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Il Novecento in dieci opere
terzo appuntamento de Il Novecento in dieci opere, un dialogo tra Claudio Zambianchi, critico e storico dell’arte, e Davide Ferri attorno al ciclo delle Ninfee dell’Orangerie di Claude Monet.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
smART – polo per l’arte è lieta di annunciare il terzo appuntamento de Il Novecento in dieci opere, un dialogo tra Claudio Zambianchi, critico e storico dell’arte, e Davide Ferri attorno al ciclo delle Ninfee dell’Orangerie di Claude Monet, punto di snodo per una riflessione su alcuni aspetti della pittura del secolo scorso.
Il Novecento in dieci opere è una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.
Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento, sullo sfondo di un qualche canone.
Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.
A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine.
Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti.
4 febbraio - Claudio Verna
Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23
4 marzo – Riccardo Falcinelli
Andy Warhol, Brillo Boxes, 1964
1 aprile – Claudio Zambianchi
Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26
13 maggio – Franco Guerzoni
Luigi Ghirri, Modena, 1973
10 giugno – Luca Bertolo
Philip Guston, The Studio, 1969
*luglio – Italo Zuffi
Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68
settembre – Chiara Camoni
Costantin Brancusi, Porta, 1914-16
ottobre – Daniele Balicco
Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989
novembre – Cecilia Canziani
Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80
dicembre – Pier Luigi Tazzi
Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994
* da luglio a dicembre date da definire
Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. È docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Franco Guerzoni - Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna.
Claudio Zambianchi (Roma, 1958) è professore associato di Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Si è occupato di arte e critica d’arte inglese, americana, italiana e francese. Tra le pubblicazioni più recenti, La fin de son art: Claude Monet e le Ninfee dell’Orangerie (Torino 2000), Monet e la pittura en plein air (Milano 2007), Alle origini dell’opera d’arte contemporanea (a cura di, con G. Di Giacomo, Roma 2008), Arte contemporanea: dall’Espressionismo Astratto alla Pop Art, (Roma, 2011). Nel 2012 ha tradotto e introdotto il testo L’Arte (1914), di Clive Bell.
Il Novecento in dieci opere è una serie di incontri che nasce con l’intento di raccontare dieci opere del secolo scorso per riflettere su alcuni aspetti dell’arte di oggi.
Il Novecento in dieci opere non è però un corso di storia dell’arte contemporanea, né il tentativo di restituire una visione esaustiva e organica del Novecento, sullo sfondo di un qualche canone.
Il Novecento in dieci opere è piuttosto una serie di conversazioni che si svolgono alla luce di un singolo lavoro: sono ammesse divagazioni, ma durante ogni dialogo l’immagine dell’opera scelta è sempre lì, proiettata alle spalle degli astanti.
A parlare delle opere non sono necessariamente degli specialisti, ma artisti, scrittori, teorici, che intrattengono con quelle un legame affettivo o di lunga consuetudine.
Il Novecento in dieci opere, attraverso il disvelamento di predilezioni o magari idiosincrasie o semplicemente riprendendo il filo di dialoghi interrotti, vuole provare a contraddire quella che sembra una lacuna della critica attuale: la difficoltà a parlare di singole opere (certo, ci sono delle eccezioni, la collana One Work di Afterall Books è un luminoso esempio), a favore di generiche riflessioni sulle pratiche o sulle poetiche, spesso più rassicuranti.
4 febbraio - Claudio Verna
Marcel Duchamp, Grande Vetro, 1915-23
4 marzo – Riccardo Falcinelli
Andy Warhol, Brillo Boxes, 1964
1 aprile – Claudio Zambianchi
Claude Monet, Le Ninfee dell’Orangerie, 1920-26
13 maggio – Franco Guerzoni
Luigi Ghirri, Modena, 1973
10 giugno – Luca Bertolo
Philip Guston, The Studio, 1969
*luglio – Italo Zuffi
Bruce Nauman, A Cast of the Space under My Chair, 1965-68
settembre – Chiara Camoni
Costantin Brancusi, Porta, 1914-16
ottobre – Daniele Balicco
Alberto Burri, Cretto di Gibellina, 1989
novembre – Cecilia Canziani
Cindy Sherman, Untitled Film Stills, 1977-80
dicembre – Pier Luigi Tazzi
Rirkrit Tiravanija, Untitled (Fear Eats the Soul), 1994
* da luglio a dicembre date da definire
Davide Ferri (Forlì, 1974) vive a Roma ed è critico e curatore indipendente. È docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Rimini. Ha curato diverse mostre e progetti in alcune gallerie e musei d’arte contemporanea, tra i quali, di recente, Franco Guerzoni - Nessun luogo, da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri alla Triennale di Milano, La figurazione inevitabile. Una scena della pittura oggi al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e, con Antonio Grulli, Sentimiento Nuevo. Incontri sulla nuova critica e scrittura d’arte in Italia al Museo MAMbo di Bologna.
Claudio Zambianchi (Roma, 1958) è professore associato di Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Si è occupato di arte e critica d’arte inglese, americana, italiana e francese. Tra le pubblicazioni più recenti, La fin de son art: Claude Monet e le Ninfee dell’Orangerie (Torino 2000), Monet e la pittura en plein air (Milano 2007), Alle origini dell’opera d’arte contemporanea (a cura di, con G. Di Giacomo, Roma 2008), Arte contemporanea: dall’Espressionismo Astratto alla Pop Art, (Roma, 2011). Nel 2012 ha tradotto e introdotto il testo L’Arte (1914), di Clive Bell.
01
aprile 2015
Il Novecento in dieci opere
01 aprile 2015
arte moderna e contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
smART – POLO PER L’ARTE
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Roma, Piazza Crati, 6/7, (Roma)
Vernissage
1 Aprile 2015, h 18.45
Autore
Curatore