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Il pastello a Brescia dal 1940 al 2000
Questa mostra intende dunque, attraverso la testimonianza dei disegni di autori attivi negli ultimi decenni, indagare del pastello le forme espressive e le possibilità iconografiche informali, astratte e figurative.
Comunicato stampa
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Il pastello a Brescia dal 1940 al 2000 (dal 4 aprile al 6 maggio) fa seguito a distanza di due anni alla mostra Polvere di colore. Il pastello nelle collezioni bresciane 1860-1940, nella quale sono state presentate opere a pastello di proprietà principalmente dei Civici Musei, mentre solo alcune appartenevano a collezioni private o a discendenti degli artisti. In questa occasione la provenienza dei disegni, circoscritta a pittori bresciani, dimostra la grande vitalità ed insieme la facilità di circolazione e diffusione in forme di microcollezionismo di tale genere artistico, alimentate dai nuovi canali commerciali anche virtuali, oltre che dalla presenza di gallerie e raccolte specializzate, pubbliche e private, quali la Civica Raccolta del disegno di Salò, l’Associazione Arte e Spiritualità, la Galleria dell’Incisione e le Edizioni L’obliquo.
Negli ultimi decenni il pastello si è trasformato, da mezzo legato agli storici generi del paesaggio e del ritratto e al ruolo subalterno di bozzetto o di studio preparatorio, a mezzo pittorico spesso preferito dagli artisti, oltre che per la freschezza, la duttilità e l’immediatezza del risultato visivo, soprattutto per l’essere insieme segno e colore e per le possibilità di contaminazione con altre tecniche.
Questa mostra intende dunque, attraverso la testimonianza dei disegni di autori attivi negli ultimi decenni, indagare del pastello le forme espressive e le possibilità iconografiche informali, astratte e figurative.
La rilevanza delle opere dipinte a pastello e l’interscambiabilità delle tecniche si manifesta negli anni ’50 e ’60 del XX secolo in coincidenza con la fortuna dell’arte informale e della pop art. Alcuni artisti lombardi, in particolare, recuperando la lezione divisionista e surrealista, si allontanano dal realismo cercando nel pastello possibilità evocative, dove l’oggetto è suggerito, immaginato, sognato, messo a fuoco e dissolto in impasti di segno e colore.
Dagli anni Settanta fino ad oggi viene usato anche dagli artisti legati all’arte astratta e concettuale, con esiti dove si alternano alla predominanza del gesto che graffia e incide il colore leggero che imita forme naturali e crea geometrie e il tratto che lascia segni e scritture.
Nell’arte contemporanea il pastello è usato anche per il suo essere elemento in cui coincidono segno e disegno, gesto e movimento, dunque come atto di liberazione dell’immagine, immediata ed essenziale.
L’aspetto gestuale del tracciare il segno col pastello può per altro essere fortemente espressionistico, divenendo manifestazione di emozioni che delineano volti e corpi, o colore addensato che rappresenta il lato carnale dell’uomo e della natura.
Infine, nella pittura figurativa contemporanea, è usato, quale elemento duttile che si rapporta in modo immediato con la superficie di supporto, per la resa di effetti di luce ottenuti con velature e freschi passaggi di colore, dando vita a figure umane, oggetti ed elementi naturali.
Pia Ferrari
Negli ultimi decenni il pastello si è trasformato, da mezzo legato agli storici generi del paesaggio e del ritratto e al ruolo subalterno di bozzetto o di studio preparatorio, a mezzo pittorico spesso preferito dagli artisti, oltre che per la freschezza, la duttilità e l’immediatezza del risultato visivo, soprattutto per l’essere insieme segno e colore e per le possibilità di contaminazione con altre tecniche.
Questa mostra intende dunque, attraverso la testimonianza dei disegni di autori attivi negli ultimi decenni, indagare del pastello le forme espressive e le possibilità iconografiche informali, astratte e figurative.
La rilevanza delle opere dipinte a pastello e l’interscambiabilità delle tecniche si manifesta negli anni ’50 e ’60 del XX secolo in coincidenza con la fortuna dell’arte informale e della pop art. Alcuni artisti lombardi, in particolare, recuperando la lezione divisionista e surrealista, si allontanano dal realismo cercando nel pastello possibilità evocative, dove l’oggetto è suggerito, immaginato, sognato, messo a fuoco e dissolto in impasti di segno e colore.
Dagli anni Settanta fino ad oggi viene usato anche dagli artisti legati all’arte astratta e concettuale, con esiti dove si alternano alla predominanza del gesto che graffia e incide il colore leggero che imita forme naturali e crea geometrie e il tratto che lascia segni e scritture.
Nell’arte contemporanea il pastello è usato anche per il suo essere elemento in cui coincidono segno e disegno, gesto e movimento, dunque come atto di liberazione dell’immagine, immediata ed essenziale.
L’aspetto gestuale del tracciare il segno col pastello può per altro essere fortemente espressionistico, divenendo manifestazione di emozioni che delineano volti e corpi, o colore addensato che rappresenta il lato carnale dell’uomo e della natura.
Infine, nella pittura figurativa contemporanea, è usato, quale elemento duttile che si rapporta in modo immediato con la superficie di supporto, per la resa di effetti di luce ottenuti con velature e freschi passaggi di colore, dando vita a figure umane, oggetti ed elementi naturali.
Pia Ferrari
04
aprile 2009
Il pastello a Brescia dal 1940 al 2000
Dal 04 aprile al 06 maggio 2009
arte contemporanea
Location
AAB – ASSOCIAZIONE ARTISTI BRESCIANI
Brescia, Vicolo Delle Stelle, 4, (Brescia)
Brescia, Vicolo Delle Stelle, 4, (Brescia)
Orario di apertura
dalle 15.30 alle 19.30, chiuso il lunedì
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 18
Curatore