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Il Servizio Minghetti per il Duca di Montpensier
I più monumentali dei 381 pezzi del servizio da tavola che la manifattura bolognese Minghetti ha realizzato nel 1888 per il duca di Montpensier, Antonio d’Orlèans, vengono eccezionalmente esposti nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola grazie alla disponibilità dei nuovi proprietari, la famiglia Terruzzi di Bordighera, che ne ha concesso il prestito per la visione del pubblico consentendo una tappa nel trasferimento tra la casa d’aste Wannenes, dalla quale lo ha acquisito, e la propria dimora.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Il Servizio Minghetti per il Duca di Montpensier
Mostra a cura di Farida Simonetti e Luca Melegati
Allestimento di Giulio Sommariva
con la collaborazione di Danilo Cafferata
Catalogo a cura di Gianluca Zanelli
9 ottobre - 9 dicembre 2008
I più monumentali dei 381 pezzi del servizio da tavola che la manifattura bolognese Minghetti ha realizzato nel 1888 per il duca di Montpensier, Antonio d’Orlèans, vengono eccezionalmente esposti nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola grazie alla disponibilità dei nuovi proprietari, la famiglia Terruzzi di Bordighera, che ne ha concesso il prestito per la visione del pubblico consentendo una tappa nel trasferimento tra la casa d’aste Wannenes, dalla quale lo ha acquisito, e la propria dimora.
La Soprintendenza per i beni storico artistici della Liguria che, seguendo la segnalazione della consorella bolognese, ha proposto il vincolo dell’insieme con un decreto che ne riconosce il notevole interesse, può così presentare, esposto con lo scenografico allestimento dall’arch. Giulio Sommariva negli ambienti del museo, grazie al supporto generosamente offerto dalla Wannenes Art Auctions, uno straordinario esempio delle capacità tecniche e delle qualità artistiche delle manifatture ceramiche ottocentesche italiane.
Se da un lato, come illustra nell’introduzione al catalogo Farida Simonetti, tale presentazione è coerente con la natura di dimora storica della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, testimonianza della civiltà dell’abitare delle grandi famiglie aristocratiche della Repubblica di Genova, per cui più volte il museo ha proposto approfondimenti dei diversi aspetti della committenza di prestigiosi arredi, d’altro canto è parso di rilievo cogliere l’opportunità di presentare, attraverso il servizio, le vicende che legano il duca di Montpensier alla figura della duchessa di Galliera e quindi Genova e Bologna.
In questo 2008 che costituisce un anno speciale nella vita del museo poiché ricorre il cinquantesimo anniversario della donazione dei marchesi Spinola cui si deve il passaggio del palazzo di Pellicceria da secolare dimora aristocratica a museo statale, ci pare che anche questa iniziativa contribuisca a sottolineare, come era voluto nell’atto di donazione, la qualità dell’abitare delle grandi famiglie, e il loro ruolo di committenti delle arti, presentandone uno straordinario documento.
381 pezzi del servizio per Antonio d’Orleans, duca di Montpensier
Manifattura Minghetti, Bologna 1888
Tutti i pezzi marcati : “M”
Coppia di grandi candelabri a diciotto luci, con decoro a grottesche, mascherone e figure (qualche restauro e difetto)
Alt. cm 168, largh. cm 67
Due Coppie di candelabri a dieci luci, decoro a grottesche, mascherone e figure (qualche restauro, rotture e difetto)
Alt. cm 130, largh. cm 47
Centro tavola, di forma mossa e decorato a grottesche e con figure antropomorfe e di draghi, (una perdita minore)
Alt. cm 43, largh. cm 122, prof. cm 55
Due centri tavola, di forma mossa e decorati a grottesche e con figure femminili alate, marca di fabbrica (qualche usura)
Alt. cm 30, largh. cm 75
Un centro tavola, di forma mossa e decorato a grottesche e con figure femminili alate,(antico restauro e difetti)
Alt. cm 34, largh. cm 80, prof. cm 55
Nove alzate lobate, decorate a grottesche e con montanti a volute e figure fantastiche (qualche usura)
Alt. cm 18, largh. cm 29
Coppia di fruttiere in forma di trofei, decorati con montanti in forma di ippocampo, tra foglie e volute e decoro a grottesche (pochi restauri e rotture)
