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Il falò delle vanità
Sette artiste di diversa provenienza e di varie generazioni interpretano questo sentimento così perverso ma allo stesso tempo così presente in ogni essere umano
Comunicato stampa
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La Biale Cerruti Art Gallery in occasione della seconda edizione della Giornata del Contemporaneo è lieta di presentare “Il Falò delle vanità” . Le artiste invitate a raccontare tutte (o quasi) le facce della vanità sono: Antonia Ciampi, Antonella Cinelli, Matilde Domestico, Lucia Gangari, Olivia Gozzano, Manuela Menici, Vittoria Vanghelis.
Sette artiste di diversa provenienza e di varie generazioni interpretano questo sentimento così perverso ma allo stesso tempo così presente in ogni essere umano.
La vanità come diceva Barbey d’Aurevilly è una filosofia di vita che si riassume efficacemente come inquieta ricerca dell’approvazione altrui. Riconoscere la vanità di tutte le cose significa accettarne la loro natura provvisoria, non definitiva, non assoluta, così come anche l’“io”, la propria soggettività, in quanto transitoria, è soggetta al mutamento.
Parlando di vanità una cosa è certa, non esiste un animale più vanitoso dell’essere umano. Dal presidente di uno Stato, che si gonfia ridicolmente il petto per sembrare importante, al più modesto cittadino che si “dà delle arie”.
Che la donna sia vanitosa è reputato normale e, nel caso in cui sia bella, la vanità diviene addirittura una componente della sua bellezza. Se invece la vanitosa è brutta suscita simpatia, perché ha coraggio. La vanità femminile è un vezzo innocuo, che non toglie nulla all’intelligenza e alla forza di carattere.
Ma ci sono anche tante altre forme di vanità che ispirano alternativamente simpatia e irritazione.
Insomma, ce n’è per tutti. Esiste qualcuno convinto che la vanità non lo riguardi?
Sette artiste di diversa provenienza e di varie generazioni interpretano questo sentimento così perverso ma allo stesso tempo così presente in ogni essere umano.
La vanità come diceva Barbey d’Aurevilly è una filosofia di vita che si riassume efficacemente come inquieta ricerca dell’approvazione altrui. Riconoscere la vanità di tutte le cose significa accettarne la loro natura provvisoria, non definitiva, non assoluta, così come anche l’“io”, la propria soggettività, in quanto transitoria, è soggetta al mutamento.
Parlando di vanità una cosa è certa, non esiste un animale più vanitoso dell’essere umano. Dal presidente di uno Stato, che si gonfia ridicolmente il petto per sembrare importante, al più modesto cittadino che si “dà delle arie”.
Che la donna sia vanitosa è reputato normale e, nel caso in cui sia bella, la vanità diviene addirittura una componente della sua bellezza. Se invece la vanitosa è brutta suscita simpatia, perché ha coraggio. La vanità femminile è un vezzo innocuo, che non toglie nulla all’intelligenza e alla forza di carattere.
Ma ci sono anche tante altre forme di vanità che ispirano alternativamente simpatia e irritazione.
Insomma, ce n’è per tutti. Esiste qualcuno convinto che la vanità non lo riguardi?
14
ottobre 2006
Il falò delle vanità
Dal 14 al 23 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
BIALE CERRUTI ART GALLERY
Siena, Via Delle Campane, 9, (Siena)
Siena, Via Delle Campane, 9, (Siena)
Orario di apertura
10,30-12.30 e 15,00-19,30
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 17.30
Autore