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Il sogno della pittura
Contrariamente a quanto vorrebbe affermare la linea internazionalista dell’arte, la pittura non è un compartimento stagno relegato ai margini delle teorie e dei linguaggi d’avanguardia. Si tratta invece di un territorio mobile, in continua evoluzione e contraddizione
Comunicato stampa
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Contrariamente a quanto vorrebbe affermare la linea internazionalista dell’arte, la pittura non è un compartimento stagno relegato ai margini delle teorie e dei linguaggi d’avanguardia. Si tratta invece di un territorio mobile, in continua evoluzione e contraddizione, capace di misurarsi sia all’interno dei propri codici (forma, immagine, colore), sia diventare oggetto di una ricerca speculativa e concettuale.
Soprattutto, la pittura è un sogno italiano, da sempre inscindibile dalla nostra storia e dalla nostra tradizione, ma allo stesso tempo proiettata verso il futuro. Questa mostra, ideale prosecuzione di Forma e sostanza (2002) in cui si indagavano aspetti delle ricerche contemporanee nella scultura, presenta uno spaccato su dodici artisti di diverse generazioni, partendo dal clima pop e tardo informale degli anni ’60 (Schifano), per poi esaminare alcune figure particolarmente significative nei rapporti tra pittura, arte concettuale e arte povera (De Dominicis, Salvo, Boetti). I passaggi successivi riguardano invece gli anni ’80, attraversati dal cosiddetto ritorno alla pittura (in particolare la Transavanguardia con le opere di De Maria, Paladino e Clemente), quindi quegli artisti, oggi quarantenni, che si sono messi in evidenza all’inizio del decennio successivo (Cingolani, Pusole, Galliano) con una pittura contaminata dai new media e dalle pratiche basse. Come rappresentati delle ultimissime tendenze sono stati scelti due artisti che riportano a galla i rapporto tra l’immagine e l’astrazione (Coda Zabetta) e l’utilizzo ancora una volta concettuale della matrice iperrealista (Verlato).
Soprattutto, la pittura è un sogno italiano, da sempre inscindibile dalla nostra storia e dalla nostra tradizione, ma allo stesso tempo proiettata verso il futuro. Questa mostra, ideale prosecuzione di Forma e sostanza (2002) in cui si indagavano aspetti delle ricerche contemporanee nella scultura, presenta uno spaccato su dodici artisti di diverse generazioni, partendo dal clima pop e tardo informale degli anni ’60 (Schifano), per poi esaminare alcune figure particolarmente significative nei rapporti tra pittura, arte concettuale e arte povera (De Dominicis, Salvo, Boetti). I passaggi successivi riguardano invece gli anni ’80, attraversati dal cosiddetto ritorno alla pittura (in particolare la Transavanguardia con le opere di De Maria, Paladino e Clemente), quindi quegli artisti, oggi quarantenni, che si sono messi in evidenza all’inizio del decennio successivo (Cingolani, Pusole, Galliano) con una pittura contaminata dai new media e dalle pratiche basse. Come rappresentati delle ultimissime tendenze sono stati scelti due artisti che riportano a galla i rapporto tra l’immagine e l’astrazione (Coda Zabetta) e l’utilizzo ancora una volta concettuale della matrice iperrealista (Verlato).
22
novembre 2003
Il sogno della pittura
Dal 22 novembre 2003 al 28 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
FLORA BIGAI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Venezia, Piscina de Frezzaria, 1652, (Venezia)
Venezia, Piscina de Frezzaria, 1652, (Venezia)
Orario di apertura
10-13 / 15.30_19.30 chiuso domenica e lun matt
Vernissage
22 Novembre 2003, ore 18