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Il Teatro di Nessuno
Una rassegna di fotografia d’artista che coinvolge le più importanti star del contemporaneo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
IL TEATRO DI NESSUNO
a cura di Graziano Menolascina
Nobuyoshi Araki, Matteo Basilè, Vanessa Beecroft, Nikhil Bhandari, Mircea Cantor, Gregory Crewdson, Nan
Goldin, Candida Hofer, Robert Mapplethorpe, Yasumasa Morimura, Steve McCurry, Luigi Ontani, Andres Serrano,
Cindy Sherman, Hiroshi Sugimoto, Silvano Tessarollo, Michele Zaza.
Inaugurazione martedì 7 marzo 2017 ore 19.00
Presso Kanalidarte, galleria in Brescia, via Alberto Mario 55
Dal 7 marzo al 13 maggio 2017
La Galleria Kanalidarte è lieta di annunciare, aderendo alla prima edizione del Brescia Foto Festival,
l’inaugurazione della mostra “Il Teatro di Nessuno” a cura di Graziano Menolascina. Una rassegna di
fotografia d’artista che coinvolge le più importanti star del contemporaneo come: Nobuyoshi Araki, Matteo
Basilè, Vanessa Beecroft, Nikhil Bhandari, Mircea Cantor, Gregory Crewdson, Nan Goldin, Candida Hofer,
Robert Mapplethorpe, Yasumasa Morimura, Steve Mc Curry, Luigi Ontani, Andres Serrano, Cindy Sherman,
Hiroshi Sugimoto, Silvano Tessarollo, Michele Zaza.
Metaforicamente siamo di difronte a un teatro fatto di ritratti in cui personaggi e situazioni celebrano e
rappresentano le contraddizioni, le inquietudini e i rapporti interpersonali nel nostro tempo, la quotidianità e
la sua parodia, l’erotismo, il sesso, gli orrori della guerra, i contrasti sociali, la contrapposizione politica, il
mito dell’artista ed il culto della personalità e la morte si rincorrono nella vanità della posa fotografica.
L’esposizione apre con il nipponico Nobuyoshi Araki sempre in contatto con il mondo e sempre pronto a
stabilire relazioni con le persone, attraverso i suoi scatti fotografici sente ed esprime emozioni, vive momenti
di gioia e metabolizza i dolori della vita. Matteo Basilè, propone delle immagini di umanità inconsueta,
creando un panorama di icone della bellezza stranianti e sovrannaturali proiettate tra elevazione spirituale e
sofferenza. Mentre Vanessa Beecroft orienta il suo modo di fare arte sulla realizzazione di grandi
performance utilizzando corpi di giovani donne, muovendole con precise coreografie come una scacchiera
invisibile. L’indiano Nikhil Bhandari propone immagini che visualizzano sempre una cognizione ed una
concezione della vita, ritraendo la donna in bilico tra mondo onirico, fantastico e terreno. Per Mircea Cantor
l’occhio diventa solo un mezzo, che va oltre le apparenze, una porta per entrare all’interno di un labirinto
nascosto che conduce al nido della nostra autentica identità. Come l’immobilità della statua comporta un
vago dolore infinito, le fotografie di Gregory Crewdson conferiscono uguale rilevanza ed evidenza a tutte le
diverse parti della scena, producendo un effetto di iperrealtà e di ipervisività. Lo spettatore che guarda le sue
fotografie, sospende il giudizio tra il reale e la finzione, immagina cosa sia successo, o stia per accadere. Nan
Goldin, invece, crede ancora nella capacità dell'immagine fotografica di rappresentare le verità e di indicare
delle esperienze autentiche. L'obiettivo diventa parte integrante del corpo, in grado di registrare, senza alcuna
censura, impressioni ed esperienze. Una fotografia che indaga morbosa e potente tra tossici, drag queen,
donne pestate e scatti pieni d’amore. In Candida Hofer si ode l’eco di una visione totalitaria nei confronti del
gruppo, il branco fa la forza, riuniamoci e saremo più forti, ritroviamo nelle sue immagini un senso molto
positivo nei confronti della vita. Robert Mapplethorpe evidenzia con crudezza e sfida la velocità del
consumo culturale contemporaneo, anche se maliziosamente sembra suggerire una sorta di critica.
