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Il Tempo invecchia in fretta. Luigi Sturzo: 1959–2009. Memoria per un cinquantenario
Le immagini e i documenti dalla memoria, i disegni, le fotografie, i manifesti e il francobollo dal presente per avvicinare il grande pubblico alla figura, al pensiero, all’impegno ed alla storia dell’uomo di fede Don Luigi Sturzo.
Comunicato stampa
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La Costituzione è il fondamento della Repubblica.
Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento,
se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.
Luigi STURZO
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT,
e la cultura fotografica in Sicilia, un parallelo decennale consolidatosi con la costante attività espositiva e culturale che richiama fotografi, cultori o semplici viaggiatori curiosi nel cuore barocco di questa città patrimonio dell’Unesco.
In questo autunno particolarmente ricco di eventi, promossi ancora una volta con il sostegno dell’Amministrazione, in sinergia con l’Assessorato alle politiche culturali e in collaborazione con le associazioni culturali JERON – che ha curato l’iter per l’emissione del francobollo commemorativo dedicato al cinquantenario della morte del sacerdote e statista calatino, dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni – e PEGASO, la Galleria Ghirri desidera rendere omaggio a questo figlio illustre della città che ci ospita – Don Luigi STURZO – con la mostra:
“Il Tempo invecchia in fretta”
Luigi STURZO: 1959 – 2009, memoria per un cinquantenario
Negli spazi della Galleria, attraverso un percorso espositivo visuale che propone una sequenza di stampe digitali di grande formato – accattivanti elaborazioni grafiche originali accompagnate da una selezione di manifesti scelti dal corpus di una collezione privata calatina, da un gruppo di disegni realizzati per l’occasione e dalle copie di documenti e fonti giornalistiche scelti dal patrimonio degli archivi di Comune e Biblioteca civica – l’esposizione si propone di fornire al pubblico, senza alcuna velleità storiografica, un ritratto per fotogrammi essenziali utili alla comprensione della figura di questo notevole personaggio. In tal senso, un pensiero particolare è rivolto agli studenti tanto spesso, e per motivi diversi, ignari del valore di un’esistenza – in questo caso quella di Don Luigi STURZO – che tanto ha contribuito a plasmare, anche letteralmente, la forma urbana ed umana di Caltagirone, città stesa in bilico tra millenari calanchi ed un futuro tutto da foggiare.
Il titolo della mostra, garbatamente ispirato al nome dell’ultima raccolta di racconti di Antonio TABUCCHI – al di là del dato meramente cronologico che, marcando la ricorrenza del cinquantenario, ne costituisce il necessario sottotitolo – focalizza l’attenzione sul valore e il senso della memoria, tanto preziosa quanto ingiustamente bistrattata. Qui essa si fa immagine presente al servizio del presente stesso, un patrimonio da riconoscere e condividere a partire dalla quotidiana attualità del pensiero sturziano, straordinariamente vivo e contemporaneo. Le immagini che lo ritraggono nei diversi periodi della sua vita, ci invitano a guardare nel suo unico sguardo e nella profondità dei suoi occhi tanto da avere l’impressione che “la storia della Genesi non si è mai interrotta”. Anche se la morte ha preso inevitabilmente il corpo di STURZO, è attraverso la natura della profonda bidimensionalità del suo sguardo, catturato dalla fotografia, che continua ancora a dirci quanto “il mondo dell’uomo appare nel drammatico splendore del suo inizio”. “Ci vuole il confessore giusto per spingerci fuori di noi e realizzare il gesto di salvezza: incrociare lo sguardo dell’altro, non evitarlo mai.” Solo allora, nella fissità dei suoi occhi, possiamo continuare a vedere lo sguardo di chi ha incrociato quelli di Cristo. E se per BORGES il ricordo delle persone care resta impigliato ad una fotografia – vera epifania dell’immagine – come un naufrago fortunosamente si aggrappa al frammento del relitto, verrebbe da chiedersi quale rappresentazione dell’uomo, del sacerdote, del politico STURZO – tra le tante sedimentate nella memoria collettiva –abbia resistito ai flutti dell’oblio, quale sguardo o sorriso di Don Luigi riesca ancora a aprirsi un varco nello sguardo e nel sorriso di chi vive e si muove nell’assenza vorticosa del presente.
Questa, forse, è l’unica velleitaria domanda di questa ultima mostra alla Galleria Fotografica Luigi Ghirri.
Soprattutto, non agire da ignoranti, né da presuntuosi.
Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente,
obiettivamente, e senza mai credere di essere infallibili.
