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Il linguaggio come scoperta. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo
Gli artisti in mostra sono stati chiamati a cimentarsi con questo particolare formato perché l’originalità che contraddistingue il lavoro di ognuno diventa qui il valore principale e lo spettatore sarà meravigliato dal come possa variare la stessa tipologia di manufatto a seconda dell’uso che un artista ne fa
Comunicato stampa
Segnala l'evento
IL LINGUAGGIO COME SCOPERTA.
Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo
A cura di GIULIA TULINO
1-13 marzo 2016
MLAC
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma
presso la Città Universitaria, Piazzale Aldo Moro, 5 (Roma).
Orari: dal lunedì al sabato 14,00-19,00. INGRESSO GRATUITO.
Inaugurazione: 1 marzo 2016 ore 18,00
Il “libro d’artista” si viene a configurare come genere di produzione specifica tra la fine dell’Ottocento
e i primi anni del Novecento. Possiamo individuare all’interno di questa categoria diverse tipologie: il
libro figurato d’autore, l’illustrazione d'arte di testi letterari, il libro manifesto, l'editoria d'artista per
l'infanzia e le raccolte grafiche. Questo genere di opera spesso si configura come superamento delle
tradizionali distinzioni tra contenitore tipografico e contenuto testuale iconografico, mettendo in luce
il desiderio di sperimentare contaminazioni tra i vari medium artistici che di volta in volta vengono a
caratterizzare un’epoca precisa (litografia, xilografia, fotografia, video, ecc.). Il libro d’arte è
un’espressione compiuta di creatività in cui si utilizzano le più diverse possibilità tecniche in assoluta
libertà e contaminazione reciproca. Sono oggetti artistici spesso realizzati in un certo numero di
esemplari e non come opere d’arte uniche e questo argomento, tipico della modernità, pone diverse
problematiche da un punto di vista critico e metodologico allo storico dell’arte che si accinge ad una
analisi specifica. Ma oggi quello che più sembra interessante è l’uso di media diversi utilizzati in un
unico processo creativo, uso che rompe le barriere che intercorrevano tra le discipline in termini di
spazio e tempo. Ed è per questo che gli artisti in mostra sono stati chiamati a cimentarsi con questo
particolare formato perché l’originalità che contraddistingue il lavoro di ognuno diventa qui il valore
principale e lo spettatore sarà meravigliato dal come possa variare la stessa tipologia di manufatto a
seconda dell’uso che un artista ne fa: l’enorme “Patchwork” di Lucia Crisci in cui la manipolazione e
la scelta delle immagini o dei testi è puramente estetica perché scopo dell’artista non sarà dare un
senso al contenuto delle pagine ma giocare con associazioni di colori e di forme per dare un forte
impatto visivo, l’opera concettuale di Giuseppe Graziosi vuole indagare invece la capacità della nostra
mente nel cercare di comprendere la dimensione di un numero che rappresenti un campione
specifico, in questo caso l’estensione di un numero sinonimo di una tragedia, il numero delle vittime
di una guerra; la «biblioteca della vita» di Susanne Kessler, work in progress che porta avanti dal 1982
per cui il libro d’artista è strumento e mezzo di riflessione che si pone come idea di partenza per altre
opere o viene utilizzato nelle grandi installazioni che caratterizzano il suo lavoro; Alessandro Rosa che
ha dato vita alla video proiezione “Mehr”, sviluppata attraverso una doppia rappresentazione, dove
da una parte sono proiettate immagini appartenenti alla cultura di massa, mentre dall’altra sono
mostrate le relative descrizioni/interpretazioni enciclopediche, ovvero quelle convenzioni semiotiche
date come sintesi della conoscenza umana spesso culturalmente indiscutibili; i Void con la
performance “Noise is full of words” usano un software di dettatura vocale che invece di tradurre
parole traduce i suoni casuali prodotti da una chitarra elettrica in parole e frasi: una moderna scrittura
automatica che si affida al caso attraverso un computer e uno strumento musicale.
ARTISTI PARTECIPANTI:
LUCIA CRISCI – GIUSEPPE GRAZIOSI – SUSANNE KESSLER – ALESSANDRO ROSA – COLLETTIVO VOID
CURATRICE:
GIULIA TULINO – Dottoranda di ricerca in storia dell’arte contemporanea presso l’Università La
Sapienza di Roma dove si è laureata nel 2012 con una tesi di laurea sui libri d’artista dada e surrealisti
realizzati tra gli anni Venti e gli anni Quaranta. Il suo progetto di ricerca indaga gli sviluppi del
surrealismo e delle correnti post metafisiche in Italia a partire dalla fine della seconda guerra
mondiale ed in particolare il lavoro di diffusione di tali movimenti da parte della galleria l’Obelisco di
Roma. E’ curatrice e responsabile dei rapporti con il pubblico presso la Inars Art Gallery di Roma,
galleria che promuove le opere della Collezione Jacorossi e attività culturali inerenti l’arte
contemporanea.
Programma
Martedì 1 marzo
Ore 17,00 – Opening per la stampa
Ore 18,00 – Apertura al pubblico ed inaugurazione della mostra:
IL LINGUAGGIO COME SCOPERTA. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo.
A cura di Giulia Tulino
Presso il MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea - Sapienza Università di Roma
Palazzo del Rettorato – primo piano. Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma
Ingresso gratuito
-
Durata: dal 1 al 13 marzo 2016
Orari: lunedì-venerdì ore 14.00 – 19.00
-
Info e contatti:
Facebook: MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Sito: http://wwwmostra.wix.com/mlacmarzo
E-mail: museomlacsapienza@gmail.com
Twitter: @museomlac
Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo
A cura di GIULIA TULINO
1-13 marzo 2016
MLAC
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma
presso la Città Universitaria, Piazzale Aldo Moro, 5 (Roma).