Alt. cm 48, largh. cm 61, prof. cm 34
Coppia di fruttiere in forma di trofei, decorati con montanti in forma di ippocampo, tra foglie e volute e decoro a grottesche (pochi restauri e rotture)
Alt. cm 48, largh. cm 68, prof. cm 34
Due alzate trilobate, decorate a grottesche e con montanti arricchiti da teste di capro (qualche usura)
Alt. cm 22, largh. cm 23
Quattro salsiere con presa a drago, di forma lobata e decoro a grottesche (qualche usura)
Alt. cm 22, largh. cm 23
Centotrenta piatti piani, ventiquattro piatti fondi e centodue piatti da dessert, con bordo mosso e decoro a grottesche con arma araldica (qualche usura)
Diam. massimo cm 26
Ventiquattro tazze da te con piattini, con decoro a grottesche e monogramma
Alt. cm 7, diam. cm 14
Ventiquattro tazze da caffè con piattini, con decoro a grottesche e monogramma
Alt. cm7, diam. cm 11
La Manifattura Minghetti di Bologna e il servizio Montpensier
I 381 pezzi costituiscono il nucleo più consistente e significativo del monumentale servito da tavola in maiolica, in origine di ben novecento pezzi eseguito dalla Manifattura Minghetti su ordinazione del duca di Montpensier, Antonio d’Orleans, nel 1888. Se infatti sono andati dispersi alcuni piatti e pezzi minori, del nucleo originario resta, tuttora numericamente integra, la serie dei pezzi più impegnativi e tecnicamente arditi che rendono questo servizio una delle realizzazioni più significative e rilevanti della produzione ceramica italiana del diciannovesimo secolo.
La loro monumentale consistenza trae origine dalla necessità di adornare le mense ormai apparecchiate “alla russa”, con decori che ne “riempiano” il centro della tavola, e la loro realizzazione è colta dalle più rilevanti manifatture europee come occasione, oltre che per realizzazioni di impressionante consistenza numerica e per monumentalità di pezzi, per sfidare sul piano tecnico le seicentesche “credenze da parata” .
Proprio questo richiamo al passato è evidente nella scelta del servizio Minghetti sia per il decoro a grottesche, sia per il ricorso ad alcune forme della produzione barocca come conchiglie e draghi, volute e sirene, la cui realizzazione raggiunge vertici virtuosistici, sia per le forme che per le cromie, che lo rendono la più alta produzione di questa manifattura analizzata nel catalogo di presentazione a Palazzo Spinola dallo studioso Luca Melegati.
L’elaborazione dei pezzi per il servizio Montpensier si deve con ogni probabilità allo scultore Antonio Masserenti (1846-1923) alla cui creatività è da attribuire la varietà decorativa per cui su nessuno dei pezzi del servizio, nonostante siano centinaia, si ripete lo stesso motivo, anche se i singoli elementi sono più volte utilizzati, ma sempre in differenti soluzioni. Così sono ricorrenti fantastici cavalli marini, fauni, centauri, putti, draghi, sirene, arpie ma anche naturalistici pavoni, cerbiatti, cavalli, che si ritrovano sulle tazze come sui piatti, ma con un risultato reso sempre diverso da varianti nella disposizione.
Accanto al decoro dipinto, ancor più strabiliante è la qualità degli elementi scultorei, in particolare i draghi alati, le figure antropomorfe e le figure femminili alate, che costituiscono i pezzi del centrotavola e che sono caratterizzati da una cromia mossa, “impressionista” che accentua la forza degli elementi con una vitalità che li allontana dal porsi come meri elementi decorativi.
La manifattura Minghetti era nata nel 1858 per volontà del ceramista Angelo Minghetti con una sua prima sede nel bolognese palazzo Pepoli e si era presto largamente affermata soprattutto per la qualità delle realizzazioni che, in un momento di forte eclettismo culturale, si riallacciava ai rinascimentali motivi a grottesche con i quali raggiunse virtuosismi di abilità e fantasia che ne determinarono il successo alle più grandi esposizioni internazionali, da quella di Vienna del 1867, alla quale Minghetti presentò una monumentale (h 2,30) anfora in stile cinquecentesco, a quella di Parigi del 1878 per arrivare a quella emiliana del 1888 alla quale gli eredi di Angelo, i figli Gennaro e Arturo, esposero la “credenza Montpensier” ottenendo entusiastiche critiche.