Diversamente dietro ogni ritratto di Steve McCurry, c’è sempre una storia, costantemente interessato a
cristallizzare tutti quei luoghi e tutte quelle popolazioni destinate a scomparire. L’arte del travestimento
invece è la chiave attraverso cui Yasumasa Morimura e Luigi Ontani rileggono la cultura, i miti e la storia
del XX secolo. I diversi aspetti della spiritualità contemporanea vengono indagati da Andres Serrano in
modo estremamente provocatorio sia dal punto di vista tematico che per l’uso di materiali-simbolo della vita
come sangue, urina e latte. L'ambiguità narrativa di Cindy Sherman è parallela all'ambiguità di se stessa,
diventa sia attrice sia creatrice della foto. Le immagini create sono tutte riguardanti alcuni stereotipi
femminili. Le immagini mentali di Hiroshi Sugimoto, sono concetti la cui materializzazione è resa possibile
grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico. L’Utilizzo del segno minimale porta Silvano
Tessarollo, a creare un linguaggio che offre allo spettatore una chiave per percepirne la leggerezza e
profondità concettuale. Infine Michele Zaza intende riallacciare i legami con l’origine, ritrovare la
dimensione poetica e mitica dell’uomo, in uno scambio tra natura ed essere umano, tra realtà e finzione.
Kanalidarte
Martedì – sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30
via Alberto Mario 55 - 25121 - Brescia
+39 030 5511196
info@kanalid'arte.com
www.kanalidarte.com
a cura di Graziano Menolascina
Nobuyoshi Araki, Matteo Basilè, Vanessa Beecroft, Nikhil Bhandari, Mircea Cantor, Gregory Crewdson, Nan
Goldin, Candida Hofer, Robert Mapplethorpe, Yasumasa Morimura, Steve McCurry, Luigi Ontani, Andres Serrano,
Cindy Sherman, Hiroshi Sugimoto, Silvano Tessarollo, Michele Zaza.
Inaugurazione martedì 7 marzo 2017 ore 19.00
Presso Kanalidarte, galleria in Brescia, via Alberto Mario 55
Dal 7 marzo al 13 maggio 2017
La Galleria Kanalidarte è lieta di annunciare, aderendo alla prima edizione del Brescia Foto Festival,
l’inaugurazione della mostra “Il Teatro di Nessuno” a cura di Graziano Menolascina. Una rassegna di
fotografia d’artista che coinvolge le più importanti star del contemporaneo come: Nobuyoshi Araki, Matteo
Basilè, Vanessa Beecroft, Nikhil Bhandari, Mircea Cantor, Gregory Crewdson, Nan Goldin, Candida Hofer,
Robert Mapplethorpe, Yasumasa Morimura, Steve Mc Curry, Luigi Ontani, Andres Serrano, Cindy Sherman,
Hiroshi Sugimoto, Silvano Tessarollo, Michele Zaza.
Metaforicamente siamo di difronte a un teatro fatto di ritratti in cui personaggi e situazioni celebrano e
rappresentano le contraddizioni, le inquietudini e i rapporti interpersonali nel nostro tempo, la quotidianità e
la sua parodia, l’erotismo, il sesso, gli orrori della guerra, i contrasti sociali, la contrapposizione politica, il
mito dell’artista ed il culto della personalità e la morte si rincorrono nella vanità della posa fotografica.
