Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il segreto del movimento
57 piccole sculture meccaniche, realizzate da artisti di tutto il mondo in carta, legno o metallo che, attraverso il movimento, diventano piccoli racconti, spesso ironici
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Una piccola visione del mondo in un giro di manovella”, così possono essere definiti gli automi del
Modern Automata Museum esposti nella mostra “Il segreto del movimento” alla Sala Santa Rita
dal 6 aprile al 27 aprile 2013.
57 piccole sculture meccaniche, realizzate da artisti di tutto il mondo in carta, legno o metallo che,
attraverso il movimento, diventano piccoli racconti, spesso ironici.
Il suggestivo spazio barocco della Sala Santa Rita si anima con “Circo”, il più piccolo circo del
mondo: due tigri acrobate, un gatto giocoliere, un leone che salva il suo domatore, un coniglietto
sul filo teso che beffa un coccodrillo, un bradipo e un orso che giocano a palla, un acrobata che corre
sull’uniciclo coi piedi per aria, il volo della testa cannone, un clown in equilibrio su una sedia a sua
volta in equilibrio su una palla. 12 straordinari numeri circensi in un allestimento che vedrà la luce
qui per la prima volta.
In mostra anche una selezione delle opere più significative del Modern Automata Museum
di Montopoli di Sabina con creazioni di artisti come Peter Markey, Paul Spooner, Alessandra
Celletti e Keith Newstead, creatore, tra l’altro, dell’automa del film “La migliore offerta” di
Giuseppe Tornatore.
L’iniziativa, a cura di Guido Accascina, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in
collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
A differenza del passato, i moderni costruttori di automata evitano l’imitazione della realtà, il
rigoroso naturalismo, lasciando spazio piuttosto a semplicità e forza espressiva così creando
un rapporto stretto tra la parte razionale e quella fantastica della mente umana, tra invenzione
meccanica e intuizione creativa. Nella pratica, questa intenzione è resa evidente dalla realizzazione
delle opere stesse, in cui la parte inferiore è in genere costituita dalla meccanica - leve, ingranaggi,
ruote dentate, catene, cinghie e camme - mentre la parte superiore è una piccola opera d’arte che
racconta una storia. Il risultato d’insieme è sempre maggiore della semplice somma delle parti:
ogni automata è la rappresentazione del rapporto stretto tra razionale e fantastico, come anche tra
invenzione meccanica e intuizione creativa.
In questo senso un automata può essere paragonato a un Aikù giapponese: mentre un Aikù è una
piccola visione del mondo in tre brevi versi, un automata è una piccola visione del mondo in un giro di
manovella.
Il Modern Automata Museum di Montopoli di Sabina (Rieti, www.modernautomatamuseum.com) è
l’unico museo del suo genere nell’Europa continentale, e oltre all’attività espositiva e alla creazione
di mostre a tema, ha progettato e sta realizzando, con vari partner, alcuni progetti Europei che
introducono nelle scuole la costruzione degli automi come veicolo di integrazione culturale e di
attivazione di competenze letterarie, artistiche e ingegneristiche. Attualmente sono coinvolte nel
progetto istituzioni scolastiche di varie nazioni europee.
Gli automi in mostra sono di Malcolm Brook, Alessandra Celletti & Gianluca Esposito, Luca De
Pascalis, Sonia Fabbrocino, Marina Gigli, Girovago & Rondella Family Theatre, Neil Hardy,
Rob Ives, Peter Lennertz, Petere Markey, Juta e Jim Mc Cord, Keith Newstead, Walter Ruffler,
Keisure Saka, Paul Spooner, Eric Williamson.
Malcolm Brook
Inglese, nato nel 1945, ha studiato architettura e arte al Goldsmith College of Art di Londra. Nel 1991 ha scoperto gli
automata e da quel momento ha creato e sviluppato il proprio linguaggio artistico specifico. Utilizza legno, pietra, metalli. E'
stato definito un poeta meccanico.
Le sue opere raccontano il non senso, i significati nascosti, le importanze insignificanti, ciò che non ha esistenza.
