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Il solco sottile di Antonello Moroni
Le dieci sezioni della mostra, allestita al primo piano del palazzo nel salone d’incontro e nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, raccontano le vicende del cospicuo fondo Moroni, ripercorrendo la storia dell’antichissima tecnica dell’incisione su legno recuperata dall’oblio all’inizio del secolo scorso dagli xilografi della cerchia di Adolfo De Carolis
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra Il solco sottile di Antonello Moroni è la tappa finale del percorso avviato grazie alla borsa di
studio offerta dall'Ingegner Franco Sami in ricordo della moglie Mariacristina Gori, indimenticata storica
dell’arte forlivese, a dieci anni dalla sua prematura scomparsa il 2 ottobre 2006.
Nel biennio 2014-2015 la dottoressa Marica Guccini, vincitrice della borsa di studio, ha avuto modo di
studiare in maniera organica il fondo Moroni conservato presso la Pinacoteca Civica “Melozzo degli
Ambrogi”, riscoprendo la figura artistica di Antonello Moroni (Savignano di Romagna, 20 settembre
1889 – Gatteo Mare, 23 settembre 1929), sinora per lo più dimenticato dalla critica, ma che alla luce
degli studi si rivela come un importante esponente del movimento di rinascita della xilografia italiana a
inizio Novecento.
Le dieci sezioni della mostra, allestita al primo piano del palazzo nel salone d'incontro e nella sala
dedicata alle esposizioni temporanee, raccontano le vicende del cospicuo fondo Moroni, ripercorrendo
la storia dell’antichissima tecnica dell’incisione su legno recuperata dall’oblio all’inizio del secolo scorso
dagli xilografi della cerchia di Adolfo De Carolis.
Composto da oltre 330 pezzi presenti nello studio dell’artista al momento della morte, il fondo giunge ai
musei civici forlivesi nel 1953 grazie alla donazione della vedova Paola Moroni Fumagalli, allora
direttrice della casa editrice Electa, che a lungo si era prodigata per trovare un’istituzione che offrisse
degno lustro all’attività del marito.
L’esposizione dell’eterogenea collezione fatta di matrici xilografiche, xilografie, prove di stampa, ex libris,
disegni, album e pubblicazioni, offre un’occasione rara per il visitatore di poter osservare in modo
organico il processo creativo dell’artista, dalla prima idea impressa nel bozzetto, alla realizzazione della
matrice lignea, sino alla sua impressione su carta.
Sabato 1 ottobre alle ore 17,00 l'inaugurazione della mostra sarà anche l'occasione per ricordare la
figura di Mariacristina Gori, studiosa appassionata, autrice di oltre un centinaio di saggi e monografie
sulle espressioni artistiche in Romagna dal Rinascimento al Barocco, collaboratrice di diverse riviste
specializzate in campo artistico e ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il
Paesaggio di Ravenna, Ferrara, Forlì e Cesena.
Saranno presenti, oltre ai curatori, il Sindaco di Forlì Davide Drei, l'Assessore alla Cultura Elisa
Giovannetti, l'Ingegner Franco Sami, sostenitore del progetto di ricerca grazie all'elargizione della borsa
di studio dedicata alla moglie, i membri della Commissione che ha periodicamente verificato la ricerca,
esponenti del mondo della cultura che hanno conosciuto e apprezzato in vita Mariacristina Gori per le
qualità umane e caratteristiche di valente storica dell'arte.
La riscoperta della figura di Antonello Moroni proseguirà per tutta la durata della mostra, in particolare
con la presentazione del primo studio organico dedicato alla figura dell’artista, il volume:
Il solco sottile.
Antonello Moroni: artista, xilografo, decoratore del libro
Il solco sottile di Antonello Moroni, la mostra strutturata in dieci sezioni, intende raccontare al
pubblico le principali caratteristiche del cospicuo fondo Moroni.
La prima sezione Il fondo Antonello Moroni ai Musei Civici di Forlì funge da incipit introduttivo delle
ricerche svolte, ripercorrendo le vicende della donazione e dell’arrivo del materiale in città.
