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Il Mobile dei Lumi. Milano nell’età di Giuseppe Maggiolini
tra arredi, disegni, lacche, fogli d’oro…
…una piccola e suggestiva mostra che sembra uscire dalle pagine del libro per restituirci la ricchezza della Milano di fine Settecento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Milano, novembre 2010. In libreria da dicembre 2010 Il Mobile dei Lumi – Milano nell’età di
Giuseppe Maggiolini, ultimo lavoro editoriale di Giuseppe Beretti.
E’ un volume che racconta di una Milano neoclassica che fu una delle capitali europee della
cultura e dell’arte. Un libro di studi alla vecchia maniera, ma solo in apparenza: sotto questo volto
d’altri tempi nasconde la modernità di una ricerca approfondita e documentata completata da una
conoscenza sensoriale e “intima” con questi arredi magnifici, frutto dell’esperienza personale che
nasce dal lavoro di restauratore dell’autore.
Arredi, disegni, una sorprendente gamma cromatica di legni rari, esotici e preziosi, lacche e
policromie, sottili fogli d’oro zecchino, sono la quotidianità del lavoro di Giuseppe Beretti che,
proprio presso il laboratorio di via Jacopo dal Verme 2 a Milano, presenterà il volume il
prossimo 9 dicembre 2010 alle ore 18. Qui saranno visibili per l’occasione un gruppo di
mobili, oggetti e dipinti: una piccola mostra scelta che restituisce la ricchezza di quella
Milano dei Lumi.
SCHEDA TECNICA
Data: 9 dicembre 2010
Luogo: via Jacopo dal Verme, 2 - Milano
Ore: 18
Informazioni: Laboratorio Giuseppe Beretti
tel. 02 6886523
info@laboratorioberetti.it www.laboratorioberetti.it
UFFICIO STAMPA UFFICIOSTAMPA@PRESSART.EU
ANNA ORSI
via Carducci, 34 – 20123 Milano
cell +39 335 6783927 tel/fax +39 02 89010225
anna.orsi@alice.it anna.orsi@pressart.eu
MARIA CHIARA SALVANELLI
cell +39 333 4580190 tel/fax +39 02 36708400
mariachiara@salvanelli.it
edizioni Milano SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Il volume è la prima parte di una ricerca sulla storia del mobile e della decorazione neoclassica
milanese dall’epoca del riformismo teresiano a quella dell’impero napoleonico, Due date, 1758-
1814, ne fissano i limiti. Il 1758 è l’anno in cui Giuseppe Maggiolini, di quella stagione il
protagonista ancora oggi ricordato con immediatezza, firma la sua opera prima. Il 1814 è anche
l’anno in cui si conclude l’epopea napoleonica, Milano diventa una provincia dell’impero
asburgico e Giuseppe Maggiolini muore.
Per mezzo secolo a Milano fabbricare, decorare e arredare, fu attività della massima importanza
che coinvolse direttamente principi, imperatori, ministri, governatori e vicerè; la nobiltà appena
arricchita, il patriziato di più antico lignaggio e la nuova classe borghese. Intellettuali, poeti, artisti
e tutte le migliori menti presenti in città, sono coinvolte in questa spasmodica ricerca del bello
destinato alla vita quotidiana. L’imperatrice Maria Teresa viene ad occuparsi personalmente da
Vienna dell’arredamento della Corte milanese del figlio Ferdinando che, nell’affacciarsi sulla
scena della grande società europea, diede vita ad una peculiare piega della storia del gusto in cui
l’esuberante Rococò, il mai sopito interesse per la tradizione ornamentale cinquecentesca, il
dominante gusto parigino e il rinnovato interesse per l’antico si fondo per dare origine a quella
che fu chiamata in città “la Nuova Maniera d’ornare”. Ne furono protagonisti, assieme a Giuseppe
Maggiolini, Giocondo Albertolli, Andrea Appiani, Giuseppe Levati, Agostino Gerli e un gran
numero di comprimari. Espressero una produzione di gusto raffinato, caratterizzato da una grazia
sconosciuta alle corti dove le ragioni del prestigio dinastico imponevano alla decorazione il tono
della declamazione e del fasto. I migliori interni di questa stagione uscirono con una magnificenza
ben temperata da un gusto sopraffino e misurato che, ancora molti anni dopo, avrebbe incantato
Stendhal nel suo soggiorno milanese nel 1817.
