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Il grottesco tra arte e design
Le opere in esposizione sono state realizzate su carta (grafica e pastello), in terracotta e ceramica, dipinti al terzo fuoco e legno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Carnevale è il principe delle maschere. A partire dal
1500, epoca d’oro della commedia dell’arte, sino ad
oggi, parte dell’umanità rinnova tutti gli anni il piacere
di indossare finti volti dalle fattezze più bizzarre per
festeggiare e divertirsi. La maschera per eccellenza
nasce però dal teatro greco e ancora più indietro dai riti
tribali e funerari di molte società primitive.
Anche l’architettura ne ha fatto uso, in particolar modo in ambito decorativo. Questo genere di volto è
denominato mascherone grottesco. Il soggetto può assumere fattezza antropomorfa, cioè derivata dal volto
umano, zoomorfa il cui muso è ispirato al mondo animale o fitomorfa: il mascherone è composto da sagome
riconducibili alla natura vegetale.
Questi fregi architettonici rappresentano, generalmente, caricature di stati d’animo quali la gioia, l’ira, la
dabbenaggine, lo sberleffo o la paura.
Il termine grottesco trae origine dagli affreschi decorativi parietali ritrovati all’interno della Domus Aurea.
Molti artisti di genio, nel corso dei secoli, si sono cimentati con lo stile grottesco: Michelangelo, Raffaello,
Arcimboldo, De’ Grassi, Ricasso, solo per citarne alcuni.
Sono nati addirittura parchi e giardini grotteschi, come la splendida area monumentale di Bomarzo (VT). Dal
gotico al barocco, non c’è edificio, chiesa o casa che non abbia un fregio grottesco in bella mostra.
Marmo, legno, conglomerato laterizio, affresco, vetro, ceramica, metallo, stucco e gesso sono tra i materiali
usati per modellare le bizzarre forme del grottesco. Disegnati da artisti di talento e modellati da eccellenti
artigiani, i mascheroni sono stati usati non solo a scopo ornamentale, ma anche per assolvere funzioni
pratiche. Nascono, così, batacchi per porte e portoni, doccioni per grondaie, supporti agli ugelli delle
fontanelle, paracarri, chiavi di volta d’archi, e molto altro ancora… Anche il design è stato contaminato
dal grottesco: basti pensare alle serie d’alfabeti mostruosi per uso tipografico, alle cornici per quadri e
specchiere, ed altri elementi come braccioli e piedi di poltrone e mobilia, lampadari, rosoni e angoliere,
vasellame, posateria e articoli d’alta oreficeria e bigiotteria. Il periodo espositivo della mostra collettiva
“Il Grottesco tra Arte e Design” è volutamente quello del carnevale affinché il visitatore possa cogliere la
differenza sostanziale tra i due modelli di maschere, carnevalesca e grottesca, troppo spesso confuse e
sovrapposte. Le opere in esposizione sono state realizzate su carta (grafica e pastello), in terracotta e
ceramica, dipinti al terzo fuoco e legno.
Artisti del Piemonte: Palma Raffaele, Pardo Maria, Bosio Davide
Artisti della Valle d’Aosta: Abram Corrado, Actis Perinetto Enzo, Atzei Daniele, Broglio Giorgio Carlo,
Cheillon Hervé, Foti Fernando, Gardin Carlo, Herin Silvio, Jacquin Giovanni, Vito Francesco, Magli
Antonio, Linty Fausto, Mastella Gianluca, Ostinelli Pier Ferruccio, Saltarelli Augusto.
La mostra è patrocinata dal CAUS- Centro Arti Umoristiche e Satiriche e dalla Città di Torino.
Un sentito ringraziamento per la diffusione della notizia relativa all’evento sul vostro giornale, rivista, tv, radio,
web.
