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Il Gruppo di Piombino. Opere Storiche
A quasi trent’anni dalla data di scioglimento del sodalizio di artisti (Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica e Cesare Pietroiusti) noto con il nome di “Gruppo di Piombino”, questa mostra ripropone alcune delle opere più rappresentative di quell’esperienza, che vide coinvolti gli artisti negli anni che vanno dal 1984 al 1992.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
inner room - radioarte -Oen Zona Toselli
Presenta nell’ambito del ciclo REMEDY
Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica, Cesare Pietroiusti
e Domenico Nardone
Il Gruppo di Piombino-Opere Storiche 1984-1991
Inaugurazione : giovedi 27.05.2021 h. 17.30
inner room-Open Zona Toselli:
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15 CasaNova, Viale Toselli 25
Sali&Giorgi, Viale Toselli 92.
Siena
Nel Villaggio Artigianale di Siena il 27 maggio 2021arriva ‘Remedy’: aumenta l’identità dei luoghi produttivi e migliora la qualità del territorio.
Inner room Open Zona Toselli, il progetto di arte diffusa e di qualificazione dell’area, celebra dieci anni e, con il Comune di Siena, Ance Siena,
Confindustria, Ordine degli Architetti, propone
la Prima Mostra Retrospettiva del ‘Gruppo di Piombino’.
Quello di Piombino è cronologicamente il più recente gruppo in senso di sodalizio militante artistico formatosi in Italia ed ha costituito una delle prime esperienze nel campo dell’interazione inconsapevole in ambito urbano.
La sua lungimirante opera pone un presupposto fondamentale di quelle pratiche artistiche e di quelle modalità operative, che si affermarono dalla metà degli anni ’90 e successivamente definita Arte Relazionale.
Con la collaborazione del Chigiana International Festival&Summer Academy, 2021.
Un programma che si snoda con mostre e performance diffuse fino al 18 settembre 2021 in cui accanto alle storiche opera del gruppo che vanno dalle sedioline della Biennale di Venezia del 1984 alle interazioni urbane e loro report, vedremo anche opera recenti, istallate second una logica site specific nelle aziende.
-A quasi trent'anni dalla data di scioglimento del sodalizio di artisti (Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica e Cesare Pietroiusti) noto con il nome di “Gruppo di Piombino”, questa mostra ripropone alcune delle opere più rappresentative di quell'esperienza, che vide coinvolti gli artisti negli anni che vanno dal 1984 al 1992.
Queste opere cosiddette storiche – ormai definitivamente cristallizzate in una forma che rende testimonianza di una trasformazione irripetibile e irreversibile e non più “funzionanti” e aperte all'interazione del pubblico – sono raccolte all'interno spazi non deputati dell'arte quali Le aziende CasaNova, Fusi&Fusi, Sali&Giorgi .
Ritroviamo quindi nella stessa mostra i due momenti dell'articolazione espositiva a due tempi, cara alla teoria dell'arte di Piombino.
Da una parte i progetti site specific in corso d'opera, esperimenti in vivo volti a coinvolgere nell'interazione (potenzialmente estetica) un pubblico generico ed inconsapevole; dall'altra opere che raccontano di un'interazione già avvenuta, che ne ha definitivamente trasformato l'aspetto apparente o meno di oggetti di uso quotidiano, proiettandoli al di fuori della configurazione seriale e reindividualizzandoli. E proprio questa “non dimenticanza dell'oggetto”, questa sua mancata evaporazione e scomparsa di scena, costituisce una delle principali caratteristiche che sembrano caratterizzare e distinguere Piombino dal movimento dell'Arte Relazionale, discorso più che mai attuale ma che sarebbe fuori luogo affrontare in questa sede.
La Mostra Storica del Gruppo di Piombino a Siena rappresenta una scelta storica.
Resta da dire che – forse significativamente - la prima volta che tre dei quattro artisti del gruppo (Falci-Fontana-Modica) esposero assieme in una mostra pubblica fu proprio nella fortezza medicea di Siena, in una sezione della mostra Una generazione nuovissima nell'arte italiana curata da Enrico Crispolti (agosto 1985), espressamente creata per loro e titolata Azione partecipata.
Riviste dopo trent'anni e più, queste opere non appaiono ricoperte dalla patina del tempo, viceversa, la vitalità della spinta propulsiva che il progetto piombinese mostra ancora di poter esercitare, molto al di là della conclusione della sua esperienza storica, in barba ed a dispetto di tutto e di tutti, è qualcosa che non può fare a meno di sorprendere.