Quel sogno di una bellezza dei luoghi del vivere propizia alla ricerca illuministica della felicità
dell’uomo, fu affidato alla tela, alla carta, al legno, al gesso, alla sottile foglia d’oro, tutti materiali
purtroppo poco adatti a reggere l’urto del tempo e le vicende degli uomini. Di quella straordinaria
stagione rimangono in città numerosissime tracce, splendidi brandelli di un’assieme corale
perduto che il libro pazientemente ricostruisce, colmando un vuoto bibliografico e permettendo al
lettore di poter approfondire uno dei migliori capitoli della storia delle arti decorative europee del
secolo dei Lumi.
Giuseppe Beretti, storico delle arti decorative, è noto per i suoi contributi alla storia del mobile
lombardo settecentesco, in particolare d’epoca neoclassica: i suoi studi più recenti ne fanno un
punto di riferimento per chiunque si interessi a questa materia. Restauratore di mobili, con una
lunga esperienza sul mobile neoclassico italiano, affianca, ad una approfondita conoscenza delle
tecniche e dei materiali, l’accurato esame delle carte e dei documenti dell’epoca, fornendoci così
un panorama esaustivo e puntuale dell’affascinante produzione d’arredo e della decorazione di
quel periodo. E’ anche consulente per studi, ricerche ed opinioni delle maggiore case d’aste
nazionali e internazionali.
Per quanto concerne gli studi è autore di varie monografie tra cui: Giuseppe e Carlo Francesco
Maggiolini, l’officina del Neoclassicismo (1994). Di Laboratorio, contributi alla storia del mobile
milanese e, nello stesso anno (2005), La magnificenza del banchiere.
Ha curato la mostra Capolavori dell’ebanisteria Neoclassica (1994), dedicata al mobile
neoclassico di Giuseppe Maggiolini e, nel 2000, Gli splendori del bronzo presso la Fondazione
Accorsi di Torino.
Suoi interventi sono apparsi in varie riviste e periodici specializzati tra cui “Rassegna di studi e
notizie delle Civiche Raccolte d’Arte milanesi” e “Antologia di belle arti
Giuseppe Maggiolini, ultimo lavoro editoriale di Giuseppe Beretti.
E’ un volume che racconta di una Milano neoclassica che fu una delle capitali europee della
cultura e dell’arte. Un libro di studi alla vecchia maniera, ma solo in apparenza: sotto questo volto
d’altri tempi nasconde la modernità di una ricerca approfondita e documentata completata da una
conoscenza sensoriale e “intima” con questi arredi magnifici, frutto dell’esperienza personale che
nasce dal lavoro di restauratore dell’autore.
Arredi, disegni, una sorprendente gamma cromatica di legni rari, esotici e preziosi, lacche e
policromie, sottili fogli d’oro zecchino, sono la quotidianità del lavoro di Giuseppe Beretti che,
proprio presso il laboratorio di via Jacopo dal Verme 2 a Milano, presenterà il volume il
prossimo 9 dicembre 2010 alle ore 18. Qui saranno visibili per l’occasione un gruppo di
mobili, oggetti e dipinti: una piccola mostra scelta che restituisce la ricchezza di quella
Milano dei Lumi.
SCHEDA TECNICA
Data: 9 dicembre 2010
Luogo: via Jacopo dal Verme, 2 - Milano
Ore: 18
Informazioni: Laboratorio Giuseppe Beretti
tel. 02 6886523
info@laboratorioberetti.it www.laboratorioberetti.it
UFFICIO STAMPA UFFICIOSTAMPA@PRESSART.EU
ANNA ORSI
via Carducci, 34 – 20123 Milano
cell +39 335 6783927 tel/fax +39 02 89010225
anna.orsi@alice.it anna.orsi@pressart.eu
MARIA CHIARA SALVANELLI
cell +39 333 4580190 tel/fax +39 02 36708400
mariachiara@salvanelli.it
edizioni Milano SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Il volume è la prima parte di una ricerca sulla storia del mobile e della decorazione neoclassica
milanese dall’epoca del riformismo teresiano a quella dell’impero napoleonico, Due date, 1758-
1814, ne fissano i limiti. Il 1758 è l’anno in cui Giuseppe Maggiolini, di quella stagione il
protagonista ancora oggi ricordato con immediatezza, firma la sua opera prima. Il 1814 è anche
l’anno in cui si conclude l’epopea napoleonica, Milano diventa una provincia dell’impero
asburgico e Giuseppe Maggiolini muore.