Orari: dal lunedì al sabato 14,00-19,00. INGRESSO GRATUITO.
Inaugurazione: 1 marzo 2016 ore 18,00
Il “libro d’artista” si viene a configurare come genere di produzione specifica tra la fine dell’Ottocento
e i primi anni del Novecento. Possiamo individuare all’interno di questa categoria diverse tipologie: il
libro figurato d’autore, l’illustrazione d'arte di testi letterari, il libro manifesto, l'editoria d'artista per
l'infanzia e le raccolte grafiche. Questo genere di opera spesso si configura come superamento delle
tradizionali distinzioni tra contenitore tipografico e contenuto testuale iconografico, mettendo in luce
il desiderio di sperimentare contaminazioni tra i vari medium artistici che di volta in volta vengono a
caratterizzare un’epoca precisa (litografia, xilografia, fotografia, video, ecc.). Il libro d’arte è
un’espressione compiuta di creatività in cui si utilizzano le più diverse possibilità tecniche in assoluta
libertà e contaminazione reciproca. Sono oggetti artistici spesso realizzati in un certo numero di
esemplari e non come opere d’arte uniche e questo argomento, tipico della modernità, pone diverse
problematiche da un punto di vista critico e metodologico allo storico dell’arte che si accinge ad una
analisi specifica. Ma oggi quello che più sembra interessante è l’uso di media diversi utilizzati in un
unico processo creativo, uso che rompe le barriere che intercorrevano tra le discipline in termini di
spazio e tempo. Ed è per questo che gli artisti in mostra sono stati chiamati a cimentarsi con questo
particolare formato perché l’originalità che contraddistingue il lavoro di ognuno diventa qui il valore
principale e lo spettatore sarà meravigliato dal come possa variare la stessa tipologia di manufatto a
seconda dell’uso che un artista ne fa: l’enorme “Patchwork” di Lucia Crisci in cui la manipolazione e
la scelta delle immagini o dei testi è puramente estetica perché scopo dell’artista non sarà dare un
senso al contenuto delle pagine ma giocare con associazioni di colori e di forme per dare un forte
impatto visivo, l’opera concettuale di Giuseppe Graziosi vuole indagare invece la capacità della nostra
mente nel cercare di comprendere la dimensione di un numero che rappresenti un campione
specifico, in questo caso l’estensione di un numero sinonimo di una tragedia, il numero delle vittime
di una guerra; la «biblioteca della vita» di Susanne Kessler, work in progress che porta avanti dal 1982
per cui il libro d’artista è strumento e mezzo di riflessione che si pone come idea di partenza per altre
opere o viene utilizzato nelle grandi installazioni che caratterizzano il suo lavoro; Alessandro Rosa che
ha dato vita alla video proiezione “Mehr”, sviluppata attraverso una doppia rappresentazione, dove
da una parte sono proiettate immagini appartenenti alla cultura di massa, mentre dall’altra sono
mostrate le relative descrizioni/interpretazioni enciclopediche, ovvero quelle convenzioni semiotiche
date come sintesi della conoscenza umana spesso culturalmente indiscutibili; i Void con la
performance “Noise is full of words” usano un software di dettatura vocale che invece di tradurre
parole traduce i suoni casuali prodotti da una chitarra elettrica in parole e frasi: una moderna scrittura
automatica che si affida al caso attraverso un computer e uno strumento musicale.
ARTISTI PARTECIPANTI:
LUCIA CRISCI – GIUSEPPE GRAZIOSI – SUSANNE KESSLER – ALESSANDRO ROSA – COLLETTIVO VOID
CURATRICE:
GIULIA TULINO – Dottoranda di ricerca in storia dell’arte contemporanea presso l’Università La
Sapienza di Roma dove si è laureata nel 2012 con una tesi di laurea sui libri d’artista dada e surrealisti
realizzati tra gli anni Venti e gli anni Quaranta. Il suo progetto di ricerca indaga gli sviluppi del
surrealismo e delle correnti post metafisiche in Italia a partire dalla fine della seconda guerra
mondiale ed in particolare il lavoro di diffusione di tali movimenti da parte della galleria l’Obelisco di
Roma. E’ curatrice e responsabile dei rapporti con il pubblico presso la Inars Art Gallery di Roma,
galleria che promuove le opere della Collezione Jacorossi e attività culturali inerenti l’arte
contemporanea.
Programma
Martedì 1 marzo
Ore 17,00 – Opening per la stampa
Ore 18,00 – Apertura al pubblico ed inaugurazione della mostra:
IL LINGUAGGIO COME SCOPERTA. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo.
A cura di Giulia Tulino
Presso il MLAC – Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea - Sapienza Università di Roma
Palazzo del Rettorato – primo piano. Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma
Ingresso gratuito
-
Durata: dal 1 al 13 marzo 2016
Orari: lunedì-venerdì ore 14.00 – 19.00
-
Info e contatti:
Facebook: MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
Sito: http://wwwmostra.wix.com/mlacmarzo
E-mail: museomlacsapienza@gmail.com
Twitter: @museomlac
01
marzo 2016
Il linguaggio come scoperta. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo
Dal primo al 13 marzo 2016
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 14,00-19,00.
Vernissage
1 Marzo 2016, ore 18
Autore
Curatore