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Il mio gesto di cura
Il mio gesto di cura è il titolo della mostra collettiva di beneficenza a sostegno delle iniziative di Fondazione Sant’Orsola. Partecipano, con tre opere ciascuno: Pietro Caponetti, Elena Franco, Domenico Grenci, Simone Martinetto, Paolo Migliazza, Marco Rigamonti, Alessandro Saturno.
Comunicato stampa
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Il mio gesto di cura
a cura di Jacopo Cenacchi
28 settembre - 1° ottobre 2023
Mostra dal 28 settembre al 1° ottobre presso la Galleria Studio Cenacchi in Via Santo Stefano 63 a Bologna a sostegno dei progetti di Fondazione Sant’Orsola
Sette artisti per la Fondazione Sant’Orsola. Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre tre fotografi e quattro artisti visivi esporranno le loro opere presso la Galleria Studio Cenacchi di via Santo Stefano 63. Il ricavato dell’eventuale vendita di quadri, sculture e fotografie si tradurrà in un’importante donazione a sostegno dei progetti che Fondazione Sant’Orsola realizza per i pazienti del Policlinico.
“Ogni giorno siamo impegnati – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – per portare l’abbraccio della città a chi vive un percorso di cura. È un’opera che rende la nostra comunità più forte e che coinvolge tutta la città ed è bello che ognuno porti il proprio contributo, mettendo a disposizione con generosità tempo, risorse economiche o, come questi sette artisti, il frutto delle proprie capacità”.
La donazione che deriverà dalla vendita delle opere servirà a sostenere l’attività di musicoterapia iniziata al Sant’Orsola dal maestro Claudio Abbado tanti anni fa e dal maggio 2022 portata avanti dalla Fondazione. Sei musicoterapisti ogni settimana portano la musica in 5 reparti pediatrici e realizzano un laboratorio per le mamme e i neonati e, dalla scorsa settimana, un progetto per gli anziani con Alzheimer.
Ad esporre, ognuno con tre opere, saranno:
-
Pietro Caponetti, pittore, autore di opere di grande formato raffiguranti animali quotidiani ed esotici realizzate tramite intonaci su tela.
- Elena Franco, fotografa, presenta una ricerca inerente antichi volumi del ‘6oo e ‘700 dell’ex Monte di Pietà conservati presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. I volumi fotografati hanno come elementi comuni una immagine della pietà sul taglio di testa e il disegno della passiflora (fiore della passione di Cristo) sulla rilegatura in cuoio.
-
Domenico Grenci, pittore, autore di ritratti e volti femminili, malinconici, sensuali, misteriosi, fragili… Visioni di compositi stati d’animo, realizzati con carboncino e bitume; su tela e su carta.
- Simone Martinetto, fotografo, presenta opere tratte dal suo precedente lavoro come fotografo di scena per il cinema e dedicate agli “altri” del mondo del cinema (montatori, tecnici, stuntman…).
-
Paolo Migliazza, scultore, autore di opere, in cemento o gesso, incentrate su figure umane intense, sofferte, spesso con gli occhi offuscati, come rivolti alla profondità della propria anima.
-
Marco Rigamonti, fotografo, presenta opere tratte dal volume fotografico “Periplo siciliano” nel quale raffigura dettagli di una Sicilia caldissima, assolata e fuori dalle rotte e dalle prospettive abituali.
-
Alessandro Saturno, pittore, presenta opere su tela e su carta, in olio e acrilico, dedicate al paesaggio; visioni come miraggi che si delineano attraverso velature e raffinati contrasti cromatici.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani di Palazzo Ghiselli Vasselli in Via Santo Stefano, nel centro di Bologna.
La location, connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata scelta anche per far dialogare proficuamente lo
spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta in volta esposte.
La galleria ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati e
contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi presso i domicili dei
clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
Cinema interiore di Simone Martinetto
BIOGRAFIE ARTISTI
Pietro Caponetti (Bologna, 1982)
Fa parte della giovane generazione di artisti bolognesi che ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre personali e
collettive a Bologna e a Milano (Palazzo Borromeo).