Per mezzo secolo a Milano fabbricare, decorare e arredare, fu attività della massima importanza
che coinvolse direttamente principi, imperatori, ministri, governatori e vicerè; la nobiltà appena
arricchita, il patriziato di più antico lignaggio e la nuova classe borghese. Intellettuali, poeti, artisti
e tutte le migliori menti presenti in città, sono coinvolte in questa spasmodica ricerca del bello
destinato alla vita quotidiana. L’imperatrice Maria Teresa viene ad occuparsi personalmente da
Vienna dell’arredamento della Corte milanese del figlio Ferdinando che, nell’affacciarsi sulla
scena della grande società europea, diede vita ad una peculiare piega della storia del gusto in cui
l’esuberante Rococò, il mai sopito interesse per la tradizione ornamentale cinquecentesca, il
dominante gusto parigino e il rinnovato interesse per l’antico si fondo per dare origine a quella
che fu chiamata in città “la Nuova Maniera d’ornare”. Ne furono protagonisti, assieme a Giuseppe
Maggiolini, Giocondo Albertolli, Andrea Appiani, Giuseppe Levati, Agostino Gerli e un gran
numero di comprimari. Espressero una produzione di gusto raffinato, caratterizzato da una grazia
sconosciuta alle corti dove le ragioni del prestigio dinastico imponevano alla decorazione il tono
della declamazione e del fasto. I migliori interni di questa stagione uscirono con una magnificenza
ben temperata da un gusto sopraffino e misurato che, ancora molti anni dopo, avrebbe incantato
Stendhal nel suo soggiorno milanese nel 1817.
Quel sogno di una bellezza dei luoghi del vivere propizia alla ricerca illuministica della felicità
dell’uomo, fu affidato alla tela, alla carta, al legno, al gesso, alla sottile foglia d’oro, tutti materiali
purtroppo poco adatti a reggere l’urto del tempo e le vicende degli uomini. Di quella straordinaria
stagione rimangono in città numerosissime tracce, splendidi brandelli di un’assieme corale
perduto che il libro pazientemente ricostruisce, colmando un vuoto bibliografico e permettendo al
lettore di poter approfondire uno dei migliori capitoli della storia delle arti decorative europee del
secolo dei Lumi.
Giuseppe Beretti, storico delle arti decorative, è noto per i suoi contributi alla storia del mobile
lombardo settecentesco, in particolare d’epoca neoclassica: i suoi studi più recenti ne fanno un
punto di riferimento per chiunque si interessi a questa materia. Restauratore di mobili, con una
lunga esperienza sul mobile neoclassico italiano, affianca, ad una approfondita conoscenza delle
tecniche e dei materiali, l’accurato esame delle carte e dei documenti dell’epoca, fornendoci così
un panorama esaustivo e puntuale dell’affascinante produzione d’arredo e della decorazione di
quel periodo. E’ anche consulente per studi, ricerche ed opinioni delle maggiore case d’aste
nazionali e internazionali.
Per quanto concerne gli studi è autore di varie monografie tra cui: Giuseppe e Carlo Francesco
Maggiolini, l’officina del Neoclassicismo (1994). Di Laboratorio, contributi alla storia del mobile
milanese e, nello stesso anno (2005), La magnificenza del banchiere.
Ha curato la mostra Capolavori dell’ebanisteria Neoclassica (1994), dedicata al mobile
neoclassico di Giuseppe Maggiolini e, nel 2000, Gli splendori del bronzo presso la Fondazione
Accorsi di Torino.
Suoi interventi sono apparsi in varie riviste e periodici specializzati tra cui “Rassegna di studi e
notizie delle Civiche Raccolte d’Arte milanesi” e “Antologia di belle arti
09
dicembre 2010
Il Mobile dei Lumi. Milano nell’età di Giuseppe Maggiolini
09 dicembre 2010
arte antica
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
LABORATORIO BERETTI
Milano, Via Jacopo Dal Verme, 2, (Milano)
Milano, Via Jacopo Dal Verme, 2, (Milano)
Vernissage
9 Dicembre 2010, ore 18
Ufficio stampa
ANNA ORSI