Alessandra Celletti & Gianluca Esposito
Romana, Alessandra Celletti è una pianista eclettica, lontana dalle etichette, difficilmente catalogabile nei cliché
preesistenti, autrice di vari album e protagonista di numerosissimi concerti, in Italia e all’estero. Rapita dagli automata
dopo una visita al Modern Automata Museum, questa è la sua prima esibizione in veste di costruttrice di automi.
Gianluca Esposito, nato a Roma, dove vive e lavora, affianca all'attivita' teatrale quella di ceramista, illustratore e scultore,
esplorando nel tempo l'utilizzo di materiali differenti: terracotta, 'alluminio e cartone di recupero. Filo conduttore del suo
percorso artistico è l'esplorazione del grottesco.
Girovago & Rondella Family Theatre
Inventori della marionetta Manoviva e del “Circo Ecologico”, dove loro stessi si trasformano in cavalli, cavalieri, leoni,
domatori, coccodrilli e incantatori di serpenti, Marco Grignani e Federica Lacomba sono attori, mimi e musicisti e creano
automi contrassegnati da grande ironia.
Luca De Pascalis
Innovativo progettista del legno, vive a Roma, dove è nato nel 1971. Lavora con il Modern Automata Museum da Maggio
2001. Ha realizzato due video e vari Automata per il Museo, in collaborazione con Nicola Gubiotti. Il Museo espone
attualmente 4 automata di Luca e Nicola.
Sonia Fabbrocino
Nata a Roma, è scenografa, costumista, scultrice e illustratrice. Ha lavorato per il teatro, il cinema, la scuola e ha progettato
laboratori sul libro illustrato. Ha diretto la Galleria Arte al Contrario di Modena e attualmente insegna arte terapia.
Marina Gigli
Nata a Roma, è uno dei fondatori del Modern Automata Museum di Montopoli di Sabina. Ha condotto numerosi laboratori
creativi di automata nelle scuole e ha realizzato automata in ceramica, legno e metallo per le mostre “Contro l’idea della
guerra” e “Circus”.
Neil Hardy
Architetto, vive e lavora a Londra. Dal 1994 realizza automata, collezionati ed esposti in vari musei, negozi e gallerie da
Parigi a Tokyo, così come negli Stati Uniti. Il Modern Automata Museum espone una trentina di opere di Neil Hardy nella
sua sede stabile e nelle esposizioni "Against the idea of war" e "Circus".
Rob Ives
Insegnante Inglese, vive nel Cumberland. Ha scritto due libri sugli automi: “Paper Locksmith” e “Paper Automata”,
pubblicati dall’Inglese Tarquin. Seguendo il successo di questi libri Rob ha iniziato a produrre alcuni modelli propri, i Flying
Pig. La loro fortuna ha portato Rob a dedicarsi a tempo pieno alla creazione di automata e snap-up.
Peter Lennertz
Votato “Toy maker of the year 2007” dalla British Toymakers Guild, è un idraulico professionista che si dichiara felice
quando costruisce qualcosa.
Mentre lavorava a Covent Garden, alla fine degli anni '80, si è imbattuto nel Cabaret Mechanical Thatre ed è rimasto
affascinato dai modelli in movimento. A metà degli anni '90, dopo molti tentativi ed errori, ha cominciato a fare automi.
Peter Markey
Considerato il padre dei Modern Automata, Peter Markey (1930) ha iniziato a costruire semplici automata di legno dopo
che qualcuno gli ha innocentemente suggerito di provare a mettere in movimento le sue sculture. Il suo lavoro è conosciuto
per la semplicità del disegno e per l’uso di colori brillanti. Peter non scolpisce il legno che usa e ciò significa che il legno
di forma squadrata si traduce in persone ed animali di forma squadrata. Peter è affascinato dall’idea, che può sembrare
ridicola, di produrre dal legno un movimento simile a quello delle onde, e ha prodotto una macchina per le onde (wave
machine) usando una varietà di meccanismi semplici ed efficienti.
Peter dice anche che costruisce cose perché non può smettere.
Juta e Jim Mc Cord
Disegnatori e costruttori di giocattoli, i loro automata hanno come base tre decadi di interessi comuni per il lavoro con
il legno, per l’arte, per il teatro e per la tradizione orale e scritta dei cantastorie. I loro automata sono disegnati o per
raccontare una storia o per essere un semplice commento alla vita, sia reale che immaginaria.
