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Il Premio fra i premi / Angelo Prini
Da dicembre il CAMeC presenta un nuovo progetto espositivo focalizzato sulla
pittura italiana storicizzata del Novecento attraverso la significativa collezione di dipinti del Premio del Golfo, focus della prima mostra e con un approfondimento su Angelo Prini, uno degli artisti spezzini di spicco in quel riferimento temporale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Da dicembre il CAMeC presenta un nuovo progetto espositivo focalizzato sulla
pittura italiana storicizzata del Novecento attraverso la significativa collezione di
dipinti del Premio del Golfo, focus della prima mostra e con un approfondimento
su Angelo Prini, uno degli artisti spezzini di spicco in quel riferimento
temporale.
Le mostre, se pur così “italiane” per ciò che concerne il contenuto, offrono
invece un taglio spiccatamente internazionale proponendo una rassegna di nomi
che travalicarono le Alpi, ma non solo, per giungere ed imporsi anche nella
cultura e nel mercato statunitense.
Da Vedova a Guttuso, da Sironi alla Accardi, da Turcato a Prampolini, da
Scanavino a Rosai, da Tosi a Morlotti fino a confronti con Appel e Tápies,
sono solo alcuni dei grandi nomi in mostra: oltre 130 opere che coprono un
ampio arco temporale.
Nello specifico il progetto scientifico intende affrontare il ruolo svolto nel
secondo dopoguerra dal Premio Nazionale Golfo della Spezia, valorizzando
la cospicua collezione di opere che grazie ad esso si è formata. Nel panorama
della cultura del tempo, il Premio del Golfo ha registrato e promosso le ricerche
artistiche in atto, documentando con un ampio ventaglio di partecipazioni, ciò
che si stava elaborando nella Penisola ad opera di autori, gruppi e tendenze in
rapido aggiornamento sulle poetiche internazionali. Grazie ai suoi
appuntamenti, prima annuali poi biennali, si è costituita la copiosa collezione
artistica, oltre duecento opere, che oggi è conservata in permanenza al CAMeC.
Per proseguire il lavoro di studio, catalogazione, restauro e divulgazione
cominciato oltre un decennio fa, il CAMeC con questa retrospettiva vuole
confrontare i „premi-acquisto‟ con opere parallele di autori vincitori, in special
modo con quelle partecipanti ad analoghe rassegne italiane, per avere una
visione ampliata al fenomeno dei premi nell‟Italia del boom economico (Premi
Suzzara, Lissone, Gallarate etc., oltre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma).
In esposizione si trovano oltre cento lavori dalle collezioni civiche della Spezia e una quarantina provenienti da altre raccolte pubbliche e private italiane, secondo i criteri di cui s‟è detto.
Risale al 1933 la nascita del Premio Nazionale di Pittura intitolato al Golfo della Spezia. L‟ideazione e l‟organizzazione della rassegna – concorso si devono a Filippo Tommaso Marinetti e Fillia (nome d‟arte di Luigi Colombo). Una vivace adunata di artisti, futuristi di seconda generazione e non, anima quella memorabile estate e sigla l‟interesse spezzino per l‟arte contemporanea: ne sono preziosa testimonianza i mosaici realizzati nel '33 nel Palazzo delle Poste, a quattro mani, da Fillia e Prampolini, inedita rappresentazione delle Comunicazioni terrestri, marittime (Fillia), aeree, telegrafiche, telefoniche (Prampolini), così come l'Aeropoema del Golfo della Spezia, componimento parolibero concepito dalla funambolica immaginazione di Marinetti.
A questo precedente storico guarda la ripresa della manifestazione che con lo stesso titolo si articola dal 1949 al 1965. Distintiva la formula del premio-acquisto, che consegna alla città circa 250 opere, nucleo originario della raccolta permanente conservata presso il CAMeC. Evidenti ed impliciti gli intenti: la registrazione e l'acquisizione dei più recenti e diversificati esiti della produzione pittorica italiana (e, dal '54, anche del biancoenero e della grafica). L'eccellenza qualitativa e la valenza storico-documentaria della selezione si devono all'autorevolissima gestione critica: la giuria del Premio, nelle sue peraltro salutari variazioni, vede il contributo e la collaborazione di eminenti ed impegnati artisti e critici. Dal '49 al '65 lavorano al vaglio e alla segnalazione delle opere, fra gli altri, Argan, Bellonzi, Carli, Carluccio, Carrà, Casorati, Ciardo, De Grada, Guttuso, Longhi, Magagnato, Russoli, Saetti, Santini, Viale, oltre a Marco Valsecchi, fedelissimo organizzatore della mostra e Carlo Ludovico Ragghianti, senza dubbio il più incisivo interprete della gestione del Premio nel ruolo di Presidente della giuria, ideatore della digressione dedicata alla produzione grafica (svoltasi dal '54 al '65) e della Mostra Nazionale del Disegno di Forme (1963), iniziativa culturale avanzata e pionieristica, coraggioso tentativo di educazione visiva nei confronti della produzione seriale. Dal 1952, inoltre, prende avvio un'ininterrotta serie di piccole antologiche curate dalla Giuria e dedicate ad autori ormai consacrati dalla storia, per lo più appartenenti alle prime generazioni del ventesimo secolo: Tosi, Rosai, Sironi, De Pisis, i maestri della grafica Daumier, Toulouse-Lautrec, Shahn e Maccari, nuovamente Rosai, a pochi mesi dalla sua scomparsa, Longanesi, Casorati e Mantelli, Semeghini, Magli e Viviani.