Laureatosi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia la sua carriera annotando in disegni su taccuini ogni
aspetto dell’arte e tutto ciò che della vita lo circonda, dall’intensa scena artistica di New York, dove ha passato lunghi periodi
di studio e ricerca, alle colline di Montalcino: qui, in una villa diroccata rinascimentale realizzata da Baldassarre Peruzzi ,
entra ‘a bottega’ presso uno degli ultimi maestri restauratori, apprende l’arte antica dell’affresco e poi la tec nica dello
strappo, che diviene, trasposta nel suo sentire contemporaneo, il suo tramite espressivo fondamentale.
Molte sue opere nascono infatti come affreschi su muro che poi, attraverso la tecnica dello strappo, riporta su tela fino a
quando, per semplificazioni successive, non resta che l’essenziale, la traccia, la memoria dell’immagine originaria. In ogni
fase dello strappo si ‘perde’ infatti una testimonianza della prima pittura e proprio in questa perdita raggiunge la sintesi del
messaggio, a volte fino all’astrazione. Il risultato è sorprendente: trasmette il fascino della sinopia o dell’affresco di cui
possiamo vedere le sole parti sopravvissute.
Elena Franco (Torino, 1973)
Architetto e fotografa. Attualmente lavora a progetti artistici che legano architettura, archivi e territorio, con particolare
attenzione alla valorizzazione di beni culturali.
La sua principale ricerca fotografica Hospitalia, in corso dal 2012, dopo essere stata esposta e presentata in sedi istituzionali
a Milano, Napoli, Torino, Losanna (CH), Venezia, Firenze, Arles (FR), Lessines (BE), Siena, accompagnata da convegni e
workshop ispirati dal suo lavoro, è ora un libro in edizione italiana e inglese (Artema). Nel 2015, con la serie Hospitalia, ha
vinto la prima edizione del “Premio Mediterraneo Fotografie” e una selezione di opere è entrata a far parte dell’Archivio del
Fondo Malerba per la Fotografia, mentre nel 2016 è stata selezionata quale finalista per il Premio Combat al Museo G.
Fattori di Livorno. È stata tra gli autori selezionati per il Premio Streamers 2016.
Nel 2019, grazie a una residenza d’artista messale a disposizione dal progetto Creativamente Roero, ha prodotto il trittico
Devotio che è entrato a far parte della collezione Govone Contemporaneo del Castello di Govone.
Il suo recente progetto Imago Pietatis, realizzato per la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ed esposto alla Galleria
Studio Cenacchi a Bologna, è tra i vincitori del Premio New Post Photography di MIA Fair 2020.
Dal 2014 espone con regolarità in sedi istituzionali e musei in Italia e all’Estero. Le sue opere fanno parte di collezioni
pubbliche e private. Collabora con Il Giornale dell’Architettura.
Per il suo lavoro artistico è entrata a far parte del Gruppo di Lavoro dedicato alle Medical Humanities dell’Ospedale di
Alessandria.
È direttore artistico della Fondazione Arte Nova e collabora come curatrice con il Museo Villa Bernasconi a Cernobbio (CO).
Domenico Grenci (Ardore, RC, 1981)
Vive e lavora a Bologna. Dopo essersi diplomato all'Accademia Clementina di Bologna nel 2005 inizia da subito a collaborare
con varie gallerie in Italia ed all'estero. Nel 2007 vince il Goldener Kentaur: European Academic Award a Monaco di Baviera.
Dal 2008 alcune sue opere sono in mostra permanente nella sala dalla sede europea di Tetrapack a Modena. L'invito ad
esporre alla 54 ° edizione della Biennale di Venezia nel 2011, in Arsenale, Tese di San Cristoforo -Padiglione Accademie,
conferma l'importante lavoro di questo giovane artista italiano.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive ed ha partecipato a diverse fiere d’arte in Italia e all’estero.
Sul suo lavoro artistico, dal 2007 a oggi, è stato pubblicato un folto gruppo di volumi.
