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Il Tempo e il Mito. Astronomia – l’Uomo e l’Universo
Gli artisti presentati sono stati individuati prima di tutto per il contenuto concettuale delle loro opere che bene rispecchiano la tematica dell’esposizione: il Mito e il Tempo, con valore astronomico e quindi con riferimento, così come indica il titolo dell’esposizione, all’Uomo e all’Universo.
Comunicato stampa
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Nel 1609 Galileo Galilei scrutava gli astri con il suo cannocchiale alla ricerca di nuovi mondi, nella rilevazione di un contesto astronomico ancora tutto da individuare e che poneva, per la prima volta, l’universo al centro della conoscenza e della scienza dell’uomo. A tali contenuti si ispira la presente mostra tematica, configurata come tre personali in una. Gli artisti presentati, infatti, sono stati individuati prima di tutto per il contenuto concettuale delle loro opere che bene rispecchiano la tematica dell’esposizione: il Mito e il Tempo, con valore astronomico e quindi con riferimento, così come indica il titolo dell’esposizione, all’Uomo e all’Universo.
L’iconografia delle opere esposte risente dell’aspirazione verso un passato artistico universale che torna rinnovato nella contingenza del nostro presente.
I bronzi di Paola Crema, le “strutture illuminanti” di Roberto Fallani, i dipinti compositi di Luciana Fortini partono dal passato, senza però considerarlo come citazione, ma come linfa e prodotto di una nuova vitalità artistica.
I riferimenti letterari, stilistici, concettuali, potrebbero essere molteplici, ma quello che rimane determinato e determinante dal riscontro e dall’analisi delle opere di Paola Crema, Roberto Fallani e Luciana Fortini è, prima di tutto, il forte senso della Storia e quindi del Tempo, dove il gioco dei rimandi stilistici e culturali viene ad annullarsi nella continuità del culto della storia dell’arte. Dal primitivismo di ispirazione classico-romana dei dipinti della Fortini, alla mitologia recuperata e ricreata mediante rigorosi preziosismi tecnici di Paola Crema, all’espressività della manipolazione tecnologica di Roberto Fallani. Attraverso di questi il Tempo dell’arte e della creazione artistica riferibile al Mito rivive in uno spazio espositivo altamente suggestivo, grazie anche ad un allestimento concettuale e minimalista progettato per l’occasione da Massimo Domenicucci.
Come post-it della manifestazione, la partecipazione di Chiara Cola, con immagini-collage elaborate graficamente con un gusto e una tecnica tipicamente contemporanei ma che non dimenticano il passato.
I saggi in catalogo, di Claudio Crescentini e Raffaele Mambella, mettono in rilievo le peculiarità scientifiche, artistiche e storiografiche del tema dell’esposizione, verificando la profondità del Mito antico e del Tempo ad esso collegato nelle opere selezionate degli artisti presenti in mostra.
L’iconografia delle opere esposte risente dell’aspirazione verso un passato artistico universale che torna rinnovato nella contingenza del nostro presente.
I bronzi di Paola Crema, le “strutture illuminanti” di Roberto Fallani, i dipinti compositi di Luciana Fortini partono dal passato, senza però considerarlo come citazione, ma come linfa e prodotto di una nuova vitalità artistica.
I riferimenti letterari, stilistici, concettuali, potrebbero essere molteplici, ma quello che rimane determinato e determinante dal riscontro e dall’analisi delle opere di Paola Crema, Roberto Fallani e Luciana Fortini è, prima di tutto, il forte senso della Storia e quindi del Tempo, dove il gioco dei rimandi stilistici e culturali viene ad annullarsi nella continuità del culto della storia dell’arte. Dal primitivismo di ispirazione classico-romana dei dipinti della Fortini, alla mitologia recuperata e ricreata mediante rigorosi preziosismi tecnici di Paola Crema, all’espressività della manipolazione tecnologica di Roberto Fallani. Attraverso di questi il Tempo dell’arte e della creazione artistica riferibile al Mito rivive in uno spazio espositivo altamente suggestivo, grazie anche ad un allestimento concettuale e minimalista progettato per l’occasione da Massimo Domenicucci.
Come post-it della manifestazione, la partecipazione di Chiara Cola, con immagini-collage elaborate graficamente con un gusto e una tecnica tipicamente contemporanei ma che non dimenticano il passato.
I saggi in catalogo, di Claudio Crescentini e Raffaele Mambella, mettono in rilievo le peculiarità scientifiche, artistiche e storiografiche del tema dell’esposizione, verificando la profondità del Mito antico e del Tempo ad esso collegato nelle opere selezionate degli artisti presenti in mostra.
15
aprile 2009
Il Tempo e il Mito. Astronomia – l’Uomo e l’Universo
Dal 15 al 24 aprile 2009
arte contemporanea
Location
ACS – ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Orario di apertura
da mart. a ven. h. 15.00/18.00
Vernissage
15 Aprile 2009, ore 17,30
Ufficio stampa
PCCOMMUNICATION
Autore
Curatore