Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il mar Baltico delle Avanguardie (1890-1930)
Sulle sponde svizzere del lago Maggiore, tornano a riunirsi alcuni dei protagonisti dei movimenti artistici di inizio Novecento, dagli Espressionisti ai Dada, esponenti dell’arte degenerata
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DALL’11 MARZO AL 10 GIUGNO 2012
AL MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA DI ASCONA (SVIZZERA)
IL MAR BALTICO DELLE AVANGUARDIE (1890-1930)
Sulle sponde svizzere del lago Maggiore, tornano a riunirsi alcuni dei protagonisti dei
movimenti artistici di inizio Novecento, dagli Espressionisti ai Dada, esponenti dell’arte
degenerata.
Per la prima volta, 60 opere di maestri quali Lovis Corinth, Lyonel Feininger, Erich Heckel,
Max Pechstein, Karl Schmidt-Rottluff, Marianne Werefkin, Alexej Jawlensky, Hans Arp, Sophie
Taeuber-Arp, George Grosz e altri, ricostruiranno la storia della singolare ‘stazione turistica’
sul Mar Baltico che ogni anno era popolata dai maggiori esponenti delle avanguardie del
secolo scorso.
Dall’11 marzo al 10 giugno 2012, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospiterà la mostra Il mar
Baltico delle Avanguardie (1890-1930), che presenterà i lavori di alcuni protagonisti dei movimenti artistici di
inizio Novecento, dagli Espressionisti ai Dada, esponenti dell’arte degenerata.
Curata da Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona, l’iniziativa proporrà 60 opere di artisti quali Lovis
Corinth, Lyonel Feininger, Erich Heckel, Max Pechstein, Karl Schmidt-Rottluff, Marianne Werefkin,
Alexej Jawlensky, Hans Arp, Sophie Taeuber-Arp, George Grosz e altri, che, nel primo quarantennio del
secolo scorso, frequentarono i territori del Meclemburgo e della Pomerania (geograficamente identificabili
tra il mar Baltico, lo Schleswig-Holstein, la Bassa Sassonia, il Brandeburgo e la Polonia), contribuendo alla
formazione di una sorta di “stazione turistica” di artisti internazionali. Questi maestri, nel confronto con tali
luoghi di pace, trovavano conforto per riequilibrare le sollecitazioni turbolente delle città.
I loro soggiorni estivi si configurano così come fughe dalla realtà, diventando paradigmatici delle aspirazioni
e poetiche di ciascuno di loro, siano esse romantiche, naturaliste, espressioniste, dadaiste, della nuova
oggettività.
La mostra, per la prima volta, ricostruirà in modo esaustivo il quadro generale degli ospiti di quei territori
lambiti dal mar Baltico, offrendo così anche l’intero ventaglio degli stili dell’arte moderna della prima metà del
XX secolo. Dall’impressionismo di Lovis Corinth, frequentatore della zona fin dal 1890, al neoimpressionismo
di Ivo Hauptmann, all’espressionismo di Cesar Klein, a quello lirico di Marianne Werefkin e Alexej
Jawlensky, a quello sociale di Erich Heckel, Max Pechstein e Karl Schmidt-Rottluff. Con la grande guerra
si assisterà poi alla presenza dei disincantati dadaisti come George Grosz, Hans Arp, Sophie Taeuber,
Kurt Schwitters, Raoul Hausmann e Hannah Höch, presenti singolarmente o in gruppo, dal 1916 agli anni
Trenta.
A questi, si aggiungono esempi del costruttivismo espressionista di Lyonel Feininger e quello della nuova
oggettività di Alexander Kanoldt, fino al ritorno all’ordine di Willy Jaeckel e di Max Kaus, per concludere con
l’arte Bauhaus non oggettiva e poi informale di Ernst Wilhelm Nay.
Il percorso espositivo darà conto anche di altre personalità che scelsero di soggiornare sulle coste del Mar
Baltico dagli anni Venti agli anni Trenta inoltrati quando, immersi in una natura primordiale, cercavano con
enfasi, drammaticità romantica o simbolista, di recuperare un senso panteistico di comunione con le forze
della natura, per superare la dura realtà del dopo guerra: è il caso di Käthe Loewenthal e Paul Kuhfuss.