Nel villaggio globale della comunicazione accelerata e diffusa, un'esperienza quasi inesistente sul mercato dell'arte, sistematicamente estromessa se non ostracizzata dal circo Barnum delle mostre organizzate e gestite dalla critica ufficiale, ignorata se non censurata dalla patinata e sedicente pubblicistica specializzata, nondimeno diviene progressivamente oggetto di un interesse crescente da parte delle nuove generazioni di storici ed artisti nel moltiplicarsi delle tesi e degli studi ad essa dedicate nelle Università e nelle Accademie di Belle Arti.
Laterale, obliqua ed antagonista all'historia oficial divulgata e propagandata ed ossessivamente strombazzata ai quattro venti dal Potere costituito in regime, prende corpo e si tramanda un'altra storia, una storia “altra” e differente, la storia sotterranea.
Dietro le quinte della scena illuminata a giorno dalle luci della critica servile, dove il Potere allestisce le sue Fêtes Galantes, dietro lo sparato di quegli specchi di acciaio inox che restituiscono i ritratti di una borghesia ingessata ed immobile nei gesti e negli atteggiamenti che ripete e replica nel tempo, sempre identici a se stessi, di generazione in generazione, la storia sotterranea tesse ed intreccia inarrestabile il suo reticolo di relazioni e di sinapsi, germoglia e cresce, e progressivamente e con forza sempre maggiore preme contro la superficie.
Mi ricordo, sì, io mi ricordo che Piombino è stata comunità del sentire ante litteram quando nessuno ancora parlava di questo. Mi ricordo, sì, io mi ricordo del tramontare delle ideologie, del muro di Berlino smantellato pezzo per pezzo e venduto come gadget, della bandiera rossa ammainata dalle cupole del Cremlino...-
Domenico Nardone, Critico Militante e Teorico dell’arte nel Gruppo di Piombino, 2021
CONTESTO ED INTERVENTO COMUNE
«‘Remedy’ - dice il coordinamento inner room Open Zona Toselli -, attraverso la lettura dei luoghi, con una serie di installazioni artistiche, trasforma viale Toselli: le nuove situazioni stimolano l’indotto sociale, economico, culturale, tanto più se sostenute dai nuovi progetti comunali di mobilità e di riorganizzazione territoriale che stanno convergendo su questa
parte della città».
«’Inner room - Open Zona Toselli’ sviluppa un aspetto che, in linea con le strategie della nostra Associazione nazionale, coinvolge Ance Siena
Confindustria – dice il presidente Giannetto Marchettini - : cioè, la Rigenerazione Urbana. Il completamento delle opere di urbanizzazione per la mobilità interna in Viale Toselli, inserite dal Comune nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, consentirà la riqualificazione, valorizzazione di questa area, con un ruolo importante di questo progetto».
«Il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti – spiega il presidente Nicola Valente - è sostenuto dalla sensibilità, per le caratteristiche della nostra professione, alle iniziative che qualificano il territorio con la consapevolezza di partecipare alle azioni che ci chiamano in causa».
Questi aspetti rendono interessante proiettare l’arte del ‘Gruppo di Piombino’ nel Villaggio Artigianale.
Il ciclo ‘Remedy’ prevede un programma di mostre e performance personali dei membri del ‘Gruppo di Piombino’ e concerti in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana nelle aziende della Zona Artigianale di Siena:
15 luglio 2021, Stefano Fontana – Short Paper Message
‘Carrefour’ - Ateneo della Danza, Piazza Maestri del Lavoro
La Sosta dell’Artigiano – Via Dell’Artigianato,13
L’Officina, Via Guccio di Mannaia, 7
Gaston Intimo Chic, Viale Toselli 114
Siena
28 Luglio 2021, Pino Modica – Opere Recenti
Sali&Giorgi – CasaNova - Gaston Intimo Chic,
Viale Toselli,92 – 25 - 114
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15
Siena
18 Agosto 2021, Salvatore Falci – In Hoc Signo Vinces
Esterni del Villaggio Artigianale
Siena
16 Settembre 2021, Cesare Pietroiusti – Comunione
(performance in atto unico)
Sede Confartigianato, Viale dell’Artigianato, 2
Siena
15 luglio, 28 luglio, in collaborazione con Chigiana International Festival&Summer Academy, concerti degli allievi chigiani
San Marco Autocarrozzeria Via dell’Artigianato 4
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15
Siena
Il coordinamento teoretico è del Dott. Romeo Giuli
La mostra è corredata dai gioielli d’artista di Salvatore Falci.
