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Il mondo in una perla. La Collezione di Perle del Museo del Vetro 1820 – 1890
Straordinario concentrato di tecnica e inventiva, le perle di vetro veneziano, piccoli e preziosi manufatti di rara bellezza nelle loro molteplici tipologie, accompagnano la storia vetraria veneziana rappresentando anche oggi una produzione viva e importante
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Straordinario concentrato di tecnica e inventiva, le perle di vetro veneziano,
piccoli e preziosi manufatti di rara bellezza nelle loro molteplici tipologie,
accompagnano la storia vetraria veneziana rappresentando anche oggi una
produzione viva e importante.
Il complesso lavoro di catalogazione e di studio delle collezioni di perle
del Museo del Vetro di Murano, condotto per la Fondazione Musei Civici di
Venezia da Augusto Panini, tra i massimi esperti sull’argomento, ha portato
alcuni mesi fa alla pubblicazione del primo dettagliato catalogo riservato a
questi oggetti artistici ed è ora alla base della sorprendente mostra allestita
negli spazi delle ex conterie del Museo lagunare, dall’8 dicembre 2017 al 15
aprile 2018.
Un mondo unico quello delle perle di vetro: oggetti decorativi ma anche
preziosa merce di scambio esportata in grande quantità nel XIX secolo verso
le colonie dell’Africa Occidentale, dell’India e delle Americhe; monili tanto
ricercati e ambiti, che in cambio di perle di vetro i nativi d’America accettarono
di cedere il territorio che oggi conosciamo come Manhattan.
Venezia inizia la sua produzione verso il XIV secolo e una delle prime tecniche
impiegate fu quella a speo: utilizzando una piccola quantità di vetro fuso e
un ago di ferro (speo o spiedo) che si faceva girare al fuoco di un lume, si
realizzava una perla forata. Ma la tecnica che divenne prevalente nei secoli
successivi fu la fabbricazione delle perle a partire da bacchette o canne di
vetro forate o massicce. Nella seconda metà del XV secolo viene messa a
punto la molatura di perle da canna forata a più strati, con sezione a stella
(perla rosetta), e solo verso il XVI secolo si riscopre e si affina la tecnica delle
perle alla lucerna o a lume, che prevedeva l’uso di canne massicce.
La collezione del Museo del Vetro di Murano è costituita da 85 cartelle
campionarie contenenti 14.182 perle, da tre pannelli di stoffa del 1863, dono
della Società delle Fabbriche Unite contenenti 2015 perle e 266 mazzi di
conterie, da 91 mazzi di perle a lume, di cui alcuni incompleti, da 8957 perle
integre e 274 frammentate e 492 mazzi di conterie.
Scomparso sin dal 1912 l’inventario redatto dall’abate Zanetti, solo ora si è
riusciti a ricondurre molte di queste perle, mazzi e cartelle alle vetrerie attive
a Venezia e Murano tra il 1820 e il 1890 e dunque ai maestri vetrai, giganti
dell’arte e imprenditori illuminati come Giovanni Battista Franchini, Domenico
Bussolin, Benedetto Giorgio Barbaria, Antonio Salviati, Pietro Bigaglia e
Giovanni Giacomuzzi, che con generosità e senso civico avevano donato al
museo cittadino il meglio della propria produzione nascente.
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Ufficio Stampa
Riccardo Bon
T +39 0412405225 - 32
M +39 346 0844843
press@fmcvenezia.it
—
Villaggio Globale International
Ufficio Stampa
Antonella Lacchin
T +39 0415904893
M +39 3357185874
lacchin@villaggio-globale.it
Tra i materiali del Museo ora identificati vi sono due grandi cartelle
genericamente definite “Lavori in vetro alla Lucerna” che comprendono perle
prodotte dalla famiglia Franchini dal 1820 al 1860 dove spiccano le invenzioni
del “geniale” Giovanni Battista Franchini: dalle Perle a Coste di Mellone alle
Perle in cristallo animate, dalla Madre perla rosea alle Canne lavorate.
