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IL FILO DIMENTICATO – 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore
Una scatola di fili da ricamo di una donna ebrea, scoperta in un bric à brac parigino, segna il punto di partenza de IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli Anni bui di San Vittore, un’inedita mostra di opere cucite a mano dalle detenute di San Vittore su disegni di Alice Werblowsky, realizzata nell’ambito della Giornata della Memoria e in esposizione dal 25 al 27 gennaio 2013 all’interno del IV raggio della Casa Circondariale San Vittore (Piazza Gaetano Filangieri 2 Milano). Proprio nel Raggio dove furono rinchiusi in un primo momento gli ebrei poi trasferiti al V Raggio prima di essere mandati nei campi di sterminio.
Comunicato stampa
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Giornata della Memoria 2013
IL FILO DIMENTICATO - 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore
20 opere di Alice Werblowsky cucite a mano dalle detenute di San Vittore
riportano alla luce un biennio drammatico della storia italiana e milanese
Dal 25 al 27 gennaio 2013 presso Casa Circondariale San Vittore Piazza G. Filangieri 2 Milano
e dal 3 al 10 febbraio 2013 presso Spazio Energolab Via Plinio 38 Milano
www.facebook.com/IlFiloDimenticato
Una scatola di fili da ricamo di una donna ebrea, scoperta in un bric à brac parigino, segna il punto di partenza de IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli Anni bui di San Vittore, un’inedita mostra di opere cucite a mano dalle detenute di San Vittore su disegni di Alice Werblowsky, realizzata nell’ambito della Giornata della Memoria e in esposizione dal 25 al 27 gennaio 2013 all’interno del IV raggio della Casa Circondariale San Vittore (Piazza Gaetano Filangieri 2 Milano). Proprio nel Raggio dove furono rinchiusi in un primo momento gli ebrei poi trasferiti al V Raggio prima di essere mandati nei campi di sterminio.
Un’esposizione unica e originale che, dopo la tappa di San Vittore proseguirà presso Spazio Energolab di Via Plinio 38 Milano, dal 3 al 10 febbraio 2013. Un viaggio commovente giocato su venti opere, alcune eseguite sulle stesse lenzuola del carcere, che riportano alla memoria i drammatici episodi accaduti a San Vittore tra il ‘43 e il ‘45, ricamati a punto filza da ventitre detenute di San Vittore: Sabina, Sanela, Nadica, Susanna, Malena, Razja, Patricia, Taide, Sara, Elisabetta, Mariangela, Lidia, Loredana, Annamaria, Claudia, Cristina, Sarioska, Loredana, Rosa, Isabella, Paola, Katia, Marianna. Tre mesi d’intenso lavoro collettivo e di grande cooperazione tra le detenute di San Vittore ed la curatrice del progetto.
Un percorso inusuale ed emotivamente toccante attraverso un biennio drammatico della storia italiana e in particolare milanese, che ha visto le SS trasformare uno dei più conosciuti istituti di pena in un vero campo di internamento, nel quale furono reclusi in condizioni disumane centinaia e centinaia di ebrei e detenuti politici.
Al loro arrivo nel penitenziario gli ebrei non venivano registrati con nome e cognome ma solo con la lettera E seguita da un numero (E1, E2, E3…): niente più identità, isolamento totale. Subirono torture, stupri e violenze. Del gruppo di 600 adulti e 40 bambini partiti da San Vittore il 30 gennaio ‘44 con destinazione Auschwitz-Birkenau, tornarono solo 14 adulti e una ragazzina di 13 anni: Liliana Segre. In due anni i convogli in partenza da San Vittore verso i campi di sterminio e di transito furono complessivamente 15.
IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore racconta anche alcuni episodi di grande umanità come la storia di Andrea Schivo, la guardia di San Vittore che di nascosto diede da mangiare ai bambini. Scoperto, fu mandato nel campo di Flossenburg dove trovò la morte. Oggi Andrea Schivo è un Giusto tra le Nazioni nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem a Gerusalemme.
O come la storia di Giuseppe Grandi, il giardiniere che aiutò le famiglie di ebrei a raggiungere la Svizzera. Arrestato, fu portato a San Vittore e poi mandato a Buchenwald, in Germania, dove trovò la morte. O ancora quella di suor Enrichetta Alfieri "l'angelo di San Vittore" che, nascosti nelle sue maniche, portava fuori dal carcere alle famiglie dei prigionieri i messaggi, chiamati in codice “le farfalle”. Scoperta dai tedeschi, fu rinchiusa per settimane in una cella buia nei sotterranei del carcere.
La mostra racconta anche l’atroce sterminio delle popolazioni Rom perpetrato dalle SS in molti paesi; per ricordarlo, sei detenute Rom hanno realizzato un pannello della mostra.
Ad arricchire il percorso tracciato da IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore, la proiezione del documentario MEMORIA - I sopravvissuti raccontano di Ruggero Gabbai.
IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Milano ed è stato realizzato grazie al sostegno di Gloria Manzelli, direttrice della Casa Circondariale di San Vittore e alla collaborazione storica di CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Memoriale della Shoah, Saman, A.M.A.T.A., Gariwo. Una delle opere sarà donata al Memoriale della Shoah - Binario 21.
