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Il Novecento in dieci opere
Sesto appuntamento de Il Novecento in dieci opere, un dialogo tra Italo Zuffi, artista, e Davide Ferri attorno a A Cast of the Space under My Chair (1965-68) di Bruce Nauman, opera degli esordi del grande artista americano, ma emblematica di molti aspetti che definiscono il suo lavoro.
Comunicato stampa
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smART – polo per l’arte è lieta di annunciare il sesto appuntamento de Il Novecento in dieci opere, un dialogo tra Italo Zuffi, artista, e Davide Ferri attorno a A Cast of the Space under My Chair (1965-68) di Bruce Nauman, opera degli esordi del grande artista americano, ma emblematica di molti aspetti che definiscono il suo lavoro.
Il Novecento in dieci opere è una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.
Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento.
Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.
A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine.
Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti.
4 febbraio - Claudio Verna
Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23
4 marzo – Riccardo Falcinelli
Andy Warhol, Brillo Boxes, 1964
1 aprile – Claudio Zambianchi
Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26
13 maggio – Franco Guerzoni
Luigi Ghirri, Modena, 1973
10 giugno – Luca Bertolo
Philip Guston, The Studio, 1969
1 luglio – Italo Zuffi
Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68
23 settembre – Chiara Camoni
Costantin Brancusi, Porta, 1914-16
*ottobre – Daniele Balicco
Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989
novembre – Cecilia Canziani
Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80
dicembre – Pier Luigi Tazzi
Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994
* da ottobre a dicembre date da definire
Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. È docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Franco Guerzoni - Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna.
Italo Zuffi (Imola, 1969) vive e lavora a Milano. E' docente di scultura all'Accademia di Belle Arti di L'Aquila. Dal 2011 è Guest Lecturer in performance alla Royal Academy of Art dell'Aja. Mostre personali (recenti): Potersi dire, MAN, Nuoro (2015); Quello che eri e quello che sei, Nomas Foundation, Roma (2015); Gli ignari, appartamento privato, Milano (2013); La penultima assenza del corpo, Fondazione Pietro Rossini, Briosco (2012); Zuffi, Italo, Pinksummer, Genova (2010). Mostre collettive (recenti): Esercizi di Rivoluzione, MAXXI, Roma (2014); Le leggi dell'ospitalità, Galleria P420, Bologna (2014); Per4m, Artissima, Torino (2014); I baffi del bambino, Lucie Fontaine, Milano (2014); To continue. Notes towards a Sculpture Cycle | Scala, Nomas Foundation, Roma (2014); La Pelle – Symphony of Destruction, MAXXX Project Space, Sierre (2014); Le statue calde, Museo Marino Marini, Firenze (2014).
Il Novecento in dieci opere è una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.
Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento.
Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.
A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine.
Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti.
4 febbraio - Claudio Verna
Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23
4 marzo – Riccardo Falcinelli
Andy Warhol, Brillo Boxes, 1964
1 aprile – Claudio Zambianchi
Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26
13 maggio – Franco Guerzoni
Luigi Ghirri, Modena, 1973
10 giugno – Luca Bertolo
Philip Guston, The Studio, 1969
1 luglio – Italo Zuffi
Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68
23 settembre – Chiara Camoni
Costantin Brancusi, Porta, 1914-16
*ottobre – Daniele Balicco
Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989
novembre – Cecilia Canziani
Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80
dicembre – Pier Luigi Tazzi
Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994
* da ottobre a dicembre date da definire
Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. È docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Franco Guerzoni - Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna.
Italo Zuffi (Imola, 1969) vive e lavora a Milano. E' docente di scultura all'Accademia di Belle Arti di L'Aquila. Dal 2011 è Guest Lecturer in performance alla Royal Academy of Art dell'Aja. Mostre personali (recenti): Potersi dire, MAN, Nuoro (2015); Quello che eri e quello che sei, Nomas Foundation, Roma (2015); Gli ignari, appartamento privato, Milano (2013); La penultima assenza del corpo, Fondazione Pietro Rossini, Briosco (2012); Zuffi, Italo, Pinksummer, Genova (2010). Mostre collettive (recenti): Esercizi di Rivoluzione, MAXXI, Roma (2014); Le leggi dell'ospitalità, Galleria P420, Bologna (2014); Per4m, Artissima, Torino (2014); I baffi del bambino, Lucie Fontaine, Milano (2014); To continue. Notes towards a Sculpture Cycle | Scala, Nomas Foundation, Roma (2014); La Pelle – Symphony of Destruction, MAXXX Project Space, Sierre (2014); Le statue calde, Museo Marino Marini, Firenze (2014).
01
luglio 2015
Il Novecento in dieci opere
01 luglio 2015
incontro - conferenza
Location
smART – POLO PER L’ARTE
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Vernissage
1 Luglio 2015, 18.45
Autore
Curatore