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Il sogno della materia. Melotti e Spagnulo
La galleria Progettoarte-elm è lieta di annunciare la mostra “Il sogno della materia. Melotti e Spagnulo “. Dal 14 Ottobre al 20 DicembreSaranno esposte opere, dagli anni ‘60 al 2015.
Comunicato stampa
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La galleria Progettoarte-elm è lieta di annunciare la mostra “Il sogno della materia. Melotti e Spagnulo “. Dal 14 Ottobre al 20DicembreSaranno esposte opere, dagli anni ‘60 al 2015.
Tra i più grandi scultori del secondo Novecento, Fausto Melotti (Rovereto 1901, Milano 1986), e Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, Taranto 1936-2016), sono come due rami molto diversi, ma provenienti dallo stesso tronco: lo stesso grande amore per la Grecia classica, il sud delle nostre origini, la scultura arcaica e i miti di una civiltà primordiale. In Melotti il grande interesse per l’arte minoica e micenea, e i racconti mitologici di Zeus, Orfeo, Dioniso, Demetra, fino a Salomone, sempre intrecciati alla ricerca delle origini e del perché della creazione del mondo, in una ceramica ed una scultura smaterializza, lirica, leggera. In Spagnulo, sempre il sogno di una materia originaria, primordiale, lavica, in una scultura neo primitiva ogni volta colta nelle sue forme e nei suoi gesti iniziali.
Un’unica origine, declinata in due concezioni opposte e complementari. In Melotti i due grandi temi che fondano la filosofia di Platone, il mithos ed il logos, le due forme antitetiche che si devono integrare, e che descrivono e indagano il mistero della vita e dell’essere. Da una parte il mito come racconto, narrazione, storia verosimile, per spiegare ciò che la logica e la ragione non possono spiegare; dall’altra il logos, la ragione, la sua perfetta immagine “secondo forme e numeri” (Platone, Timeo).
In Spagnulo, il recupero di una scultura primordiale, originaria, dove la Grecia arcaica si intreccia con le sue antichissime fonti: i grandi blocchi in pietra dell’antico Egitto. Forme appena delineate, gesti fondamentali modellati sul quadrato, il rettangolo, il cerchio, dove prima di ogni discorso e racconto, prima di ogni antropomorfismo, la semplice e pura immagine di una forma si impone con la sua possente presenza. Così ai racconti e le elaborazioni logiche e mitologiche di Melotti, Spagnulo ha risposto con il suo semplice essere, un ignoto che appare, prima di ogni discorso, ogni ipotesi, prima di ogni opinione.
Tra i più grandi scultori del secondo Novecento, Fausto Melotti (Rovereto 1901, Milano 1986), e Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, Taranto 1936-2016), sono come due rami molto diversi, ma provenienti dallo stesso tronco: lo stesso grande amore per la Grecia classica, il sud delle nostre origini, la scultura arcaica e i miti di una civiltà primordiale. In Melotti il grande interesse per l’arte minoica e micenea, e i racconti mitologici di Zeus, Orfeo, Dioniso, Demetra, fino a Salomone, sempre intrecciati alla ricerca delle origini e del perché della creazione del mondo, in una ceramica ed una scultura smaterializza, lirica, leggera. In Spagnulo, sempre il sogno di una materia originaria, primordiale, lavica, in una scultura neo primitiva ogni volta colta nelle sue forme e nei suoi gesti iniziali.
Un’unica origine, declinata in due concezioni opposte e complementari. In Melotti i due grandi temi che fondano la filosofia di Platone, il mithos ed il logos, le due forme antitetiche che si devono integrare, e che descrivono e indagano il mistero della vita e dell’essere. Da una parte il mito come racconto, narrazione, storia verosimile, per spiegare ciò che la logica e la ragione non possono spiegare; dall’altra il logos, la ragione, la sua perfetta immagine “secondo forme e numeri” (Platone, Timeo).
In Spagnulo, il recupero di una scultura primordiale, originaria, dove la Grecia arcaica si intreccia con le sue antichissime fonti: i grandi blocchi in pietra dell’antico Egitto. Forme appena delineate, gesti fondamentali modellati sul quadrato, il rettangolo, il cerchio, dove prima di ogni discorso e racconto, prima di ogni antropomorfismo, la semplice e pura immagine di una forma si impone con la sua possente presenza. Così ai racconti e le elaborazioni logiche e mitologiche di Melotti, Spagnulo ha risposto con il suo semplice essere, un ignoto che appare, prima di ogni discorso, ogni ipotesi, prima di ogni opinione.
14
ottobre 2021
Il sogno della materia. Melotti e Spagnulo
Dal 14 ottobre al 20 dicembre 2021
arte moderna
Location
PROGETTOARTE ELM – MILANO
Milano, Via Mario Fusetti, 14, (MI)
Milano, Via Mario Fusetti, 14, (MI)
Orario di apertura
Dal lunedì a Venerdì, 16 - 19
Vernissage
14 Ottobre 2021, 18:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico