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Il mistero e l’artista
Mostra Venezia Misteriosa
Comunicato stampa
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Il mistero e il segreto Il termine “mistero” definisce per lo più tutto ciò che non può avere spiegazioni in quanto la verità è negata o riservata a pochi eletti. Ma per capirne bene il significato più profondo e la sua radice etimologica credo sia bene distinguere questo termine da un altro che può avere delle pertinenze se non altro nell’uso corrente: il segreto. S’intende segreta una cosa da tacere perché riservata a pochi, e in questo poco si differenzia dal significato che ha il termine mistero. Tuttavia le persone depositarie del segreto non modificano il loro status personale, se non moralmente per la responsabilità di preservare dalla divulgazione le cose di cui sono stati chiamate a essere depositarie. Oppure s’intende segreto ciò che deve rimanere riservato a pochi perché la massa non possa essere turbata o cambiare opinione dalla rivelazione di quanto si ritiene da tenere nascosto. Il segreto è oscuro, spesso cela intrichi a danno di qualcuno. Il segreto spinge verso il basso, verso un nascondimento torbido, portatore di tristezza e di negatività, tant’è che il termine al femminile sottintende cella, prigione, sotterraneo. Il mistero nel suo etimo latino Myasterium o in quello greco Mysterion vuol dire cosa da tacere, da tener chiusa (MY-OS) o si riferisce anche a MYSTES, l’iniziato nei misteri, a cui è riservato un evento arcano, di cui non si deve parlare pubblicamente. Ma il depositario del mistero non ha solo un obbligo morale di riservatezza: egli in effetti cambia la sua vita e il suo modo di relazionarsi con l’entità o la persona che ha svelato e condiviso con lui l’oggetto del mistero. Talvolta la comunità a cui l’iniziato appartiene riconosce in lui un ruolo e una funzione sociale del tutto originale. Nell'antichità classica, i misteri o religioni misteriche erano esperienze religiose di tipo esoterico e riti non tanto da tenere segreti, quanto da riservare a chi aveva mostrato attitudine a certe materie, per lo più pertinenti allo spirituale e al soprannaturale. I riti e le celebrazioni spesso erano dedicati ad alcune divinità naturali: i più celebri sono i misteri eleusini, che prendono il nome dall'antica città greca di Eleusi, legati al culto di Demetra e Persefone. Oltre ad essi, i più conosciuti erano i misteri di Andania, di Samotracia, i misteri orfici, quelli di Attis (provenienti dalla Frigia), quelli di Iside e Osiride (dall'Egitto) e i misteri di Mitra (dalla Persia). Nella religione Cristiana il mistero è un concetto rivelato da Dio direttamente o attraverso i suoi profeti o ministri, sacerdoti o persone di fede. Il mistero è una rivelazione che porta ad una verità capace di aprire nuove conoscenze di Dio stesso e della sua natura divina. Il mistero in questo caso rivela la sua natura nobile che si contrappone a quella del segreto. I depositari dei concetti che reggono il mistero lo rendono pubblico perché tutti ne possano avere beneficio. Questa accezione del termine porta quindi ad una elevazione di chi ne viene a conoscenza. È una sorta di ponte tra la realtà razionale, materica e quella spirituale soprannaturale. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica infatti, sono definiti misteri della fede le verità rivelate da Maria, dai santi o da veggenti, espresse nei dogmi fondamentali e nei sacramenti; tra essi spicca quello dell'eucarestia, che fu istituita da Gesu Cristo stesso, il Messia, la seconda parte di Dio. Mysterium Fidei (Mistero della fede) è una enciclica di Papa Paolo VI sull'eucarestia, pubblicata nel settembre del 1965.
