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Il paesaggio a Bologna tra Sette e Ottocento
La mostra, che rappresenta realmente un tassello fondamentale per la storia dell’arte nostrana, avrà come protagonisti il grande maestro Vincenzo Martinelli
Comunicato stampa
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Sabato 13 ottobre 2007 alle ore 17,00 la galleria De Fusari presenterà una mostra importante ed unica nel suo genere, curata da Vincenzo Nascetti ed interamente dedicata ad un momento tanto rilevante quanto in passato trascurato dagli storici dell’arte italiani ad esso contemporanei, ovvero la pittura di paesaggio su cavalletto a Bologna fra Sette e Ottocento. La mostra, che rappresenta realmente un tassello fondamentale per la storia dell’arte nostrana, avrà come protagonisti il grande maestro Vincenzo Martinelli (1737-1807) con ben tre quadri e due generazioni di suoi allievi; in particolare, essa ovvierà ad una lacuna storica che ha visto lentamente svanire l’interesse nei confronti del loro lavoro operando per la prima volta in Italia una selezione completamente esaustiva e ricca di opere rare e di immensa rilevanza storico-artistica, nonché perfettamente conservate.
Delle due generazioni sopra citate la prima vede protagonisti personaggi come Gaetano Tambroni (1762/4-1841), Giacomo Savini (1767-1841), Giuseppe Termanini (1769-1850) e Rodolfo Fantuzzi (1779-1832), mentre alla seconda generazione appartengono Ottavio Campedelli (1792-1862), Giovanni Barbieri (1780-1864) (quest’ultimo rappresenta un’occasione particolare perché delle sue rarissime opere sono presenti in mostra ben due esemplari) e Gaetano Burcher (1782-1828). Questi artisti, sia della prima che della seconda generazione, hanno tenuto come punto di riferimento della loro opera il maestro Martinelli, dovendo però nel tempo adeguarsi al gusto corrente della loro epoca con il risultato di essere relegati nella memoria alla semplice decorazione di interni. Ciononostante ciascuno di essi vanta pitture su cavalletto di grande prestigio, quadri che seguono la scia del Romanticismo sulle orme di Claude Lorrain e che verranno esposti in questa sede permettendoci di apprezzare da vicino gli esiti di una stagione artistica che diviene finalmente accessibile.
In parte stimolato da un’idea nata dal confronto con un volume di Anna Maria Matteucci “I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento, da Mauro Tesi ad Antonio Basoli-Milano, Electa 2002” dedicato ad opere concepite per essere parte integrante dei palazzi per i quali furono commissionate, Nascetti nel proporre questa mostra indaga in sostanza la produzione parallela dei medesimi artisti, che realizzarono notevoli opere “trasportabili” ma raramente sottoposte ad un meticoloso ed approfondito studio e soprattutto difficilmente reperibili.
Le tecniche utilizzate nelle opere in mostra sono olio su tela, tempera su tela e 15 disegni con vedute del paesaggio romano di Carlo Calori.
Delle due generazioni sopra citate la prima vede protagonisti personaggi come Gaetano Tambroni (1762/4-1841), Giacomo Savini (1767-1841), Giuseppe Termanini (1769-1850) e Rodolfo Fantuzzi (1779-1832), mentre alla seconda generazione appartengono Ottavio Campedelli (1792-1862), Giovanni Barbieri (1780-1864) (quest’ultimo rappresenta un’occasione particolare perché delle sue rarissime opere sono presenti in mostra ben due esemplari) e Gaetano Burcher (1782-1828). Questi artisti, sia della prima che della seconda generazione, hanno tenuto come punto di riferimento della loro opera il maestro Martinelli, dovendo però nel tempo adeguarsi al gusto corrente della loro epoca con il risultato di essere relegati nella memoria alla semplice decorazione di interni. Ciononostante ciascuno di essi vanta pitture su cavalletto di grande prestigio, quadri che seguono la scia del Romanticismo sulle orme di Claude Lorrain e che verranno esposti in questa sede permettendoci di apprezzare da vicino gli esiti di una stagione artistica che diviene finalmente accessibile.
In parte stimolato da un’idea nata dal confronto con un volume di Anna Maria Matteucci “I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento, da Mauro Tesi ad Antonio Basoli-Milano, Electa 2002” dedicato ad opere concepite per essere parte integrante dei palazzi per i quali furono commissionate, Nascetti nel proporre questa mostra indaga in sostanza la produzione parallela dei medesimi artisti, che realizzarono notevoli opere “trasportabili” ma raramente sottoposte ad un meticoloso ed approfondito studio e soprattutto difficilmente reperibili.
Le tecniche utilizzate nelle opere in mostra sono olio su tela, tempera su tela e 15 disegni con vedute del paesaggio romano di Carlo Calori.
13
ottobre 2007
Il paesaggio a Bologna tra Sette e Ottocento
Dal 13 ottobre al 24 dicembre 2007
arte antica
arte moderna
arte moderna
Location
GALLERIA DE’ FUSARI
Bologna, Via De' Fusari, 7A, (Bologna)
Bologna, Via De' Fusari, 7A, (Bologna)
Orario di apertura
martedì – sabato h 10-13 e h 16.00-19.30; domenica pomeriggio h 16.00-19.30
Vernissage
13 Ottobre 2007, ore 17
Editore
DAMIANI
Ufficio stampa
CULTURALIA
Autore
Curatore