Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il sonno della ragione…
Sospeso tra razionalità e irrazionalità, il potere suggestivo de El sueño de la razón produce monstruos, Capricho n.43 di Francisco de Goya, si alimenta di nuove inquietudini: quella stessa visionarietà, talvolta punteggiata da una satira amara, talvolta venata da tratti drammatici e angosciosi, ritorna oggi come termine di confronto e paragone tra l’artista e la sua opera…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sospeso tra razionalità e irrazionalità, il potere suggestivo de El sueño de la razón produce monstruos, Capricho n.43 di Francisco de Goya, si alimenta di nuove inquietudini: quella stessa visionarietà, talvolta punteggiata da una satira amara, talvolta venata da tratti drammatici e angosciosi, ritorna oggi come termine di confronto e paragone tra l’artista e la sua opera.
Rielaborando il dizionario tradizionale della grafica d’arte e rileggendolo alla luce di nuove forme comunicative, l’immaginario grottesco di Ericailcane, le figure enigmatiche di Tommaso Gorla, il rimando ad una simbologia alchemica nelle opere di Stefano Guerrini e le impalpabili, poetiche presenze di Silvia Venturi, interagiscono con il linguaggio della grafica e ne interrogano le potenzialità, si insinuano in una dimensione sospesa tra passato e presente nelle sale di Casa Ariosto riaffermando l’importanza di una contaminazione tra luoghi del passato e arte del presente.
Qui, la laboriosità e la processualità operativa della stampa calcografica s’inserisce in uno spazio di transizione tra la natura immediata del disegno, il suo senso di non finitezza, e la materialità, sia essa “monumentale” o “minimale”, delle sculture e delle installazioni; l’esposizione diventa così un momento di riflessione e dialogo sul ruolo dell’artista in rapporto al lessico estetico ed al contesto sociale in cui la sua opera trova espressione.
È un’arte senza volto quella di Ericailcane, pseudonimo che raccoglie le identità mutevoli di un’artista poliedrico. Incisioni e disegni si alternano a wall-paintings, video e sculture nel narrare favole macabre con graffiante ironia. Creature paradossali e grottesche sviscerano umane passioni attingendo ad una collettiva memoria infantile. Disillusa la morale, la fiaba diviene narrazione cruda di angosce quotidiane, in cui la bellezza del segno apre ad un universo visionario ed immaginifico, inquieto e straniante ma, nonostante questo, sorprendentemente poetico.
Figure enigmatiche si stagliano su paesaggi evanescenti nelle incisioni di Tommaso Gorla. È un gioco surreale quello che l’artista mette in scena: il contesto che fa da sfondo si riassorbe dando vita a creature di sogno che assurgono ad una sintesi magica tra l’uomo e l’elemento naturale. A queste si alternano storie rubate alla quotidianità in cui la poesia dell’attimo si ripete immutata.
Il segno inciso descrive con sorprendente dinamismo istanti sospesi in cui gesti e parole si rincorrono in sequenze bloccate, come istantanee di sogni di cui non ricordiamo la fine.
Vaghi rimandi ad una simbologia esoterica ed allegorie dal lessico dei tarocchi si mescolano ad un fare sapiente nei lavori di Stefano Guerrini. La pratica artistica si fa scienza alchemica, capace d’innestare un ampio repertorio di tecniche della tradizione su materiali e supporti contemporanei. Polizene ed mdf accolgono stampe xilografiche e digitali, in una delicata giustapposizione di elementi figurativi dal significato inafferrabile che, nell’evocare un senso mitico ed ancestrale, infondono ad ogni opera un fascino enigmatico.
Il tema della memoria, al tempo stesso presenza ed assenza, ricordo, perdita e recupero, rimane il leitmotiv nella poetica di Silvia Venturi. Nelle sue opere, presenze impalpabili si incarnano in volti strappati all’oblio del tempo. Bustine di tè, come tele evanescenti, ne registrano le metamorfosi.
Sguardi malinconici con delicati corpi di farfalla riemergono da un passato lontano e reclamano uno spazio in cui sostare. L’artista scava nella propria intimità, divenuta dimensione arcaica e fanciullesca, e riproduce una wunderkammer dove oggetti semplici, velati dalla patina del tempo, si traducono in “piccole poesie visive” che saturano lo spazio con la loro magica essenzialità.
::Yoruba::
Iniziative Correlate
La mostra è accompagnata da una serie di conferenze/incontri dal titolo LINGUAGGI DELL’INCISIONE Dialoghi, pratiche e teorie a confronto, organizzate in collaborazione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Ferrara, sugli aspetti tecnici del linguaggio grafico.
Presenzieranno noti incisori del panorama nazionale, critici e storici dell’arte: tali momenti vedono coinvolti nomi quali, Angela Occhipinti, Luce Delhove e Marina Bindella che dialogheranno con Ada Patrizia Fiorillo, Angelo Andreotti, Valeria Tassinari, docenti universitari e direttori di musei.
Tutti gli incontri si svolgeranno presso PALAZZO BONACOSSI (via cisterna del follo, 5 – Ferrara – tel. + 39 0532 232 911) a partire dalle ore 17.00 nelle seguenti giornate: 21 e 28 febbraio, 6 e 13 marzo 2008.