La seconda sezione L’artista, la formazione, la prima attività entra nel vivo della riscoperta della figura
dell’artista, delineandone la personalità, la formazione a fianco di De Carolis e l’avvio della carriera
all’interno del gruppo degli xilografi orbitanti attorno alla rivista «L'Eroica». Inoltre vengono poste a
confronto con le opere di Moroni due sculture del faentino Ercole Drei, amico e collega dello xilografo
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
La terza sezione dedicata a La tecnica xilografica propone l’intera filiera produttiva di alcune opere
dell’artista, dal bozzetto alla xilografia finale, permettendo al visitatore di comprendere più da vicino
quale fosse il modo d’operare e la tecnica utilizzata dagli xilografi a inizio Novecento.
Si prosegue poi con l’analisi di un’importante settore nel quale Moroni opera per tutta la vita, quello
della produzione di Ex libris, e infine il suo importante apporto anche nell’ambito de L’attività grafica
minore.
La sesta sezione dedica un’inevitabile approfondimento al rapporto tra Moroni e la Romagna, la terra
d’origine che egli sovente celebra in alcune sue opere e in partecipazioni editoriali importanti come
quella con le riviste «La Piè» e «Xilografia» di Francesco Nonni.
La settima e ultima sezione del salone dell’incontro L’opera incompiuta: “I Fioretti di San Francesco” , è
dedicata ad una delle ultime imprese dello xilografo, la sfortunata illustrazione dei “Fioretti di San
Francesco”, opera mai compiuta ma che ci permette d’introdurre l’importante apporto di Moroni nel
campo dell’editoria del primo trentennio del Novecento.
Il passaggio della sala Wildt è invece dedicato all’esposizione di uno degli splendidi album del fondo
Moroni conservati presso la Pinacoteca Civica “Aurelio Saffi”. In questa sezione il visitatore potrà
apprendere appieno l’essenza di Moroni decoratore del libro e raffinato ideatore di tante copertine
realizzate per editori di spicco, primo tra tutti Zanichelli.
Entrando nella sala dedicata alle esposizioni temporanee si possono ammirare alcune de Le grandi
stampe che l’artista espone alle tante mostre nazionali e internazionali dedicate alla rinnovata tecnica
xilografica.
Infine, conclude il percorso un ultimo accenno a Moroni illustratore per l’editoria, osservando da vicino
alcune delle immagini con cui correda importanti pubblicazioni dell’epoca, compresa l’edizione inglese
della Vita di Santa Chiara: “The legend of St. Clare of Assisi”.
Antonello Moroni, nasce a Savignano sul Rubicone il 20 settembre 1889. Dopo i primi studi
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove è uno dei dodici migliori studenti diplomati nel 1909
l’artista, colpito dalla malattia che lo costringe alla sedia per un lungo periodo, si avvicina strettamente
alla tecnica xilografica per non abbandonarla mai più. Una volta ristabilite le condizioni fisiche, egli è
una figura immancabile nei cantieri di Adolfo De Carolis, in particolare in quello per la decorazione ad
affresco del Salone del Palazzo del Podestà di Bologna che gli lascerà moltissime influenze.
A stretto contatto col maestro di cui è l’allievo prediletto, Moroni affina le sue potenzialità apprendendo i
segreti della tecnica xilografica, e rivelandosi ben presto un fine artista della sgorbia. Le sue doti gli
valgono l’esordito sulle pagine della rivista spezzina «L'Eroica», e la partecipazione alla Prima Mostra
Internazionale di Xilografia di Levanto del 1912. Da quel momento l’attività dell’artista non si arresterà
più, e il nome di Moroni si scorge nei cataloghi delle principali esposizioni italiane ed europee dedicate
alla rinnovata tecnica incisoria.
