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Il nudo fotografato e il sogno della pittura dall’Accademia al digitale
Un’occasione unica per ammirare oltre 100 opere fotografiche originali dal 1870 ad oggi, provenienti da musei e collezioni private, per incontrare alcuni protagonisti della fotografia contemporanea di ricerca.
Comunicato stampa
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L'esposizione "Il nudo fotografato e il sogno della pittura dall'Accademia al digitale" nasce nell'ambito del ciclo espositivo "Le Retoriche di Eros" (Bondeno, Bologna, Revere, Feltre, Viadana, novembre 2003-novembre2004), afferisce alle iniziative collaterali promosse dalle gallerie felsinee in occasione della mostra della GAM di Bologna su "Il nudo fra ideale e realtà". La mostra è rispettosamente dedicata alla memoria dei fotografi Sergio Fregoso, Antonio Masotti, e dell'illustratore e grafico Marco Rostagno, recentemente scomparsi. Collaboratori partecipi di questa iniziativa non ne hanno potuto vedere la conclusione. La convenzione artistica del nudo più di altre, più del paesaggio o del ritratto o della natura morta, ci aiuta a comprendere i rapporti instauratisi fra fotografia e pittura. Si tratta di rapporti complessi all'interno dei quali l'espressività artistica si presta ad essere indagata con l'occhio della storia dell'arte e pure con quello della storia sociale e dell'antropologia culturale. Sebbene la raffigurazione di un corpo svestito non sia sempre e necessariamente attinente alla sfera della sessualità è indubbio che l'erotismo si esprime volentieri attraverso la convenzione del nudo e, poiché l'attività erotica è nell'agire umano di importanza primaria, una storia del nudo fra fotografia e pittura diventa, a saperla leggere, anche una storia, o meglio un insieme di microstorie, circa il mutamento dei comportamenti sociali negli ultimi 165 anni. Il racconto espositivo de "Il nudo fotografato e il sogno della pittura dall'Accademia al digitale", curata dal Dott. Roberto Roda, coordinatore dell'Osservatorio Nazionale sulla Fotografia, privilegia il rincorrersi dei modelli iconografici e delle contaminazioni, i travasi in termini di figurazioni, pose e atmosfere, il sovrapporsi e il fondersi di tecniche pittoriche e fotografiche capaci di concorrere alla creazione di una unica immagine commista. Questa iterazione manifestatasi nell'Ottocento precocemente già nei primi anni successivi all'invenzione della nuova arte (Foto dipinta), è diventata una peculiarità della ricerca artistica contemporanea, dove l'avvento del digitale ha decretato nuove possibilità di osmosi multimediale. La mostra racconta poi il sogno del colore rincorso per circa cento anni da un mezzo fotografico limitato da una tecnologia che privilegiava la visione in bianco e nero, visione superata artificialmente usando pigmenti pittorici per colorare a mano le foto con esiti imprevedibili, come accade per le veneri africane delle popolari edizioni Ceccami che negli anni della propaganda fascista per le guerre d'Africa (anni '30 del sec.XX) sembrano anticipare alcuni stilemi che saranno resi famosi trent'anni più tardi dalla pop art di Andy Warhol. La mostra dedica spazio all'orientalismo che, affermatosi nella pittura dell'Ottocento, trova sfogo nella fotografia, originando un universo iconografico alimentato dagli ideali coloniali e fatto di harem immaginari e di false immagini etnografiche, dietro le quali, inaspettatamente, si afferma sempre più l'idea, nient'affatto coloniale, di un multirazzismo culturale (e sessuale).
29
agosto 2004
Il nudo fotografato e il sogno della pittura dall’Accademia al digitale
Dal 29 agosto al 28 settembre 2004
fotografia
Location
FONDAZIONE DI CA’ LA GHIRONDA – MUSEO DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Zola Predosa, Via Leonardo Da Vinci, 19, (Bologna)
Zola Predosa, Via Leonardo Da Vinci, 19, (Bologna)
Vernissage
29 Agosto 2004, ore 17.30
Curatore