Nella devozione cattolica, il mistero è una parte del rosario che descrive come Dio si sia rivelato agli uomini, è un vero varco verso l’essenza stessa del divino, quasi che il mistero parli di come un dio infinitamente grande possa mettersi nella vita dell’infinitamente piccolo. Il mistero è anche il sentimento che tra innamorati supera il linguaggio verbale, risolve ogni problema, unisce le distanze di qualsiasi tipo e annulla il tempo e i tempi. Con l'aggettivo misterico si indica talvolta un romanzo d’impianto esoterico quale, per esempio, Le Metamorfosi dello scrittore latino Ovidio. Questa accezione descrive i fatti e le relazioni che nella mitologia greca legano gli umani con gli dei dell’Olimpo. Il mistero in questo caso dice come l’uomo unendosi al Dio possa raggiungere il discernimento delle passioni, delle pulsioni interiori più recondite. Il termine “mistero” si trova anche nelle espressioni mistery fiction o mystery novel che indicano, nella letteratura anglosassone a partire dal XIX secolo, un certo tipo di narrativa ascrivibile al genere del romanzo gotico o del fantasy. A partire dagli anni '40 del XX secolo, con la diffusione delle riviste pulp, è sinonimo di letteratura gialla. In questa accezione il mistero è sinonimo di cosa riservata a pochi, di arcano e di pericoloso, forse più vicino al significato già detto del termine “segreto”. Il mistero può essere inteso anche come fatto inspiegabile, spesso associato alla natura di eventi riguardanti la pseudoscienza, il paranormale, o fatti non classificabili o spiegabili con le scienze esatte. Una delle caratteristiche fondamentali dei culti misterici consiste nel fatto che l'insieme delle credenze e delle pratiche religiose e la loro vera natura sono rivelate esclusivamente agli iniziati, i quali hanno l'obbligo di mantenere il segreto, e con esso l’ineffabile. Qui il segreto è necessario, perché solo i sacerdoti, gli accoliti o chi ha in definitiva dimostrato di coniugare la propria vita con quella dello spirito sono in grado di amministrare il rito e il culto. Questa accezione è comune a molte religioni e filosofie presenti in vari continenti. Componenti comuni dei riti misterici sono generalmente simboli sacri e cerimonie magiche, sacramenti e rituali di purificazione, che possono includere sacrifici, abluzioni, digiuni o astinenze, banchetti sacri, danze, ecc. Altra caratteristica principale dei culti di mistero è il loro carattere salvifico. L'azione iniziatica è destinata a realizzare una realtà liberatrice offerta al singolo in risposta ai problemi esistenziali concernenti la vita e la morte. Attraverso vari stadi di iniziazione gli adepti pervengono alla visione della divinità, che, essendo morta e rinata, garantisce loro la liberazione dalla morte. E’ il superamento dello stato umano, della limitazione individuale che la morte e resurrezione del dio simboleggiano. La "resurrezione" indica una nascita in un “al di là dalla morte”, dato che questo mondo da solo non comprende la sopravvivenza umana. La genesi e lo sviluppo storico delle forme religiose misteriche è avvenuto prevalentemente in ambito agricolo, nel quale il ciclo vita – morte - rinascita trova il fondamento nell’analogia del ritmo stagionale della vegetazione con la sorte dell’uomo che rinasce a nuova vita. Attraverso la rappresentazione drammatica, simbolica e spirituale dell’alternanza periodica dei fenomeni naturali, attuata nei riti di iniziazione, i proseliti raggiungono il compimento delle loro esigenze escatologiche esoteriologiche. I principali culti misterici Nel sincretismo religioso tipico dell'età ellenistica e più tardi romana ebbero notevole importanza le realtà misteriche di origine orientale. I culti misterici della grande madre Cibele con Attis dall'Asia minore, quelli di Serapide, Iside ed Osiride della mitologia egizia, e quelli di Mitra dalla Persia permearono la facies religiosa della cultura romana imperiale, che vide il proliferare di templi, isei e mitrei in tutto il mondo allora conosciuto. La grande diffusione dei culti misterici ebbe inoltre non poca influenza sul pensiero filosofico tardo antico, come dimostrano le caratteristiche metafisiche tipiche del neoplatonismo, del neopitagorismo e dello gnosticismo. I misteri eleusini I misteri eleusini erano riti religiosi misterici che si celebravano nel santuario di Demetra nell’antica città greca di Eleusi. Si tratta di riti antichissimi, che avevano luogo già prima dell’invasione ellenica. Quando, nel VII secolo a.C., Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, i riti si estesero a tutta la Grecia antica e alle sue colonie. Ebbero larga diffusione anche a Roma e perfino Cicerone e l’imperatore Gallieno vi presero parte. Il rito era diviso in due parti: la prima (piccoli misteri) era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda (grandi misteri) era un momento consacratorio e si svolgeva in autunno. La cerimonia voleva rappresentare il riposo e il risveglio perenne della vita delle campagne. I riti erano in parte dedicati anche alla figlia di Demetra, Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi dei periodi che Persefone trascorreva sulla terra e nell’Ade.