Attualmente collabora con Nuova Galleria Morone, Milano, Galerie Martin Mertens, Berlino, Alessandro Casciaro Gallery,
Bolzano.
Simone Martinetto (Torino, 1980)
Laureato in filosofia con una tesi sul concetto di tempo in fotografia, lavora come fotografo, regista, artista e insegnante di
fotografia.
Ha esposto in oltre sessanta mostre in Europa e Stati Uniti. Ricordiamo quelle presso il Frost Art Museum di Miami, l’ISCP
Gallery di New York, i 49B Studios di New York, la galleria d’arte Claudio Bottello Contemporary di Torino, la Cineteca di
Bologna, la Farnesina di Roma, la Biennale Italia-Cina presso l’Arca di Vercelli (gestita dalla Fondazione Guggenheim). Le
sue opere hanno partecipato a una quindicina di importanti festival di fotografia e arte contemporanea, tra i quali il Festiv al
International de la Photographie Sociale di Parigi, il SI FEST di Savignano sul Rubicone, Creativamente Roero e Jeune
Creation Europeenne, salone d’arte contemporanea itinerante presso sei paesi europei, Francia, Lituania, Austria, Italia,
Spagna, Portogallo.
Ha vinto diversi premi e riconoscimenti sia come artista che come fotografo di scena, tra cui il Primo Premio al Portfolio
Italia 2004 – Gran Premio Epson, vincitore del SI FEST Festival di Fotografia di Savignano nel 2004, Giovane Talento
Fotografico FNAC 2004, Cliciak 2005 e 2009, il Premio Luca Pron 2011, il Premio ISCP New York 2011.
Come fotografo di scena per il cinema ha lavorato su una ventina di importanti produzioni cinematografiche degli ultimi anni
fotografando alcuni dei più noti registi e attori italiani e francesi.
Ha pubblicato i libri fotografici “Senza la memoria” e “Il lavoro quotidiano” con Pazzini Editore. Sue fotografie sono state
pubblicate sui principali periodici italiani e in alcuni cataloghi e copertine di libri.
Nel 2012 ha vissuto e lavorato come artista a New York grazie al Premio ISCP New York organizzato da Seat Pagine Gialle
e dal Ministero Italiano della Cultura.
Sui suoi lavori hanno scritto alcuni importanti critici d’arte e registi italiani, tra cui Claudio Marra, Fran cesco Poli, Marisa
Vescovo, Patrizia Rossello, Olga Gambari, Marco Bellocchio.
Paolo Migliazza (Catanzaro, 1988)
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico statale si trasferisce a Bologna, dove s'iscrive all'accademia di Belle arti; nel 20 15 si
laurea in scultura con una tesi sull'evoluzione della figura all'interno del linguaggio plastico che ha caratterizzato il secolo
scorso.
Dal 2016 collabora con la galleria L' Ariete arte contemporanea di Bologna in cui presenta una personale dal titolo “we are
not super heroes”. È presente in diverse fiere Italiane ed europee tra cui Arte Fiera a Bologna, Art Verona e art Karlshrue
in Germania. Nel 2016 è finalista al premio nazionale Francesco Fabbri e nel 2023 si aggiudica il primo premio del
prestigioso concorso San Fedele a Milano.
Partecipa a diverse residenze internazionali, tra cui BoCs art, a cura di Alberto Dambruoso.
Il suo lavoro appare su diverse riviste specializzate tra le quali Segno, Exibart, Espoarte. La Rai s'interessa alla sua rice rca
con uno speciale su Rai Cultura a cura di Cristina Clausen.
Nel corso degli anni hanno scritto del suo lavoro Alberto Mattia Martini, Kevin Mcmanus, Gabriele Salvaterra, Martina
Cavallarin ed Eleonora Frattarolo. Molte sue opere inoltre sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Marco Rigamonti (Piacenza, 1958)
Si laurea in ingegneria nucleare nel 1983 e durante degli studi universitari si appassiona alla fotografia. Esercita la
professione di fotografo professionista dal 1995.