Con il progredire della carriera Moroni diventa uno degli xilografi più ambiti dalle principali case editrici
dell’epoca che, a partire da Zanichelli per il quale è uno dei referenti principali, se lo contendono per
commissionargli l'illustrazione e decorazione delle loro edizioni, oppure le copertine dei loro volumi.
È sempre per merito di De Carolis che l’artista entra nel salotto dannunziano, e proprio a lui il poeta
pensa quando deve eleggere un soprintendente per le Scuole d’Arte della Reggenza del Carnaro.
Nel 1924 lo xilografo si trasferisce infine a Firenze per sposare Paola Fumagalli, figlia di Giuseppe
celebre bibliofilo fondatore della Società bibliografica italiana, e nello stesso anno il Governo lo chiama
a ricoprire la prima cattedra di xilografia per la neoistituita Scuola del Libro di Urbino.
Il morbo che lo porterà alla morte gli permette di detenere l’incarico solo un anno, ma la rapida
impennata della carriera porta l’arte di Moroni su una rotta che, probabilmente, lo avrebbe ben
impresso sulle pagine della critica se la tisi non ne avesse spezzato la vita tre giorni dopo il suo
quarantesimo compleanno nel 1929.
L’anno successivo la Biennale d’arte di Venezia gli dedica una retrospettiva post mortem che lo celebra
come uno dei migliori xilografi del suo tempo.
Orari di apertura
2 ottobre - 12 dicembre 2016 (dal 15 novembre la mostra si presenterà in forma ridotta in una sola sala)
dal martedì al sabato ore 9,30 – 13,30
martedì pomeriggio ore 15,00 - 17,30
domenica ore 9,30 – 18,00
Ingresso: Euro 3,00 intero – Euro 2,00 ridotto
(ingresso gratuito la prima domenica del mese)
Per informazioni
Servizio Cultura e Musei
Tel. 0543 712627
musei@comune.forli.fc.it
www.cultura.comune.forli.fc.it
www.facebook.com/Museiforli
Instagram, Twitter @MuseiForli
studio offerta dall'Ingegner Franco Sami in ricordo della moglie Mariacristina Gori, indimenticata storica
dell’arte forlivese, a dieci anni dalla sua prematura scomparsa il 2 ottobre 2006.
Nel biennio 2014-2015 la dottoressa Marica Guccini, vincitrice della borsa di studio, ha avuto modo di
studiare in maniera organica il fondo Moroni conservato presso la Pinacoteca Civica “Melozzo degli
Ambrogi”, riscoprendo la figura artistica di Antonello Moroni (Savignano di Romagna, 20 settembre
1889 – Gatteo Mare, 23 settembre 1929), sinora per lo più dimenticato dalla critica, ma che alla luce
degli studi si rivela come un importante esponente del movimento di rinascita della xilografia italiana a
inizio Novecento.
Le dieci sezioni della mostra, allestita al primo piano del palazzo nel salone d'incontro e nella sala
dedicata alle esposizioni temporanee, raccontano le vicende del cospicuo fondo Moroni, ripercorrendo
la storia dell’antichissima tecnica dell’incisione su legno recuperata dall’oblio all’inizio del secolo scorso
dagli xilografi della cerchia di Adolfo De Carolis.
Composto da oltre 330 pezzi presenti nello studio dell’artista al momento della morte, il fondo giunge ai
musei civici forlivesi nel 1953 grazie alla donazione della vedova Paola Moroni Fumagalli, allora
direttrice della casa editrice Electa, che a lungo si era prodigata per trovare un’istituzione che offrisse
degno lustro all’attività del marito.
L’esposizione dell’eterogenea collezione fatta di matrici xilografiche, xilografie, prove di stampa, ex libris,
disegni, album e pubblicazioni, offre un’occasione rara per il visitatore di poter osservare in modo
organico il processo creativo dell’artista, dalla prima idea impressa nel bozzetto, alla realizzazione della
matrice lignea, sino alla sua impressione su carta.