Il Mar Baltico delle Avanguardie (1890-1930) si inserisce in quei rivolgimenti storici che tra Ottocento
e Novecento avrebbero trasformato l’assetto politico e sociale di mezza Europa. Mai come allora artisti e
intellettuali avvertono un senso così profondo di disagio, di perdita e inadeguatezza dei valori rassicuranti
dell’Ottocento inesorabilmente compromessi dalla rivoluzione industriale, dalla nascita della psicanalisi, dalla
fisica quantistica e dal progressivo scatenarsi degli imperialismi tra Stati che avrebbe portato a due guerre
mondiali.
Contro il progresso e l’affermarsi del positivismo come chiave interpretativa della realtà, seguirono strade
alternative: progetti di vita ispirati a modelli socialisti, anarchici, e di ritorno alla natura, così come la riscoperta
dei mistici tedeschi (Eckhart, Böhme), lo studio delle religioni orientali e il recupero di credenze esoteriche. In
questo contesto il Mar Baltico sarà luogo di fuga per progetti collettivi oppure per drammatici esili individuali.
La rassegna, che nasce dalla collaborazione con lo Staatliches Museum Schwerin (Germania), ideatore del
progetto espositivo, giunge in Svizzera dopo la prima tappa al museo di Schwerin nello scorso autunno, curata
da Kornelia Röder e Antonia Napp, e sarà accompagnata dal catalogo tedesco pubblicato dalla Hirmer Verlag
München e da un cahier, con la traduzione in italiano dei saggi e la riproduzione delle opere presenti solo ad
Ascona, per le edizioni Dadò di Locarno.
Ascona (Svizzera), febbraio 2012
IL MAR BALTICO DELLE AVANGUARDIE (1890-1930)
Ascona (CH), Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
11 marzo - 10 giugno 2012
Inaugurazione 10 marzo ore 17.30
Orari: dal martedì al sabato, 10-12; 15-18
domenica e festivi: 10.30-12.30
lunedì chiuso
Ingresso: intero 15 fr. (13 €)
ridotto 10 fr (9 €)
Informazioni: tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch
Sito internet: http://www.museoascona.ch
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02.36 755 700 - fax 02.36 755 701
press@clponline.it; www.clponline.it
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it e su www.museoascona.ch
Per la Svizzera: Augusto Orsi, tel. 0041.(0)91.7515045; orsi@ticino.edu
AL MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA DI ASCONA (SVIZZERA)
IL MAR BALTICO DELLE AVANGUARDIE (1890-1930)
Sulle sponde svizzere del lago Maggiore, tornano a riunirsi alcuni dei protagonisti dei
movimenti artistici di inizio Novecento, dagli Espressionisti ai Dada, esponenti dell’arte
degenerata.
Per la prima volta, 60 opere di maestri quali Lovis Corinth, Lyonel Feininger, Erich Heckel,
Max Pechstein, Karl Schmidt-Rottluff, Marianne Werefkin, Alexej Jawlensky, Hans Arp, Sophie
Taeuber-Arp, George Grosz e altri, ricostruiranno la storia della singolare ‘stazione turistica’
sul Mar Baltico che ogni anno era popolata dai maggiori esponenti delle avanguardie del
secolo scorso.
Dall’11 marzo al 10 giugno 2012, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospiterà la mostra Il mar
Baltico delle Avanguardie (1890-1930), che presenterà i lavori di alcuni protagonisti dei movimenti artistici di
inizio Novecento, dagli Espressionisti ai Dada, esponenti dell’arte degenerata.
Curata da Mara Folini, direttrice del Museo di Ascona, l’iniziativa proporrà 60 opere di artisti quali Lovis
Corinth, Lyonel Feininger, Erich Heckel, Max Pechstein, Karl Schmidt-Rottluff, Marianne Werefkin,
Alexej Jawlensky, Hans Arp, Sophie Taeuber-Arp, George Grosz e altri, che, nel primo quarantennio del
secolo scorso, frequentarono i territori del Meclemburgo e della Pomerania (geograficamente identificabili
tra il mar Baltico, lo Schleswig-Holstein, la Bassa Sassonia, il Brandeburgo e la Polonia), contribuendo alla
formazione di una sorta di “stazione turistica” di artisti internazionali. Questi maestri, nel confronto con tali
luoghi di pace, trovavano conforto per riequilibrare le sollecitazioni turbolente delle città.
I loro soggiorni estivi si configurano così come fughe dalla realtà, diventando paradigmatici delle aspirazioni
e poetiche di ciascuno di loro, siano esse romantiche, naturaliste, espressioniste, dadaiste, della nuova
oggettività.
