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IL MONDO DI POGGI. L’officina del design e delle arti
La mostra si articola in un percorso espositivo fatto di disegni, fotografie d’epoca, prototipi e arredi realizzati, oltre a un recente documentario diretto da Valeria Parisi nel quale lo stesso Poggi ripercorrere la sua storia.
Comunicato stampa
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IL MONDO DI POGGI L’officina del design e delle arti
Una mostra dedicata a Roberto Poggi (1924-2020), ebanista e imprenditore pavese considerato tra i padri fondatori dell’industria dell’arredo moderno
Musei Civici di Pavia
Sala del Rivellino, Castello Visconteo dal 2 giugno al 30 settembre 2022
Il Comune di Pavia e l’Assessorato alla cultura, musei, eventi e marketing territoriale insieme all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pavia, in collaborazione con fabbricapoggi, presentano, dal 2 giugno al 30 settembre 2022 presso i Musei Civici di Pavia, la mostra Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti, importante retrospettiva dedicata alla figura del pavese Roberto Poggi (1924-2020) e al suo ruolo chiave nella storia del design italiano. Per oltre sessant’anni, infatti, insieme ai suoi operai, Poggi ha realizzato numerosi arredi considerati icone del design industriale e presenti nelle collezioni di prestigiosi musei internazionali.
La mostra, a cura di Roberto Dulio, Fabio Marino e Stefano Andrea Poli, docenti al Politecnico di Milano e autori dell’omonimo volume Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti (Electa, Milano 2019), si articola in un percorso espositivo che presenta al pubblico la poliedrica attività di Poggi e il suo ruolo determinante nel dialogo con differenti generazioni di architetti e designer, tra cui Franco Albini, Vico Magistretti, Marco Zanuso, Afra e Tobia Scarpa. Tutti incontrano un sapiente artigiano che trascende gli ambiti del mero esecutore, trasfigurando l’attività tecnica dell’arte in un momento creativo tutt’altro che subalterno al progetto.
La recente scomparsa del protagonista dell’impresa (24 dicembre 2020) conferisce a questo evento anche il carattere di omaggio alla memoria dell’“ebanista del design” ed alla sua instancabile e qualificata attività.
“Sono particolarmente fiera di questa esposizione – afferma Mariangela Singali Calisti, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia – che, oltre a valorizzare la rilevanza della storia del design italiano, di cui la nostra città è stata un centro importante, permette di entrare, attraverso il mondo di Roberto Poggi, nella dimensione artistico-culturale che tra anni Cinquanta e Sessanta ha favorito il nascere e l’affermarsi di una nostra grande stagione creativa. Anni di sperimentazione, di ribellione, di intercettazioni ed esplorazioni, in cui la ricerca artistica esce con entusiasmo e temerarietà dai perimetri più tradizionali, pervadendo i diversi settori della società, entrando nella vita di tutti i giorni. Ho voluto appositamente che la mostra si arricchisse di opere della collezione personale di Roberto Poggi, per restituire il suo mondo, e testimoniare il farsi della sua creatività in un periodo formidabile della cultura italiana tutta”.
La vicenda professionale del produttore di mobili pavese è al contempo esemplare e atipica. Con il fratello Ezio (1928-1962) trasfonde i saperi artigianali del padre Carlo (1896- 1949), fondatore dell’omonima falegnameria pavese, in una produzione di arredi innovativi in cui è possibile leggere sia l’eredità della tradizione manifatturiera lombarda, sia gli stimoli dalla cultura architettonica e artistica milanese del dopoguerra.
A partire dagli anni Cinquanta, infatti, un trentennale sodalizio con Franco Albini testimonia la capacità di Poggi di condividere e affinare l’impostazione metodologica e la tensione espressiva dell’architetto, esaltandole in raffinati arredi di serie, destinati a diventare inconfondibili icone del design italiano. Insieme nel 1955 vincono il premio Compasso d’Oro con la poltroncina Luisa, presente oggi nelle collezioni permanenti di importanti musei, tra cui il MoMA a New York e il Museo del Design Italiano presso la Triennale di Milano.
Rimasti orfani, i fratelli Poggi trasformano il piccolo laboratorio, avviato dal nonno nel centro storico della città e dedicato alla produzione di pregiati arredi su commissione, in una fabbrica moderna costruendo, agli inizi degli anni Cinquanta, un nuovo stabilimento che rimarrà attivo fino ai primi anni Duemila. In quei capannoni vengono realizzate piccole serie di mobili, da collaudare personalmente, una per una, per vivere il pezzo, come amava raccontare lo stesso Poggi. Tavoli, sedie, librerie, poltrone, divani, carrelli, scrivanie, cassettiere, letti, comodini, lampade: pezzi sempre caratterizzati da una maniacale cura e attenzione al dettaglio. Insieme alla poltroncina PT1 Luisa e al tavolo TL2 Cavalletto, il tavolino servomuto TN6, subito battezzato Cicognino per l’ovvia ricorrenza zoomorfa della sua impugnatura, è sicuramente tra i pezzi di arredo più noti progettati da Franco Albini per Ezio e Roberto Poggi.