Sabato 1 ottobre alle ore 17,00 l'inaugurazione della mostra sarà anche l'occasione per ricordare la
figura di Mariacristina Gori, studiosa appassionata, autrice di oltre un centinaio di saggi e monografie
sulle espressioni artistiche in Romagna dal Rinascimento al Barocco, collaboratrice di diverse riviste
specializzate in campo artistico e ispettore onorario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il
Paesaggio di Ravenna, Ferrara, Forlì e Cesena.
Saranno presenti, oltre ai curatori, il Sindaco di Forlì Davide Drei, l'Assessore alla Cultura Elisa
Giovannetti, l'Ingegner Franco Sami, sostenitore del progetto di ricerca grazie all'elargizione della borsa
di studio dedicata alla moglie, i membri della Commissione che ha periodicamente verificato la ricerca,
esponenti del mondo della cultura che hanno conosciuto e apprezzato in vita Mariacristina Gori per le
qualità umane e caratteristiche di valente storica dell'arte.
La riscoperta della figura di Antonello Moroni proseguirà per tutta la durata della mostra, in particolare
con la presentazione del primo studio organico dedicato alla figura dell’artista, il volume:
Il solco sottile.
Antonello Moroni: artista, xilografo, decoratore del libro
Il solco sottile di Antonello Moroni, la mostra strutturata in dieci sezioni, intende raccontare al
pubblico le principali caratteristiche del cospicuo fondo Moroni.
La prima sezione Il fondo Antonello Moroni ai Musei Civici di Forlì funge da incipit introduttivo delle
ricerche svolte, ripercorrendo le vicende della donazione e dell’arrivo del materiale in città.
La seconda sezione L’artista, la formazione, la prima attività entra nel vivo della riscoperta della figura
dell’artista, delineandone la personalità, la formazione a fianco di De Carolis e l’avvio della carriera
all’interno del gruppo degli xilografi orbitanti attorno alla rivista «L'Eroica». Inoltre vengono poste a
confronto con le opere di Moroni due sculture del faentino Ercole Drei, amico e collega dello xilografo
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
La terza sezione dedicata a La tecnica xilografica propone l’intera filiera produttiva di alcune opere
dell’artista, dal bozzetto alla xilografia finale, permettendo al visitatore di comprendere più da vicino
quale fosse il modo d’operare e la tecnica utilizzata dagli xilografi a inizio Novecento.
Si prosegue poi con l’analisi di un’importante settore nel quale Moroni opera per tutta la vita, quello
della produzione di Ex libris, e infine il suo importante apporto anche nell’ambito de L’attività grafica
minore.
La sesta sezione dedica un’inevitabile approfondimento al rapporto tra Moroni e la Romagna, la terra
d’origine che egli sovente celebra in alcune sue opere e in partecipazioni editoriali importanti come
quella con le riviste «La Piè» e «Xilografia» di Francesco Nonni.
La settima e ultima sezione del salone dell’incontro L’opera incompiuta: “I Fioretti di San Francesco” , è
dedicata ad una delle ultime imprese dello xilografo, la sfortunata illustrazione dei “Fioretti di San
Francesco”, opera mai compiuta ma che ci permette d’introdurre l’importante apporto di Moroni nel
campo dell’editoria del primo trentennio del Novecento.
Il passaggio della sala Wildt è invece dedicato all’esposizione di uno degli splendidi album del fondo
Moroni conservati presso la Pinacoteca Civica “Aurelio Saffi”. In questa sezione il visitatore potrà
apprendere appieno l’essenza di Moroni decoratore del libro e raffinato ideatore di tante copertine
realizzate per editori di spicco, primo tra tutti Zanichelli.
Entrando nella sala dedicata alle esposizioni temporanee si possono ammirare alcune de Le grandi
stampe che l’artista espone alle tante mostre nazionali e internazionali dedicate alla rinnovata tecnica
xilografica.
Infine, conclude il percorso un ultimo accenno a Moroni illustratore per l’editoria, osservando da vicino
alcune delle immagini con cui correda importanti pubblicazioni dell’epoca, compresa l’edizione inglese
della Vita di Santa Chiara: “The legend of St. Clare of Assisi”.
