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Il Rinascimento a Urbino. Fra’ Carnevale e gli artisti del Palazzo di Federico
Il mondo figurativo di Fra’ Carnevale è messo in rapporto con gli spazi nei quali e per i quali fu pensato
Comunicato stampa
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Urbino è il Rinascimento: e il Palazzo Ducale ne è il fulcro fisico e simbolico. L’immagine del cortile d’onore, dei torricini, delle pitture e sculture che ornano le sale della reggia feltresca sono divenuti emblematici di un momento irripetibile nella storia in cui cultura, arte, scienza si fusero per dare vita a un fenomeno di straordinaria forza intellettuale e visiva. L’avventura della costruzione del monumento – “una città in forma di palazzo”, secondo le parole di Baldassar Castiglione – coinvolse, accanto a Federico di Montefeltro, architetti, artisti, artigiani provenienti da ogni dove.
Bartolomeo di Giovanni Corradini, detto Fra’ Carnevale, fu figura di grande rilevanza tra coloro che furono chiamati a realizzare i lavori del nucleo più antico del palazzo, corrispondente al cosidetto Appartamento della Jole.
Personaggio di non facile collocazione, egli è stato il protagonista delle mostre che recentemente si sono tenute a Milano (Pinacoteca di Brera) e New York (The Metropolitan Museum of Art). La messa a punto critica operata per esse ha messo in luce la personalità sfacettata dell’artista, cogliendone in particolare le tematiche della formazione e la linea dell’evoluzione culturale in rapporto alla produzione pittorica.
Ma è nella mostra urbinate che la figura di Fra’Carnevale è finalmente definita nel suo reale spessore culturale.
Questa nuova esposizione si ricollega quindi a quelle di Milano e New York – vi partecipa il medesimo gruppo di studiosi – ma intende da quelle distinguersi per affrontare tematiche più strettamente legate alla permanenza e all’attività urbinate dell’artista.
Il mondo figurativo di Fra’ Carnevale è messo in rapporto con gli spazi nei quali e per i quali fu pensato. In particolare è posto al centro dell’attenzione il corredo decorativo scultoreo dell’Appartamento della Jole, nelle cui sale la mostra trova la propria collocazione, in una rara congiuntura di corrispondenze temporali e tematiche tra le opere esposte e gli spazi che le ospitano.
Il percorso dell’esposizione prevede di affiancare alle opere urbinati della prima fase del palazzo una serie di sculture e dipinti affini e contemporanei, ad iniziare da un piccolo e inedito rilievo marmoreo proveniente da Sant’Agata Feltria, certamente realizzato da uno scultore dell’ala della Jole, per proseguire con altre opere degli artisti colà attivi (Maso di Bartolomeo, Michele di Giovanni da Fiesole, etc.; tra i pittori, con uno splendido polittico, Antonio Alberti da Ferrara, presso il quale Fra’Carnevale ebbe forse a muovere i primi passi).
Una sezione della mostra è dedicata agli artisti marchigiani contemporanei del frate pittore, come Giovanni Boccati – l’autore della “camera picta” del Duca - , Giovanni Angelo d’Antonio – il ritrovato protagonista della pittura quattrocentesca camerinese – Antonio da Fabriano, etc.
Seguono le opere centrali di Fra’ Carnevale: il polittico forse un tempo a Loreto e la tavoletta della Collezione Gagnola di Varese. Sono poi visibili alcune opere degli esordi di Giovanni Santi, il padre di Raffaello, ed alcuni inediti prodotti – di assoluto interesse – di area urbinate, accanto ai supremi capolavori di Piero della Francesca, da sempre nella Galleria Nazionale delle Marche. L’esposizione si conclude con una serie di codici miniati, già facenti parte della grandiosa biblioteca del “principe” d’Urbino.
L’esposizione è accompagnata da un’operazione di conservazione assai rilevante anche dal punto di vista metodologico. Si tratta del restauro della singolare ‘Alcova’ di Federico di Montefeltro, manufatto unico nel suo genere, che è stato preceduto da un cantiere di progetto a cura dell’I.C.R., realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L’esposizione è stata accompagnata inoltre da un’operazione sistematica di ricerca archivistica che ha prodotto nuove, preziosissime, talvolta imprevedibili puntualizzazioni sull’artista, la famiglia, le committenze, la vita artistica e culturale di Urbino.
La mostra urbinate, promossa dalla Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico-Galleria Nazionale delle Marche e da Comune di Urbino, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Curia Arcivescovile di Urbino, con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Pesaro – Sezione di Urbino e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e di Banca Marche, e prodotta da Arthemisia, si terrà a Palazzo Ducale dal 20 luglio al 14 novembre 2005.
