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Il permanere del segno
Il permanere del segno” che riunisce in dialogo e confronto le opere di tre artisti della galleria: Daniele Accossato, Ilaria Gasparroni e Raffaele Rossi.
Comunicato stampa
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Il permanere del segno” che riunisce in dialogo e confronto le opere di tre artisti della galleria: Daniele Accossato, Ilaria Gasparroni e Raffaele Rossi.
La mostra vuole indagare, in una prima occasione congiunta per questi tre artisti, i loro linguaggi che, evidentemente differenti per ricerca, si distinguono anche per esperienze e poetiche. Nonostante questa singolarità di approccio e di pensiero, le creazioni di questi tre artisti sanno individuare, però, connessioni attraverso possibili elementi di avvicinamento e richiamo evocativo. Tra pittura e scultura il segno della trasfigurazione dell’immagine resta, di fatto, il punto chiave per una lettura corale delle loro opere. La “figura”, reale o rappresentata, è il gradiente di senso che diventa spunto narrativo per apprezzarne la forza come presenza circoscritta e velata, come trasfigurazione evocativa o come atmosfera immaginativa.
Daniele Accossato presenta opere in cui la scultura vive di perenne spaesamento: incastrata in casse da spedizione (che fanno parte dell’opera stessa) oppure velata e coperta da fasciature e imballaggi (che sono integrate nella materia stessa della scultura) ineliminabili questa non riesce a lasciare vivere appieno una bellezza che, non liberata e mostrata, rimane sempre potenziale.
La ricerca di Ilaria Gasparroni, approfondita da KYRO ART GALLERY in una recente mostra personale, lascia vivere la leggerezza del marmo, trasfigurandone la consueta e retorica resa monumentale con opere in cui levità e
Mutazione consentono alla pietra di assecondare le ipotesi del altre suggestioni narrative. Il marmo muta il suo statuto e incontra la fisicità di altre sostanze e materie nelle quali finisce per mimetizzarsi.
Raffaele Rossi propone una pittura più tradizionalmente intesa nel cui campo, però, si aprono profondità, spazialità e ambientazioni suggestive che conducono ad altri spazi della memoria. Le diverse consistente del disegno condono il colore a mutare un timbro più scritturale con uno più atmosferico e rarefatto.
L’elemento segnico, che marca i contorni delle cose ed esplicita le singole significazioni, alimenta uno sguardo che prova a riunire orizzonti poetici in un unico universo sensibile, dove gli equilibri diversi sanno, seppur a distanza, ricongiungersi e accorciare le distanze delle proprie posizioni individuali. Il sentiero di una comprensione più ampia si attua seguendo le piste che queste opere tracciano provando a scoprirsi reciprocamente quegli indizi utili per definizione complessiva.
La permanenza del “segno” è la puntuale verifica di una calligrafia della materia e del colore che in ciascuno legge come mezzo per trascendere il contenuto limitato dell’immagine-oggetto in favore di uno spostamento di senso che contempla altri e diversi territori di indagine.
La mostra vuole indagare, in una prima occasione congiunta per questi tre artisti, i loro linguaggi che, evidentemente differenti per ricerca, si distinguono anche per esperienze e poetiche. Nonostante questa singolarità di approccio e di pensiero, le creazioni di questi tre artisti sanno individuare, però, connessioni attraverso possibili elementi di avvicinamento e richiamo evocativo. Tra pittura e scultura il segno della trasfigurazione dell’immagine resta, di fatto, il punto chiave per una lettura corale delle loro opere. La “figura”, reale o rappresentata, è il gradiente di senso che diventa spunto narrativo per apprezzarne la forza come presenza circoscritta e velata, come trasfigurazione evocativa o come atmosfera immaginativa.
Daniele Accossato presenta opere in cui la scultura vive di perenne spaesamento: incastrata in casse da spedizione (che fanno parte dell’opera stessa) oppure velata e coperta da fasciature e imballaggi (che sono integrate nella materia stessa della scultura) ineliminabili questa non riesce a lasciare vivere appieno una bellezza che, non liberata e mostrata, rimane sempre potenziale.
La ricerca di Ilaria Gasparroni, approfondita da KYRO ART GALLERY in una recente mostra personale, lascia vivere la leggerezza del marmo, trasfigurandone la consueta e retorica resa monumentale con opere in cui levità e
Mutazione consentono alla pietra di assecondare le ipotesi del altre suggestioni narrative. Il marmo muta il suo statuto e incontra la fisicità di altre sostanze e materie nelle quali finisce per mimetizzarsi.
Raffaele Rossi propone una pittura più tradizionalmente intesa nel cui campo, però, si aprono profondità, spazialità e ambientazioni suggestive che conducono ad altri spazi della memoria. Le diverse consistente del disegno condono il colore a mutare un timbro più scritturale con uno più atmosferico e rarefatto.
L’elemento segnico, che marca i contorni delle cose ed esplicita le singole significazioni, alimenta uno sguardo che prova a riunire orizzonti poetici in un unico universo sensibile, dove gli equilibri diversi sanno, seppur a distanza, ricongiungersi e accorciare le distanze delle proprie posizioni individuali. Il sentiero di una comprensione più ampia si attua seguendo le piste che queste opere tracciano provando a scoprirsi reciprocamente quegli indizi utili per definizione complessiva.
La permanenza del “segno” è la puntuale verifica di una calligrafia della materia e del colore che in ciascuno legge come mezzo per trascendere il contenuto limitato dell’immagine-oggetto in favore di uno spostamento di senso che contempla altri e diversi territori di indagine.
04
giugno 2022
Il permanere del segno
Dal 04 giugno al 04 luglio 2022
arte contemporanea
Location
KYRO ART GALLERY
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Orario di apertura
11-13 e 16 - 21
Vernissage
4 Giugno 2022, 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Allestimento