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Il mondo di Jacovitti
L’esposizione, a cura di Dino Aloi e Silvia Jacovitti, figlia dell’artista, presenta 250 disegni originali del grande fumettista, attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi sessant’anni, che ha portato Jacovitti a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sono oltre 250 i disegni originali del grande artista esposti
nella prestigiosa sede espositiva di Aosta attraverso cui sarà
possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi
sessant’anni che ha portato l’artista a creare alcuni perso-
naggi indimenticabili che hanno accompagnato intere gene-
razioni di ragazzi.
Ed è rivolta in particolare ai ragazzi che lo hanno amato e a
quelli che non lo hanno conosciuto (e che ne avranno occa-
sione con questa mostra) tutto il percorso espositivo creato
appositamente per l’occasione, puntando in particolare sui
personaggi che lo hanno reso unico e inimitabile.
Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compon-
gono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra con al-
cune vere “chicche” che si potranno vedere in originale per
la prima volta. Tra queste alcune tavole realizzate per og-
getti promozionali, 60 disegni di figurine realizzate nel 1954
per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese” in cui l’estro
di Jacovitti spazia in giro per i 5 continenti raffigurando a
modo suo ogni popolo. Ricche di fascino sono alcune tra le
prime tavole disegnate negli anni Quaranta per Il Vittorioso
e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra
queste spiccano per bellezza i disegni di “Pippo e la guerra”,
“Mandrago”, “L’Onorevole Tarzan”, “Pippo in montagna”,
“Giacinto corsaro dipinto” e “Oreste il guastafeste” recentemente tornate in possesso della figlia.
Nella sezione dedicata agli esordi si potrà ammirare una delle primissime panoramiche realizzate da Jacovitti a 17 anni, anticipatrice di quelle meravigliose e affollatissime tavole che diventeranno, nel
corso degli anni, una sorta di suo marchio di produzione, oltre a sei tavole, le uniche rimaste, della
storia inedita “I tre re” disegnata durante la seconda guerra mondiale.
Si passerà dalle tavole del mitico “Diario Vitt” realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di
quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta.
Attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come il già citato “Il Vittorioso”, “Il
Giorno dei ragazzi”, il “Corriere dei Piccoli” e “Il Giornalino” si potranno ammirare gli originali di “Cocco
Bill”, “Tom Ficcanaso”, “Tarallino”, “Occhio di Pollo”, “Jack Mandolino”, “Chicchirino”, “Cip l’arcipoliziotto”
e “Zorry Kid” che quest’anno compie cinquant’anni. Per questo motivo sarà in mostra un’intera storia di
questo delizioso personaggio.
Fiore all’occhiello saranno alcune illustrazioni realizzate per “Pinocchio” edito nel 1964, riconosciute
dai critici come tra le opere più significative della sua lunghissima carriera.
Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie an-
date in onda nel programma cult “Supergulp!”.
Le affolltatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia
di quegli anni, avranno un posto d’onore all’interno dell’esposizione.
Il “Patentone”, gioco dell’oca sul tema automobilistico sarà riprodotto in grande formato per permettere
ai ragazzi di poter giocare all’interno dello spazio del Saint Bénin con sagome segna posto e un dado
in gommaspugna.
Completa la mostra un volume (edito da Il Pennino) con contributi critici di Fabio Norcini (critico d’arte),
Daria Jorioz (critica d’arte), Gian Paolo Caprettini (già docente di Semiologia all’Università di Torino),
Vincenzo Mollica (giornalista Rai), Gianni Brunoro e Luca Boschi (tra i più importanti jacovittologi
italiani), François Corteggiani (autore di Fumetti) e Goffredo Fofi (saggista e critico cinematografico).
Il video introduttivo è realizzato da Costantino Sarnelli, Laura Chiotasso e Barbara Forneris di Creative
Apsu.
Nel periodo della mostra sono previste due conferenze dedicate all’arte di Jacovitti ed un incontro men-
sile come corso di avvicinamento al fumetto umoristico tenuto da Claudio Puglia.