Nelle collezioni civiche veneziane troviamo inoltre quelle che paiono essere
le prime perle millefiori prodotte in epoca moderna, presumibilmente tra il
1843 e il 1845. In nessun campionario antecedente di altri musei europei o
americani risultano infatti perle millefiori, che inventate in epoca alessandrina
e romana, dopo la caduta dell’impero Romano d’Occidente avevano
continuato fino al XV secolo a essere prodotte in Medio e Vicino Oriente.
E se le cartelle campionarie conservate a Palazzo Giustiniani - equiparabili
ai moderni campionari delle vetrerie - non contengono o quasi perle rosetta
molate alla rotina, è significativo che nella collezione di perle ve ne sia invece
una notevole quantità, di ogni misura (anche molto grandi) e di diversa
tipologia: perle uniche nel loro genere – perle rosetta con strati di avventurina,
con inserzioni di canne forate, fino a dieci strati e dai coloro assolutamente
inusuali - segno di una accesa sperimentazione e di virtuosismi tecnici legati
alla rinascita di un’antica tradizione che si era completamente dimenticata.
Era stata infatti Marina Barovier nel 1482 o qualche anno prima a inventare
la perla rosetta, protagonista delle prime esportazioni di perle nel Nuovo
Mondo e in Africa tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500. Ma dopo tale data
non sia hanno più testimonianze di produzioni di perle rosetta molate, di
grandi dimensioni. La rinascita di queste, in epoca moderna, pare dunque
attestarsi tra il 1882 e il 1888, anno di un’importante commessa ricordata
nelle cronache del tempo (251.000 perle rosetta di dimensioni tra i 13x14
mm e i 38x52 mm) e della conseguente vivace polemica tra vetrerie, circa la
“paternità” di quella che ai più pareva una nuova produzione, ma che in realtà
rinnovava i fasti di una perla inventata cinquecento anni prima.
Ma il caleidoscopico mondo delle perle è tutto da scoprire come ben sapeva
l’Abate Vincenzo Zanetti che presentò questo materiale nelle più prestigiose
Esposizioni Universali: perle a mosaico, perle soffiate, perle a lume, perle
sommerse, perle Europa e perle Africa, perle a occhi, a spirale, a bandiera,
monocrome, piumate, a inserzioni di murrine, a occhi, puntinate, sinusoidali,
a pettine, incamiciate o figurate.
Ci vuole poco per lasciarsi sedurre da questi magici e antichi manufatti la cui
tradizione tuttavia perdura e si rinnova anche oggi.
In mostra a Murano, oltre alle collezioni storiche, si sono volute esporre le
perle realizzate oggi da vetrerie dell’Isola, frutto di una storia che non si
disperde e di una realtà che vuole salvaguardare maestria e capacità tecniche
innervandole di nuovi stimoli.
Il mondo in una perla /2
Esposte dunque in un’apposita sezione anche le creazioni d’oggi con: Mario
Cavagnis, Luisa Conventi-GIOIA, Laura Mantoan, S.U.V.-Venetian Beats, Igor
Balbi, Renata Ferrari-La Perla Veneziana, Ivan Campagnol, Cristina Sfriso,
Lucia Santini, Alessia Fuga, Giacomo De Carlo, Ercole Moretti, Elena Rosso,
Manuela Zanvettori, Giorgio Vaccari, ESSE 2, Vittorio Costantini, Alessandro
Moretti-Costantini Glassbeads, Matteo Alvise Fusaro-Lav Rossetto Susanna,
Amy West, Andrea Canal, Muriel Balensi, Maria Rossana Zanetti, Mauro
Vianello, Marina e Susanna Sent, Davide Penso, Antonio Vaccari, Marianna
Bottaro, Corte Studiovetro-Corte Alberto & Paola, Francesco Fabris, Yukina
Fiorese-Yuki Ebukuro, Le perle di Mauro-Cesarina Mantoan, L’Antica perla di
Liviana Molin, Urano Vianello, Paolo Darin.
Si deve invece alla collaborazione della “Ercole Moretti” e della “Effetre
Murano” la realizzazione di un’interessante sezione didattica introduttiva
all’esposizione.
piccoli e preziosi manufatti di rara bellezza nelle loro molteplici tipologie,
accompagnano la storia vetraria veneziana rappresentando anche oggi una
produzione viva e importante.
