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Il Rosso e il Nero
una selezione di opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana e Piotr Uklanski.
Comunicato stampa
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Sotto il celebre binomio di stendhaliana risonanza, ma rigorosamente attinente la pittura di quattro tra i protagonisti della storia artistica del XX e XXI secolo di significativa incisività, la mostra offre l'opportunità di un'osservazione misurata e contigua di importanti esiti di questi maestri che – come pochi – hanno esercitato la loro lezione sulle variazioni dei due colori rosso e nero.
Dal confronto tra le loro opere nasce una stimolante riflessione che – pur stabilendo occasione di osservazioni e considerazioni intrecciate – ne lascia sostanzialmente distinte le qualità, i moventi, i risultati pittorici, in una parola le modalità linguistiche.
Infatti, se per Burri il nero segna l'inizio e la fine del suo percorso materico-astratto senza mai perdere di vista il rosso, per Castellani, che col rosso ha campito molte sue superfici, l'inizio delle loro sensibilizzazioni quotate avviene sotto la monocromia nera; non diversamente Fontana, il più anziano tra di loro, allorché nel 1947 modella la sua “scultura spaziale” di gesso, la realizza in nero, dedicando tuttavia nel resto della sua produzione 'spazialista' numerosi “concetti spaziali”, sia a base di 'buchi' che di 'tagli', al colore rosso. Uklanski, poi, il più giovane tra i quattro, audacemente propenso a sperimentare nuovi sentieri dell'elaborazione cromatica, avendo in mente il sangue nell'erogazione del rosso o del nero sulle tele, conduce l'osservatore davanti al suggestivo quesito relativo all'autenticità e alla finzione, alla virtualità e alla realtà.
Sulle numerose opere in mostra si intrattiene il saggio critico di Bruno Corà che, nel catalogo prodotto per l'occasione, traccia anche una rapida sintesi della storica tecnica, simbolica e mitica dei due colori attraverso civiltà, culture e tempi diversi.
Dal confronto tra le loro opere nasce una stimolante riflessione che – pur stabilendo occasione di osservazioni e considerazioni intrecciate – ne lascia sostanzialmente distinte le qualità, i moventi, i risultati pittorici, in una parola le modalità linguistiche.
Infatti, se per Burri il nero segna l'inizio e la fine del suo percorso materico-astratto senza mai perdere di vista il rosso, per Castellani, che col rosso ha campito molte sue superfici, l'inizio delle loro sensibilizzazioni quotate avviene sotto la monocromia nera; non diversamente Fontana, il più anziano tra di loro, allorché nel 1947 modella la sua “scultura spaziale” di gesso, la realizza in nero, dedicando tuttavia nel resto della sua produzione 'spazialista' numerosi “concetti spaziali”, sia a base di 'buchi' che di 'tagli', al colore rosso. Uklanski, poi, il più giovane tra i quattro, audacemente propenso a sperimentare nuovi sentieri dell'elaborazione cromatica, avendo in mente il sangue nell'erogazione del rosso o del nero sulle tele, conduce l'osservatore davanti al suggestivo quesito relativo all'autenticità e alla finzione, alla virtualità e alla realtà.
Sulle numerose opere in mostra si intrattiene il saggio critico di Bruno Corà che, nel catalogo prodotto per l'occasione, traccia anche una rapida sintesi della storica tecnica, simbolica e mitica dei due colori attraverso civiltà, culture e tempi diversi.
21
marzo 2017
Il Rosso e il Nero
Dal 21 marzo al 05 maggio 2017
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA TEGA
Milano, Via Senato, 20, (Milano)
Milano, Via Senato, 20, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
21 Marzo 2017, ore 18:00
Autore