Antonello Moroni, nasce a Savignano sul Rubicone il 20 settembre 1889. Dopo i primi studi
all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove è uno dei dodici migliori studenti diplomati nel 1909
l’artista, colpito dalla malattia che lo costringe alla sedia per un lungo periodo, si avvicina strettamente
alla tecnica xilografica per non abbandonarla mai più. Una volta ristabilite le condizioni fisiche, egli è
una figura immancabile nei cantieri di Adolfo De Carolis, in particolare in quello per la decorazione ad
affresco del Salone del Palazzo del Podestà di Bologna che gli lascerà moltissime influenze.
A stretto contatto col maestro di cui è l’allievo prediletto, Moroni affina le sue potenzialità apprendendo i
segreti della tecnica xilografica, e rivelandosi ben presto un fine artista della sgorbia. Le sue doti gli
valgono l’esordito sulle pagine della rivista spezzina «L'Eroica», e la partecipazione alla Prima Mostra
Internazionale di Xilografia di Levanto del 1912. Da quel momento l’attività dell’artista non si arresterà
più, e il nome di Moroni si scorge nei cataloghi delle principali esposizioni italiane ed europee dedicate
alla rinnovata tecnica incisoria.
Con il progredire della carriera Moroni diventa uno degli xilografi più ambiti dalle principali case editrici
dell’epoca che, a partire da Zanichelli per il quale è uno dei referenti principali, se lo contendono per
commissionargli l'illustrazione e decorazione delle loro edizioni, oppure le copertine dei loro volumi.
È sempre per merito di De Carolis che l’artista entra nel salotto dannunziano, e proprio a lui il poeta
pensa quando deve eleggere un soprintendente per le Scuole d’Arte della Reggenza del Carnaro.
Nel 1924 lo xilografo si trasferisce infine a Firenze per sposare Paola Fumagalli, figlia di Giuseppe
celebre bibliofilo fondatore della Società bibliografica italiana, e nello stesso anno il Governo lo chiama
a ricoprire la prima cattedra di xilografia per la neoistituita Scuola del Libro di Urbino.
Il morbo che lo porterà alla morte gli permette di detenere l’incarico solo un anno, ma la rapida
impennata della carriera porta l’arte di Moroni su una rotta che, probabilmente, lo avrebbe ben
impresso sulle pagine della critica se la tisi non ne avesse spezzato la vita tre giorni dopo il suo
quarantesimo compleanno nel 1929.
L’anno successivo la Biennale d’arte di Venezia gli dedica una retrospettiva post mortem che lo celebra
come uno dei migliori xilografi del suo tempo.
Orari di apertura
2 ottobre - 12 dicembre 2016 (dal 15 novembre la mostra si presenterà in forma ridotta in una sola sala)
dal martedì al sabato ore 9,30 – 13,30
martedì pomeriggio ore 15,00 - 17,30
domenica ore 9,30 – 18,00
Ingresso: Euro 3,00 intero – Euro 2,00 ridotto
(ingresso gratuito la prima domenica del mese)
Per informazioni
Servizio Cultura e Musei
Tel. 0543 712627
musei@comune.forli.fc.it
www.cultura.comune.forli.fc.it
www.facebook.com/Museiforli
Instagram, Twitter @MuseiForli
01
ottobre 2016
Il solco sottile di Antonello Moroni
Dal primo ottobre al 12 dicembre 2016
disegno e grafica
Location
PALAZZO ROMAGNOLI
Forlì, Via Cesare Albicini, 12, (Forlì-cesena)
Forlì, Via Cesare Albicini, 12, (Forlì-cesena)
Biglietti
Euro 3,00 intero – Euro 2,00 ridotto
(ingresso gratuito la prima domenica del mese)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 9,30 – 13,30
martedì pomeriggio ore 15,00 - 17,30
domenica ore 9,30 – 18,00
Vernissage
1 Ottobre 2016, ore 17
Curatore