La mostra, per la prima volta, ricostruirà in modo esaustivo il quadro generale degli ospiti di quei territori
lambiti dal mar Baltico, offrendo così anche l’intero ventaglio degli stili dell’arte moderna della prima metà del
XX secolo. Dall’impressionismo di Lovis Corinth, frequentatore della zona fin dal 1890, al neoimpressionismo
di Ivo Hauptmann, all’espressionismo di Cesar Klein, a quello lirico di Marianne Werefkin e Alexej
Jawlensky, a quello sociale di Erich Heckel, Max Pechstein e Karl Schmidt-Rottluff. Con la grande guerra
si assisterà poi alla presenza dei disincantati dadaisti come George Grosz, Hans Arp, Sophie Taeuber,
Kurt Schwitters, Raoul Hausmann e Hannah Höch, presenti singolarmente o in gruppo, dal 1916 agli anni
Trenta.
A questi, si aggiungono esempi del costruttivismo espressionista di Lyonel Feininger e quello della nuova
oggettività di Alexander Kanoldt, fino al ritorno all’ordine di Willy Jaeckel e di Max Kaus, per concludere con
l’arte Bauhaus non oggettiva e poi informale di Ernst Wilhelm Nay.
Il percorso espositivo darà conto anche di altre personalità che scelsero di soggiornare sulle coste del Mar
Baltico dagli anni Venti agli anni Trenta inoltrati quando, immersi in una natura primordiale, cercavano con
enfasi, drammaticità romantica o simbolista, di recuperare un senso panteistico di comunione con le forze
della natura, per superare la dura realtà del dopo guerra: è il caso di Käthe Loewenthal e Paul Kuhfuss.
Il Mar Baltico delle Avanguardie (1890-1930) si inserisce in quei rivolgimenti storici che tra Ottocento
e Novecento avrebbero trasformato l’assetto politico e sociale di mezza Europa. Mai come allora artisti e
intellettuali avvertono un senso così profondo di disagio, di perdita e inadeguatezza dei valori rassicuranti
dell’Ottocento inesorabilmente compromessi dalla rivoluzione industriale, dalla nascita della psicanalisi, dalla
fisica quantistica e dal progressivo scatenarsi degli imperialismi tra Stati che avrebbe portato a due guerre
mondiali.
Contro il progresso e l’affermarsi del positivismo come chiave interpretativa della realtà, seguirono strade
alternative: progetti di vita ispirati a modelli socialisti, anarchici, e di ritorno alla natura, così come la riscoperta
dei mistici tedeschi (Eckhart, Böhme), lo studio delle religioni orientali e il recupero di credenze esoteriche. In
questo contesto il Mar Baltico sarà luogo di fuga per progetti collettivi oppure per drammatici esili individuali.
La rassegna, che nasce dalla collaborazione con lo Staatliches Museum Schwerin (Germania), ideatore del
progetto espositivo, giunge in Svizzera dopo la prima tappa al museo di Schwerin nello scorso autunno, curata
da Kornelia Röder e Antonia Napp, e sarà accompagnata dal catalogo tedesco pubblicato dalla Hirmer Verlag
München e da un cahier, con la traduzione in italiano dei saggi e la riproduzione delle opere presenti solo ad
Ascona, per le edizioni Dadò di Locarno.
Ascona (Svizzera), febbraio 2012
IL MAR BALTICO DELLE AVANGUARDIE (1890-1930)
Ascona (CH), Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
11 marzo - 10 giugno 2012
Inaugurazione 10 marzo ore 17.30
Orari: dal martedì al sabato, 10-12; 15-18
domenica e festivi: 10.30-12.30
lunedì chiuso
Ingresso: intero 15 fr. (13 €)
ridotto 10 fr (9 €)
Informazioni: tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch
Sito internet: http://www.museoascona.ch
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02.36 755 700 - fax 02.36 755 701
press@clponline.it; www.clponline.it
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it e su www.museoascona.ch
Per la Svizzera: Augusto Orsi, tel. 0041.(0)91.7515045; orsi@ticino.edu
10
marzo 2012
Il mar Baltico delle Avanguardie (1890-1930)
Dal 10 marzo al 10 giugno 2012
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA
Ascona, Via Borgo, 34, (Locarno)
Ascona, Via Borgo, 34, (Locarno)
Biglietti
intero 15 fr. (13 €) ridotto 10 fr (9 €)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, 10-12; 15-18, domenica e festivi: 10.30-12.30, lunedì chiuso
Vernissage
10 Marzo 2012, ore 17.30
Ufficio stampa
CLP
Curatore