L’attenta visione d’insieme e la prerogativa di un alto livello della produzione e di una sofisticata comunicazione continua, da parte di Roberto, anche dopo la morte del fratello Ezio e di Albini, avviando nuove collaborazioni. Vico Magistretti, Marco Zanuso, Ugo La Pietra, Afra e Tobia Scarpa, un giovanissimo Renzo Piano, sono solo alcuni fra gli architetti che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, hanno varcato il cancello rosso dell’officina di via Campania 5.
Gli spazi dello stabilimento sono stati preservati e rivivono oggi nel progetto di fabbricapoggi, nato per volontà di Carlo Poggi, figlio di Roberto e docente al Politecnico di Milano che racconta: “Qualche anno fa, prima a Milano e poi a Mantova, grazie al lavoro dei curatori e al sostegno degli Archivi Storici del Politecnico di Milano, sono state realizzate due piccole mostre sul lavoro di mio padre, che intorno al 2010 decise di interrompere la produzione dei mobili. Occasioni importanti per maturare la convinzione che fosse necessario ristrutturare e salvaguardare gli spazi della fabbrica, e preservare così l’archivio dell’ufficio tecnico, ospitare la collezione dei pezzi storici, ma anche per offrire nuovi spazi dedicati al design, all’arte ed alla fotografia, in cui organizzare e promuovere eventi culturali, workshop e presentazioni di nuovi prodotti”.
Anche il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Pavia, Gian Luca Perinotto, sottolinea “l’importanza dell’esposizione, risultato di un lungo impegno dell’Ordine, a partire dal contributo dei miei predecessori, Aldo Lorini e Anna Brizzi, e di un apposito gruppo di lavoro che si è interessato del coordinamento e dell’allestimento. La mostra assume un particolare significato non solo per la ricostruzione storica di un capitolo fondamentale della cultura moderna a Pavia, ma anche per la dimostrazione di come l’interscambio intellettuale e professionale avvenuto in città in quegli anni abbia ancora una forza vitale ed emozionante. In questo senso Pavia può ritrovare nuovamente un racconto esemplare e ricco di suggestioni non solo per gli architetti ma anche per tutta la cittadinanza”.
La mostra è inoltre occasione per presentare il progetto vincitore del Concorso di Idee per architetti under 35 - Il mondo di Poggi, iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pavia e Cassina, la nota azienda di design che attualmente continua la produzione di alcuni dei pezzi storici disegnati da Franco Albini, precedentemente prodotti dalla Poggi. Il concorso, lanciato lo scorso anno e rivolto alle giovani generazioni di designer, ha richiesto di progettare una seduta ispirata alla filosofia progettuale di Albini, che tanto collaborò con Poggi. Dalla fine dell’attività di Poggi, Cassina continua a portare avanti la memoria dell’opera dell’architetto nel pieno rispetto dei progetti originali e con un importante lavoro di ricerca e sviluppo, e riedizioni sviluppate in stretta collaborazione con la Fondazione Franco Albini per la Collezione Cassina I Maestri.
Il volume Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti (Electa, Milano 2019) - prima monografia dedicata alla produzione di Poggi - accompagna la mostra non solo come un catalogo, ma come un più ampio sguardo sull’attività di Roberto Poggi.
|NFO PUBBLICO
Musei Civici di Pavia / Viale XI Febbraio 35, Pavia
Orari: tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10:00 alle 18:00 Biglietti: € 5,00 / per ulteriori info www.museicivici.comune.pv.it
UFFICIO STAMPA
museicivici@comune.pv.it – tel. 0382399770
Nella Sala del Rivellino del Castello Visconteo sono esposti disegni, fotografie d’epoca, prototipi e arredi realizzati, oltre a un recente documentario diretto da Valeria Parisi nel quale lo stesso Poggi ripercorrere la sua storia. Ai materiali d’archivio si affiancano alcuni significativi dipinti collezionati da Roberto Poggi, tra cui opere di Mauro Reggiani, Gianni Dova, Roberto Crippa, Paolo Scheggi, che testimoniano la raffinata sensibilità artistica che guidò uno dei padri fondatori dell’Italian Design.
