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Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore
Cibo, sesso, vita e morte, le stesse passioni che animano il progetto di “Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore”; una mostra che, sviluppandosi sul manifesto parallelismo con il capolavoro greenawaiano, intende catalizzare le energie creative, costruttive, relazionali e mentali di tutti i protagonisti del fragile ed arcano sistema dell’arte, in un unicum tra vita, emozione ed esperienza artistica
Comunicato stampa
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“Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante”. Parafrasando Peter Greenaway “Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore”. Peter Greenaway. Un regista controverso e unico. L’incontro sinestetico, nella sua produzione, tra pittura e tecnica cinematografica è innegabile. A parte i sui trascorsi giovanili come pittore, in tutte le pellicole i riferimenti alle atmosfere di celebri dipinti non sono assolutamente un fatto accessorio. Così nell’affascinante lungometraggio del 1989, gli sfondi sono concepiti seguendo un’idea estetizzante che prende spunto da “Il banchetto degli ufficiali del corpo degli arcieri di San Giorgio” di Frans Hals e da “La cena in casa Levi” di Paolo Veronese. Scenografie che come abiti vestono i personaggi delle loro emozioni e passioni profonde: cibo, sesso, vita e morte.
Cibo, sesso, vita e morte, le stesse passioni che animano il progetto di “Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore”; una mostra che, sviluppandosi sul manifesto parallelismo con il capolavoro greenawaiano, intende catalizzare le energie creative, costruttive, relazionali e mentali di tutti i protagonisti del fragile ed arcano sistema dell’arte, in un unicum tra vita, emozione ed esperienza artistica. Quasi un esperimento, dove però l’obiettivo è l’esperienza stessa, il vissuto quotidiano e il rapporto continuativo, quasi forzato ma casuale, tra persone unite dal fil rouge dell’identità tra vita e arte. Diciotto artisti pugliesi, chiamati a confrontarsi con se stessi, con la loro innata capacità di trasformare le immagini in turbamento della comunicazione, a sublimare il proprio talento nella difficile impresa di realizzare un’opera destinata ad abitare provvisoriamente un habitat contaminato da scenografie opulente ed eccessive ricche di drappi, cristalli e tappeti persiani. Plenilunio alla Fortezza, grande masseria fortificata del XIII sec., diventa una quinta teatrale in cui il reale si confonde tra visionarietà barocche, sfarzi formali, sensualità e degustazioni d’autore.
Non una galleria, non un museo, non un luogo “neutro” in cui sono le opere a descrivere l’ambiente, ma l’esatto contrario. Una location maestosa, sontuosa, di un lusso ostentato da rasentare il grottesco, esattamente come nel film di Greenaway, dove le opere sembrano essere lì quasi per caso, o meglio, per qualche strano caso, perché non confondendosi mai con l’arredamento, raccontano un progetto giocato sul filo sottile di accumulo e sottrazione. Dipinti, fotografie ed istallazioni, invadono il campo penetrando capillarmente l’interno dello stabile fino a diventarne arteria pulsante, creano un cortocircuito visivo reinventando non solo l’estetica ma anche la storia del luogo.
Sedici artisti internazionali, chiudono il cerchio inserendosi quasi come elemento di “disturbo”, le loro opere come oggetti di culto e di collezione alimentano il senso di precarietà e visionarietà di tutta la mostra.
Un Gran Galà aprirà la manifestazione di arte contemporanea: il concerto visionario “Cadavre Exquis” allieterà la serata insieme ad esibizioni di danza contemporanea, performance e live painting, degustazioni di speciali menu d’autore. Un dono e un esibizione, un affascinante tableau vivant, evento da non perdere.
Cibo, sesso, vita e morte, le stesse passioni che animano il progetto di “Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore”; una mostra che, sviluppandosi sul manifesto parallelismo con il capolavoro greenawaiano, intende catalizzare le energie creative, costruttive, relazionali e mentali di tutti i protagonisti del fragile ed arcano sistema dell’arte, in un unicum tra vita, emozione ed esperienza artistica. Quasi un esperimento, dove però l’obiettivo è l’esperienza stessa, il vissuto quotidiano e il rapporto continuativo, quasi forzato ma casuale, tra persone unite dal fil rouge dell’identità tra vita e arte. Diciotto artisti pugliesi, chiamati a confrontarsi con se stessi, con la loro innata capacità di trasformare le immagini in turbamento della comunicazione, a sublimare il proprio talento nella difficile impresa di realizzare un’opera destinata ad abitare provvisoriamente un habitat contaminato da scenografie opulente ed eccessive ricche di drappi, cristalli e tappeti persiani. Plenilunio alla Fortezza, grande masseria fortificata del XIII sec., diventa una quinta teatrale in cui il reale si confonde tra visionarietà barocche, sfarzi formali, sensualità e degustazioni d’autore.
Non una galleria, non un museo, non un luogo “neutro” in cui sono le opere a descrivere l’ambiente, ma l’esatto contrario. Una location maestosa, sontuosa, di un lusso ostentato da rasentare il grottesco, esattamente come nel film di Greenaway, dove le opere sembrano essere lì quasi per caso, o meglio, per qualche strano caso, perché non confondendosi mai con l’arredamento, raccontano un progetto giocato sul filo sottile di accumulo e sottrazione. Dipinti, fotografie ed istallazioni, invadono il campo penetrando capillarmente l’interno dello stabile fino a diventarne arteria pulsante, creano un cortocircuito visivo reinventando non solo l’estetica ma anche la storia del luogo.
Sedici artisti internazionali, chiudono il cerchio inserendosi quasi come elemento di “disturbo”, le loro opere come oggetti di culto e di collezione alimentano il senso di precarietà e visionarietà di tutta la mostra.
Un Gran Galà aprirà la manifestazione di arte contemporanea: il concerto visionario “Cadavre Exquis” allieterà la serata insieme ad esibizioni di danza contemporanea, performance e live painting, degustazioni di speciali menu d’autore. Un dono e un esibizione, un affascinante tableau vivant, evento da non perdere.
25
maggio 2008
Il cuoco, l’architetto, l’artista e il suo curatore
Dal 25 maggio al 10 giugno 2008
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
LA FORTEZZA
Mola Di Bari, Via Sant'egidio, (Bari)
Mola Di Bari, Via Sant'egidio, (Bari)
Orario di apertura
16-20 tutti i giorni
Vernissage
25 Maggio 2008, ore 19
Autore
Curatore