Biografia sintetica dell’artista:
Jacovitti, nato a Termoli nel 1923, scomparso a Roma nel 1997, è stato forse il più geniale
umorista/fumettista di questo secolo, oltre che uno dei più prolifici, grazie anche al suo preco-
cissimo ingresso nel campo dei comics, avvenuto all'età di sedici anni.
Quest’anno ricorre il cinquantennale della creazione di uno dei suoi personaggi più amati dal
pubblico, “Zorry Kid”
A vent'anni era già considerato uno dei più interes-
santi autori italiani e grazie all'esperienza maturata al
seguito di numerose sperimentazioni personali di
stile, tratto e segno, saprà rimanere sulla cresta del-
l'onda per tutta la vita, con una carriera che durerà
quasi sessant’anni e che coinvolgerà molte gener-
azioni di lettori che sapranno amarlo ed apprezzarlo
nonostante i mutamenti di gusto da parte del pub-
blico.
Questo perché Jacovitti riusciva ad esprimere una
verve comica irresistibile che poteva superare qual-
siasi confine, sia geografico che anagrafico. Stupe-
facente artista, seppe disegnare per qualsiasi
situazione, dal glorioso “Il Vittorioso” di ispirazione
cattolica ai capolavori erotici del “KamasuLtra” con
la collaborazione del genio comico di Marcello March-
esi, passando per le riviste umoristiche del periodo
tra cui “Il Travaso”, la lunga collaborazione sull'inserto
del quotidiano “Il Giorno”, per arrivare al “Diario Vitt”
che per trent'anni ha accompagnato gli studenti,
senza dimenticare il suo impegno in campo televisivo
con pubblicità (Caroselli), scenografie per trasmis-
sioni e cartoni animati per vari programmi.
Jacovitti era uno di quegli artisti poliedrici capaci di confrontarsi con qualsiasi situazione
richiedesse il suo impegno.
Nella sua sterminata carriera ha inventato centinaia di personaggi tra cui il glorioso “Cocco Bill”,
i mitici “tre P - Pippo Pertica e Palla –” ed ancora i personaggi dei suoi esordi come “Battista l'in-
genuo fascista” ed il “Pinocchio” più volte disegnato ed edito con tavole illustrate assolutamente
sconvolgenti per capacità di interpretazione e maestria del segno. Ma l'elenco sarebbe davvero
sterminato.
Jacovitti ha interpretato gli umori italiani attraverso i suoi personaggi tanto quanto ha saputo
fare l'attore Alberto Sordi sullo schermo, anticipando oltre tutto di qualche anno il Western al-
l'italiana di Sergio Leone (spaghetti western) con il delizioso e divertente “Cocco Bill”.
Una mostra su di lui non è solo una mostra sul fumetto, ma assume anche -se non soprattutto-
un carattere profondamente culturale, di costume politico e sociale. Una sorta di manuale di so-
ciologia disegnato in modo surreale, bizzarro e parodistico.
Di Jacovitti hanno scritto alcuni tra i più importanti intellettuali italiani come Umberto Eco, Vittorio
Sgarbi e Goffredo Fofi, solo per citarne alcuni.
A Roma e Parma gli è stato intitolato “Largo Benito Jacovitti” mentre a Termoli, sua città natale
che già aveva dedicato al suo nome il Liceo Artistico, è stata recentemente inaugurata una statua
di bronzo che lo raffigura mentre disegna Cocco Bill. Ancora a Roma è possibile visitare la Casa
Museo Jacovitti su iniziativa di Edgardo Colabelli, per anni coordinatore dello “Jacovitti Club” e
della rivista “Jacovitti Magazine”.
E’ in corso di pubblicazione da oltre un anno la monumentale raccolta a fascicoli “Cocco Bill e il
meglio di Jacovitti” per le edizioni Hachette curata da Luca Boschi mentre le sue opere si trovano
sul mensile on-line dedicato all’umorismo www.buduar.it
nella prestigiosa sede espositiva di Aosta attraverso cui sarà
possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi
sessant’anni che ha portato l’artista a creare alcuni perso-
naggi indimenticabili che hanno accompagnato intere gene-
razioni di ragazzi.