1500, epoca d’oro della commedia dell’arte, sino ad
oggi, parte dell’umanità rinnova tutti gli anni il piacere
di indossare finti volti dalle fattezze più bizzarre per
festeggiare e divertirsi. La maschera per eccellenza
nasce però dal teatro greco e ancora più indietro dai riti
tribali e funerari di molte società primitive.
Anche l’architettura ne ha fatto uso, in particolar modo in ambito decorativo. Questo genere di volto è
denominato mascherone grottesco. Il soggetto può assumere fattezza antropomorfa, cioè derivata dal volto
umano, zoomorfa il cui muso è ispirato al mondo animale o fitomorfa: il mascherone è composto da sagome
riconducibili alla natura vegetale.
Questi fregi architettonici rappresentano, generalmente, caricature di stati d’animo quali la gioia, l’ira, la
dabbenaggine, lo sberleffo o la paura.
Il termine grottesco trae origine dagli affreschi decorativi parietali ritrovati all’interno della Domus Aurea.
Molti artisti di genio, nel corso dei secoli, si sono cimentati con lo stile grottesco: Michelangelo, Raffaello,
Arcimboldo, De’ Grassi, Ricasso, solo per citarne alcuni.
Sono nati addirittura parchi e giardini grotteschi, come la splendida area monumentale di Bomarzo (VT). Dal
gotico al barocco, non c’è edificio, chiesa o casa che non abbia un fregio grottesco in bella mostra.
Marmo, legno, conglomerato laterizio, affresco, vetro, ceramica, metallo, stucco e gesso sono tra i materiali
usati per modellare le bizzarre forme del grottesco. Disegnati da artisti di talento e modellati da eccellenti
artigiani, i mascheroni sono stati usati non solo a scopo ornamentale, ma anche per assolvere funzioni
pratiche. Nascono, così, batacchi per porte e portoni, doccioni per grondaie, supporti agli ugelli delle
fontanelle, paracarri, chiavi di volta d’archi, e molto altro ancora… Anche il design è stato contaminato
dal grottesco: basti pensare alle serie d’alfabeti mostruosi per uso tipografico, alle cornici per quadri e
specchiere, ed altri elementi come braccioli e piedi di poltrone e mobilia, lampadari, rosoni e angoliere,
vasellame, posateria e articoli d’alta oreficeria e bigiotteria. Il periodo espositivo della mostra collettiva
“Il Grottesco tra Arte e Design” è volutamente quello del carnevale affinché il visitatore possa cogliere la
differenza sostanziale tra i due modelli di maschere, carnevalesca e grottesca, troppo spesso confuse e
sovrapposte. Le opere in esposizione sono state realizzate su carta (grafica e pastello), in terracotta e
ceramica, dipinti al terzo fuoco e legno.
Artisti del Piemonte: Palma Raffaele, Pardo Maria, Bosio Davide
Artisti della Valle d’Aosta: Abram Corrado, Actis Perinetto Enzo, Atzei Daniele, Broglio Giorgio Carlo,
Cheillon Hervé, Foti Fernando, Gardin Carlo, Herin Silvio, Jacquin Giovanni, Vito Francesco, Magli
Antonio, Linty Fausto, Mastella Gianluca, Ostinelli Pier Ferruccio, Saltarelli Augusto.
La mostra è patrocinata dal CAUS- Centro Arti Umoristiche e Satiriche e dalla Città di Torino.
Un sentito ringraziamento per la diffusione della notizia relativa all’evento sul vostro giornale, rivista, tv, radio,
web.
14
febbraio 2013
Il grottesco tra arte e design
Dal 14 febbraio al 07 marzo 2013
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
SPAZIO EVENTA
Torino, Via Dei Mille, 42, (Torino)
Torino, Via Dei Mille, 42, (Torino)
Orario di apertura
martedì – mercoledì – giovedì - venerdì dalle ore 15 alle ore 19. Chiusura: Sabato, Domenica e Lunedì
Vernissage
14 Febbraio 2013, ore 17
Sito web
www.caus.it