È stato direttore del Festival Internazionale di Fotografia “Fotosintesi”, tenutosi a Piacenza a partire dal 2004 per 5 edizioni.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia, Europa, Cina e Canada.
È presidente di TIFF_Collettivo di fotografia creativa e direttore artistico della galleria SPAZIO BFT. Sue immagini sono
state pubblicate su importanti testate nazionali ed estere: Repubblica, La Stampa, Le Monde, Frankfurter Algemeine,
Telerama ecc.
Ha pubblicato: - “Promenade", Pazzini Editore, 2010 - "Stessa spiaggia, stesso mare”, Postcart 2013 - "Camargue", Le pont
rouge (F), 2015 - "Nativity scenes", Editions Bessard (F), 2018 - "The bullet man", Danilo Montanari ed., 2019 - "Periplo
siciliano", Postcart – Filigranes ed. (F) 2021 - “Deceptive stillness”, Artphilein (CH), 2022.
Alessandro Saturno (Napoli, 1983)
La passione che sin da bambino si manifesta per il disegno e il colore lo spinge a seguire studi d’arte nella sua città . Gli
anni di formazione presso l'Accademia di Belle Arti a indirizzo Pittura segnano un percorso di ricerca ed esplorazione del
gesto attraverso la storia delle tecniche pittoriche.
Nel 2008 si trasferisce a Bologna dove termina gli studi due anni dopo presso l’Accademia di Belle Arti Clementina.
Assorbendo i nuovi paesaggi emiliani, le atmosfere rarefatte e le sue luci, proprio in questi anni approda alle soluzioni
pittoriche che contraddistinguono la sua ricerca.
La scelta della tavolozza che esclude totalmente il nero e vira su lievi azzurri, verdi, viola, rosa e arancio, genera una pittura
tonale. Il dipinto diventa apparizione, uno spazio che interroga lo sguardo sulla soglia del visibile. Visioni come miraggi s i
delineano attraverso velature e raffinati contrasti.
Tra le mostre personali “Forme dell’Assenza”, Fondazione CREA meeting del mare, Camerota (SA); “A nameless Place”,
Le Scalze, Napoli; “Before and after Gravity”, Nuova Galleria Morone, Milano; “The Inner Touch”, Labs Gallery, Bologna;
“Foresta. Pittura Natura Animale”, Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola (RA); “Immemore -Breviario dell’assenza”, Spazio
Siracusa, Agrigento; “L’eclissi dell’occhio”, Sala delle carceri di Castel dell’Ovo, Napoli.
Numerose anche le mostre collettive, in Italia e all’estero.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: Il mio gesto di cura
ARTISTI: Pietro Caponetti, Elena Franco, Domenico Grenci, Simone Martinetto, Paolo
Migliazza, Marco Rigamonti Alessandro Saturno
A CURA DI: Jacopo Cenacchi
DOVE: Galleria Studio Cenacchi, Via Santo Stefano 63, Bologna
INAUGURAZIONE: giovedì 28 settembre 2023, ore 18,00
DATE: 28 settembre - 1° ottobre
ORARI: oltre all’inaugurazione, venerdì 29, sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre: ore
16,30 - 19,30
CONTATTI: galleria@studiocenacchi.com | 051 265517 whatsapp business
a cura di Jacopo Cenacchi
28 settembre - 1° ottobre 2023
Mostra dal 28 settembre al 1° ottobre presso la Galleria Studio Cenacchi in Via Santo Stefano 63 a Bologna a sostegno dei progetti di Fondazione Sant’Orsola
Sette artisti per la Fondazione Sant’Orsola. Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre tre fotografi e quattro artisti visivi esporranno le loro opere presso la Galleria Studio Cenacchi di via Santo Stefano 63. Il ricavato dell’eventuale vendita di quadri, sculture e fotografie si tradurrà in un’importante donazione a sostegno dei progetti che Fondazione Sant’Orsola realizza per i pazienti del Policlinico.