Luigi STURZO
Sebastiano FAVITTA, Attilio GERBINO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, 11 ottobre 2009
“Il Tempo invecchia in fretta”:
“… Io vo’ che a lui s’innalzi sublime, eccelso avel,
qual mai ne ottenne un re tanto nobil e bel.”
Giuseppe VERDI, Don Carlos, 1867
“Le parve di essere quel bambino che all’improvviso si ritrovava con un palloncino floscio tra le mani,
qualcuno glielo aveva rubato, ma no, il palloncino c’era ancora, gli avevano soltanto sottratto l’aria che c’era dentro.
Era dunque così, il tempo era aria e lei l’aveva lasciata esalare da un forellino minuscolo di cui non si era accorta?”
Antonio TABUCCHI, Il tempo invecchia in fretta, Feltrinelli, 2009
In questa epoca frettolosa e superficiale, dove la memoria è fugace e il tempo scandisce la vita con ritmi vertiginosi – come Antonio TABUCCHI mette a fuoco nella sua recentissima raccolta di racconti – Caltagirone e la sua Galleria Ghirri rallentano il ritmo della quotidianità per offrirci uno spunto di riflessione: a cinquant’anni dalla morte di don Luigi STURZO viene emesso un francobollo che lo ritrae in primo piano e raffigura sullo sfondo un particolare del suo studio, e in occasione dell’annullo filatelico allestisce una mostra per immagini e testi che ne rievoca la memoria.
“E noi—noi, le memorie, restiamo qui sole,
perché nessun occhio s’accorge di noi, né saprebbe perché siamo qui.”
Edgar LEE MASTERS, Edith Conant, da Antologia di Spoon River, 1916
Caltagirone, città natale di Luigi STURZO, di cui egli fu sindaco per quindici anni, che dal 1962 conserva le sue spoglie nel Mausoleo, oggi ricorda il suo illustre concittadino con una serie di eventi volti a celebrarne l’operato non solo politico ma soprattutto sociale.
“La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
O benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente
Dall'uno all'altro polo.”
Giacomo LEOPARDI, All’Italia, Canzoni Civili, 1818
Nel luogo ove sono custodite le spoglie terrene si sublima il ricordo e si trasmette ai posteri il senso della memoria, e grazie alla memoria si può vivere a fianco di chi non è più fra noi, se la terra nella quale si è nati concede l’ultimo rifugio: parallelo è il senso dell’operazione condotta alla Galleria Ghirri, che tramanda alla contemporaneità la straordinaria vicenda umana e politica di Don STURZO.
“Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.”
Ugo FOSCOLO, Dei Sepolcri, 1806
Una costante è leggibile: la memoria del passato non è mai pura rievocazione, ma essa ha sempre come obiettivo il futuro, in cui si oggettiveranno i valori che il passato ha espresso; il ricordo è dunque annullamento dell'oblio naturale dato dal trascorrere del tempo, e permette di consegnare a coloro che verranno dopo il valore dell’esistenza di chi ci ha preceduto. Luigi STURZO ha impresso un segno forte nella città di Caltagirone e nella realtà italiana, e vive in ciò che resta del suo operato, nella forza dei suoi testi, nella portata delle sue idee.
“Non pretendo di essere ascoltato, né seguito.
Ho provato tutto nella mia vita: l’esaltazione e il disprezzo, la fiducia e l’oblio …
ma sono un ottimista impenitente e voglio andare all’altro mondo, quando Dio vorrà, con il mio ottimismo”.
Luigi STURZO, Appello ai siciliani in “Il Giornale d’Italia”, 24 marzo 1959
Marina BENEDETTO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Aforismi di Don Luigi STURZO
• Non si possono attuare grandi riforme sociali se non in clima di libertà, con reale senso di moralità pubblica, in un'economia che si risana e in una struttura statale ferma, agile e responsabile.
• Chi ha fede muove le montagne; chi ha fede fa proseliti; chi ha fede vince le battaglie.
• È primo canone dell'arte politica essere franco e fuggire dall'infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso.
• Nella politica, come in tutte le sfere dell'attività umana, occorre il tempo, la pazienza, l'attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti.
• Non è lo stato che rende vitali i suoi organi; è l'uomo che li vivifica, l'uomo che li mortifica, l'uomo singolo e organizzato, la persona reale effettiva, non l'ente astratto che si usa chiamare stato.
• Lo Stato è per definizione inabile a gestire una semplice bottega di ciabattino.
• La società non è un'entità o un organismo al di fuori e al di sopra dell'individuo.
• La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola.
• La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.
• Lo Stato italiano è largo e generoso: crea nuovi enti. Dal giorno che ha preso la malattia dell'entite, non si ferma più.