Una mostra dedicata a Roberto Poggi (1924-2020), ebanista e imprenditore pavese considerato tra i padri fondatori dell’industria dell’arredo moderno
Musei Civici di Pavia
Sala del Rivellino, Castello Visconteo dal 2 giugno al 30 settembre 2022
Il Comune di Pavia e l’Assessorato alla cultura, musei, eventi e marketing territoriale insieme all’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pavia, in collaborazione con fabbricapoggi, presentano, dal 2 giugno al 30 settembre 2022 presso i Musei Civici di Pavia, la mostra Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti, importante retrospettiva dedicata alla figura del pavese Roberto Poggi (1924-2020) e al suo ruolo chiave nella storia del design italiano. Per oltre sessant’anni, infatti, insieme ai suoi operai, Poggi ha realizzato numerosi arredi considerati icone del design industriale e presenti nelle collezioni di prestigiosi musei internazionali.
La mostra, a cura di Roberto Dulio, Fabio Marino e Stefano Andrea Poli, docenti al Politecnico di Milano e autori dell’omonimo volume Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti (Electa, Milano 2019), si articola in un percorso espositivo che presenta al pubblico la poliedrica attività di Poggi e il suo ruolo determinante nel dialogo con differenti generazioni di architetti e designer, tra cui Franco Albini, Vico Magistretti, Marco Zanuso, Afra e Tobia Scarpa. Tutti incontrano un sapiente artigiano che trascende gli ambiti del mero esecutore, trasfigurando l’attività tecnica dell’arte in un momento creativo tutt’altro che subalterno al progetto.
La recente scomparsa del protagonista dell’impresa (24 dicembre 2020) conferisce a questo evento anche il carattere di omaggio alla memoria dell’“ebanista del design” ed alla sua instancabile e qualificata attività.
“Sono particolarmente fiera di questa esposizione – afferma Mariangela Singali Calisti, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia – che, oltre a valorizzare la rilevanza della storia del design italiano, di cui la nostra città è stata un centro importante, permette di entrare, attraverso il mondo di Roberto Poggi, nella dimensione artistico-culturale che tra anni Cinquanta e Sessanta ha favorito il nascere e l’affermarsi di una nostra grande stagione creativa. Anni di sperimentazione, di ribellione, di intercettazioni ed esplorazioni, in cui la ricerca artistica esce con entusiasmo e temerarietà dai perimetri più tradizionali, pervadendo i diversi settori della società, entrando nella vita di tutti i giorni. Ho voluto appositamente che la mostra si arricchisse di opere della collezione personale di Roberto Poggi, per restituire il suo mondo, e testimoniare il farsi della sua creatività in un periodo formidabile della cultura italiana tutta”.
La vicenda professionale del produttore di mobili pavese è al contempo esemplare e atipica. Con il fratello Ezio (1928-1962) trasfonde i saperi artigianali del padre Carlo (1896- 1949), fondatore dell’omonima falegnameria pavese, in una produzione di arredi innovativi in cui è possibile leggere sia l’eredità della tradizione manifatturiera lombarda, sia gli stimoli dalla cultura architettonica e artistica milanese del dopoguerra.
A partire dagli anni Cinquanta, infatti, un trentennale sodalizio con Franco Albini testimonia la capacità di Poggi di condividere e affinare l’impostazione metodologica e la tensione espressiva dell’architetto, esaltandole in raffinati arredi di serie, destinati a diventare inconfondibili icone del design italiano. Insieme nel 1955 vincono il premio Compasso d’Oro con la poltroncina Luisa, presente oggi nelle collezioni permanenti di importanti musei, tra cui il MoMA a New York e il Museo del Design Italiano presso la Triennale di Milano.
Rimasti orfani, i fratelli Poggi trasformano il piccolo laboratorio, avviato dal nonno nel centro storico della città e dedicato alla produzione di pregiati arredi su commissione, in una fabbrica moderna costruendo, agli inizi degli anni Cinquanta, un nuovo stabilimento che rimarrà attivo fino ai primi anni Duemila. In quei capannoni vengono realizzate piccole serie di mobili, da collaudare personalmente, una per una, per vivere il pezzo, come amava raccontare lo stesso Poggi. Tavoli, sedie, librerie, poltrone, divani, carrelli, scrivanie, cassettiere, letti, comodini, lampade: pezzi sempre caratterizzati da una maniacale cura e attenzione al dettaglio. Insieme alla poltroncina PT1 Luisa e al tavolo TL2 Cavalletto, il tavolino servomuto TN6, subito battezzato Cicognino per l’ovvia ricorrenza zoomorfa della sua impugnatura, è sicuramente tra i pezzi di arredo più noti progettati da Franco Albini per Ezio e Roberto Poggi.