GIORNI E ORARI DELLA MOSTRA c/o ENERGOLAB
DOMENICA 3 FEBBRAIO: ore 18.30 inaugurazione – chiusura ore 20.00
LUNEDI’ 4 FEBBRAIO fino a DOMENICA 10 FEBBRAIO: dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Ingresso con donazione minima € 2,50
Per informazioni: 02 29400930 - ilfilodimenticato@saman.it
IL FILO DIMENTICATO - 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore
20 opere di Alice Werblowsky cucite a mano dalle detenute di San Vittore
riportano alla luce un biennio drammatico della storia italiana e milanese
Dal 25 al 27 gennaio 2013 presso Casa Circondariale San Vittore Piazza G. Filangieri 2 Milano
e dal 3 al 10 febbraio 2013 presso Spazio Energolab Via Plinio 38 Milano
www.facebook.com/IlFiloDimenticato
Una scatola di fili da ricamo di una donna ebrea, scoperta in un bric à brac parigino, segna il punto di partenza de IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli Anni bui di San Vittore, un’inedita mostra di opere cucite a mano dalle detenute di San Vittore su disegni di Alice Werblowsky, realizzata nell’ambito della Giornata della Memoria e in esposizione dal 25 al 27 gennaio 2013 all’interno del IV raggio della Casa Circondariale San Vittore (Piazza Gaetano Filangieri 2 Milano). Proprio nel Raggio dove furono rinchiusi in un primo momento gli ebrei poi trasferiti al V Raggio prima di essere mandati nei campi di sterminio.
Un’esposizione unica e originale che, dopo la tappa di San Vittore proseguirà presso Spazio Energolab di Via Plinio 38 Milano, dal 3 al 10 febbraio 2013. Un viaggio commovente giocato su venti opere, alcune eseguite sulle stesse lenzuola del carcere, che riportano alla memoria i drammatici episodi accaduti a San Vittore tra il ‘43 e il ‘45, ricamati a punto filza da ventitre detenute di San Vittore: Sabina, Sanela, Nadica, Susanna, Malena, Razja, Patricia, Taide, Sara, Elisabetta, Mariangela, Lidia, Loredana, Annamaria, Claudia, Cristina, Sarioska, Loredana, Rosa, Isabella, Paola, Katia, Marianna. Tre mesi d’intenso lavoro collettivo e di grande cooperazione tra le detenute di San Vittore ed la curatrice del progetto.
Un percorso inusuale ed emotivamente toccante attraverso un biennio drammatico della storia italiana e in particolare milanese, che ha visto le SS trasformare uno dei più conosciuti istituti di pena in un vero campo di internamento, nel quale furono reclusi in condizioni disumane centinaia e centinaia di ebrei e detenuti politici.
Al loro arrivo nel penitenziario gli ebrei non venivano registrati con nome e cognome ma solo con la lettera E seguita da un numero (E1, E2, E3…): niente più identità, isolamento totale. Subirono torture, stupri e violenze. Del gruppo di 600 adulti e 40 bambini partiti da San Vittore il 30 gennaio ‘44 con destinazione Auschwitz-Birkenau, tornarono solo 14 adulti e una ragazzina di 13 anni: Liliana Segre. In due anni i convogli in partenza da San Vittore verso i campi di sterminio e di transito furono complessivamente 15.
IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore racconta anche alcuni episodi di grande umanità come la storia di Andrea Schivo, la guardia di San Vittore che di nascosto diede da mangiare ai bambini. Scoperto, fu mandato nel campo di Flossenburg dove trovò la morte. Oggi Andrea Schivo è un Giusto tra le Nazioni nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem a Gerusalemme.
O come la storia di Giuseppe Grandi, il giardiniere che aiutò le famiglie di ebrei a raggiungere la Svizzera. Arrestato, fu portato a San Vittore e poi mandato a Buchenwald, in Germania, dove trovò la morte. O ancora quella di suor Enrichetta Alfieri "l'angelo di San Vittore" che, nascosti nelle sue maniche, portava fuori dal carcere alle famiglie dei prigionieri i messaggi, chiamati in codice “le farfalle”. Scoperta dai tedeschi, fu rinchiusa per settimane in una cella buia nei sotterranei del carcere.
La mostra racconta anche l’atroce sterminio delle popolazioni Rom perpetrato dalle SS in molti paesi; per ricordarlo, sei detenute Rom hanno realizzato un pannello della mostra.
Ad arricchire il percorso tracciato da IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore, la proiezione del documentario MEMORIA - I sopravvissuti raccontano di Ruggero Gabbai.
IL FILO DIMENTICATO 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Milano ed è stato realizzato grazie al sostegno di Gloria Manzelli, direttrice della Casa Circondariale di San Vittore e alla collaborazione storica di CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), Memoriale della Shoah, Saman, A.M.A.T.A., Gariwo. Una delle opere sarà donata al Memoriale della Shoah - Binario 21.
GIORNI E ORARI DELLA MOSTRA c/o ENERGOLAB
DOMENICA 3 FEBBRAIO: ore 18.30 inaugurazione – chiusura ore 20.00
LUNEDI’ 4 FEBBRAIO fino a DOMENICA 10 FEBBRAIO: dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Ingresso con donazione minima € 2,50
Per informazioni: 02 29400930 - ilfilodimenticato@saman.it
25
gennaio 2013
IL FILO DIMENTICATO – 1943-1945 Gli anni bui di San Vittore
Dal 25 al 27 gennaio 2013
Location
CASA CIRCONDARIALE SAN VITTORE
Milano, Piazza Gaetano Filangieri, 2, (Milano)
Milano, Piazza Gaetano Filangieri, 2, (Milano)
Autore