La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.C., ad opera dei Visigoti, cristiani seguaci dell'Arianesimo e condotti da Alarico, sancì la definitiva interruzione delle celebrazioni. Mistero della Fede Nel cristianesimo un mistero della fede è un concetto religioso che indica una verità rivelata costitutiva della fede cristiana. Due tra esse e precisamente l'Unità e Trinità di Dio e l'incarnazione di Gesù (comprese tutte le altre conseguenze), sono quelle fondamentali alle quali aderiscono tutti i cristiani di tutte le diverse denominazioni. Nel cattolicesimo con la massima ampiezza e in misura diversa anche nelle altre denominazioni cristiane, altre verità dogmatiche si aggiungono a queste, per costituire tutte insieme il complesso della dottrina, sia pur nelle sue varie accentuazioni e sfaccettature: è il caso ad esempio dei dogmi mariani, oppure dell'azione santificante dei sacramenti. In questo contesto il termine mistero non ha il significato corrente di argomento incomprensibile o non conoscibile, oppure di fenomeno del quale non si riesce a trovare la causa e la spiegazione. Ha invece il significato di manifestazione di Dio agli uomini, che ha lo scopo di renderli partecipi della sua grazia e della sua vita. Come atto divino, è al di sopra della ragione umana, perché nessun uomo può avere una conoscenza piena ed esaustiva di Dio; ma non è contro la ragione, la quale invece, sostenuta e illuminata dalla rivelazione, consente all'uomo una conoscenza analogica e mediata del mistero di Dio. Venezia è la città del mistero per eccellenza l’elemento dell’acqua che la pervade e la permea: è il simbolo del cambiamento, perché l’acqua purifica e dona vita nuova come un perenne battesimo, ciò che rende Venezia eterna e quindi vincitrice sul deterioramento inerente allo scorrere del tempo. Venezia è una maschera simbolo non solo del carnevale. La maschera della città lagunare non è grottesca; non cela ma rivela, dà figura e dona nuova identità a una qualche natura interiore di ciascuno, altrimenti sommersa. Venezia è un ponte tra la staticità e il divenire che unisce terra e acqua sia con il fuoco delle fornaci che formano vetro e forgiano il ferro dei fasciami delle navi, sia con l’aria che diviene vento che gonfia le vele e porta ogni uomo al mistero di altre terre e altri cieli da esplorare. Ma la realtà che è palese, e non ha mistero, alcuno è che questa mostra riunisce circa quaranta artisti provenienti da tutto il mondo ci sono maestri acclarati dalle pagine della Storia Dell’Arte ed esordienti uniti da un unico tema e scopo: dare figura all’idea del Mistero.
La mostra in questo modo è una sorta d’itinerario, un viaggio dove ogni opera diviene tappa, sosta, finestra da cui guardare nuovi orizzonti accompagnati dal lavoro dell’artista. Si scopre così quello che ha dipinto l’arcano, chi invece ha preferito immagini recondite della memoria. C’è l'artista che ha dato figura alla simbologia mistica, chi invece a quella mitologica. Troverete il mistero che si rivela nel sogno e volti che sono l’immagine stessa della rivelazione, tutti hanno dato immagine al più alto dei misteri ovvero quello che dà uno scopo e un motivo a tutto come al niente. Perché ciò che ho capito da questa mostra è che il mistero in fondo è che la vita si rinnova nella conoscenza e in quell’amore che non ha tempo né tempi, ed è con l’energia che da quest’amore s’irradia che si può dare un senso al passato e colorare il presente, si può annullare ogni male e vincere la noia del razionale e infine vivere il mistero più oscuro e antico quello della vita oltre la morte. Alberto D’Atanasio
Nella devozione cattolica, il mistero è una parte del rosario che descrive come Dio si sia rivelato agli uomini, è un vero varco verso l’essenza stessa del divino, quasi che il mistero parli di come un dio infinitamente grande possa mettersi nella vita dell’infinitamente piccolo. Il mistero è anche il sentimento che tra innamorati supera il linguaggio verbale, risolve ogni problema, unisce le distanze di qualsiasi tipo e annulla il tempo e i tempi. Con l'aggettivo misterico si indica talvolta un romanzo d’impianto esoterico quale, per esempio, Le Metamorfosi dello scrittore latino Ovidio. Questa accezione descrive i fatti e le relazioni che nella mitologia greca legano gli umani con gli dei dell’Olimpo. Il mistero in questo caso dice come l’uomo unendosi al Dio possa