Ed è rivolta in particolare ai ragazzi che lo hanno amato e a
quelli che non lo hanno conosciuto (e che ne avranno occa-
sione con questa mostra) tutto il percorso espositivo creato
appositamente per l’occasione, puntando in particolare sui
personaggi che lo hanno reso unico e inimitabile.
Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compon-
gono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra con al-
cune vere “chicche” che si potranno vedere in originale per
la prima volta. Tra queste alcune tavole realizzate per og-
getti promozionali, 60 disegni di figurine realizzate nel 1954
per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese” in cui l’estro
di Jacovitti spazia in giro per i 5 continenti raffigurando a
modo suo ogni popolo. Ricche di fascino sono alcune tra le
prime tavole disegnate negli anni Quaranta per Il Vittorioso
e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra
queste spiccano per bellezza i disegni di “Pippo e la guerra”,
“Mandrago”, “L’Onorevole Tarzan”, “Pippo in montagna”,
“Giacinto corsaro dipinto” e “Oreste il guastafeste” recentemente tornate in possesso della figlia.
Nella sezione dedicata agli esordi si potrà ammirare una delle primissime panoramiche realizzate da Jacovitti a 17 anni, anticipatrice di quelle meravigliose e affollatissime tavole che diventeranno, nel
corso degli anni, una sorta di suo marchio di produzione, oltre a sei tavole, le uniche rimaste, della
storia inedita “I tre re” disegnata durante la seconda guerra mondiale.
Si passerà dalle tavole del mitico “Diario Vitt” realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di
quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta.
Attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come il già citato “Il Vittorioso”, “Il
Giorno dei ragazzi”, il “Corriere dei Piccoli” e “Il Giornalino” si potranno ammirare gli originali di “Cocco
Bill”, “Tom Ficcanaso”, “Tarallino”, “Occhio di Pollo”, “Jack Mandolino”, “Chicchirino”, “Cip l’arcipoliziotto”
e “Zorry Kid” che quest’anno compie cinquant’anni. Per questo motivo sarà in mostra un’intera storia di
questo delizioso personaggio.
Fiore all’occhiello saranno alcune illustrazioni realizzate per “Pinocchio” edito nel 1964, riconosciute
dai critici come tra le opere più significative della sua lunghissima carriera.
Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie an-
date in onda nel programma cult “Supergulp!”.
Le affolltatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia
di quegli anni, avranno un posto d’onore all’interno dell’esposizione.
Il “Patentone”, gioco dell’oca sul tema automobilistico sarà riprodotto in grande formato per permettere
ai ragazzi di poter giocare all’interno dello spazio del Saint Bénin con sagome segna posto e un dado
in gommaspugna.
Completa la mostra un volume (edito da Il Pennino) con contributi critici di Fabio Norcini (critico d’arte),
Daria Jorioz (critica d’arte), Gian Paolo Caprettini (già docente di Semiologia all’Università di Torino),
Vincenzo Mollica (giornalista Rai), Gianni Brunoro e Luca Boschi (tra i più importanti jacovittologi
italiani), François Corteggiani (autore di Fumetti) e Goffredo Fofi (saggista e critico cinematografico).
Il video introduttivo è realizzato da Costantino Sarnelli, Laura Chiotasso e Barbara Forneris di Creative
Apsu.
Nel periodo della mostra sono previste due conferenze dedicate all’arte di Jacovitti ed un incontro men-
sile come corso di avvicinamento al fumetto umoristico tenuto da Claudio Puglia.
Biografia sintetica dell’artista:
Jacovitti, nato a Termoli nel 1923, scomparso a Roma nel 1997, è stato forse il più geniale
umorista/fumettista di questo secolo, oltre che uno dei più prolifici, grazie anche al suo preco-
cissimo ingresso nel campo dei comics, avvenuto all'età di sedici anni.
