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Il paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte
Il tema del paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte viene presentato attraverso 39 opere, dipinti e disegni, provenienti da prestigiose collezioni storiche liguri e piemontesi
Comunicato stampa
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Il giorno sabato 29 aprile 2006 alle ore 18.00 avrà luogo l’inaugurazione dell’Esposizione “Alberto Issel. Il paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte” nelle sale del Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio di Rapallo – ex Convento delle Clarisse – alla presenza del Sindaco Armando Ezio Capurro, di Fabio Morchio, Assessore alla Cultura Sport e Spettacolo della Regione Liguria, di Enrico Bonanni, Direttore Generale del Dipartimento Turismo Cultura Sport e Spettacolo, di Giorgio Rossini, Soprintendente per i Beni Architettonici della Liguria, di Alberto Alessio e Daniela Magnetti, rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, di Piero Boccardo, Direttore dei Musei di Strada Nuova di Genova, di Piera Rum, Direttrice Onoraria dei Civici Musei di Rapallo e di tutte le Autorità civili e militari della Liguria.
Interverrà Francesco Poli, professore all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Université Paris 8.
Il tema del paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte viene presentato attraverso 39 opere, dipinti e disegni, provenienti da prestigiose collezioni storiche liguri e piemontesi.
La mostra trae origine dal dono della tela di Alberto Issel Il pittore Rayper mentre dipinge a Carcare da parte di Miriam Chiareno Bonamico al Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio, allo scopo di arricchire le collezioni permanenti delle opere di paesaggio dell’Ottocento e del primo Novecento. L’intento è di rappresentare i temi che hanno caratterizzato la produzione artistica dei pittori liguri e piemontesi nel periodo che va dalla metà degli anni sessanta agli anni ottanta dell’Ottocento. La nascita di un cenacolo nel quale in così pochi anni in un amore disinteressato per l’arte i pittori hanno prodotto numerosissimi dipinti, mirando sempre a rappresentare il vero: dagli scorci di paesaggio rurale, dalla quiete dei boschi, alle marine, dai momenti di vita contadina a quelli di vita marinara e militare.
L’intensità artistica e umana della loro presenza nei luoghi prescelti più confacenti al loro gusto trovano testimonianza attraverso le opere nelle quali si ritraggono l’un l’altro, assorti e compresi mentre dipingono immersi nel paesaggio.
L’esposizione volutamente non suddivide i dipinti seguendo l’appartenenza ligure o piemontese degli autori né tantomeno li raggruppa secondo le tipologie tradizionali “Scuola Grigia” e “Scuola di Rivara”, ma cerca al contrario la peculiarità di una “prosa poetica”, come scrive Francesco Poli connotata da una affascinante ambiguità fra sensibilità moderna e nostalgia del passato, che nel linguaggio pittorico si caratterizza piuttosto nel senso di una significativa evoluzione nella continuità che in quello della rottura stilistica.
Si vuole presentare quell’atmosfera fervida di novità che ha pervaso la produzione pittorica di paesaggio tra Liguria e Piemonte, che attraversata da un rapporto interregionale e internazionale, si è tradotta in una singolare fusione intellettuale e sentimentale protrattasi per oltre quindici anni. La terminologia che sembra enfatizzare le identità culturali regionali è, dunque, assolutamente fuori luogo, visto che i pittori, quasi tutti di classi agiata, hanno frequentemente soggiornato in Francia, in Svizzera e in Italia tra Firenze e Roma.
Tammar Luxoro, personalità di notevole rilievo artistico, ha sviluppato un realismo naturalistico vicino alla “Scuola di Barbizon” e ha svolto un ruolo culturale determinante nel dar vita alla “Scuola Grigia”: è stato lui a sollecitare Avondo e De Andrade a incontrarsi con Fontanesi. E’ presente in mostra con due opere: Paesaggio con il treno, un inedito di piccole dimensioni che proviene dall’ultimo fondo dell’eredità di Alberto Issel; nell’altro quadro Golfo di La Spezia la calma immota e il lungo orizzonte rivelano la sensibilità di Luxoro e la sua comunione con la natura.
Marina a Noli di Alfredo De Andrade è stato eseguito dal pittore a Noli, probabilmente mentre stava curando il restauro della chiesa di San Paragorio: egli è stato quello che più ha accolto il tema, presente nella cultura dell’epoca, del revival neo-medioevale del recupero dei monumenti antichi.
Paesaggio di Vittorio Avondo, che tra i primi partecipa agli incontri di Rivara e Carcare, è una bella opera, piena di delicata liricità.
Delle tre opere di Antonio Fontanesi, la celebre Quiete nel bosco degli anni sessanta corrisponde ai primi riconoscimenti ufficiali dell’artista. Le altre due opere Altipiano e Chiarori notturni costiuiscono uno dei momenti più alti della sua produzione artistica e offrono una straordinaria possibilità di lettura della vocazione lirica di Fontanesi.
