Venerdì 3 marzo alle ore 18.00 nella Sala Paolo Alessi del Circolo della Stampa di Trieste (Corso Italia, 13) viene presentato Il mondo di Giuseppe Zoppi, a cura dell’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà l’incontro sul piano critico. A guidare il pubblico alla conoscenza dell’artista udinese, nato a Gorizia nel 1946, raffinato interprete del linguaggio informale attraverso sensibili implicazioni concettuali, interverrà anche il professor Renzo Crivelli, Ordinario di Letteratura Inglese e Direttore del Dipartimento di Letterature Straniere, Comparatistica e Studi Culturali dell’Università di Trieste, che approfondirà il rapporto tra pittura, letteratura e musica con particolare attenzione all’interesse di Zoppi per James Joyce, filo conduttore dei lavori monocromatici realizzati dall’artista negli ultimi anni.
Durante l’incontro sarà presentata la monografia edita di recente per testimoniare in particolare, attraverso numerose immagini a colori, l’introduzione di Osvaldo Patani, i testi di Sergio Brossi e Giuliano Collina e i versi di Sveva Gregori, l’ultima produzione dell’artista, declinata all’ombra degli anni fatali della letteratura triestina, che ebbero protagonisti, tra gli altri, il grande scrittore irlandese e Svevo.
Il critico e letterato Sergio Brossi, detentore di molti aspetti della memoria storica triestina, approfondirà invece alcuni aspetti della personalità e del “mondo di Giuseppe Zoppi” alla luce del magico rapporto di fascinazione che lega fin dall’infanzia il pittore alla nostra città.
Durante l’incontro saranno proiettate in dissolvenza numerose immagini digitali, che riassumeranno l’evoluzione del linguaggio espressivo di Zoppi con particolare riferimento alla recente pittura monocroma, di cui una decina di esempi saranno esposti venerdì nella Sala del Circolo in una mostra lampo che si concluderà la sera stessa. Il prossimo appuntamento con tale produzione del pittore è previsto il 9 marzo alle ore 18.30 alla galleria Nuova Artesegno di Udine, dove fino al 25 marzo verrà proposta una trentina di opere dell’artista, con introduzione critica di Marianna Accerboni.