Quest’anno ricorre il cinquantennale della creazione di uno dei suoi personaggi più amati dal
pubblico, “Zorry Kid”
A vent'anni era già considerato uno dei più interes-
santi autori italiani e grazie all'esperienza maturata al
seguito di numerose sperimentazioni personali di
stile, tratto e segno, saprà rimanere sulla cresta del-
l'onda per tutta la vita, con una carriera che durerà
quasi sessant’anni e che coinvolgerà molte gener-
azioni di lettori che sapranno amarlo ed apprezzarlo
nonostante i mutamenti di gusto da parte del pub-
blico.
Questo perché Jacovitti riusciva ad esprimere una
verve comica irresistibile che poteva superare qual-
siasi confine, sia geografico che anagrafico. Stupe-
facente artista, seppe disegnare per qualsiasi
situazione, dal glorioso “Il Vittorioso” di ispirazione
cattolica ai capolavori erotici del “KamasuLtra” con
la collaborazione del genio comico di Marcello March-
esi, passando per le riviste umoristiche del periodo
tra cui “Il Travaso”, la lunga collaborazione sull'inserto
del quotidiano “Il Giorno”, per arrivare al “Diario Vitt”
che per trent'anni ha accompagnato gli studenti,
senza dimenticare il suo impegno in campo televisivo
con pubblicità (Caroselli), scenografie per trasmis-
sioni e cartoni animati per vari programmi.
Jacovitti era uno di quegli artisti poliedrici capaci di confrontarsi con qualsiasi situazione
richiedesse il suo impegno.
Nella sua sterminata carriera ha inventato centinaia di personaggi tra cui il glorioso “Cocco Bill”,
i mitici “tre P - Pippo Pertica e Palla –” ed ancora i personaggi dei suoi esordi come “Battista l'in-
genuo fascista” ed il “Pinocchio” più volte disegnato ed edito con tavole illustrate assolutamente
sconvolgenti per capacità di interpretazione e maestria del segno. Ma l'elenco sarebbe davvero
sterminato.
Jacovitti ha interpretato gli umori italiani attraverso i suoi personaggi tanto quanto ha saputo
fare l'attore Alberto Sordi sullo schermo, anticipando oltre tutto di qualche anno il Western al-
l'italiana di Sergio Leone (spaghetti western) con il delizioso e divertente “Cocco Bill”.
Una mostra su di lui non è solo una mostra sul fumetto, ma assume anche -se non soprattutto-
un carattere profondamente culturale, di costume politico e sociale. Una sorta di manuale di so-
ciologia disegnato in modo surreale, bizzarro e parodistico.
Di Jacovitti hanno scritto alcuni tra i più importanti intellettuali italiani come Umberto Eco, Vittorio
Sgarbi e Goffredo Fofi, solo per citarne alcuni.
A Roma e Parma gli è stato intitolato “Largo Benito Jacovitti” mentre a Termoli, sua città natale
che già aveva dedicato al suo nome il Liceo Artistico, è stata recentemente inaugurata una statua
di bronzo che lo raffigura mentre disegna Cocco Bill. Ancora a Roma è possibile visitare la Casa
Museo Jacovitti su iniziativa di Edgardo Colabelli, per anni coordinatore dello “Jacovitti Club” e
della rivista “Jacovitti Magazine”.
E’ in corso di pubblicazione da oltre un anno la monumentale raccolta a fascicoli “Cocco Bill e il
meglio di Jacovitti” per le edizioni Hachette curata da Luca Boschi mentre le sue opere si trovano
sul mensile on-line dedicato all’umorismo www.buduar.it
26
ottobre 2018
Il mondo di Jacovitti
Dal 26 ottobre 2018 al 28 aprile 2019
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
CENTRO SAINT BENIN
Aosta, Via Bonifacio Festaz, 27, (Aosta)
Aosta, Via Bonifacio Festaz, 27, (Aosta)
Biglietti
6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì
Vernissage
26 Ottobre 2018, ore 18
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Curatore