Dopo la recente mostra allestita nella sala 129 del
Bode Museum di Berlino per celebrare il restauro della
Pala della chiesa veneziana di San Salvador
promosso dal Venetian Heritage Inc., il prezioso
manufatto ritorna nella chiesa che fu a metà Duecento
una delle più antiche sedi della Corporazione degli
orafi veneziani.
L’opera, sull’altar maggiore, con la custodia della
grande tela della Trasfigurazione di Tiziano che la
nasconde e la disvela, costituisce uno dei capisaldi del
genere in area adriatica. Ancora più affascinante per i
meccanismi che la fanno scorrere e scomparire a
seconda della prescrizione liturgica.
Rimangono ancora un groviglio le questioni aperte
relative alla sua ubicazione originaria, allo stile frutto di
più interventi di riparazione-modellazione che avvennero nel tempo. In questo senso
la diversa reimpaginazione degli ordini e quindi l’accrescimento progressivo delle
lamine, ha comportato una particolare trasformazione dell’oggetto, come per la Pala
d’Oro della Basilica marciana, da primitivo “antependio” a “pala”.
La conferenza, tenuta dal restauratore Emiliano Catalli, è inserita nel programma del
IX Corso di Storia dell’Oreficeria, promosso dall’Ateneo Veneto di Venezia e curato
da Letizia Caselli insieme alla rivista “Patrimonio di Oreficeria Adriatica”.
L’incontro scientifico, in collaborazione con l’Associazione Venetian Heritage onlus,
il Consorzio Re.co di Roma e la Parrocchia di San Salvador di Venezia intende
sottolineare lo stretto legame tra opera d’arte e suo ambito culturale e territoriale,
nonché discutere un manufatto complesso attraverso il punto di vista suggerito dalle
inedite analisi e ricerche di laboratorio.
Dopo la conferenza e durante la stessa settimana fino al 18 aprile sono previste
visite guidate gratuite per coloro che vorranno vedere da vicino la grande macchina
scenica della Pala (per prenotare scrivere a sansalvador@inwind.it).