Il complesso lavoro di catalogazione e di studio delle collezioni di perle
del Museo del Vetro di Murano, condotto per la Fondazione Musei Civici di
Venezia da Augusto Panini, tra i massimi esperti sull’argomento, ha portato
alcuni mesi fa alla pubblicazione del primo dettagliato catalogo riservato a
questi oggetti artistici ed è ora alla base della sorprendente mostra allestita
negli spazi delle ex conterie del Museo lagunare, dall’8 dicembre 2017 al 15
aprile 2018.
Un mondo unico quello delle perle di vetro: oggetti decorativi ma anche
preziosa merce di scambio esportata in grande quantità nel XIX secolo verso
le colonie dell’Africa Occidentale, dell’India e delle Americhe; monili tanto
ricercati e ambiti, che in cambio di perle di vetro i nativi d’America accettarono
di cedere il territorio che oggi conosciamo come Manhattan.
Venezia inizia la sua produzione verso il XIV secolo e una delle prime tecniche
impiegate fu quella a speo: utilizzando una piccola quantità di vetro fuso e
un ago di ferro (speo o spiedo) che si faceva girare al fuoco di un lume, si
realizzava una perla forata. Ma la tecnica che divenne prevalente nei secoli
successivi fu la fabbricazione delle perle a partire da bacchette o canne di
vetro forate o massicce. Nella seconda metà del XV secolo viene messa a
punto la molatura di perle da canna forata a più strati, con sezione a stella
(perla rosetta), e solo verso il XVI secolo si riscopre e si affina la tecnica delle
perle alla lucerna o a lume, che prevedeva l’uso di canne massicce.
La collezione del Museo del Vetro di Murano è costituita da 85 cartelle
campionarie contenenti 14.182 perle, da tre pannelli di stoffa del 1863, dono
della Società delle Fabbriche Unite contenenti 2015 perle e 266 mazzi di
conterie, da 91 mazzi di perle a lume, di cui alcuni incompleti, da 8957 perle
integre e 274 frammentate e 492 mazzi di conterie.
Scomparso sin dal 1912 l’inventario redatto dall’abate Zanetti, solo ora si è
riusciti a ricondurre molte di queste perle, mazzi e cartelle alle vetrerie attive
a Venezia e Murano tra il 1820 e il 1890 e dunque ai maestri vetrai, giganti
dell’arte e imprenditori illuminati come Giovanni Battista Franchini, Domenico
Bussolin, Benedetto Giorgio Barbaria, Antonio Salviati, Pietro Bigaglia e
Giovanni Giacomuzzi, che con generosità e senso civico avevano donato al
museo cittadino il meglio della propria produzione nascente.
Informazioni per la stampa
Fondazione Musei Civici di Venezia
Ufficio Stampa
Riccardo Bon
T +39 0412405225 - 32
M +39 346 0844843
press@fmcvenezia.it
—
Villaggio Globale International
Ufficio Stampa
Antonella Lacchin
T +39 0415904893
M +39 3357185874
lacchin@villaggio-globale.it
Tra i materiali del Museo ora identificati vi sono due grandi cartelle
genericamente definite “Lavori in vetro alla Lucerna” che comprendono perle
prodotte dalla famiglia Franchini dal 1820 al 1860 dove spiccano le invenzioni
del “geniale” Giovanni Battista Franchini: dalle Perle a Coste di Mellone alle
Perle in cristallo animate, dalla Madre perla rosea alle Canne lavorate.
Nelle collezioni civiche veneziane troviamo inoltre quelle che paiono essere
le prime perle millefiori prodotte in epoca moderna, presumibilmente tra il
1843 e il 1845. In nessun campionario antecedente di altri musei europei o
americani risultano infatti perle millefiori, che inventate in epoca alessandrina
e romana, dopo la caduta dell’impero Romano d’Occidente avevano
continuato fino al XV secolo a essere prodotte in Medio e Vicino Oriente.
E se le cartelle campionarie conservate a Palazzo Giustiniani - equiparabili
ai moderni campionari delle vetrerie - non contengono o quasi perle rosetta
molate alla rotina, è significativo che nella collezione di perle ve ne sia invece
una notevole quantità, di ogni misura (anche molto grandi) e di diversa
tipologia: perle uniche nel loro genere – perle rosetta con strati di avventurina,
con inserzioni di canne forate, fino a dieci strati e dai coloro assolutamente
inusuali - segno di una accesa sperimentazione e di virtuosismi tecnici legati
alla rinascita di un’antica tradizione che si era completamente dimenticata.