Keith Newstead
Uno dei più grandi artisti contemporanei di automata, autore dell’automata del film di Tornatore “The Last Offer”,
Keith Newstead ha studiato grafica a Londra. Dal 1991 il suo interesse per gli automata è cresciuto tanto da decidere di
impegnarsi a tempo pieno in questo lavoro. “Cerco di costruire automata che raggiungano un equilibrio tra l’elemento
figurativo ed il lavoro meccanico. Mi piace lasciare in vista la parte meccanica perché anche il più semplice meccanismo può
essere oltremodo elegante quando è in azione.”
Keith ha esposto il suo lavoro in tutto il mondo, a partire dal 1992, in numerosi spazi espositivi, tra cui il South Bank Center
a Londra, il Vente Museum a Tokyo, The Towner Art Gallery nell’Eastbourne ed Exampla ‘96 a Monaco e Copenhagen.
Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive, dagli Stati Uniti al Giappone ed ha lavorato con le scuole e con altre
istituzioni educative per promuovere l’arte della costruzione degli automata. Keith è attualmente riconosciuto come il
costruttore di automata di carta più famoso del Regno Unito, con più di 2,5 milioni di automata venduti soltanto in Gran
Bretagna.
Walter Ruffler
Nato a nel 1949 ad Algermissen, in Germania, Walter progetta e costruisce professionalmente automi di carta. E’ stato
insegnante di disegno tecnico e rappresentante dei Verdi al parlamento di Brema. Ha scritto vari libri sugli Automata,
pubblicati in Europa e negli Stati Uniti, e tiene corsi di costruzione di automi nel nord della Germania.
Keisuke Saka
Ingegnere della carta, graphic designer per varie aziende giapponesi, vive e lavora a Tokio, dove dirige lo studio Zuko.
Disegna automi, pop-up, modellini da tagliare, illustrazioni 3D, realizzati e prodotti in carta in Giappone e negli Stati Uniti. A
causa delle restrizioni della carta come materiale scultoreo, Keisuke Saka ha bisogno di estrarre “l’essenza” sia delle forme
che dei movimenti.
Paul Spooner
Altro famosissimo costruttore di automi, ha iniziato a costruirli ispirato dal lavoro di Peter Markey. Da quel momento
ha costruito giocattoli meccanici e sculture, esponendo in gallerie d’arte a Londra, Preston, Newport e Falmouth.
Recentemente ha esposto nel progetto Eden, all’interno di enormi serre in Cornovaglia, contenenti piante dalle jungle
di tutto il mondo, costruendo una grande macchina che mostra come sarebbe il mondo se non ci fossero più piante (la
morte per tutti noi) ed un arco di legno che emette frutta e chewing-gum. Ha scritto e disegnato alcuni libri: “Spooner’s
moving animals” per Virgin & Abrams (U.S.), “Museum of mind” per l’Automata Museum di York, “Red Roger” per Bellew,
Londra, “Mechanisms” per Channel 4 TV, “Anubis divides the ocean” e “Xanxi drinks the sea” per Andrew Lanyon, ed i film
“Machinations: Mechanisms” per Channel 4 TV e “Made in Stithians” per C.M.T., entrambi diretti da Gary Alexander.
Eric Williamson
Nato nel 1942, diplomato alla Newcastle University per l’insegnamento artistico, è il creatore degli automata “Timberkits”.
Eric ha aperto un Museo degli Automata nel Sud dell’Inghilterra. Molti suoi automata sono dipinti da Marina Gigli e Atena
Bino.
Sala Santa Rita: via Montanara (adiacenze piazza Campitelli).
Orario di apertura: Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì
Dal 6 aprile al 27 aprile 2013
Chiuso 25 aprile e 1° maggio
INGRESSO LIBERO
Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.salasantarita.culturaroma.it
http://salasantarita.wordpress.com
Ufficio stampa Zetema Progetto Cultura
Gabriella Gnetti 0682077305 (348 2696259) g.gnetti@zetema.it
twitter @ZetemaCultura
Modern Automata Museum esposti nella mostra “Il segreto del movimento” alla Sala Santa Rita
dal 6 aprile al 27 aprile 2013.