L’esposizione apre con il nipponico Nobuyoshi Araki sempre in contatto con il mondo e sempre pronto a
stabilire relazioni con le persone, attraverso i suoi scatti fotografici sente ed esprime emozioni, vive momenti
di gioia e metabolizza i dolori della vita. Matteo Basilè, propone delle immagini di umanità inconsueta,
creando un panorama di icone della bellezza stranianti e sovrannaturali proiettate tra elevazione spirituale e
sofferenza. Mentre Vanessa Beecroft orienta il suo modo di fare arte sulla realizzazione di grandi
performance utilizzando corpi di giovani donne, muovendole con precise coreografie come una scacchiera
invisibile. L’indiano Nikhil Bhandari propone immagini che visualizzano sempre una cognizione ed una
concezione della vita, ritraendo la donna in bilico tra mondo onirico, fantastico e terreno. Per Mircea Cantor
l’occhio diventa solo un mezzo, che va oltre le apparenze, una porta per entrare all’interno di un labirinto
nascosto che conduce al nido della nostra autentica identità. Come l’immobilità della statua comporta un
vago dolore infinito, le fotografie di Gregory Crewdson conferiscono uguale rilevanza ed evidenza a tutte le
diverse parti della scena, producendo un effetto di iperrealtà e di ipervisività. Lo spettatore che guarda le sue
fotografie, sospende il giudizio tra il reale e la finzione, immagina cosa sia successo, o stia per accadere. Nan
Goldin, invece, crede ancora nella capacità dell'immagine fotografica di rappresentare le verità e di indicare
delle esperienze autentiche. L'obiettivo diventa parte integrante del corpo, in grado di registrare, senza alcuna
censura, impressioni ed esperienze. Una fotografia che indaga morbosa e potente tra tossici, drag queen,
donne pestate e scatti pieni d’amore. In Candida Hofer si ode l’eco di una visione totalitaria nei confronti del
gruppo, il branco fa la forza, riuniamoci e saremo più forti, ritroviamo nelle sue immagini un senso molto
positivo nei confronti della vita. Robert Mapplethorpe evidenzia con crudezza e sfida la velocità del
consumo culturale contemporaneo, anche se maliziosamente sembra suggerire una sorta di critica.
Diversamente dietro ogni ritratto di Steve McCurry, c’è sempre una storia, costantemente interessato a
cristallizzare tutti quei luoghi e tutte quelle popolazioni destinate a scomparire. L’arte del travestimento
invece è la chiave attraverso cui Yasumasa Morimura e Luigi Ontani rileggono la cultura, i miti e la storia
del XX secolo. I diversi aspetti della spiritualità contemporanea vengono indagati da Andres Serrano in
modo estremamente provocatorio sia dal punto di vista tematico che per l’uso di materiali-simbolo della vita
come sangue, urina e latte. L'ambiguità narrativa di Cindy Sherman è parallela all'ambiguità di se stessa,
diventa sia attrice sia creatrice della foto. Le immagini create sono tutte riguardanti alcuni stereotipi
femminili. Le immagini mentali di Hiroshi Sugimoto, sono concetti la cui materializzazione è resa possibile
grazie a un rigoroso controllo del mezzo fotografico. L’Utilizzo del segno minimale porta Silvano
Tessarollo, a creare un linguaggio che offre allo spettatore una chiave per percepirne la leggerezza e
profondità concettuale. Infine Michele Zaza intende riallacciare i legami con l’origine, ritrovare la
dimensione poetica e mitica dell’uomo, in uno scambio tra natura ed essere umano, tra realtà e finzione.
Kanalidarte
Martedì – sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30
via Alberto Mario 55 - 25121 - Brescia
+39 030 5511196
info@kanalid'arte.com
www.kanalidarte.com
07
marzo 2017
Il Teatro di Nessuno
Dal 07 marzo al 13 maggio 2017
fotografia
Location
KANALIDARTE
Brescia, Via Alberto Mario, 55, (Brescia)
Brescia, Via Alberto Mario, 55, (Brescia)
Orario di apertura
Martedì – sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30
Vernissage
7 Marzo 2017, ore 19
Autore
Curatore