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Il Premio Marsili Aldrovandi. Le tele del Premio di Figura
Per la prima volta una selezione delle tele del Premio Marsili-Aldrovandi – che dal 1727 al 1803 richiamò a Bologna giovani promesse del mondo dell’arte – esce dall’Accademia di Belle Arti
Comunicato stampa
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Dal 29 giugno al 31 luglio al TA MATETE, Libreria e Living Gallery FMR (Via Santo Stefano 17/a, Bologna), sarà esposta la mostra IL PREMIO MARSILI ALDROVANDI Le tele del Premio di Figura, a cura di Alessia Marchi.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un incontro (ore 18) con Fabio Roversi Monaco, Presidente Accademia di Belle Arti, Andrea Emiliani, Presidente Accademia Clementina, Mauro Mazzali, Direttore Accademia di Belle Arti e Marilena Ferrari, Presidente di FMR-ART’E’.
Modererà il dibattito il giornalista Francesco Spada.
Per la prima volta una selezione delle tele del Premio Marsili-Aldrovandi - che dal 1727 al 1803 richiamò a Bologna giovani promesse del mondo dell’arte - esce dall’Accademia di Belle Arti per essere collocata negli spazi del TA MATETE. Ventiquattro le tele esposte, eseguite ad olio su tela o ad olio su carta e portate su tela, tutte realizzate dagli allievi dell’Accademia Clementina e ispirate alle grandi opere della letteratura epica. Tra gli autori, ricordiamo Giacomo Zampa (ben 3 le tele in esposizione: “Sansone che gira la macina”, “Fetonte regge il Carro del Sole con le Ore intorno” e “Marco Bruto si fa uccidere” ), Angelo Bigari (autore della tela “Adamo per ordine di Dio dà il nome agli animali”), Luigi Basiletti (con il “Ratto di Proserpina”) e Ubaldo Bonvicini (autore delle tele “Mosè uccide l’egizio che oltraggiava un ebreo” e “Argante e Clorinda davanti ad Aladino tiranno di Gerusalemme”).
Oltre alle tele, verranno esposti anche dieci disegni raffiguranti prevalentemente scene bibliche e mitologiche. Anche in questo caso, che l’Accademia di Belle Arti dia “in prestito” queste opere, per la prima volta, è un fatto davvero importante. Varie le tecniche utilizzate: carboncino e matita, biacca e acquerello, matita e acquerello, sanguigna, ecc.
“Il Marsili è premio perfetto – sostiene Flaminio Gualdoni, critico d’arte e autore dell’introduzione del catalogo della mostra – perché è al limitare della grande crisi, perché è affacciato sulla faglia da cui l’arte moderna scaturisce, perché testimonia l’altezza della cultura accademica e insieme la sua interna contraddizione, quell’incapacità di sapersi, di essere art vivant.”
Il premio Marsili-Aldrovandi era riservato agli studenti delle scuole di pittura, scultura ed architettura e si distingueva tra premio di prima e seconda classe, cui corrispondevano rispettivamente tre medaglie d'argento dorato ed altre tre solo d'argento. La prova richiesta agli scolari era l'esecuzione di un elaborato su di un tema assegnato dal principe o dai docenti.
Il premio Marsili prende il nome dall’omonimo generale pontificio che, nel 1727, decise di destinare la propria rendita agli studenti dell’Accademia Clementina e di mettere a disposizione della struttura il materiale didattico necessario.
Meritano attenzione le norme del concorso, piuttosto rigide e fissate in nove punti. Il primo riguardava l’assegnazione delle sedici medaglie; il secondo punto stabiliva il luogo, la data della “funzione” celebrativa e la consegna pubblica; il terzo fissava i requisiti per la partecipazione al concorso degli studenti, divisi in due classi per differenza di grado di apprendimento della tecnica scelta; il quarto era sulla nomina dei giudici e fissava la conservazione delle opere dei vincitori in Accademia, dove tuttora si trovano; il quinto punto codificava le modalità dell’orazione; il sesto fissava gli otto giorni in cui le opere sarebbero state esposte al pubblico giudizio; il settimo stabiliva il compenso agli otto direttori del premio e al segretario; l’ottavo proibiva l’utilizzo di temi scabrosi, il nono e ultimo obbligava studenti e docenti a partecipare a una messa in Santa Caterina Vigri, chiesa della santa protettrice dell’Accademia. Si decretava, infine, che la cerimonia per la distribuzione dei premi si sarebbe dovuta tenere nel giorno del Corpus Domini. Battibecchi e discussioni legati all’organizzazione interna del concorso non impedirono al premio di diventare un evento di grande portata.