Sostengono inner room Open Zona Toselli Remedy:
Carrefour, CasaNova arredo contemporaneo, Fusi&Fusi, Sali&Giorgi
Presenta nell’ambito del ciclo REMEDY
Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica, Cesare Pietroiusti
e Domenico Nardone
Il Gruppo di Piombino-Opere Storiche 1984-1991
Inaugurazione : giovedi 27.05.2021 h. 17.30
inner room-Open Zona Toselli:
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15 CasaNova, Viale Toselli 25
Sali&Giorgi, Viale Toselli 92.
Siena
Nel Villaggio Artigianale di Siena il 27 maggio 2021arriva ‘Remedy’: aumenta l’identità dei luoghi produttivi e migliora la qualità del territorio.
Inner room Open Zona Toselli, il progetto di arte diffusa e di qualificazione dell’area, celebra dieci anni e, con il Comune di Siena, Ance Siena,
Confindustria, Ordine degli Architetti, propone
la Prima Mostra Retrospettiva del ‘Gruppo di Piombino’.
Quello di Piombino è cronologicamente il più recente gruppo in senso di sodalizio militante artistico formatosi in Italia ed ha costituito una delle prime esperienze nel campo dell’interazione inconsapevole in ambito urbano.
La sua lungimirante opera pone un presupposto fondamentale di quelle pratiche artistiche e di quelle modalità operative, che si affermarono dalla metà degli anni ’90 e successivamente definita Arte Relazionale.
Con la collaborazione del Chigiana International Festival&Summer Academy, 2021.
Un programma che si snoda con mostre e performance diffuse fino al 18 settembre 2021 in cui accanto alle storiche opera del gruppo che vanno dalle sedioline della Biennale di Venezia del 1984 alle interazioni urbane e loro report, vedremo anche opera recenti, istallate second una logica site specific nelle aziende.
-A quasi trent'anni dalla data di scioglimento del sodalizio di artisti (Salvatore Falci, Stefano Fontana, Pino Modica e Cesare Pietroiusti) noto con il nome di “Gruppo di Piombino”, questa mostra ripropone alcune delle opere più rappresentative di quell'esperienza, che vide coinvolti gli artisti negli anni che vanno dal 1984 al 1992.
Queste opere cosiddette storiche – ormai definitivamente cristallizzate in una forma che rende testimonianza di una trasformazione irripetibile e irreversibile e non più “funzionanti” e aperte all'interazione del pubblico – sono raccolte all'interno spazi non deputati dell'arte quali Le aziende CasaNova, Fusi&Fusi, Sali&Giorgi .
Ritroviamo quindi nella stessa mostra i due momenti dell'articolazione espositiva a due tempi, cara alla teoria dell'arte di Piombino.
Da una parte i progetti site specific in corso d'opera, esperimenti in vivo volti a coinvolgere nell'interazione (potenzialmente estetica) un pubblico generico ed inconsapevole; dall'altra opere che raccontano di un'interazione già avvenuta, che ne ha definitivamente trasformato l'aspetto apparente o meno di oggetti di uso quotidiano, proiettandoli al di fuori della configurazione seriale e reindividualizzandoli. E proprio questa “non dimenticanza dell'oggetto”, questa sua mancata evaporazione e scomparsa di scena, costituisce una delle principali caratteristiche che sembrano caratterizzare e distinguere Piombino dal movimento dell'Arte Relazionale, discorso più che mai attuale ma che sarebbe fuori luogo affrontare in questa sede.
La Mostra Storica del Gruppo di Piombino a Siena rappresenta una scelta storica.
Resta da dire che – forse significativamente - la prima volta che tre dei quattro artisti del gruppo (Falci-Fontana-Modica) esposero assieme in una mostra pubblica fu proprio nella fortezza medicea di Siena, in una sezione della mostra Una generazione nuovissima nell'arte italiana curata da Enrico Crispolti (agosto 1985), espressamente creata per loro e titolata Azione partecipata.
Riviste dopo trent'anni e più, queste opere non appaiono ricoperte dalla patina del tempo, viceversa, la vitalità della spinta propulsiva che il progetto piombinese mostra ancora di poter esercitare, molto al di là della conclusione della sua esperienza storica, in barba ed a dispetto di tutto e di tutti, è qualcosa che non può fare a meno di sorprendere.
Nel villaggio globale della comunicazione accelerata e diffusa, un'esperienza quasi inesistente sul mercato dell'arte, sistematicamente estromessa se non ostracizzata dal circo Barnum delle mostre organizzate e gestite dalla critica ufficiale, ignorata se non censurata dalla patinata e sedicente pubblicistica specializzata, nondimeno diviene progressivamente oggetto di un interesse crescente da parte delle nuove generazioni di storici ed artisti nel moltiplicarsi delle tesi e degli studi ad essa dedicate nelle Università e nelle Accademie di Belle Arti.