L’inedito Paesaggio ligure, proveniente dall’ultimo fondo Issel, e Cacciatori in riposo sotto le betulle, già di proprietà di Orlando Grosso, testimoniano la grande attenzione di Serafino de Avendaño per la natura e il rapporto tra uomini e animali.
Con Fila di pioppi lungo un argine del 25 aprile 1870, proveniente dalla Collezione dei Disegni di Palazzo Rosso, inizia la rappresentazione dal vero di Alberto Issel, che si snoda attraverso undici opere quasi tutte inedite. Processione, Rivara, rivelano la comunanza dei temi stilistici che tra Rivara e Carcare vanno sviluppandosi con i colleghi pittori, suoi compagni di strada. Le luminose foschie, la mutevolezza dell’acqua, così come l’attenzione alla figura umana immersa nella natura, che accomunano i temi rappresentati, si ritrovano ne Il pittore Rayper mentre dipinge a Carcare, in Perlustrazione, ne La spia. Dopo il 1880 Alberto Issel, affetto da una malattia agli occhi, riduce la sua attenzione per la pittura e si dedica maggiormente alle arti decorative producendo mobili, oggetti in ceramica, porcellane.
A partire dal 1862 e per tutto il decennio successivo risulta essere il periodo più intenso per il cenacolo di Rivara e Carlo Pittara insieme a Ernesto Rayper sono i più convinti assertori della pittura dal vero: Pastorella e Caccia Reale di Carlo Pittara rivelano quella “cruda verde verità”, tanto decantata da Longhi, con accenti rudi e scarni e il suo amore ragionato per la natura.
Le opere di Ernesto Rayper sono, senza ombra di dubbio, quelle che esemplificano meglio la poetica del vero di questo gruppo di paesaggisti ed egli si connota come l’artista più sensibile e raffinato del gruppo ligure: Contadina fra il granoturco, Giuochi infantili: Tiro a due e Giuochi infantili: Tiro a tre ne sono la testimonianza. Così come Prato fiorito, dipinto nel 1872 poco prima della sua morte che lo raggiunge a soli 32 anni, opera molto nota fra gli studiosi e non più esposta dal 1953: il dipinto raccoglie tutto l’incanto della pittura dell’artista. Carlo Pittara che disegna dal vero e Il pittore Issel a Rivara concludono il percorso, affettuosa testimonianza del convivio di Rivara.
I carnets di Rayper e i taccuini di Issel, autentiche scoperte e affascinante testimonianza del modo di lavorare dei due artisti, consentono di entrare nel loro mondo con immediatezza e rispetto.
La mostra, a cura di Francesco Poli, Daniela Magnetti e Piera Rum, è organizzata con la partecipazione della Regione Liguria, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino e del Comune di Genova.
Interverrà Francesco Poli, professore all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Université Paris 8.
Il tema del paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte viene presentato attraverso 39 opere, dipinti e disegni, provenienti da prestigiose collezioni storiche liguri e piemontesi.
La mostra trae origine dal dono della tela di Alberto Issel Il pittore Rayper mentre dipinge a Carcare da parte di Miriam Chiareno Bonamico al Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio, allo scopo di arricchire le collezioni permanenti delle opere di paesaggio dell’Ottocento e del primo Novecento. L’intento è di rappresentare i temi che hanno caratterizzato la produzione artistica dei pittori liguri e piemontesi nel periodo che va dalla metà degli anni sessanta agli anni ottanta dell’Ottocento. La nascita di un cenacolo nel quale in così pochi anni in un amore disinteressato per l’arte i pittori hanno prodotto numerosissimi dipinti, mirando sempre a rappresentare il vero: dagli scorci di paesaggio rurale, dalla quiete dei boschi, alle marine, dai momenti di vita contadina a quelli di vita marinara e militare.
L’intensità artistica e umana della loro presenza nei luoghi prescelti più confacenti al loro gusto trovano testimonianza attraverso le opere nelle quali si ritraggono l’un l’altro, assorti e compresi mentre dipingono immersi nel paesaggio.
L’esposizione volutamente non suddivide i dipinti seguendo l’appartenenza ligure o piemontese degli autori né tantomeno li raggruppa secondo le tipologie tradizionali “Scuola Grigia” e “Scuola di Rivara”, ma cerca al contrario la peculiarità di una “prosa poetica”, come scrive Francesco Poli connotata da una affascinante ambiguità fra sensibilità moderna e nostalgia del passato, che nel linguaggio pittorico si caratterizza piuttosto nel senso di una significativa evoluzione nella continuità che in quello della rottura stilistica.
Si vuole presentare quell’atmosfera fervida di novità che ha pervaso la produzione pittorica di paesaggio tra Liguria e Piemonte, che attraversata da un rapporto interregionale e internazionale, si è tradotta in una singolare fusione intellettuale e sentimentale protrattasi per oltre quindici anni. La terminologia che sembra enfatizzare le identità culturali regionali è, dunque, assolutamente fuori luogo, visto che i pittori, quasi tutti di classi agiata, hanno frequentemente soggiornato in Francia, in Svizzera e in Italia tra Firenze e Roma.