L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da un incontro (ore 18) con Fabio Roversi Monaco, Presidente Accademia di Belle Arti, Andrea Emiliani, Presidente Accademia Clementina, Mauro Mazzali, Direttore Accademia di Belle Arti e Marilena Ferrari, Presidente di FMR-ART’E’.
Modererà il dibattito il giornalista Francesco Spada.
Per la prima volta una selezione delle tele del Premio Marsili-Aldrovandi - che dal 1727 al 1803 richiamò a Bologna giovani promesse del mondo dell’arte - esce dall’Accademia di Belle Arti per essere collocata negli spazi del TA MATETE. Ventiquattro le tele esposte, eseguite ad olio su tela o ad olio su carta e portate su tela, tutte realizzate dagli allievi dell’Accademia Clementina e ispirate alle grandi opere della letteratura epica. Tra gli autori, ricordiamo Giacomo Zampa (ben 3 le tele in esposizione: “Sansone che gira la macina”, “Fetonte regge il Carro del Sole con le Ore intorno” e “Marco Bruto si fa uccidere” ), Angelo Bigari (autore della tela “Adamo per ordine di Dio dà il nome agli animali”), Luigi Basiletti (con il “Ratto di Proserpina”) e Ubaldo Bonvicini (autore delle tele “Mosè uccide l’egizio che oltraggiava un ebreo” e “Argante e Clorinda davanti ad Aladino tiranno di Gerusalemme”).
Oltre alle tele, verranno esposti anche dieci disegni raffiguranti prevalentemente scene bibliche e mitologiche. Anche in questo caso, che l’Accademia di Belle Arti dia “in prestito” queste opere, per la prima volta, è un fatto davvero importante. Varie le tecniche utilizzate: carboncino e matita, biacca e acquerello, matita e acquerello, sanguigna, ecc.
“Il Marsili è premio perfetto – sostiene Flaminio Gualdoni, critico d’arte e autore dell’introduzione del catalogo della mostra – perché è al limitare della grande crisi, perché è affacciato sulla faglia da cui l’arte moderna scaturisce, perché testimonia l’altezza della cultura accademica e insieme la sua interna contraddizione, quell’incapacità di sapersi, di essere art vivant.”
Il premio Marsili-Aldrovandi era riservato agli studenti delle scuole di pittura, scultura ed architettura e si distingueva tra premio di prima e seconda classe, cui corrispondevano rispettivamente tre medaglie d'argento dorato ed altre tre solo d'argento. La prova richiesta agli scolari era l'esecuzione di un elaborato su di un tema assegnato dal principe o dai docenti.
Il premio Marsili prende il nome dall’omonimo generale pontificio che, nel 1727, decise di destinare la propria rendita agli studenti dell’Accademia Clementina e di mettere a disposizione della struttura il materiale didattico necessario.
Meritano attenzione le norme del concorso, piuttosto rigide e fissate in nove punti. Il primo riguardava l’assegnazione delle sedici medaglie; il secondo punto stabiliva il luogo, la data della “funzione” celebrativa e la consegna pubblica; il terzo fissava i requisiti per la partecipazione al concorso degli studenti, divisi in due classi per differenza di grado di apprendimento della tecnica scelta; il quarto era sulla nomina dei giudici e fissava la conservazione delle opere dei vincitori in Accademia, dove tuttora si trovano; il quinto punto codificava le modalità dell’orazione; il sesto fissava gli otto giorni in cui le opere sarebbero state esposte al pubblico giudizio; il settimo stabiliva il compenso agli otto direttori del premio e al segretario; l’ottavo proibiva l’utilizzo di temi scabrosi, il nono e ultimo obbligava studenti e docenti a partecipare a una messa in Santa Caterina Vigri, chiesa della santa protettrice dell’Accademia. Si decretava, infine, che la cerimonia per la distribuzione dei premi si sarebbe dovuta tenere nel giorno del Corpus Domini. Battibecchi e discussioni legati all’organizzazione interna del concorso non impedirono al premio di diventare un evento di grande portata.
29
giugno 2007
Il Premio Marsili Aldrovandi. Le tele del Premio di Figura
Dal 29 giugno al 31 luglio 2007
arte antica
Location
TA MATETE
Bologna, Via Santo Stefano, 17A, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 17A, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 19.30
Vernissage
29 Giugno 2007, ore 18
Curatore