“Ogni giorno siamo impegnati – spiega il presidente della Fondazione Giacomo Faldella – per portare l’abbraccio della città a chi vive un percorso di cura. È un’opera che rende la nostra comunità più forte e che coinvolge tutta la città ed è bello che ognuno porti il proprio contributo, mettendo a disposizione con generosità tempo, risorse economiche o, come questi sette artisti, il frutto delle proprie capacità”.
La donazione che deriverà dalla vendita delle opere servirà a sostenere l’attività di musicoterapia iniziata al Sant’Orsola dal maestro Claudio Abbado tanti anni fa e dal maggio 2022 portata avanti dalla Fondazione. Sei musicoterapisti ogni settimana portano la musica in 5 reparti pediatrici e realizzano un laboratorio per le mamme e i neonati e, dalla scorsa settimana, un progetto per gli anziani con Alzheimer.
Ad esporre, ognuno con tre opere, saranno:
-
Pietro Caponetti, pittore, autore di opere di grande formato raffiguranti animali quotidiani ed esotici realizzate tramite intonaci su tela.
- Elena Franco, fotografa, presenta una ricerca inerente antichi volumi del ‘6oo e ‘700 dell’ex Monte di Pietà conservati presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. I volumi fotografati hanno come elementi comuni una immagine della pietà sul taglio di testa e il disegno della passiflora (fiore della passione di Cristo) sulla rilegatura in cuoio.
-
Domenico Grenci, pittore, autore di ritratti e volti femminili, malinconici, sensuali, misteriosi, fragili… Visioni di compositi stati d’animo, realizzati con carboncino e bitume; su tela e su carta.
- Simone Martinetto, fotografo, presenta opere tratte dal suo precedente lavoro come fotografo di scena per il cinema e dedicate agli “altri” del mondo del cinema (montatori, tecnici, stuntman…).
-
Paolo Migliazza, scultore, autore di opere, in cemento o gesso, incentrate su figure umane intense, sofferte, spesso con gli occhi offuscati, come rivolti alla profondità della propria anima.
-
Marco Rigamonti, fotografo, presenta opere tratte dal volume fotografico “Periplo siciliano” nel quale raffigura dettagli di una Sicilia caldissima, assolata e fuori dalle rotte e dalle prospettive abituali.
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Alessandro Saturno, pittore, presenta opere su tela e su carta, in olio e acrilico, dedicate al paesaggio; visioni come miraggi che si delineano attraverso velature e raffinati contrasti cromatici.
STUDIO CENACCHI
La galleria d’arte Studio Cenacchi, fondata nel 2016, nasce dalla ricerca e passione di Jacopo Cenacchi per l’arte contemporanea.
Lo spazio espositivo, di oltre 150 mq, si sviluppa su tre piani di Palazzo Ghiselli Vasselli in Via Santo Stefano, nel centro di Bologna.
La location, connotata da volte, resti di affreschi cinquecenteschi e capitelli è stata scelta anche per far dialogare proficuamente lo
spazio, insolito per una galleria d’arte contemporanea, e le opere di volta in volta esposte.
La galleria ha un rapporto diretto con gli artisti che promuove, o con i loro eredi. Vengono proposti artisti storicizzati e
contemporanei, italiani e di altre nazionalità, con una attenta scelta di qualità e senza distinzione di medium o anagrafe.
Si fornisce un attento servizio di consulenza per l’acquisto di opere d’arte e vengono effettuati sopralluoghi presso i domicili dei
clienti, per realizzare progetti volti alla collocazione delle opere d’arte negli ambienti abitativi e di lavoro.
Tra le mostre si segnalano:
Tempera di Giorgio Zucchini
Carnival di Francesco Bocchini
Tutto il silenzio che c’era di Marco Rigamonti
La grafica di Sigfrido Bartolini
I luoghi della polvere di Augusto Gadea
Berlin, Brandenburger Tor 1989 di Massimo Golfieri
Bologna, dalle periferie al centro di Maurizio Tangerini
Imago Pietatis di Elena Franco
From London to free Derry di Gian Butturini
Ars curandi di Elena Franco
Ad lunam di Daniele Cabri
Testa carbonara di Francesco Bocchini
Cinema interiore di Simone Martinetto
BIOGRAFIE ARTISTI
Pietro Caponetti (Bologna, 1982)
Fa parte della giovane generazione di artisti bolognesi che ha al suo attivo diverse partecipazioni a mostre personali e
collettive a Bologna e a Milano (Palazzo Borromeo).
