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Il paesaggio nella pittura contemporanea – quattro orizzonti del panorama italiano
evento eccezionale che segna il primo progetto d’arte contemporanea “attiva” ospitato da questa importante Fondazione.
Comunicato stampa
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La Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo inaugura, giovedì 8 luglio 2010 alle ore 18.00, la mostra dal titolo Il paesaggio nella pittura contemporanea - quattro orizzonti del panorama italiano, a cura di Alice Rubbini, che vede protagonisti Aldo Damioli, Claudio Massini, Giuseppe Salvatori, Tino Stefanoni, quattro artisti di grandissimo livello, rappresentanti di un grande progetto espositivo di cui questa mostra, promossa dal Comune di Traversetolo ed organizzata dalla “PressEventsGroup”, è evento eccezionale che segna il primo progetto d’arte contemporanea “attiva” ospitato da questa importante Fondazione.
Il titolo dichiara la voluta sintesi di selezione degli autori messa in atto dalla curatrice Alice Rubbini, perché letti e attentamente decifrati attraverso un considerevole corpus di opere, rappresentative del loro lavoro e soprattutto di questa grande tematica e delle sue molteplici sfaccettature, dove il linguaggio della tradizione si mescola a una pittura fondamentalmente concettuale che punta ad aprire l’orizzonte visivo del soggetto paesaggistico e a spiazzare i luoghi comuni del mondo contemporaneo.
Anzi è proprio l’arte della storia ad essere presente là dove i Maestri, rappresentanti anche di un’enorme conoscenza della tecnica pittorica, elaborano colori, luci, ambienti e atmosfere, materie e superfici.
Le opere agiscono attraverso la consapevolezza di incidere negli infiniti sfondi metaforici del linguaggio e proprio per questo hanno la forza di infondere sostanza mitica al concetto imperituro del "paesaggio", un luogo interiore, una visione mentale, che insegue la realtà della figurazione di Damioli, la calma inquietudine di Massini, la letteratura di Salvatori, la stilizzata purezza di Stefanoni.
L’opera e gli intenti di Aldo Damioli sono estremamente classici, nell’accezione più antica ed esclusiva del termine. La sua personale sfida paesaggistica, il suo assoluto riferimento vedutista, richiede una diversa traduzione formale fatta di composizioni più concentrate, di spazi semplificati ed una sempre nuova ed esaltante cromia.
La pittura di Claudio Massini si distingue per la tecnica indefinita e misteriosa. Il suo stile attraversa la storia dell’arte per riproporsi nel gesto estremo del contemporaneo: strati e strati di colore, tangibili e impalpabili allo stesso tempo, sedimenti seduttivi che scavano nella memoria per emergere nella fantasia.
Giuseppe Salvatori ha raccolto dal suo retroterra formativo suggestioni particolari, quasi spiritualizzate nella semplicità di una stesura uniforme, dove si esaltano i profili, i margini, la purezza del gesto nella profondità del messaggio. Emerge il coraggio culturale di sperimentare le diverse possibilità del segno e del colore, forte della predisposizione all'astrattismo e al simbolismo.
In tutta la prima fase del lavoro di Tino Stefanoni il suo interesse è indirizzato soprattutto a verificare l'eguaglianza che si crea tra immagine e parola all'interno di un opera utilizzando quindi la figurazione come "segnale", come metafora mentale. La sua forza, per noi disarmante, è nell’aver sublimato la figurazione, semplificato ogni cromia, reso il dipingere un concetto fondamentale dell’opera.
La mostra, sarà visitabile fino al 25 luglio, assieme alla Collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca.
Il titolo dichiara la voluta sintesi di selezione degli autori messa in atto dalla curatrice Alice Rubbini, perché letti e attentamente decifrati attraverso un considerevole corpus di opere, rappresentative del loro lavoro e soprattutto di questa grande tematica e delle sue molteplici sfaccettature, dove il linguaggio della tradizione si mescola a una pittura fondamentalmente concettuale che punta ad aprire l’orizzonte visivo del soggetto paesaggistico e a spiazzare i luoghi comuni del mondo contemporaneo.
Anzi è proprio l’arte della storia ad essere presente là dove i Maestri, rappresentanti anche di un’enorme conoscenza della tecnica pittorica, elaborano colori, luci, ambienti e atmosfere, materie e superfici.
Le opere agiscono attraverso la consapevolezza di incidere negli infiniti sfondi metaforici del linguaggio e proprio per questo hanno la forza di infondere sostanza mitica al concetto imperituro del "paesaggio", un luogo interiore, una visione mentale, che insegue la realtà della figurazione di Damioli, la calma inquietudine di Massini, la letteratura di Salvatori, la stilizzata purezza di Stefanoni.
L’opera e gli intenti di Aldo Damioli sono estremamente classici, nell’accezione più antica ed esclusiva del termine. La sua personale sfida paesaggistica, il suo assoluto riferimento vedutista, richiede una diversa traduzione formale fatta di composizioni più concentrate, di spazi semplificati ed una sempre nuova ed esaltante cromia.
La pittura di Claudio Massini si distingue per la tecnica indefinita e misteriosa. Il suo stile attraversa la storia dell’arte per riproporsi nel gesto estremo del contemporaneo: strati e strati di colore, tangibili e impalpabili allo stesso tempo, sedimenti seduttivi che scavano nella memoria per emergere nella fantasia.
Giuseppe Salvatori ha raccolto dal suo retroterra formativo suggestioni particolari, quasi spiritualizzate nella semplicità di una stesura uniforme, dove si esaltano i profili, i margini, la purezza del gesto nella profondità del messaggio. Emerge il coraggio culturale di sperimentare le diverse possibilità del segno e del colore, forte della predisposizione all'astrattismo e al simbolismo.
In tutta la prima fase del lavoro di Tino Stefanoni il suo interesse è indirizzato soprattutto a verificare l'eguaglianza che si crea tra immagine e parola all'interno di un opera utilizzando quindi la figurazione come "segnale", come metafora mentale. La sua forza, per noi disarmante, è nell’aver sublimato la figurazione, semplificato ogni cromia, reso il dipingere un concetto fondamentale dell’opera.
La mostra, sarà visitabile fino al 25 luglio, assieme alla Collezione permanente della Fondazione Magnani Rocca.
08
luglio 2010
Il paesaggio nella pittura contemporanea – quattro orizzonti del panorama italiano
Dall'otto al 25 luglio 2010
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MAGNANI ROCCA
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Biglietti
8,00 valido anche per le raccolte permanenti. euro 4,00 per le scuole.
Orario di apertura
da martedì a domenica 10–18
Vernissage
8 Luglio 2010, ore 18
Autore
Curatore