57 piccole sculture meccaniche, realizzate da artisti di tutto il mondo in carta, legno o metallo che,
attraverso il movimento, diventano piccoli racconti, spesso ironici.
Il suggestivo spazio barocco della Sala Santa Rita si anima con “Circo”, il più piccolo circo del
mondo: due tigri acrobate, un gatto giocoliere, un leone che salva il suo domatore, un coniglietto
sul filo teso che beffa un coccodrillo, un bradipo e un orso che giocano a palla, un acrobata che corre
sull’uniciclo coi piedi per aria, il volo della testa cannone, un clown in equilibrio su una sedia a sua
volta in equilibrio su una palla. 12 straordinari numeri circensi in un allestimento che vedrà la luce
qui per la prima volta.
In mostra anche una selezione delle opere più significative del Modern Automata Museum
di Montopoli di Sabina con creazioni di artisti come Peter Markey, Paul Spooner, Alessandra
Celletti e Keith Newstead, creatore, tra l’altro, dell’automa del film “La migliore offerta” di
Giuseppe Tornatore.
L’iniziativa, a cura di Guido Accascina, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro
Storico di Roma Capitale Dipartimento Cultura – Ufficio Programmazione e Gestione Spazi Culturali in
collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
A differenza del passato, i moderni costruttori di automata evitano l’imitazione della realtà, il
rigoroso naturalismo, lasciando spazio piuttosto a semplicità e forza espressiva così creando
un rapporto stretto tra la parte razionale e quella fantastica della mente umana, tra invenzione
meccanica e intuizione creativa. Nella pratica, questa intenzione è resa evidente dalla realizzazione
delle opere stesse, in cui la parte inferiore è in genere costituita dalla meccanica - leve, ingranaggi,
ruote dentate, catene, cinghie e camme - mentre la parte superiore è una piccola opera d’arte che
racconta una storia. Il risultato d’insieme è sempre maggiore della semplice somma delle parti:
ogni automata è la rappresentazione del rapporto stretto tra razionale e fantastico, come anche tra
invenzione meccanica e intuizione creativa.
In questo senso un automata può essere paragonato a un Aikù giapponese: mentre un Aikù è una
piccola visione del mondo in tre brevi versi, un automata è una piccola visione del mondo in un giro di
manovella.
Il Modern Automata Museum di Montopoli di Sabina (Rieti, www.modernautomatamuseum.com) è
l’unico museo del suo genere nell’Europa continentale, e oltre all’attività espositiva e alla creazione
di mostre a tema, ha progettato e sta realizzando, con vari partner, alcuni progetti Europei che
introducono nelle scuole la costruzione degli automi come veicolo di integrazione culturale e di
attivazione di competenze letterarie, artistiche e ingegneristiche. Attualmente sono coinvolte nel
progetto istituzioni scolastiche di varie nazioni europee.
Gli automi in mostra sono di Malcolm Brook, Alessandra Celletti & Gianluca Esposito, Luca De
Pascalis, Sonia Fabbrocino, Marina Gigli, Girovago & Rondella Family Theatre, Neil Hardy,
Rob Ives, Peter Lennertz, Petere Markey, Juta e Jim Mc Cord, Keith Newstead, Walter Ruffler,
Keisure Saka, Paul Spooner, Eric Williamson.
Malcolm Brook
Inglese, nato nel 1945, ha studiato architettura e arte al Goldsmith College of Art di Londra. Nel 1991 ha scoperto gli
automata e da quel momento ha creato e sviluppato il proprio linguaggio artistico specifico. Utilizza legno, pietra, metalli. E'
stato definito un poeta meccanico.
Le sue opere raccontano il non senso, i significati nascosti, le importanze insignificanti, ciò che non ha esistenza.
Alessandra Celletti & Gianluca Esposito
Romana, Alessandra Celletti è una pianista eclettica, lontana dalle etichette, difficilmente catalogabile nei cliché
preesistenti, autrice di vari album e protagonista di numerosissimi concerti, in Italia e all’estero. Rapita dagli automata
dopo una visita al Modern Automata Museum, questa è la sua prima esibizione in veste di costruttrice di automi.