Per informazioni: info@yoruba.it
www.yoruba.it
Rielaborando il dizionario tradizionale della grafica d’arte e rileggendolo alla luce di nuove forme comunicative, l’immaginario grottesco di Ericailcane, le figure enigmatiche di Tommaso Gorla, il rimando ad una simbologia alchemica nelle opere di Stefano Guerrini e le impalpabili, poetiche presenze di Silvia Venturi, interagiscono con il linguaggio della grafica e ne interrogano le potenzialità, si insinuano in una dimensione sospesa tra passato e presente nelle sale di Casa Ariosto riaffermando l’importanza di una contaminazione tra luoghi del passato e arte del presente.
Qui, la laboriosità e la processualità operativa della stampa calcografica s’inserisce in uno spazio di transizione tra la natura immediata del disegno, il suo senso di non finitezza, e la materialità, sia essa “monumentale” o “minimale”, delle sculture e delle installazioni; l’esposizione diventa così un momento di riflessione e dialogo sul ruolo dell’artista in rapporto al lessico estetico ed al contesto sociale in cui la sua opera trova espressione.
È un’arte senza volto quella di Ericailcane, pseudonimo che raccoglie le identità mutevoli di un’artista poliedrico. Incisioni e disegni si alternano a wall-paintings, video e sculture nel narrare favole macabre con graffiante ironia. Creature paradossali e grottesche sviscerano umane passioni attingendo ad una collettiva memoria infantile. Disillusa la morale, la fiaba diviene narrazione cruda di angosce quotidiane, in cui la bellezza del segno apre ad un universo visionario ed immaginifico, inquieto e straniante ma, nonostante questo, sorprendentemente poetico.
Figure enigmatiche si stagliano su paesaggi evanescenti nelle incisioni di Tommaso Gorla. È un gioco surreale quello che l’artista mette in scena: il contesto che fa da sfondo si riassorbe dando vita a creature di sogno che assurgono ad una sintesi magica tra l’uomo e l’elemento naturale. A queste si alternano storie rubate alla quotidianità in cui la poesia dell’attimo si ripete immutata.
Il segno inciso descrive con sorprendente dinamismo istanti sospesi in cui gesti e parole si rincorrono in sequenze bloccate, come istantanee di sogni di cui non ricordiamo la fine.
Vaghi rimandi ad una simbologia esoterica ed allegorie dal lessico dei tarocchi si mescolano ad un fare sapiente nei lavori di Stefano Guerrini. La pratica artistica si fa scienza alchemica, capace d’innestare un ampio repertorio di tecniche della tradizione su materiali e supporti contemporanei. Polizene ed mdf accolgono stampe xilografiche e digitali, in una delicata giustapposizione di elementi figurativi dal significato inafferrabile che, nell’evocare un senso mitico ed ancestrale, infondono ad ogni opera un fascino enigmatico.
Il tema della memoria, al tempo stesso presenza ed assenza, ricordo, perdita e recupero, rimane il leitmotiv nella poetica di Silvia Venturi. Nelle sue opere, presenze impalpabili si incarnano in volti strappati all’oblio del tempo. Bustine di tè, come tele evanescenti, ne registrano le metamorfosi.
Sguardi malinconici con delicati corpi di farfalla riemergono da un passato lontano e reclamano uno spazio in cui sostare. L’artista scava nella propria intimità, divenuta dimensione arcaica e fanciullesca, e riproduce una wunderkammer dove oggetti semplici, velati dalla patina del tempo, si traducono in “piccole poesie visive” che saturano lo spazio con la loro magica essenzialità.
::Yoruba::
Iniziative Correlate
La mostra è accompagnata da una serie di conferenze/incontri dal titolo LINGUAGGI DELL’INCISIONE Dialoghi, pratiche e teorie a confronto, organizzate in collaborazione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Ferrara, sugli aspetti tecnici del linguaggio grafico.
Presenzieranno noti incisori del panorama nazionale, critici e storici dell’arte: tali momenti vedono coinvolti nomi quali, Angela Occhipinti, Luce Delhove e Marina Bindella che dialogheranno con Ada Patrizia Fiorillo, Angelo Andreotti, Valeria Tassinari, docenti universitari e direttori di musei.
Tutti gli incontri si svolgeranno presso PALAZZO BONACOSSI (via cisterna del follo, 5 – Ferrara – tel. + 39 0532 232 911) a partire dalle ore 17.00 nelle seguenti giornate: 21 e 28 febbraio, 6 e 13 marzo 2008.
Per informazioni: info@yoruba.it
www.yoruba.it
02
febbraio 2008
Il sonno della ragione…
Dal 02 febbraio al 09 marzo 2008
arte contemporanea
Location
CASA DELL’ARIOSTO
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Orario di apertura
feriali e festivi 10.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00; domenica 10.00 - 13.00; lunedì chiuso
Vernissage
2 Febbraio 2008, ore 17
Sito web
www.yoruba.it
Autore
Curatore