Tammar Luxoro, personalità di notevole rilievo artistico, ha sviluppato un realismo naturalistico vicino alla “Scuola di Barbizon” e ha svolto un ruolo culturale determinante nel dar vita alla “Scuola Grigia”: è stato lui a sollecitare Avondo e De Andrade a incontrarsi con Fontanesi. E’ presente in mostra con due opere: Paesaggio con il treno, un inedito di piccole dimensioni che proviene dall’ultimo fondo dell’eredità di Alberto Issel; nell’altro quadro Golfo di La Spezia la calma immota e il lungo orizzonte rivelano la sensibilità di Luxoro e la sua comunione con la natura.
Marina a Noli di Alfredo De Andrade è stato eseguito dal pittore a Noli, probabilmente mentre stava curando il restauro della chiesa di San Paragorio: egli è stato quello che più ha accolto il tema, presente nella cultura dell’epoca, del revival neo-medioevale del recupero dei monumenti antichi.
Paesaggio di Vittorio Avondo, che tra i primi partecipa agli incontri di Rivara e Carcare, è una bella opera, piena di delicata liricità.
Delle tre opere di Antonio Fontanesi, la celebre Quiete nel bosco degli anni sessanta corrisponde ai primi riconoscimenti ufficiali dell’artista. Le altre due opere Altipiano e Chiarori notturni costiuiscono uno dei momenti più alti della sua produzione artistica e offrono una straordinaria possibilità di lettura della vocazione lirica di Fontanesi.
L’inedito Paesaggio ligure, proveniente dall’ultimo fondo Issel, e Cacciatori in riposo sotto le betulle, già di proprietà di Orlando Grosso, testimoniano la grande attenzione di Serafino de Avendaño per la natura e il rapporto tra uomini e animali.
Con Fila di pioppi lungo un argine del 25 aprile 1870, proveniente dalla Collezione dei Disegni di Palazzo Rosso, inizia la rappresentazione dal vero di Alberto Issel, che si snoda attraverso undici opere quasi tutte inedite. Processione, Rivara, rivelano la comunanza dei temi stilistici che tra Rivara e Carcare vanno sviluppandosi con i colleghi pittori, suoi compagni di strada. Le luminose foschie, la mutevolezza dell’acqua, così come l’attenzione alla figura umana immersa nella natura, che accomunano i temi rappresentati, si ritrovano ne Il pittore Rayper mentre dipinge a Carcare, in Perlustrazione, ne La spia. Dopo il 1880 Alberto Issel, affetto da una malattia agli occhi, riduce la sua attenzione per la pittura e si dedica maggiormente alle arti decorative producendo mobili, oggetti in ceramica, porcellane.
A partire dal 1862 e per tutto il decennio successivo risulta essere il periodo più intenso per il cenacolo di Rivara e Carlo Pittara insieme a Ernesto Rayper sono i più convinti assertori della pittura dal vero: Pastorella e Caccia Reale di Carlo Pittara rivelano quella “cruda verde verità”, tanto decantata da Longhi, con accenti rudi e scarni e il suo amore ragionato per la natura.
Le opere di Ernesto Rayper sono, senza ombra di dubbio, quelle che esemplificano meglio la poetica del vero di questo gruppo di paesaggisti ed egli si connota come l’artista più sensibile e raffinato del gruppo ligure: Contadina fra il granoturco, Giuochi infantili: Tiro a due e Giuochi infantili: Tiro a tre ne sono la testimonianza. Così come Prato fiorito, dipinto nel 1872 poco prima della sua morte che lo raggiunge a soli 32 anni, opera molto nota fra gli studiosi e non più esposta dal 1953: il dipinto raccoglie tutto l’incanto della pittura dell’artista. Carlo Pittara che disegna dal vero e Il pittore Issel a Rivara concludono il percorso, affettuosa testimonianza del convivio di Rivara.
I carnets di Rayper e i taccuini di Issel, autentiche scoperte e affascinante testimonianza del modo di lavorare dei due artisti, consentono di entrare nel loro mondo con immediatezza e rispetto.
La mostra, a cura di Francesco Poli, Daniela Magnetti e Piera Rum, è organizzata con la partecipazione della Regione Liguria, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino e del Comune di Genova.
29
aprile 2006
Il paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte
Dal 29 aprile al 30 luglio 2006
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO ATTILIO E CLEOFE GAFFOGLIO
Rapallo, Piazzale Libia, (Genova)
Rapallo, Piazzale Libia, (Genova)
Biglietti
ordinario Euro 5,00
cumulativo per le due mostre Euro 8,00 ("L'Italia quotidiana tra De Pisis e de Chirico" e "Alberto Issel - Il paesaggio nell’Ottocento tra Liguria e Piemonte ", Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio 29 aprile - 30 luglio 2006)
Orario di apertura
martedì, mercoledì e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.30
venerdì dalle 15 alle 19
domenica dalle 10 alle 12
lunedì e giovedì chiuso
Vernissage
29 Aprile 2006, ore 18
Autore
Curatore