Bartolomeo di Giovanni Corradini, detto Fra’ Carnevale, fu figura di grande rilevanza tra coloro che furono chiamati a realizzare i lavori del nucleo più antico del palazzo, corrispondente al cosidetto Appartamento della Jole.
Personaggio di non facile collocazione, egli è stato il protagonista delle mostre che recentemente si sono tenute a Milano (Pinacoteca di Brera) e New York (The Metropolitan Museum of Art). La messa a punto critica operata per esse ha messo in luce la personalità sfacettata dell’artista, cogliendone in particolare le tematiche della formazione e la linea dell’evoluzione culturale in rapporto alla produzione pittorica.
Ma è nella mostra urbinate che la figura di Fra’Carnevale è finalmente definita nel suo reale spessore culturale.
Questa nuova esposizione si ricollega quindi a quelle di Milano e New York – vi partecipa il medesimo gruppo di studiosi – ma intende da quelle distinguersi per affrontare tematiche più strettamente legate alla permanenza e all’attività urbinate dell’artista.
Il mondo figurativo di Fra’ Carnevale è messo in rapporto con gli spazi nei quali e per i quali fu pensato. In particolare è posto al centro dell’attenzione il corredo decorativo scultoreo dell’Appartamento della Jole, nelle cui sale la mostra trova la propria collocazione, in una rara congiuntura di corrispondenze temporali e tematiche tra le opere esposte e gli spazi che le ospitano.
Il percorso dell’esposizione prevede di affiancare alle opere urbinati della prima fase del palazzo una serie di sculture e dipinti affini e contemporanei, ad iniziare da un piccolo e inedito rilievo marmoreo proveniente da Sant’Agata Feltria, certamente realizzato da uno scultore dell’ala della Jole, per proseguire con altre opere degli artisti colà attivi (Maso di Bartolomeo, Michele di Giovanni da Fiesole, etc.; tra i pittori, con uno splendido polittico, Antonio Alberti da Ferrara, presso il quale Fra’Carnevale ebbe forse a muovere i primi passi).
Una sezione della mostra è dedicata agli artisti marchigiani contemporanei del frate pittore, come Giovanni Boccati – l’autore della “camera picta” del Duca - , Giovanni Angelo d’Antonio – il ritrovato protagonista della pittura quattrocentesca camerinese – Antonio da Fabriano, etc.
Seguono le opere centrali di Fra’ Carnevale: il polittico forse un tempo a Loreto e la tavoletta della Collezione Gagnola di Varese. Sono poi visibili alcune opere degli esordi di Giovanni Santi, il padre di Raffaello, ed alcuni inediti prodotti – di assoluto interesse – di area urbinate, accanto ai supremi capolavori di Piero della Francesca, da sempre nella Galleria Nazionale delle Marche. L’esposizione si conclude con una serie di codici miniati, già facenti parte della grandiosa biblioteca del “principe” d’Urbino.
L’esposizione è accompagnata da un’operazione di conservazione assai rilevante anche dal punto di vista metodologico. Si tratta del restauro della singolare ‘Alcova’ di Federico di Montefeltro, manufatto unico nel suo genere, che è stato preceduto da un cantiere di progetto a cura dell’I.C.R., realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. L’esposizione è stata accompagnata inoltre da un’operazione sistematica di ricerca archivistica che ha prodotto nuove, preziosissime, talvolta imprevedibili puntualizzazioni sull’artista, la famiglia, le committenze, la vita artistica e culturale di Urbino.
La mostra urbinate, promossa dalla Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico-Galleria Nazionale delle Marche e da Comune di Urbino, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Curia Arcivescovile di Urbino, con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Pesaro – Sezione di Urbino e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e di Banca Marche, e prodotta da Arthemisia, si terrà a Palazzo Ducale dal 20 luglio al 14 novembre 2005.
20
luglio 2005
Il Rinascimento a Urbino. Fra’ Carnevale e gli artisti del Palazzo di Federico
Dal 20 luglio 2005 all'otto gennaio 2006
arte antica
Location
GALLERIA NAZIONALE DELLE MARCHE – PALAZZO DUCALE
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Piazzale Duca Federico, 3, (Pesaro E Urbino)
Biglietti
intero € 8,00; ridotto € 5,00
Orario di apertura
tutti i giorni 8.30 / 19.15 (la biglietteria chiude alle ore 18.30); lunedì dalle 8.30 / 14.00 (la biglietteria chiude alle ore13.00)
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
ARTHEMISIA
Autore
Curatore