raggiungere il discernimento delle passioni, delle pulsioni interiori più recondite. Il termine “mistero” si trova anche nelle espressioni mistery fiction o mystery novel che indicano, nella letteratura anglosassone a partire dal XIX secolo, un certo tipo di narrativa ascrivibile al genere del romanzo gotico o del fantasy. A partire dagli anni '40 del XX secolo, con la diffusione delle riviste pulp, è sinonimo di letteratura gialla. In questa accezione il mistero è sinonimo di cosa riservata a pochi, di arcano e di pericoloso, forse più vicino al significato già detto del termine “segreto”. Il mistero può essere inteso anche come fatto inspiegabile, spesso associato alla natura di eventi riguardanti la pseudoscienza, il paranormale, o fatti non classificabili o spiegabili con le scienze esatte. Una delle caratteristiche fondamentali dei culti misterici consiste nel fatto che l'insieme delle credenze e delle pratiche religiose e la loro vera natura sono rivelate esclusivamente agli iniziati, i quali hanno l'obbligo di mantenere il segreto, e con esso l’ineffabile. Qui il segreto è necessario, perché solo i sacerdoti, gli accoliti o chi ha in definitiva dimostrato di coniugare la propria vita con quella dello spirito sono in grado di amministrare il rito e il culto. Questa accezione è comune a molte religioni e filosofie presenti in vari continenti. Componenti comuni dei riti misterici sono generalmente simboli sacri e cerimonie magiche, sacramenti e rituali di purificazione, che possono includere sacrifici, abluzioni, digiuni o astinenze, banchetti sacri, danze, ecc. Altra caratteristica principale dei culti di mistero è il loro carattere salvifico. L'azione iniziatica è destinata a realizzare una realtà liberatrice offerta al singolo in risposta ai problemi esistenziali concernenti la vita e la morte. Attraverso vari stadi di iniziazione gli adepti pervengono alla visione della divinità, che, essendo morta e rinata, garantisce loro la liberazione dalla morte. E’ il superamento dello stato umano, della limitazione individuale che la morte e resurrezione del dio simboleggiano. La "resurrezione" indica una nascita in un “al di là dalla morte”, dato che questo mondo da solo non comprende la sopravvivenza umana. La genesi e lo sviluppo storico delle forme religiose misteriche è avvenuto prevalentemente in ambito agricolo, nel quale il ciclo vita – morte - rinascita trova il fondamento nell’analogia del ritmo stagionale della vegetazione con la sorte dell’uomo che rinasce a nuova vita. Attraverso la rappresentazione drammatica, simbolica e spirituale dell’alternanza periodica dei fenomeni naturali, attuata nei riti di iniziazione, i proseliti raggiungono il compimento delle loro esigenze escatologiche esoteriologiche. I principali culti misterici Nel sincretismo religioso tipico dell'età ellenistica e più tardi romana ebbero notevole importanza le realtà misteriche di origine orientale. I culti misterici della grande madre Cibele con Attis dall'Asia minore, quelli di Serapide, Iside ed Osiride della mitologia egizia, e quelli di Mitra dalla Persia permearono la facies religiosa della cultura romana imperiale, che vide il proliferare di templi, isei e mitrei in tutto il mondo allora conosciuto. La grande diffusione dei culti misterici ebbe inoltre non poca influenza sul pensiero filosofico tardo antico, come dimostrano le caratteristiche metafisiche tipiche del neoplatonismo, del neopitagorismo e dello gnosticismo. I misteri eleusini I misteri eleusini erano riti religiosi misterici che si celebravano nel santuario di Demetra nell’antica città greca di Eleusi. Si tratta di riti antichissimi, che avevano luogo già prima dell’invasione ellenica. Quando, nel VII secolo a.C., Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, i riti si estesero a tutta la Grecia antica e alle sue colonie. Ebbero larga diffusione anche a Roma e perfino Cicerone e l’imperatore Gallieno vi presero parte. Il rito era diviso in due parti: la prima (piccoli misteri) era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda (grandi misteri) era un momento consacratorio e si svolgeva in autunno. La cerimonia voleva rappresentare il riposo e il risveglio perenne della vita delle campagne. I riti erano in parte dedicati anche alla figlia di Demetra, Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi dei periodi che Persefone trascorreva sulla terra e nell’Ade.