Laterale, obliqua ed antagonista all'historia oficial divulgata e propagandata ed ossessivamente strombazzata ai quattro venti dal Potere costituito in regime, prende corpo e si tramanda un'altra storia, una storia “altra” e differente, la storia sotterranea.
Dietro le quinte della scena illuminata a giorno dalle luci della critica servile, dove il Potere allestisce le sue Fêtes Galantes, dietro lo sparato di quegli specchi di acciaio inox che restituiscono i ritratti di una borghesia ingessata ed immobile nei gesti e negli atteggiamenti che ripete e replica nel tempo, sempre identici a se stessi, di generazione in generazione, la storia sotterranea tesse ed intreccia inarrestabile il suo reticolo di relazioni e di sinapsi, germoglia e cresce, e progressivamente e con forza sempre maggiore preme contro la superficie.
Mi ricordo, sì, io mi ricordo che Piombino è stata comunità del sentire ante litteram quando nessuno ancora parlava di questo. Mi ricordo, sì, io mi ricordo del tramontare delle ideologie, del muro di Berlino smantellato pezzo per pezzo e venduto come gadget, della bandiera rossa ammainata dalle cupole del Cremlino...-
Domenico Nardone, Critico Militante e Teorico dell’arte nel Gruppo di Piombino, 2021
CONTESTO ED INTERVENTO COMUNE
«‘Remedy’ - dice il coordinamento inner room Open Zona Toselli -, attraverso la lettura dei luoghi, con una serie di installazioni artistiche, trasforma viale Toselli: le nuove situazioni stimolano l’indotto sociale, economico, culturale, tanto più se sostenute dai nuovi progetti comunali di mobilità e di riorganizzazione territoriale che stanno convergendo su questa
parte della città».
«’Inner room - Open Zona Toselli’ sviluppa un aspetto che, in linea con le strategie della nostra Associazione nazionale, coinvolge Ance Siena
Confindustria – dice il presidente Giannetto Marchettini - : cioè, la Rigenerazione Urbana. Il completamento delle opere di urbanizzazione per la mobilità interna in Viale Toselli, inserite dal Comune nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, consentirà la riqualificazione, valorizzazione di questa area, con un ruolo importante di questo progetto».
«Il coinvolgimento dell’Ordine degli Architetti – spiega il presidente Nicola Valente - è sostenuto dalla sensibilità, per le caratteristiche della nostra professione, alle iniziative che qualificano il territorio con la consapevolezza di partecipare alle azioni che ci chiamano in causa».
Questi aspetti rendono interessante proiettare l’arte del ‘Gruppo di Piombino’ nel Villaggio Artigianale.
Il ciclo ‘Remedy’ prevede un programma di mostre e performance personali dei membri del ‘Gruppo di Piombino’ e concerti in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana nelle aziende della Zona Artigianale di Siena:
15 luglio 2021, Stefano Fontana – Short Paper Message
‘Carrefour’ - Ateneo della Danza, Piazza Maestri del Lavoro
La Sosta dell’Artigiano – Via Dell’Artigianato,13
L’Officina, Via Guccio di Mannaia, 7
Gaston Intimo Chic, Viale Toselli 114
Siena
28 Luglio 2021, Pino Modica – Opere Recenti
Sali&Giorgi – CasaNova - Gaston Intimo Chic,
Viale Toselli,92 – 25 - 114
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15
Siena
18 Agosto 2021, Salvatore Falci – In Hoc Signo Vinces
Esterni del Villaggio Artigianale
Siena
16 Settembre 2021, Cesare Pietroiusti – Comunione
(performance in atto unico)
Sede Confartigianato, Viale dell’Artigianato, 2
Siena
15 luglio, 28 luglio, in collaborazione con Chigiana International Festival&Summer Academy, concerti degli allievi chigiani
San Marco Autocarrozzeria Via dell’Artigianato 4
Fusi&Fusi, Via Guccio di Mannaia, 15
Siena
Il coordinamento teoretico è del Dott. Romeo Giuli
La mostra è corredata dai gioielli d’artista di Salvatore Falci.
Sostengono inner room Open Zona Toselli Remedy:
Carrefour, CasaNova arredo contemporaneo, Fusi&Fusi, Sali&Giorgi
27
maggio 2021
Il Gruppo di Piombino. Opere Storiche
Dal 27 maggio al 18 settembre 2021
arte contemporanea
Location
INNER ROOM – FUSI&FUSI
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Siena, via guccio di mannaia, 15, (Siena)
Orario di apertura
lun-ven 10-13 e 15.30-19
Vernissage
27 Maggio 2021, 17.30
Ufficio stampa
comunicazione pro
Autore
Curatore
Autore testo critico
Sponsor
Patrocini