Gianluca Esposito, nato a Roma, dove vive e lavora, affianca all'attivita' teatrale quella di ceramista, illustratore e scultore,
esplorando nel tempo l'utilizzo di materiali differenti: terracotta, 'alluminio e cartone di recupero. Filo conduttore del suo
percorso artistico è l'esplorazione del grottesco.
Girovago & Rondella Family Theatre
Inventori della marionetta Manoviva e del “Circo Ecologico”, dove loro stessi si trasformano in cavalli, cavalieri, leoni,
domatori, coccodrilli e incantatori di serpenti, Marco Grignani e Federica Lacomba sono attori, mimi e musicisti e creano
automi contrassegnati da grande ironia.
Luca De Pascalis
Innovativo progettista del legno, vive a Roma, dove è nato nel 1971. Lavora con il Modern Automata Museum da Maggio
2001. Ha realizzato due video e vari Automata per il Museo, in collaborazione con Nicola Gubiotti. Il Museo espone
attualmente 4 automata di Luca e Nicola.
Sonia Fabbrocino
Nata a Roma, è scenografa, costumista, scultrice e illustratrice. Ha lavorato per il teatro, il cinema, la scuola e ha progettato
laboratori sul libro illustrato. Ha diretto la Galleria Arte al Contrario di Modena e attualmente insegna arte terapia.
Marina Gigli
Nata a Roma, è uno dei fondatori del Modern Automata Museum di Montopoli di Sabina. Ha condotto numerosi laboratori
creativi di automata nelle scuole e ha realizzato automata in ceramica, legno e metallo per le mostre “Contro l’idea della
guerra” e “Circus”.
Neil Hardy
Architetto, vive e lavora a Londra. Dal 1994 realizza automata, collezionati ed esposti in vari musei, negozi e gallerie da
Parigi a Tokyo, così come negli Stati Uniti. Il Modern Automata Museum espone una trentina di opere di Neil Hardy nella
sua sede stabile e nelle esposizioni "Against the idea of war" e "Circus".
Rob Ives
Insegnante Inglese, vive nel Cumberland. Ha scritto due libri sugli automi: “Paper Locksmith” e “Paper Automata”,
pubblicati dall’Inglese Tarquin. Seguendo il successo di questi libri Rob ha iniziato a produrre alcuni modelli propri, i Flying
Pig. La loro fortuna ha portato Rob a dedicarsi a tempo pieno alla creazione di automata e snap-up.
Peter Lennertz
Votato “Toy maker of the year 2007” dalla British Toymakers Guild, è un idraulico professionista che si dichiara felice
quando costruisce qualcosa.
Mentre lavorava a Covent Garden, alla fine degli anni '80, si è imbattuto nel Cabaret Mechanical Thatre ed è rimasto
affascinato dai modelli in movimento. A metà degli anni '90, dopo molti tentativi ed errori, ha cominciato a fare automi.
Peter Markey
Considerato il padre dei Modern Automata, Peter Markey (1930) ha iniziato a costruire semplici automata di legno dopo
che qualcuno gli ha innocentemente suggerito di provare a mettere in movimento le sue sculture. Il suo lavoro è conosciuto
per la semplicità del disegno e per l’uso di colori brillanti. Peter non scolpisce il legno che usa e ciò significa che il legno
di forma squadrata si traduce in persone ed animali di forma squadrata. Peter è affascinato dall’idea, che può sembrare
ridicola, di produrre dal legno un movimento simile a quello delle onde, e ha prodotto una macchina per le onde (wave
machine) usando una varietà di meccanismi semplici ed efficienti.
Peter dice anche che costruisce cose perché non può smettere.
Juta e Jim Mc Cord
Disegnatori e costruttori di giocattoli, i loro automata hanno come base tre decadi di interessi comuni per il lavoro con
il legno, per l’arte, per il teatro e per la tradizione orale e scritta dei cantastorie. I loro automata sono disegnati o per
raccontare una storia o per essere un semplice commento alla vita, sia reale che immaginaria.
