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Il Modernismo a Roma (1900 – 1915) tra le riviste “Novissima” e “La Casa”
L’esposizione illustra il lavoro di un gruppo di artisti–artigiani operanti a Roma tra il 1900 e la prima guerra mondiale, partendo dalla vicenda delle riviste “Novissima” (1900 – 1910) e “La Casa” (1908 – 1913) che, edite da Edoardo De Fonseca, furono campo di vivace sperimentazione modernista
Comunicato stampa
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Il Museo Boncompagni Ludovisi, diretto da Mariastella Margozzi, ospita dall’11 dicembre fino al 10 febbraio una mostra dedicata al fenomeno culturale del Modernismo romano.
L’esposizione, a cura di Irene de Guttry e Maria Paola Maino, illustra il lavoro di un gruppo di
artisti–artigiani operanti a Roma tra il 1900 e la prima guerra mondiale, partendo dalla vicenda delle riviste “Novissima” (1900 – 1910) e “La Casa” (1908 – 1913) che, edite da Edoardo De Fonseca, furono campo di vivace sperimentazione modernista.
E’ un circoscritto episodio che si allinea al movimento nordico dell’Arts & Crafts e alla rivoluzione artistica viennese di “Ver Sacrum” e della Secessione. L’interesse per l’argomento è dovuto all’omogeneità ideologico – stilistica dei vari protagonisti che assumono una fisionomia collettiva assai austera e neomedievalista, essenzialmente anti-Art Nouveau, legata al periodo del socialismo umanitario. Si tratta di un’esperienza breve e compatta che non ha riscontro in altre parti del Paese: nel nord l’industria dominava e spingeva verso la moda liberty e nel sud si limitava all’episodio Basile-Ducrot. Qui invece le opere di arte applicata sono pezzi unici la cui costruzione artigianale veniva teorizzata e divulgata da articoli e illustrazioni sulla rivista “La Casa”, all’insegna della semplicità, igiene, funzionalità e frugalità.
Insieme a Duilio Cambellotti che ovviamente è il capogruppo, sono stati indagati i meno noti Vittorio Grassi, Umberto Bottazzi, Alessandro Marcucci, Aleandro Terzi, Nino Bertoletti, tutti attivi collaboratori delle due riviste.
Si espongono ceramiche, mobili, vetrate, dipinti e manifesti, opere relate alla forte impronta teorica delle due riviste, in gran parte inedite, realizzate agli inizi del secolo scorso.
Una sezione a parte è dedicata alla Scuola Professionale Femminile Margherita di Savoia di Roma di cui Umberto Bottazzi fu consulente artistico e animatore per dieci anni fino al 1932. Alcuni materiali della Scuola sono depositati presso il Museo Boncompagni Ludovisi per le arti applicate,
il costume e la moda dei secoli XIX e XX.
Il catalogo, a cura di Irene de Guttry e Maria Paola Maino, edito da Palombi Editori, comprenderà alcuni contributi di specialisti degli autori trattati (di Gloria Raimondi per Umberto Bottazzi, di Francesco Tetro per Vittorio Grassi, di Giovanna Alatri per Alessandro Marcucci, di Enrico Sturani per Aleandro Terzi).
L’esposizione, a cura di Irene de Guttry e Maria Paola Maino, illustra il lavoro di un gruppo di
artisti–artigiani operanti a Roma tra il 1900 e la prima guerra mondiale, partendo dalla vicenda delle riviste “Novissima” (1900 – 1910) e “La Casa” (1908 – 1913) che, edite da Edoardo De Fonseca, furono campo di vivace sperimentazione modernista.
E’ un circoscritto episodio che si allinea al movimento nordico dell’Arts & Crafts e alla rivoluzione artistica viennese di “Ver Sacrum” e della Secessione. L’interesse per l’argomento è dovuto all’omogeneità ideologico – stilistica dei vari protagonisti che assumono una fisionomia collettiva assai austera e neomedievalista, essenzialmente anti-Art Nouveau, legata al periodo del socialismo umanitario. Si tratta di un’esperienza breve e compatta che non ha riscontro in altre parti del Paese: nel nord l’industria dominava e spingeva verso la moda liberty e nel sud si limitava all’episodio Basile-Ducrot. Qui invece le opere di arte applicata sono pezzi unici la cui costruzione artigianale veniva teorizzata e divulgata da articoli e illustrazioni sulla rivista “La Casa”, all’insegna della semplicità, igiene, funzionalità e frugalità.
Insieme a Duilio Cambellotti che ovviamente è il capogruppo, sono stati indagati i meno noti Vittorio Grassi, Umberto Bottazzi, Alessandro Marcucci, Aleandro Terzi, Nino Bertoletti, tutti attivi collaboratori delle due riviste.
Si espongono ceramiche, mobili, vetrate, dipinti e manifesti, opere relate alla forte impronta teorica delle due riviste, in gran parte inedite, realizzate agli inizi del secolo scorso.
Una sezione a parte è dedicata alla Scuola Professionale Femminile Margherita di Savoia di Roma di cui Umberto Bottazzi fu consulente artistico e animatore per dieci anni fino al 1932. Alcuni materiali della Scuola sono depositati presso il Museo Boncompagni Ludovisi per le arti applicate,
il costume e la moda dei secoli XIX e XX.
Il catalogo, a cura di Irene de Guttry e Maria Paola Maino, edito da Palombi Editori, comprenderà alcuni contributi di specialisti degli autori trattati (di Gloria Raimondi per Umberto Bottazzi, di Francesco Tetro per Vittorio Grassi, di Giovanna Alatri per Alessandro Marcucci, di Enrico Sturani per Aleandro Terzi).
11
dicembre 2007
Il Modernismo a Roma (1900 – 1915) tra le riviste “Novissima” e “La Casa”
Dall'undici dicembre 2007 al 10 febbraio 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO BONCOMPAGNI LUDOVISI PER LE ARTI DECORATIVE, IL COSTUME E LA MODA DEI SECOLI XIX E XX
Roma, Via Boncompagni, 18, (Roma)
Roma, Via Boncompagni, 18, (Roma)
Orario di apertura
aperto dal martedi alla domenica, ore 8,30 – 19,00
Vernissage
11 Dicembre 2007, ore 18
Ufficio stampa
SILVIA PALOMBI
Autore
Curatore