Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il ritratto segreto. Miti e simboli nella collezione dell’Accademia degli Incolti Dipinti sconosciuti del Sei e Settecento
opere della più scelta pittura tardo barocca (quadri del Baciccio, di Sebastiano Conca, di Giuseppe Chiari).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Può accadere di passare per anni davanti ad un antico palazzo romano e non sapere che all’interno è custodita una raccolta di quadri del Sei e Settecento tanto preziosa, quanto sconosciuta.
Scoprirlo è tanto più stimolante, non solo perché si tratta di opere della più scelta pittura tardo barocca (quadri del Baciccio, di Sebastiano Conca, di Giuseppe Chiari) ma perché i dipinti sono espressione della storia di uno dei più prestigiosi collegi, dove si sono formati i giovani della nobiltà romana e dell’Italia tutta: il Collegio Nazareno.Il Seicento era il secolo delle accademie, e il riunirsi insieme per comporre e recitare versi era pratica comune sia nei palazzi patrizi, che nei collegi. Ecco allora sorgere al Nazareno, nel 1658 l’ Accademia degli Incolti", dove i giovani più dotati facevano ogni mese pratica del "bel comporre e del bel parlare" per potersi avviare, fuori dalle severe mura del Collegio, alle carriere più varie: l’insegnamento, l’avvocatura, la vita ecclesiastica o mondana.
Ma entrando nell’Accademia gli allievi dovevano donare un quadro, che in qualche modo rappresentasse le loro ambizioni e le loro virtù, in sintonia con il nome accademico che si erano scelti e che rappresentava un programma di vita: il Sincero, l’Indipendente, il Laborioso, l’Audace….
Ecco allora fiorire sulle pareti dell’antico collegio dipinti intriganti e preziosi che nel linguaggio dei simboli, così caro all’età barocca, rievocano fatti storici e personaggi "virtuosi" che rappresentassero i giovani allievi nell’accademia, dove da "incolti" si avvicinavano attraverso lo studio, alla valorizzazione piena delle loro doti e delle loro speranze.
Così l’ambizioso poeta Silvio Stampiglia si raffigura nel 1678 con uno splendido serto di fiori (opera di Abraham Breugel) sotto il nome de "L’Animoso" e al centro del quadro è un mazzo di spighe di grano, destinate a dare grandi frutti. Speranze che furono ben riposte poiché il giovane venne chiamato nel 1705 alla corte imperiale di Vienna, come poeta e librettista.
Il principe napoletano Gerolamo Pilo, nel 1733, si rappresenta con il pennello di Sebastiano Conca, come "L’Accorto" Ulisse sventa gli inganni di Circe, in un quadro tanto sconosciuto quanto teatrale. E il coltissimo e raffinato Onorato Caetani, discendente da una delle più antiche stirpi romane, nel 1762, sceglierà per sé, in clima di illuminismo imperante, l’immagine del magnanimo Scipione, che rifiuta come preda di guerra una fanciulla già promessa ponendosi come esempio di equilibrio e generosità. E ancora, uno splendido ed inedito quadro di Giuseppe Chiari, maestro indiscusso del primo Settecento romano, rappresenta l’accademico "Audace", nel 1720, come Icaro che tenta il fatale volo, spingendosi verso il sole.
Il percorso della mostra, ospitata significativamente nelle sale dell’Accademia Nazionale di San Luca in Palazzo Carpegna, il glorioso istituto che avviava altri giovani all’esercizio delle arti, permette per la prima volta di presentare al grande pubblico una trentina di dipinti per lo più sconosciuti, provenienti in gran parte dal Collegio Nazareno, ma anche dal Museo di Roma e dalla Pinacoteca Capitolina.
Il momento iniziale per la valorizzazione della raccolta si è avuto con un’ampia campagna di restauri avviata nel 1991 dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma, diretta da Angela Negro, curatrice della mostra.
Si deve alla F.I.T. (Federazione Italiana Tabaccai) ormai avviata in un ampio programma di sponsorizzazioni di restauri e iniziative culturali, l’aver reso possibile la realizzazione della mostra.
Un viaggio nella storia, ma anche un percorso intrigante nei simboli e nei miti raffigurati nei dipinti, che ci restituisce il "ritratto segreto" dei giovani accademici, reso attraverso il linguaggio raffinato e spiccatamente teatrale di alcuni fra i più brillanti pittori del Sei e Settecento romano.
06
aprile 2004
Il ritratto segreto. Miti e simboli nella collezione dell’Accademia degli Incolti Dipinti sconosciuti del Sei e Settecento
Dal 06 aprile al 20 maggio 2004
arte antica
Location
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA – PALAZZO CARPEGNA
Roma, Piazza Dell'accademia Di San Luca, 77, (Roma)
Roma, Piazza Dell'accademia Di San Luca, 77, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10-19; chiuso il giorno di Pasqua, Lunedì dell’Angelo e 1 maggio