1959 /2009_Un francobollo per Don Luigi STURZO
Lo sguardo limpido e segnato da una grande serenità, il sorriso schivo, il suo studio semplice e colmo di carte, esaltano ancora una volta don Luigi STURZO nel francobollo, emesso dalle Poste Italiane che il 14.10.2009 commemorerà il 50° della morte dello statista e prete di Caltagirone.
Tale emissione arricchirà l’ampia tematica che le Poste Italiane hanno dedicato agli uomini che, con il loro impegno, con la loro storia personale, con il loro anelito alla libertà ed alla democrazia, hanno reso possibile la nascita della Repubblica.
Per l’impegno dell’associazione culturale JERON, che sin dal 2006 con una propria richiesta ufficiale al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ha curato l’iter per l’emissione del francobollo commemorativo, a Caltagirone il 14.10.2009, primo giorno d’emissione, sarà a disposizione di quanti ne vorranno fruire uno speciale annullo filatelico.
Per l’occasione sarà costituito un apposito sportello postale nei locali della Galleria Ghirri, presso la Corte Capitaniale in Via Duomo n° 11 a Caltagirone, con apertura dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
Con tale iniziativa e con altre da attuarsi nel corso dell’anno Sturziano, l’associazione JERON, l’associazione PEGASO e la Galleria Fotografica Luigi GHIRRI hanno voluto dare il loro contributo per ricordare l’illustre figlio di Caltagirone, il sacerdote, l’amministratore comunale, lo statista, che col suo forte impegno civile, morale e di fede è stato maestro di libertà, di etica e di morale.
Federico IMPRESARIO
Associazione Culturale JERON
Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento,
se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.
Luigi STURZO
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT,
e la cultura fotografica in Sicilia, un parallelo decennale consolidatosi con la costante attività espositiva e culturale che richiama fotografi, cultori o semplici viaggiatori curiosi nel cuore barocco di questa città patrimonio dell’Unesco.
In questo autunno particolarmente ricco di eventi, promossi ancora una volta con il sostegno dell’Amministrazione, in sinergia con l’Assessorato alle politiche culturali e in collaborazione con le associazioni culturali JERON – che ha curato l’iter per l’emissione del francobollo commemorativo dedicato al cinquantenario della morte del sacerdote e statista calatino, dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni – e PEGASO, la Galleria Ghirri desidera rendere omaggio a questo figlio illustre della città che ci ospita – Don Luigi STURZO – con la mostra:
“Il Tempo invecchia in fretta”
Luigi STURZO: 1959 – 2009, memoria per un cinquantenario
Negli spazi della Galleria, attraverso un percorso espositivo visuale che propone una sequenza di stampe digitali di grande formato – accattivanti elaborazioni grafiche originali accompagnate da una selezione di manifesti scelti dal corpus di una collezione privata calatina, da un gruppo di disegni realizzati per l’occasione e dalle copie di documenti e fonti giornalistiche scelti dal patrimonio degli archivi di Comune e Biblioteca civica – l’esposizione si propone di fornire al pubblico, senza alcuna velleità storiografica, un ritratto per fotogrammi essenziali utili alla comprensione della figura di questo notevole personaggio. In tal senso, un pensiero particolare è rivolto agli studenti tanto spesso, e per motivi diversi, ignari del valore di un’esistenza – in questo caso quella di Don Luigi STURZO – che tanto ha contribuito a plasmare, anche letteralmente, la forma urbana ed umana di Caltagirone, città stesa in bilico tra millenari calanchi ed un futuro tutto da foggiare.
Il titolo della mostra, garbatamente ispirato al nome dell’ultima raccolta di racconti di Antonio TABUCCHI – al di là del dato meramente cronologico che, marcando la ricorrenza del cinquantenario, ne costituisce il necessario sottotitolo – focalizza l’attenzione sul valore e il senso della memoria, tanto preziosa quanto ingiustamente bistrattata. Qui essa si fa immagine presente al servizio del presente stesso, un patrimonio da riconoscere e condividere a partire dalla quotidiana attualità del pensiero sturziano, straordinariamente vivo e contemporaneo. Le immagini che lo ritraggono nei diversi periodi della sua vita, ci invitano a guardare nel suo unico sguardo e nella profondità dei suoi occhi tanto da avere l’impressione che “la storia della Genesi non si è mai interrotta”. Anche se la morte ha preso inevitabilmente il corpo di STURZO, è attraverso la natura della profonda bidimensionalità del suo sguardo, catturato dalla fotografia, che continua ancora a dirci quanto “il mondo dell’uomo appare nel drammatico splendore del suo inizio”. “Ci vuole il confessore giusto per spingerci fuori di noi e realizzare il gesto di salvezza: incrociare lo sguardo dell’altro, non evitarlo mai.” Solo allora, nella fissità dei suoi occhi, possiamo continuare a vedere lo sguardo di chi ha incrociato quelli di Cristo. E se per BORGES il ricordo delle persone care resta impigliato ad una fotografia – vera epifania dell’immagine – come un naufrago fortunosamente si aggrappa al frammento del relitto, verrebbe da chiedersi quale rappresentazione dell’uomo, del sacerdote, del politico STURZO – tra le tante sedimentate nella memoria collettiva –abbia resistito ai flutti dell’oblio, quale sguardo o sorriso di Don Luigi riesca ancora a aprirsi un varco nello sguardo e nel sorriso di chi vive e si muove nell’assenza vorticosa del presente.
