presso la Facoltà di Architettura dell’Università
degli Studi di Ferrara
Rossoitaliano
“L’intervento è legato al tema delle origini e al senso identitario dell’argilla cotta per la civiltà del costruire italiano. Di quel costruire in rosso mattone che appare nella notte dei tempi della civiltà italica, con uno sviluppo grandioso ad opera della civiltà etrusco-romana, trasmesso alla civiltà medioevale e poi a quella rinascimentale italiana. Nelle origini e nelle rinascenze dei materiali c’è sempre una parte del nostro presente architettonico. Gli archetipi nella loro semplicità
e chiarezza ci aiutano a capire meglio il senso dell’uso
e dell’essere dei materiali che, spesso, ancora oggi, ci appaiono per larghi tratti gli stessi di ieri. Al centro della conferenza saranno posti a valutazione interpretativa i temi degli archetipi, delle serie formali, delle permanenze e delle innovazioni
del costruire italiano in laterizio fra epoca antica, medioevale
e rinascimentale.”
Professore ordinario di Tecnologia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura di Ferrara dove è responsabile della Commissione “Relazioni esterne e comunicazione”. Attualmente insegna “Cultura tecnologica della progettazione” e “Costruzioni in pietra”.
È Vicepresidente di SitdA e Presidente del Comitato scientifico
del Museo dinamico del laterizio e delle terrecotte di Marsciano
per il quale ha curato nel 2006 la Mostra “Rossoitaliano”.
È responsabile del settore Architettura della rivista “Costruire in laterizio” dell’ANDIL. Sul tema dell’architettura in cotto ha pubblicato una serie di fondamentali volumi che hanno interpretato i modi tradizionali ed innovativi d’uso del materiale. Nel 2005 ha editato in Rete il primo blog tematico d’architettura www.architetturadipietra.it sullo Stile litico, iscritto in un progetto iinnovativo di natura trasdisciplinare e di intelligenza collettiva.
John Thomas Spike
Professore presso l’Università Europea e l’Ateneo Pontificio
«Regina Apostolorum» di Roma
Il Cotto nell’arte tra Medioevo e Rinascimento
“Le belle opere di terracotta esposte nella mostra “Il cotto dell’Impruneta” sono il punto di partenza per un breve riassunto illustrato del successo di questa tecnica presso i maestri della scultura medioevale e rinascimentale. Saranno illustrate inoltre opere di pittura in cui appaiono raffigurazioni di oggetti
e ornamenti composti di terracotta. Tra gli artisti esaminati nella conferenza sono Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Pietro Torrigiani e Guido Mazzoni.”
Nato nel 1951 a New York City, ottiene il Ph.D. in Storia dell’Arte presso l’Università di Harvard. È uno storico dell’arte ed autore, specializzato nell’arte del Rinascimento e Barocco. È inoltre critico di arte contemporanea ed è stato direttore della Biennale di Firenze. Nel 2007, Spike è stato designato alla Facoltà di Storia dell’Arte Sacra per il corso sui fondamenti della storia dell’arte cristiana
nel Master organizzato congiuntamente dall’Università Europea
di Roma e dall’Ateneo Pontificio, il “Regina Apostolorum“.
INNOVAZIONE
Claudio De Polo Saibanti
Presidente della Fratelli Alinari,
Fondazione per la Storia della Fotografia
Gli Alinari e la fotografia: una nuova percezione del mondo
“Una carrellata delle più belle fotografie della Fondazione Fratelli Alinari racconterà il delicato passaggio dalla società moderna a quella contemporanea. La fotografia
ha rappresentato, sin dalla sua nascita nell’800,
un importante veicolo di diffusione della cultura raccontando con le sue istantanee modi e stili di vita.”
Nato a Genova il 17 luglio 1941, in seguito alla sua ascesa nell’azienda Stock nel corso degli anni ‘70, a soli 36 anni,
gli è stata riconosciuta l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica. Nel 1982 inizia ad occuparsi di Alinari
e ne diviene presidente nel 1984. Nel 1985 crea il Museo
di Storia della Fotografia unico e primo in Italia ad avere il ruolo
e la funzione educativa per una materia, quale la fotografia, ancora pressoché sconosciuta. Nel 1986 diviene Consigliere
di Amministrazione della Società Editrice “Il Mulino” di Bologna.
È stato Presidente del Museo della Comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”. Dal 2005 è Presidente della Fondazione Alinari che gestisce il MNAF Museo Nazionale Alinari
della Fotografia inaugurato nel 2006.