Laureatosi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, inizia la sua carriera annotando in disegni su taccuini ogni
aspetto dell’arte e tutto ciò che della vita lo circonda, dall’intensa scena artistica di New York, dove ha passato lunghi periodi
di studio e ricerca, alle colline di Montalcino: qui, in una villa diroccata rinascimentale realizzata da Baldassarre Peruzzi ,
entra ‘a bottega’ presso uno degli ultimi maestri restauratori, apprende l’arte antica dell’affresco e poi la tec nica dello
strappo, che diviene, trasposta nel suo sentire contemporaneo, il suo tramite espressivo fondamentale.
Molte sue opere nascono infatti come affreschi su muro che poi, attraverso la tecnica dello strappo, riporta su tela fino a
quando, per semplificazioni successive, non resta che l’essenziale, la traccia, la memoria dell’immagine originaria. In ogni
fase dello strappo si ‘perde’ infatti una testimonianza della prima pittura e proprio in questa perdita raggiunge la sintesi del
messaggio, a volte fino all’astrazione. Il risultato è sorprendente: trasmette il fascino della sinopia o dell’affresco di cui
possiamo vedere le sole parti sopravvissute.
Elena Franco (Torino, 1973)
Architetto e fotografa. Attualmente lavora a progetti artistici che legano architettura, archivi e territorio, con particolare
attenzione alla valorizzazione di beni culturali.
La sua principale ricerca fotografica Hospitalia, in corso dal 2012, dopo essere stata esposta e presentata in sedi istituzionali
a Milano, Napoli, Torino, Losanna (CH), Venezia, Firenze, Arles (FR), Lessines (BE), Siena, accompagnata da convegni e
workshop ispirati dal suo lavoro, è ora un libro in edizione italiana e inglese (Artema). Nel 2015, con la serie Hospitalia, ha
vinto la prima edizione del “Premio Mediterraneo Fotografie” e una selezione di opere è entrata a far parte dell’Archivio del
Fondo Malerba per la Fotografia, mentre nel 2016 è stata selezionata quale finalista per il Premio Combat al Museo G.
Fattori di Livorno. È stata tra gli autori selezionati per il Premio Streamers 2016.
Nel 2019, grazie a una residenza d’artista messale a disposizione dal progetto Creativamente Roero, ha prodotto il trittico
Devotio che è entrato a far parte della collezione Govone Contemporaneo del Castello di Govone.
Il suo recente progetto Imago Pietatis, realizzato per la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna ed esposto alla Galleria
Studio Cenacchi a Bologna, è tra i vincitori del Premio New Post Photography di MIA Fair 2020.
Dal 2014 espone con regolarità in sedi istituzionali e musei in Italia e all’Estero. Le sue opere fanno parte di collezioni
pubbliche e private. Collabora con Il Giornale dell’Architettura.
Per il suo lavoro artistico è entrata a far parte del Gruppo di Lavoro dedicato alle Medical Humanities dell’Ospedale di
Alessandria.
È direttore artistico della Fondazione Arte Nova e collabora come curatrice con il Museo Villa Bernasconi a Cernobbio (CO).
Domenico Grenci (Ardore, RC, 1981)
Vive e lavora a Bologna. Dopo essersi diplomato all'Accademia Clementina di Bologna nel 2005 inizia da subito a collaborare
con varie gallerie in Italia ed all'estero. Nel 2007 vince il Goldener Kentaur: European Academic Award a Monaco di Baviera.
Dal 2008 alcune sue opere sono in mostra permanente nella sala dalla sede europea di Tetrapack a Modena. L'invito ad
esporre alla 54 ° edizione della Biennale di Venezia nel 2011, in Arsenale, Tese di San Cristoforo -Padiglione Accademie,
conferma l'importante lavoro di questo giovane artista italiano.