Keith Newstead
Uno dei più grandi artisti contemporanei di automata, autore dell’automata del film di Tornatore “The Last Offer”,
Keith Newstead ha studiato grafica a Londra. Dal 1991 il suo interesse per gli automata è cresciuto tanto da decidere di
impegnarsi a tempo pieno in questo lavoro. “Cerco di costruire automata che raggiungano un equilibrio tra l’elemento
figurativo ed il lavoro meccanico. Mi piace lasciare in vista la parte meccanica perché anche il più semplice meccanismo può
essere oltremodo elegante quando è in azione.”
Keith ha esposto il suo lavoro in tutto il mondo, a partire dal 1992, in numerosi spazi espositivi, tra cui il South Bank Center
a Londra, il Vente Museum a Tokyo, The Towner Art Gallery nell’Eastbourne ed Exampla ‘96 a Monaco e Copenhagen.
Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive, dagli Stati Uniti al Giappone ed ha lavorato con le scuole e con altre
istituzioni educative per promuovere l’arte della costruzione degli automata. Keith è attualmente riconosciuto come il
costruttore di automata di carta più famoso del Regno Unito, con più di 2,5 milioni di automata venduti soltanto in Gran
Bretagna.
Walter Ruffler
Nato a nel 1949 ad Algermissen, in Germania, Walter progetta e costruisce professionalmente automi di carta. E’ stato
insegnante di disegno tecnico e rappresentante dei Verdi al parlamento di Brema. Ha scritto vari libri sugli Automata,
pubblicati in Europa e negli Stati Uniti, e tiene corsi di costruzione di automi nel nord della Germania.
Keisuke Saka
Ingegnere della carta, graphic designer per varie aziende giapponesi, vive e lavora a Tokio, dove dirige lo studio Zuko.
Disegna automi, pop-up, modellini da tagliare, illustrazioni 3D, realizzati e prodotti in carta in Giappone e negli Stati Uniti. A
causa delle restrizioni della carta come materiale scultoreo, Keisuke Saka ha bisogno di estrarre “l’essenza” sia delle forme
che dei movimenti.
Paul Spooner
Altro famosissimo costruttore di automi, ha iniziato a costruirli ispirato dal lavoro di Peter Markey. Da quel momento
ha costruito giocattoli meccanici e sculture, esponendo in gallerie d’arte a Londra, Preston, Newport e Falmouth.
Recentemente ha esposto nel progetto Eden, all’interno di enormi serre in Cornovaglia, contenenti piante dalle jungle
di tutto il mondo, costruendo una grande macchina che mostra come sarebbe il mondo se non ci fossero più piante (la
morte per tutti noi) ed un arco di legno che emette frutta e chewing-gum. Ha scritto e disegnato alcuni libri: “Spooner’s
moving animals” per Virgin & Abrams (U.S.), “Museum of mind” per l’Automata Museum di York, “Red Roger” per Bellew,
Londra, “Mechanisms” per Channel 4 TV, “Anubis divides the ocean” e “Xanxi drinks the sea” per Andrew Lanyon, ed i film
“Machinations: Mechanisms” per Channel 4 TV e “Made in Stithians” per C.M.T., entrambi diretti da Gary Alexander.
Eric Williamson
Nato nel 1942, diplomato alla Newcastle University per l’insegnamento artistico, è il creatore degli automata “Timberkits”.
Eric ha aperto un Museo degli Automata nel Sud dell’Inghilterra. Molti suoi automata sono dipinti da Marina Gigli e Atena
Bino.
Sala Santa Rita: via Montanara (adiacenze piazza Campitelli).
Orario di apertura: Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì
Dal 6 aprile al 27 aprile 2013
Chiuso 25 aprile e 1° maggio
INGRESSO LIBERO
Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.salasantarita.culturaroma.it
http://salasantarita.wordpress.com
Ufficio stampa Zetema Progetto Cultura
Gabriella Gnetti 0682077305 (348 2696259) g.gnetti@zetema.it
twitter @ZetemaCultura
05
aprile 2013
Il segreto del movimento
Dal 05 al 27 aprile 2013
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
SALA SANTA RITA
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Roma, Via Montanara, 8, (Roma)
Orario di apertura
Mar-Sab ore 11.00-19.00; chiuso domenica e lunedì e il 25 aprile
Vernissage
5 Aprile 2013, ore 18.30
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore
Curatore