Al piano terra, abitualmente dedicato agli artisti locali emergenti, incontriamo invece Angelo Prini (La Spezia 1912 – 1999), uno dei grandi Maestri spezzini del Novecento, confronto efficacissimo con la mostra dei piani superiori quale vincitore del Premio del Golfo nel 1950.
Introdotto in maniera cristallina dall‟amico Mario Soldati nel 1965 in una magistrale presentazione: “...Così, oggi, sembra che il rovello di Angelo Prini possa essere definito quello di un artista singolarissimo, il quale cerca di
operare un piccolo miracolo: rendere pittorico ciò che, finora, pareva soltanto ottico: rendere visibile, e prigioniero di una specialissima pasta da lui spalmata sulla tela, un effetto di luce effimero, istantaneo, e riscontrabile soltanto in determinate condizioni: quando, per esempio, ci si tuffa nell'acqua immobile di una darsena o tra gli scogli di una baia deserta, un giorno d'estate; o quando fissiamo, in campagna, il sole prossimo al tramonto, e gli occhi ci bruciano, e guardiamo per una volta uno spettacolo comune e abituale, il bosco, il fiume, il campo, la casa, insomma la realtà quotidiana, attraverso le lagrime, improvviso sistema di lenti che la deforma, la scompone, la frantuma in meravigliose iridescenze...”.
L‟ampia antologica tocca tutti i momenti salienti dell‟iter artistico del pittore, dalla passione per il disegno e la grafica ai principali generi in cui si è espresso – figure e ritratti, giocolieri e maschere, nature morte e paesaggi –, per focalizzarsi attorno al rapporto viscerale che ebbe con la rappresentazione del mare e, in particolare, dei fondali marini di cui fu lirico illustratore.
pittura italiana storicizzata del Novecento attraverso la significativa collezione di
dipinti del Premio del Golfo, focus della prima mostra e con un approfondimento
su Angelo Prini, uno degli artisti spezzini di spicco in quel riferimento
temporale.
Le mostre, se pur così “italiane” per ciò che concerne il contenuto, offrono
invece un taglio spiccatamente internazionale proponendo una rassegna di nomi
che travalicarono le Alpi, ma non solo, per giungere ed imporsi anche nella
cultura e nel mercato statunitense.
Da Vedova a Guttuso, da Sironi alla Accardi, da Turcato a Prampolini, da
Scanavino a Rosai, da Tosi a Morlotti fino a confronti con Appel e Tápies,
sono solo alcuni dei grandi nomi in mostra: oltre 130 opere che coprono un
ampio arco temporale.
Nello specifico il progetto scientifico intende affrontare il ruolo svolto nel
secondo dopoguerra dal Premio Nazionale Golfo della Spezia, valorizzando
la cospicua collezione di opere che grazie ad esso si è formata. Nel panorama
della cultura del tempo, il Premio del Golfo ha registrato e promosso le ricerche
artistiche in atto, documentando con un ampio ventaglio di partecipazioni, ciò
che si stava elaborando nella Penisola ad opera di autori, gruppi e tendenze in
rapido aggiornamento sulle poetiche internazionali. Grazie ai suoi
appuntamenti, prima annuali poi biennali, si è costituita la copiosa collezione
artistica, oltre duecento opere, che oggi è conservata in permanenza al CAMeC.
Per proseguire il lavoro di studio, catalogazione, restauro e divulgazione
cominciato oltre un decennio fa, il CAMeC con questa retrospettiva vuole
confrontare i „premi-acquisto‟ con opere parallele di autori vincitori, in special
modo con quelle partecipanti ad analoghe rassegne italiane, per avere una
visione ampliata al fenomeno dei premi nell‟Italia del boom economico (Premi
Suzzara, Lissone, Gallarate etc., oltre alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma).
In esposizione si trovano oltre cento lavori dalle collezioni civiche della Spezia e una quarantina provenienti da altre raccolte pubbliche e private italiane, secondo i criteri di cui s‟è detto.