Ha esposto in numerose mostre personali e collettive ed ha partecipato a diverse fiere d’arte in Italia e all’estero.
Sul suo lavoro artistico, dal 2007 a oggi, è stato pubblicato un folto gruppo di volumi.
Attualmente collabora con Nuova Galleria Morone, Milano, Galerie Martin Mertens, Berlino, Alessandro Casciaro Gallery,
Bolzano.
Simone Martinetto (Torino, 1980)
Laureato in filosofia con una tesi sul concetto di tempo in fotografia, lavora come fotografo, regista, artista e insegnante di
fotografia.
Ha esposto in oltre sessanta mostre in Europa e Stati Uniti. Ricordiamo quelle presso il Frost Art Museum di Miami, l’ISCP
Gallery di New York, i 49B Studios di New York, la galleria d’arte Claudio Bottello Contemporary di Torino, la Cineteca di
Bologna, la Farnesina di Roma, la Biennale Italia-Cina presso l’Arca di Vercelli (gestita dalla Fondazione Guggenheim). Le
sue opere hanno partecipato a una quindicina di importanti festival di fotografia e arte contemporanea, tra i quali il Festiv al
International de la Photographie Sociale di Parigi, il SI FEST di Savignano sul Rubicone, Creativamente Roero e Jeune
Creation Europeenne, salone d’arte contemporanea itinerante presso sei paesi europei, Francia, Lituania, Austria, Italia,
Spagna, Portogallo.
Ha vinto diversi premi e riconoscimenti sia come artista che come fotografo di scena, tra cui il Primo Premio al Portfolio
Italia 2004 – Gran Premio Epson, vincitore del SI FEST Festival di Fotografia di Savignano nel 2004, Giovane Talento
Fotografico FNAC 2004, Cliciak 2005 e 2009, il Premio Luca Pron 2011, il Premio ISCP New York 2011.
Come fotografo di scena per il cinema ha lavorato su una ventina di importanti produzioni cinematografiche degli ultimi anni
fotografando alcuni dei più noti registi e attori italiani e francesi.
Ha pubblicato i libri fotografici “Senza la memoria” e “Il lavoro quotidiano” con Pazzini Editore. Sue fotografie sono state
pubblicate sui principali periodici italiani e in alcuni cataloghi e copertine di libri.
Nel 2012 ha vissuto e lavorato come artista a New York grazie al Premio ISCP New York organizzato da Seat Pagine Gialle
e dal Ministero Italiano della Cultura.
Sui suoi lavori hanno scritto alcuni importanti critici d’arte e registi italiani, tra cui Claudio Marra, Fran cesco Poli, Marisa
Vescovo, Patrizia Rossello, Olga Gambari, Marco Bellocchio.
Paolo Migliazza (Catanzaro, 1988)
Dopo gli studi presso il Liceo Artistico statale si trasferisce a Bologna, dove s'iscrive all'accademia di Belle arti; nel 20 15 si
laurea in scultura con una tesi sull'evoluzione della figura all'interno del linguaggio plastico che ha caratterizzato il secolo
scorso.
Dal 2016 collabora con la galleria L' Ariete arte contemporanea di Bologna in cui presenta una personale dal titolo “we are
not super heroes”. È presente in diverse fiere Italiane ed europee tra cui Arte Fiera a Bologna, Art Verona e art Karlshrue
in Germania. Nel 2016 è finalista al premio nazionale Francesco Fabbri e nel 2023 si aggiudica il primo premio del
prestigioso concorso San Fedele a Milano.
Partecipa a diverse residenze internazionali, tra cui BoCs art, a cura di Alberto Dambruoso.
Il suo lavoro appare su diverse riviste specializzate tra le quali Segno, Exibart, Espoarte. La Rai s'interessa alla sua rice rca
con uno speciale su Rai Cultura a cura di Cristina Clausen.
Nel corso degli anni hanno scritto del suo lavoro Alberto Mattia Martini, Kevin Mcmanus, Gabriele Salvaterra, Martina
Cavallarin ed Eleonora Frattarolo. Molte sue opere inoltre sono presenti in collezioni pubbliche e private.