Il servizio ebbe una fama tale da creare una serie di committenze simili, anche se tutte più contenute, e i centrotavola furono ripetuti come prodotti singoli caratteristici della manifattura, la cui attività cessò nel 1967, fino agli anni ’30-’40 del Novecento.
Il duca di Montpensier, Antonio d’Orlèans, duca di Galliera (1824-1890)
Ai motivi decorativi si uniscono, e si ripetono su ogni pezzo, le iniziali del committente, Antonio di Borbone-Orléans (1824-1890), l’arma dei duchi di Montpensier, e l’arma di Francia e di Spagna le cui caratteristiche araldiche sono dettagliatamente analizzate in catalogo da Silvio Goffredo Martelli. Il committente del servizio fu infatti il figlio cadetto di Luigi Filippo d‘Orleans, re di Francia dal 1830 al 1848, sposo nel 1846 di Maria Luisa di Borbone, infanta di Spagna, figlia di Ferdinando VII re di Spagna. A questi titoli si aggiungerà nel 1888, ma subito dopo la realizzazione del servizio Minghetti, il titolo di Duca di Galliera voluto per lui da Maria Brignole Sale de Ferrari, ultima duchessa e dalla quale già nel 1877 aveva ricevuto il palazzo dei Galliera (già Caprara) di Bologna. Proprio l’intreccio dinastico tra il duca di Montpensier e la duchessa di Galliera è l’argomento del saggio di Piero Boccardo che ha soprattutto evidenziato come questo sia all’origine dei punti i contatto tra il patrimonio del Museo di Palazzo Rosso, anch’esso costituito dalla donazione della duchessa, e la residenza che fu del duca di Montpensier a Bologna, palazzo Caprara, ora sede della prefettura bolognese, ove il duca risiedette motivando la committenza di un così prestigioso servizio alla locale manifattura dei Minghetti.
Il Servizio Minghetti per il Duca di Montpensier
Mostra a cura di Farida Simonetti e Luca Melegati
Allestimento di Giulio Sommariva
con la collaborazione di Danilo Cafferata
Catalogo a cura di Gianluca Zanelli
9 ottobre - 9 dicembre 2008
I più monumentali dei 381 pezzi del servizio da tavola che la manifattura bolognese Minghetti ha realizzato nel 1888 per il duca di Montpensier, Antonio d’Orlèans, vengono eccezionalmente esposti nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola grazie alla disponibilità dei nuovi proprietari, la famiglia Terruzzi di Bordighera, che ne ha concesso il prestito per la visione del pubblico consentendo una tappa nel trasferimento tra la casa d’aste Wannenes, dalla quale lo ha acquisito, e la propria dimora.
La Soprintendenza per i beni storico artistici della Liguria che, seguendo la segnalazione della consorella bolognese, ha proposto il vincolo dell’insieme con un decreto che ne riconosce il notevole interesse, può così presentare, esposto con lo scenografico allestimento dall’arch. Giulio Sommariva negli ambienti del museo, grazie al supporto generosamente offerto dalla Wannenes Art Auctions, uno straordinario esempio delle capacità tecniche e delle qualità artistiche delle manifatture ceramiche ottocentesche italiane.
Se da un lato, come illustra nell’introduzione al catalogo Farida Simonetti, tale presentazione è coerente con la natura di dimora storica della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, testimonianza della civiltà dell’abitare delle grandi famiglie aristocratiche della Repubblica di Genova, per cui più volte il museo ha proposto approfondimenti dei diversi aspetti della committenza di prestigiosi arredi, d’altro canto è parso di rilievo cogliere l’opportunità di presentare, attraverso il servizio, le vicende che legano il duca di Montpensier alla figura della duchessa di Galliera e quindi Genova e Bologna.
In questo 2008 che costituisce un anno speciale nella vita del museo poiché ricorre il cinquantesimo anniversario della donazione dei marchesi Spinola cui si deve il passaggio del palazzo di Pellicceria da secolare dimora aristocratica a museo statale, ci pare che anche questa iniziativa contribuisca a sottolineare, come era voluto nell’atto di donazione, la qualità dell’abitare delle grandi famiglie, e il loro ruolo di committenti delle arti, presentandone uno straordinario documento.