La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.C., ad opera dei Visigoti, cristiani seguaci dell'Arianesimo e condotti da Alarico, sancì la definitiva interruzione delle celebrazioni. Mistero della Fede Nel cristianesimo un mistero della fede è un concetto religioso che indica una verità rivelata costitutiva della fede cristiana. Due tra esse e precisamente l'Unità e Trinità di Dio e l'incarnazione di Gesù (comprese tutte le altre conseguenze), sono quelle fondamentali alle quali aderiscono tutti i cristiani di tutte le diverse denominazioni. Nel cattolicesimo con la massima ampiezza e in misura diversa anche nelle altre denominazioni cristiane, altre verità dogmatiche si aggiungono a queste, per costituire tutte insieme il complesso della dottrina, sia pur nelle sue varie accentuazioni e sfaccettature: è il caso ad esempio dei dogmi mariani, oppure dell'azione santificante dei sacramenti. In questo contesto il termine mistero non ha il significato corrente di argomento incomprensibile o non conoscibile, oppure di fenomeno del quale non si riesce a trovare la causa e la spiegazione. Ha invece il significato di manifestazione di Dio agli uomini, che ha lo scopo di renderli partecipi della sua grazia e della sua vita. Come atto divino, è al di sopra della ragione umana, perché nessun uomo può avere una conoscenza piena ed esaustiva di Dio; ma non è contro la ragione, la quale invece, sostenuta e illuminata dalla rivelazione, consente all'uomo una conoscenza analogica e mediata del mistero di Dio. Venezia è la città del mistero per eccellenza l’elemento dell’acqua che la pervade e la permea: è il simbolo del cambiamento, perché l’acqua purifica e dona vita nuova come un perenne battesimo, ciò che rende Venezia eterna e quindi vincitrice sul deterioramento inerente allo scorrere del tempo. Venezia è una maschera simbolo non solo del carnevale. La maschera della città lagunare non è grottesca; non cela ma rivela, dà figura e dona nuova identità a una qualche natura interiore di ciascuno, altrimenti sommersa. Venezia è un ponte tra la staticità e il divenire che unisce terra e acqua sia con il fuoco delle fornaci che formano vetro e forgiano il ferro dei fasciami delle navi, sia con l’aria che diviene vento che gonfia le vele e porta ogni uomo al mistero di altre terre e altri cieli da esplorare. Ma la realtà che è palese, e non ha mistero, alcuno è che questa mostra riunisce circa quaranta artisti provenienti da tutto il mondo ci sono maestri acclarati dalle pagine della Storia Dell’Arte ed esordienti uniti da un unico tema e scopo: dare figura all’idea del Mistero.
La mostra in questo modo è una sorta d’itinerario, un viaggio dove ogni opera diviene tappa, sosta, finestra da cui guardare nuovi orizzonti accompagnati dal lavoro dell’artista. Si scopre così quello che ha dipinto l’arcano, chi invece ha preferito immagini recondite della memoria. C’è l'artista che ha dato figura alla simbologia mistica, chi invece a quella mitologica. Troverete il mistero che si rivela nel sogno e volti che sono l’immagine stessa della rivelazione, tutti hanno dato immagine al più alto dei misteri ovvero quello che dà uno scopo e un motivo a tutto come al niente. Perché ciò che ho capito da questa mostra è che il mistero in fondo è che la vita si rinnova nella conoscenza e in quell’amore che non ha tempo né tempi, ed è con l’energia che da quest’amore s’irradia che si può dare un senso al passato e colorare il presente, si può annullare ogni male e vincere la noia del razionale e infine vivere il mistero più oscuro e antico quello della vita oltre la morte. Alberto D’Atanasio
31
ottobre 2010
Il mistero e l’artista
Dal 31 ottobre al 21 novembre 2010
arte contemporanea
Location
ART&FORTE LAB – CA’ ZANARDI
Venezia, Calle Zanardi, 4132, (Venezia)
Venezia, Calle Zanardi, 4132, (Venezia)
Orario di apertura
dalle ore 11.00 alle ore 17.00, escluso lunedì e martedì
Vernissage
31 Ottobre 2010, ore 19
Autore
Curatore