Marco Rigamonti (Piacenza, 1958)
Si laurea in ingegneria nucleare nel 1983 e durante degli studi universitari si appassiona alla fotografia. Esercita la
professione di fotografo professionista dal 1995.
È stato direttore del Festival Internazionale di Fotografia “Fotosintesi”, tenutosi a Piacenza a partire dal 2004 per 5 edizioni.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia, Europa, Cina e Canada.
È presidente di TIFF_Collettivo di fotografia creativa e direttore artistico della galleria SPAZIO BFT. Sue immagini sono
state pubblicate su importanti testate nazionali ed estere: Repubblica, La Stampa, Le Monde, Frankfurter Algemeine,
Telerama ecc.
Ha pubblicato: - “Promenade", Pazzini Editore, 2010 - "Stessa spiaggia, stesso mare”, Postcart 2013 - "Camargue", Le pont
rouge (F), 2015 - "Nativity scenes", Editions Bessard (F), 2018 - "The bullet man", Danilo Montanari ed., 2019 - "Periplo
siciliano", Postcart – Filigranes ed. (F) 2021 - “Deceptive stillness”, Artphilein (CH), 2022.
Alessandro Saturno (Napoli, 1983)
La passione che sin da bambino si manifesta per il disegno e il colore lo spinge a seguire studi d’arte nella sua città . Gli
anni di formazione presso l'Accademia di Belle Arti a indirizzo Pittura segnano un percorso di ricerca ed esplorazione del
gesto attraverso la storia delle tecniche pittoriche.
Nel 2008 si trasferisce a Bologna dove termina gli studi due anni dopo presso l’Accademia di Belle Arti Clementina.
Assorbendo i nuovi paesaggi emiliani, le atmosfere rarefatte e le sue luci, proprio in questi anni approda alle soluzioni
pittoriche che contraddistinguono la sua ricerca.
La scelta della tavolozza che esclude totalmente il nero e vira su lievi azzurri, verdi, viola, rosa e arancio, genera una pittura
tonale. Il dipinto diventa apparizione, uno spazio che interroga lo sguardo sulla soglia del visibile. Visioni come miraggi s i
delineano attraverso velature e raffinati contrasti.
Tra le mostre personali “Forme dell’Assenza”, Fondazione CREA meeting del mare, Camerota (SA); “A nameless Place”,
Le Scalze, Napoli; “Before and after Gravity”, Nuova Galleria Morone, Milano; “The Inner Touch”, Labs Gallery, Bologna;
“Foresta. Pittura Natura Animale”, Museo Civico Luigi Varoli, Cotignola (RA); “Immemore -Breviario dell’assenza”, Spazio
Siracusa, Agrigento; “L’eclissi dell’occhio”, Sala delle carceri di Castel dell’Ovo, Napoli.
Numerose anche le mostre collettive, in Italia e all’estero.
INFORMAZIONI UTILI
TITOLO: Il mio gesto di cura
ARTISTI: Pietro Caponetti, Elena Franco, Domenico Grenci, Simone Martinetto, Paolo
Migliazza, Marco Rigamonti Alessandro Saturno
A CURA DI: Jacopo Cenacchi
DOVE: Galleria Studio Cenacchi, Via Santo Stefano 63, Bologna
INAUGURAZIONE: giovedì 28 settembre 2023, ore 18,00
DATE: 28 settembre - 1° ottobre
ORARI: oltre all’inaugurazione, venerdì 29, sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre: ore
16,30 - 19,30
CONTATTI: galleria@studiocenacchi.com | 051 265517 whatsapp business
28
settembre 2023
Il mio gesto di cura
Dal 28 settembre al primo ottobre 2023
arte contemporanea
Location
Galleria Studio Cenacchi
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Bologna, Via Santo Stefano, 63, (BO)
Orario di apertura
da venerdì a domenica ore 16,30-19,30
Vernissage
26 Settembre 2023, 18,00
Sito web
Autore
Curatore