381 pezzi del servizio per Antonio d’Orleans, duca di Montpensier
Manifattura Minghetti, Bologna 1888
Tutti i pezzi marcati : “M”
Coppia di grandi candelabri a diciotto luci, con decoro a grottesche, mascherone e figure (qualche restauro e difetto)
Alt. cm 168, largh. cm 67
Due Coppie di candelabri a dieci luci, decoro a grottesche, mascherone e figure (qualche restauro, rotture e difetto)
Alt. cm 130, largh. cm 47
Centro tavola, di forma mossa e decorato a grottesche e con figure antropomorfe e di draghi, (una perdita minore)
Alt. cm 43, largh. cm 122, prof. cm 55
Due centri tavola, di forma mossa e decorati a grottesche e con figure femminili alate, marca di fabbrica (qualche usura)
Alt. cm 30, largh. cm 75
Un centro tavola, di forma mossa e decorato a grottesche e con figure femminili alate,(antico restauro e difetti)
Alt. cm 34, largh. cm 80, prof. cm 55
Nove alzate lobate, decorate a grottesche e con montanti a volute e figure fantastiche (qualche usura)
Alt. cm 18, largh. cm 29
Coppia di fruttiere in forma di trofei, decorati con montanti in forma di ippocampo, tra foglie e volute e decoro a grottesche (pochi restauri e rotture)
Alt. cm 48, largh. cm 61, prof. cm 34
Coppia di fruttiere in forma di trofei, decorati con montanti in forma di ippocampo, tra foglie e volute e decoro a grottesche (pochi restauri e rotture)
Alt. cm 48, largh. cm 68, prof. cm 34
Due alzate trilobate, decorate a grottesche e con montanti arricchiti da teste di capro (qualche usura)
Alt. cm 22, largh. cm 23
Quattro salsiere con presa a drago, di forma lobata e decoro a grottesche (qualche usura)
Alt. cm 22, largh. cm 23
Centotrenta piatti piani, ventiquattro piatti fondi e centodue piatti da dessert, con bordo mosso e decoro a grottesche con arma araldica (qualche usura)
Diam. massimo cm 26
Ventiquattro tazze da te con piattini, con decoro a grottesche e monogramma
Alt. cm 7, diam. cm 14
Ventiquattro tazze da caffè con piattini, con decoro a grottesche e monogramma
Alt. cm7, diam. cm 11
La Manifattura Minghetti di Bologna e il servizio Montpensier
I 381 pezzi costituiscono il nucleo più consistente e significativo del monumentale servito da tavola in maiolica, in origine di ben novecento pezzi eseguito dalla Manifattura Minghetti su ordinazione del duca di Montpensier, Antonio d’Orleans, nel 1888. Se infatti sono andati dispersi alcuni piatti e pezzi minori, del nucleo originario resta, tuttora numericamente integra, la serie dei pezzi più impegnativi e tecnicamente arditi che rendono questo servizio una delle realizzazioni più significative e rilevanti della produzione ceramica italiana del diciannovesimo secolo.
La loro monumentale consistenza trae origine dalla necessità di adornare le mense ormai apparecchiate “alla russa”, con decori che ne “riempiano” il centro della tavola, e la loro realizzazione è colta dalle più rilevanti manifatture europee come occasione, oltre che per realizzazioni di impressionante consistenza numerica e per monumentalità di pezzi, per sfidare sul piano tecnico le seicentesche “credenze da parata” .
Proprio questo richiamo al passato è evidente nella scelta del servizio Minghetti sia per il decoro a grottesche, sia per il ricorso ad alcune forme della produzione barocca come conchiglie e draghi, volute e sirene, la cui realizzazione raggiunge vertici virtuosistici, sia per le forme che per le cromie, che lo rendono la più alta produzione di questa manifattura analizzata nel catalogo di presentazione a Palazzo Spinola dallo studioso Luca Melegati.