Giorgio Galletti
Architetto paesaggista
Conflitto e armonia fra giardino storico e innovazione
“Nella conservazione dei giardini storici non sempre
è possibile limitarsi al puro mantenimento dello stato di fatto, soprattutto quando nuove destinazioni d’uso diano luogo
a strutture necessarie e imprescindibili. È il caso del giardino della Gherardesca a Firenze, che essendo annesso a un hotel di lusso, ha dovuto “assorbire” alcune strutture estranee alla sua storia ma necessarie. O villa Borghese a Roma, dove gli elementi tecnologici del parcheggio sotterraneo sono stati integrati nel disegno generale del giardino. O ancora il giardino “Habibiforever”, nella Palmeraie di Marrakech, un’antica fattoria coltivata a agrumi e olivi riadattata a residenza di lusso nel rispetto delle tradizioni agrarie arabe.”
Architetto, dal 1986 ha diretto l’Ufficio Ville, Parchi e Giardini della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Firenze. Ha studiato presso Dumbarton Oaks, Washington DC, istituto della Harvard University specializzato negli studi sul paesaggio e i giardini e svolto un’intensa attività culturale, con pubblicazioni e convegni nazionali e internazionali sul tema dei giardini storici, oltre ad aver tenuto svariate conferenze in università italiane e straniere. È docente a contratto presso la facoltà di agraria a Perugia e nei master di paesaggistica dell’Università di Firenze e di Viterbo. Nel 2000 gli è stato conferito il premio Porcinai dall’Associazione Italiana Architetti del Paesaggio. Dal 2002 svolge attività di libero professionista realizzando numerosi progetti di restauro di giardini storici
e paesaggistici.
Carlo Farroni
Architetto Tecton Studio Associati
La terra è cotta
“Dall’amore per materiali quali il mattone e dall’incontro tra due personalità, l’architetto Carlo Farroni ed il dottor Leonardo Gherardi costruttore illuminato per il progetto
e la realizzazione degli Uffici della Microsoft in Roma,
è nata l’idea GHEFAR, in virtù anche della collaborazione
con Sannini Impruneta. Un innovativo rivestimento
di facciata che integra due diverse tipologie di intervento
su parete cieca e frangisole: un sistema costituito da quattro pezzi, interagenti tra loro che determinano l’intero spartito architettonico dell’edificio. L’accurata indagine degli elementi strutturali della facciata, l’analisi completa degli elementi
di supporto e la sinergia tra le aziende partecipanti
al progetto hanno portato ad un impiego del materiale
“cotto” che ne rivela al tempo stesso l’essenza materia, permettendo l’ulteriore rilancio di un materiale ricco
di significati.”
Nasce a Napoli nel 1958, dove si laurea in architettura
nel 1982 con una tesi in progettazione architettonica con
i Professori E.B. De Felice e P. Ciamarra. Già prima della laurea collabora attivamente con alcuni docenti della Facoltà
di Architettura di Napoli, collaborazione che si estenderà anche dopo il conseguimento del titolo di architetto. Dal 1986 svolge attività professionale, in proprio, dedicandosi prevalentemente alla realizzazione di opere pubbliche. Nel 1993 fonda la Tecton Studio Associati s.r.l. di cui è direttore tecnico. La Tecton Studio Associati con sedi a Roma, a Napoli e a Pechino svolge prevalentemente attività nel campo della progettazione architettonica, ambientale e nel restauro monumentale.
Lorenzo Giusti
Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici dell’Università degli Studi di Siena
Terrecotte del contemporaneo: uno sguardo d’insieme
“Un passaggio a volo radente sulla produzione artistica
dagli anni Sessanta ad oggi attraverso le opere in terracotta
di alcuni tra i più significativi autori italiani ed internazionali. Da Penone a Paladino, da Gormley a Xhafa, fino all’esperienza fiorentina di Mario Ceroli. Tra tradizione e innovazione,
gli artisti del contemporaneo riscoprono e interpretano
una materia che ha segnato la storia dell’arte e della civiltà.”
Storico e critico d’arte, le sue principali aree d’interesse sono
la storia della critica d’arte del XX secolo e le interazioni
tra letteratura e critica d’arte. Suoi saggi su questi argomenti sono comparsi in riviste di settore, cataloghi e atti di convegni. Svolge la sua attività presso il dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università di Siena, porta avanti parallelamente un’attività curatoriale rivolta alla produzione artistica contemporanea,
con particolare attenzione agli ambiti dell’ecoarte e del disegno. Per le Edizioni Liguori ha pubblicato, nel 2008, il volume Corrado Pavolini critico d’arte.
10
luglio 2009
Il cotto dell’Impruneta tra Tradizione e Innovazione
10 luglio 2009
incontro - conferenza
Location
LABORATORIO D’ARTE – VILLA CORSINI DI MOZZOMONTE
Impruneta, Via Imprunetana Per Pozzolatico, 108, (Firenze)
Impruneta, Via Imprunetana Per Pozzolatico, 108, (Firenze)
Vernissage
10 Luglio 2009, ore 16