Risale al 1933 la nascita del Premio Nazionale di Pittura intitolato al Golfo della Spezia. L‟ideazione e l‟organizzazione della rassegna – concorso si devono a Filippo Tommaso Marinetti e Fillia (nome d‟arte di Luigi Colombo). Una vivace adunata di artisti, futuristi di seconda generazione e non, anima quella memorabile estate e sigla l‟interesse spezzino per l‟arte contemporanea: ne sono preziosa testimonianza i mosaici realizzati nel '33 nel Palazzo delle Poste, a quattro mani, da Fillia e Prampolini, inedita rappresentazione delle Comunicazioni terrestri, marittime (Fillia), aeree, telegrafiche, telefoniche (Prampolini), così come l'Aeropoema del Golfo della Spezia, componimento parolibero concepito dalla funambolica immaginazione di Marinetti.
A questo precedente storico guarda la ripresa della manifestazione che con lo stesso titolo si articola dal 1949 al 1965. Distintiva la formula del premio-acquisto, che consegna alla città circa 250 opere, nucleo originario della raccolta permanente conservata presso il CAMeC. Evidenti ed impliciti gli intenti: la registrazione e l'acquisizione dei più recenti e diversificati esiti della produzione pittorica italiana (e, dal '54, anche del biancoenero e della grafica). L'eccellenza qualitativa e la valenza storico-documentaria della selezione si devono all'autorevolissima gestione critica: la giuria del Premio, nelle sue peraltro salutari variazioni, vede il contributo e la collaborazione di eminenti ed impegnati artisti e critici. Dal '49 al '65 lavorano al vaglio e alla segnalazione delle opere, fra gli altri, Argan, Bellonzi, Carli, Carluccio, Carrà, Casorati, Ciardo, De Grada, Guttuso, Longhi, Magagnato, Russoli, Saetti, Santini, Viale, oltre a Marco Valsecchi, fedelissimo organizzatore della mostra e Carlo Ludovico Ragghianti, senza dubbio il più incisivo interprete della gestione del Premio nel ruolo di Presidente della giuria, ideatore della digressione dedicata alla produzione grafica (svoltasi dal '54 al '65) e della Mostra Nazionale del Disegno di Forme (1963), iniziativa culturale avanzata e pionieristica, coraggioso tentativo di educazione visiva nei confronti della produzione seriale. Dal 1952, inoltre, prende avvio un'ininterrotta serie di piccole antologiche curate dalla Giuria e dedicate ad autori ormai consacrati dalla storia, per lo più appartenenti alle prime generazioni del ventesimo secolo: Tosi, Rosai, Sironi, De Pisis, i maestri della grafica Daumier, Toulouse-Lautrec, Shahn e Maccari, nuovamente Rosai, a pochi mesi dalla sua scomparsa, Longanesi, Casorati e Mantelli, Semeghini, Magli e Viviani.
Al piano terra, abitualmente dedicato agli artisti locali emergenti, incontriamo invece Angelo Prini (La Spezia 1912 – 1999), uno dei grandi Maestri spezzini del Novecento, confronto efficacissimo con la mostra dei piani superiori quale vincitore del Premio del Golfo nel 1950.
Introdotto in maniera cristallina dall‟amico Mario Soldati nel 1965 in una magistrale presentazione: “...Così, oggi, sembra che il rovello di Angelo Prini possa essere definito quello di un artista singolarissimo, il quale cerca di
operare un piccolo miracolo: rendere pittorico ciò che, finora, pareva soltanto ottico: rendere visibile, e prigioniero di una specialissima pasta da lui spalmata sulla tela, un effetto di luce effimero, istantaneo, e riscontrabile soltanto in determinate condizioni: quando, per esempio, ci si tuffa nell'acqua immobile di una darsena o tra gli scogli di una baia deserta, un giorno d'estate; o quando fissiamo, in campagna, il sole prossimo al tramonto, e gli occhi ci bruciano, e guardiamo per una volta uno spettacolo comune e abituale, il bosco, il fiume, il campo, la casa, insomma la realtà quotidiana, attraverso le lagrime, improvviso sistema di lenti che la deforma, la scompone, la frantuma in meravigliose iridescenze...”.
L‟ampia antologica tocca tutti i momenti salienti dell‟iter artistico del pittore, dalla passione per il disegno e la grafica ai principali generi in cui si è espresso – figure e ritratti, giocolieri e maschere, nature morte e paesaggi –, per focalizzarsi attorno al rapporto viscerale che ebbe con la rappresentazione del mare e, in particolare, dei fondali marini di cui fu lirico illustratore.
10
dicembre 2010
Il Premio fra i premi / Angelo Prini
Dal 10 dicembre 2010 all'otto maggio 2011
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica e festivi 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
10 Dicembre 2010, ore 18
Autore
Curatore