L’attenta visione d’insieme e la prerogativa di un alto livello della produzione e di una sofisticata comunicazione continua, da parte di Roberto, anche dopo la morte del fratello Ezio e di Albini, avviando nuove collaborazioni. Vico Magistretti, Marco Zanuso, Ugo La Pietra, Afra e Tobia Scarpa, un giovanissimo Renzo Piano, sono solo alcuni fra gli architetti che, a partire dalla fine degli anni Sessanta, hanno varcato il cancello rosso dell’officina di via Campania 5.
Gli spazi dello stabilimento sono stati preservati e rivivono oggi nel progetto di fabbricapoggi, nato per volontà di Carlo Poggi, figlio di Roberto e docente al Politecnico di Milano che racconta: “Qualche anno fa, prima a Milano e poi a Mantova, grazie al lavoro dei curatori e al sostegno degli Archivi Storici del Politecnico di Milano, sono state realizzate due piccole mostre sul lavoro di mio padre, che intorno al 2010 decise di interrompere la produzione dei mobili. Occasioni importanti per maturare la convinzione che fosse necessario ristrutturare e salvaguardare gli spazi della fabbrica, e preservare così l’archivio dell’ufficio tecnico, ospitare la collezione dei pezzi storici, ma anche per offrire nuovi spazi dedicati al design, all’arte ed alla fotografia, in cui organizzare e promuovere eventi culturali, workshop e presentazioni di nuovi prodotti”.
Anche il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Pavia, Gian Luca Perinotto, sottolinea “l’importanza dell’esposizione, risultato di un lungo impegno dell’Ordine, a partire dal contributo dei miei predecessori, Aldo Lorini e Anna Brizzi, e di un apposito gruppo di lavoro che si è interessato del coordinamento e dell’allestimento. La mostra assume un particolare significato non solo per la ricostruzione storica di un capitolo fondamentale della cultura moderna a Pavia, ma anche per la dimostrazione di come l’interscambio intellettuale e professionale avvenuto in città in quegli anni abbia ancora una forza vitale ed emozionante. In questo senso Pavia può ritrovare nuovamente un racconto esemplare e ricco di suggestioni non solo per gli architetti ma anche per tutta la cittadinanza”.
La mostra è inoltre occasione per presentare il progetto vincitore del Concorso di Idee per architetti under 35 - Il mondo di Poggi, iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pavia e Cassina, la nota azienda di design che attualmente continua la produzione di alcuni dei pezzi storici disegnati da Franco Albini, precedentemente prodotti dalla Poggi. Il concorso, lanciato lo scorso anno e rivolto alle giovani generazioni di designer, ha richiesto di progettare una seduta ispirata alla filosofia progettuale di Albini, che tanto collaborò con Poggi. Dalla fine dell’attività di Poggi, Cassina continua a portare avanti la memoria dell’opera dell’architetto nel pieno rispetto dei progetti originali e con un importante lavoro di ricerca e sviluppo, e riedizioni sviluppate in stretta collaborazione con la Fondazione Franco Albini per la Collezione Cassina I Maestri.
Il volume Il mondo di Poggi - L’officina del design e delle arti (Electa, Milano 2019) - prima monografia dedicata alla produzione di Poggi - accompagna la mostra non solo come un catalogo, ma come un più ampio sguardo sull’attività di Roberto Poggi.
|NFO PUBBLICO
Musei Civici di Pavia / Viale XI Febbraio 35, Pavia
Orari: tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10:00 alle 18:00 Biglietti: € 5,00 / per ulteriori info www.museicivici.comune.pv.it
UFFICIO STAMPA
museicivici@comune.pv.it – tel. 0382399770
Nella Sala del Rivellino del Castello Visconteo sono esposti disegni, fotografie d’epoca, prototipi e arredi realizzati, oltre a un recente documentario diretto da Valeria Parisi nel quale lo stesso Poggi ripercorrere la sua storia. Ai materiali d’archivio si affiancano alcuni significativi dipinti collezionati da Roberto Poggi, tra cui opere di Mauro Reggiani, Gianni Dova, Roberto Crippa, Paolo Scheggi, che testimoniano la raffinata sensibilità artistica che guidò uno dei padri fondatori dell’Italian Design.
02
giugno 2022
IL MONDO DI POGGI. L’officina del design e delle arti
Dal 02 giugno al 30 settembre 2022
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
CASTELLO VISCONTEO – MUSEI CIVICI
Pavia, Viale XI Febbraio, 35, (Pavia)
Pavia, Viale XI Febbraio, 35, (Pavia)
Biglietti
intero € 5; ridotto € 3
Orario di apertura
Da mercoledì a lunedì ore 10-18
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