Era stata infatti Marina Barovier nel 1482 o qualche anno prima a inventare
la perla rosetta, protagonista delle prime esportazioni di perle nel Nuovo
Mondo e in Africa tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500. Ma dopo tale data
non sia hanno più testimonianze di produzioni di perle rosetta molate, di
grandi dimensioni. La rinascita di queste, in epoca moderna, pare dunque
attestarsi tra il 1882 e il 1888, anno di un’importante commessa ricordata
nelle cronache del tempo (251.000 perle rosetta di dimensioni tra i 13x14
mm e i 38x52 mm) e della conseguente vivace polemica tra vetrerie, circa la
“paternità” di quella che ai più pareva una nuova produzione, ma che in realtà
rinnovava i fasti di una perla inventata cinquecento anni prima.
Ma il caleidoscopico mondo delle perle è tutto da scoprire come ben sapeva
l’Abate Vincenzo Zanetti che presentò questo materiale nelle più prestigiose
Esposizioni Universali: perle a mosaico, perle soffiate, perle a lume, perle
sommerse, perle Europa e perle Africa, perle a occhi, a spirale, a bandiera,
monocrome, piumate, a inserzioni di murrine, a occhi, puntinate, sinusoidali,
a pettine, incamiciate o figurate.
Ci vuole poco per lasciarsi sedurre da questi magici e antichi manufatti la cui
tradizione tuttavia perdura e si rinnova anche oggi.
In mostra a Murano, oltre alle collezioni storiche, si sono volute esporre le
perle realizzate oggi da vetrerie dell’Isola, frutto di una storia che non si
disperde e di una realtà che vuole salvaguardare maestria e capacità tecniche
innervandole di nuovi stimoli.
Il mondo in una perla /2
Esposte dunque in un’apposita sezione anche le creazioni d’oggi con: Mario
Cavagnis, Luisa Conventi-GIOIA, Laura Mantoan, S.U.V.-Venetian Beats, Igor
Balbi, Renata Ferrari-La Perla Veneziana, Ivan Campagnol, Cristina Sfriso,
Lucia Santini, Alessia Fuga, Giacomo De Carlo, Ercole Moretti, Elena Rosso,
Manuela Zanvettori, Giorgio Vaccari, ESSE 2, Vittorio Costantini, Alessandro
Moretti-Costantini Glassbeads, Matteo Alvise Fusaro-Lav Rossetto Susanna,
Amy West, Andrea Canal, Muriel Balensi, Maria Rossana Zanetti, Mauro
Vianello, Marina e Susanna Sent, Davide Penso, Antonio Vaccari, Marianna
Bottaro, Corte Studiovetro-Corte Alberto & Paola, Francesco Fabris, Yukina
Fiorese-Yuki Ebukuro, Le perle di Mauro-Cesarina Mantoan, L’Antica perla di
Liviana Molin, Urano Vianello, Paolo Darin.
Si deve invece alla collaborazione della “Ercole Moretti” e della “Effetre
Murano” la realizzazione di un’interessante sezione didattica introduttiva
all’esposizione.
07
dicembre 2017
Il mondo in una perla. La Collezione di Perle del Museo del Vetro 1820 – 1890
Dal 07 dicembre 2017 al 17 aprile 2018
design
arte moderna e contemporanea
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO DEL VETRO DI MURANO
Venezia, Fondamenta Giustinian, 8, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Giustinian, 8, (Venezia)
Biglietti
Intero: € 10
Ridotto: € 7,50
8 dicembre: apertura gratuita per tutti i residenti dei 44 Comuni della Città Metropolitana
Orario di apertura
Dal 1 novembre al 31 marzo tutti i giorni 10 - 17
Dal 1 aprile al 31 ottobre tutti i giorni 10 – 18
la biglietteria chiude un’ora prima
Il Museo sarà aperto il 25 dicembre 2017 e il
1 gennaio 2018 dalle 11 alle 17
Vernissage
7 Dicembre 2017, su invito
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Curatore