L’elaborazione dei pezzi per il servizio Montpensier si deve con ogni probabilità allo scultore Antonio Masserenti (1846-1923) alla cui creatività è da attribuire la varietà decorativa per cui su nessuno dei pezzi del servizio, nonostante siano centinaia, si ripete lo stesso motivo, anche se i singoli elementi sono più volte utilizzati, ma sempre in differenti soluzioni. Così sono ricorrenti fantastici cavalli marini, fauni, centauri, putti, draghi, sirene, arpie ma anche naturalistici pavoni, cerbiatti, cavalli, che si ritrovano sulle tazze come sui piatti, ma con un risultato reso sempre diverso da varianti nella disposizione.
Accanto al decoro dipinto, ancor più strabiliante è la qualità degli elementi scultorei, in particolare i draghi alati, le figure antropomorfe e le figure femminili alate, che costituiscono i pezzi del centrotavola e che sono caratterizzati da una cromia mossa, “impressionista” che accentua la forza degli elementi con una vitalità che li allontana dal porsi come meri elementi decorativi.
La manifattura Minghetti era nata nel 1858 per volontà del ceramista Angelo Minghetti con una sua prima sede nel bolognese palazzo Pepoli e si era presto largamente affermata soprattutto per la qualità delle realizzazioni che, in un momento di forte eclettismo culturale, si riallacciava ai rinascimentali motivi a grottesche con i quali raggiunse virtuosismi di abilità e fantasia che ne determinarono il successo alle più grandi esposizioni internazionali, da quella di Vienna del 1867, alla quale Minghetti presentò una monumentale (h 2,30) anfora in stile cinquecentesco, a quella di Parigi del 1878 per arrivare a quella emiliana del 1888 alla quale gli eredi di Angelo, i figli Gennaro e Arturo, esposero la “credenza Montpensier” ottenendo entusiastiche critiche.
Il servizio ebbe una fama tale da creare una serie di committenze simili, anche se tutte più contenute, e i centrotavola furono ripetuti come prodotti singoli caratteristici della manifattura, la cui attività cessò nel 1967, fino agli anni ’30-’40 del Novecento.
Il duca di Montpensier, Antonio d’Orlèans, duca di Galliera (1824-1890)
Ai motivi decorativi si uniscono, e si ripetono su ogni pezzo, le iniziali del committente, Antonio di Borbone-Orléans (1824-1890), l’arma dei duchi di Montpensier, e l’arma di Francia e di Spagna le cui caratteristiche araldiche sono dettagliatamente analizzate in catalogo da Silvio Goffredo Martelli. Il committente del servizio fu infatti il figlio cadetto di Luigi Filippo d‘Orleans, re di Francia dal 1830 al 1848, sposo nel 1846 di Maria Luisa di Borbone, infanta di Spagna, figlia di Ferdinando VII re di Spagna. A questi titoli si aggiungerà nel 1888, ma subito dopo la realizzazione del servizio Minghetti, il titolo di Duca di Galliera voluto per lui da Maria Brignole Sale de Ferrari, ultima duchessa e dalla quale già nel 1877 aveva ricevuto il palazzo dei Galliera (già Caprara) di Bologna. Proprio l’intreccio dinastico tra il duca di Montpensier e la duchessa di Galliera è l’argomento del saggio di Piero Boccardo che ha soprattutto evidenziato come questo sia all’origine dei punti i contatto tra il patrimonio del Museo di Palazzo Rosso, anch’esso costituito dalla donazione della duchessa, e la residenza che fu del duca di Montpensier a Bologna, palazzo Caprara, ora sede della prefettura bolognese, ove il duca risiedette motivando la committenza di un così prestigioso servizio alla locale manifattura dei Minghetti.
09
ottobre 2008
Il Servizio Minghetti per il Duca di Montpensier
Dal 09 ottobre al 09 dicembre 2008
arte moderna
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Genova, Piazza Di Pellicceria, 1, (Genova)
Biglietti
intero: € 4,00 ridotto: (18-25 anni) € 2,00 gratuito: minori di 18 e maggiori di 65 anni, cumulativo Palazzo Spinola + Palazzo Reale: intero: € 6,50 ridotto (18-25 anni) € 3,25. La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola e il Museo di Palazzo Rosso sono visitabili anche con la Museum Card
Orario di apertura
martedì-sabato: 8.30-19.30 domenica e festivi: 13.30-19.30 lunedì: chiuso
Autore
Curatore