Questa, forse, è l’unica velleitaria domanda di questa ultima mostra alla Galleria Fotografica Luigi Ghirri.
Soprattutto, non agire da ignoranti, né da presuntuosi.
Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente,
obiettivamente, e senza mai credere di essere infallibili.
Luigi STURZO
Sebastiano FAVITTA, Attilio GERBINO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, 11 ottobre 2009
“Il Tempo invecchia in fretta”:
“… Io vo’ che a lui s’innalzi sublime, eccelso avel,
qual mai ne ottenne un re tanto nobil e bel.”
Giuseppe VERDI, Don Carlos, 1867
“Le parve di essere quel bambino che all’improvviso si ritrovava con un palloncino floscio tra le mani,
qualcuno glielo aveva rubato, ma no, il palloncino c’era ancora, gli avevano soltanto sottratto l’aria che c’era dentro.
Era dunque così, il tempo era aria e lei l’aveva lasciata esalare da un forellino minuscolo di cui non si era accorta?”
Antonio TABUCCHI, Il tempo invecchia in fretta, Feltrinelli, 2009
In questa epoca frettolosa e superficiale, dove la memoria è fugace e il tempo scandisce la vita con ritmi vertiginosi – come Antonio TABUCCHI mette a fuoco nella sua recentissima raccolta di racconti – Caltagirone e la sua Galleria Ghirri rallentano il ritmo della quotidianità per offrirci uno spunto di riflessione: a cinquant’anni dalla morte di don Luigi STURZO viene emesso un francobollo che lo ritrae in primo piano e raffigura sullo sfondo un particolare del suo studio, e in occasione dell’annullo filatelico allestisce una mostra per immagini e testi che ne rievoca la memoria.
“E noi—noi, le memorie, restiamo qui sole,
perché nessun occhio s’accorge di noi, né saprebbe perché siamo qui.”
Edgar LEE MASTERS, Edith Conant, da Antologia di Spoon River, 1916
Caltagirone, città natale di Luigi STURZO, di cui egli fu sindaco per quindici anni, che dal 1962 conserva le sue spoglie nel Mausoleo, oggi ricorda il suo illustre concittadino con una serie di eventi volti a celebrarne l’operato non solo politico ma soprattutto sociale.
“La vostra tomba è un'ara; e qua mostrando
Verran le madri ai parvoli le belle
Orme del vostro sangue. Ecco io mi prostro,
O benedetti, al suolo,
E bacio questi sassi e queste zolle,
Che fien lodate e chiare eternamente
Dall'uno all'altro polo.”
Giacomo LEOPARDI, All’Italia, Canzoni Civili, 1818
Nel luogo ove sono custodite le spoglie terrene si sublima il ricordo e si trasmette ai posteri il senso della memoria, e grazie alla memoria si può vivere a fianco di chi non è più fra noi, se la terra nella quale si è nati concede l’ultimo rifugio: parallelo è il senso dell’operazione condotta alla Galleria Ghirri, che tramanda alla contemporaneità la straordinaria vicenda umana e politica di Don STURZO.
“Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.”
Ugo FOSCOLO, Dei Sepolcri, 1806
Una costante è leggibile: la memoria del passato non è mai pura rievocazione, ma essa ha sempre come obiettivo il futuro, in cui si oggettiveranno i valori che il passato ha espresso; il ricordo è dunque annullamento dell'oblio naturale dato dal trascorrere del tempo, e permette di consegnare a coloro che verranno dopo il valore dell’esistenza di chi ci ha preceduto. Luigi STURZO ha impresso un segno forte nella città di Caltagirone e nella realtà italiana, e vive in ciò che resta del suo operato, nella forza dei suoi testi, nella portata delle sue idee.
“Non pretendo di essere ascoltato, né seguito.
Ho provato tutto nella mia vita: l’esaltazione e il disprezzo, la fiducia e l’oblio …
ma sono un ottimista impenitente e voglio andare all’altro mondo, quando Dio vorrà, con il mio ottimismo”.
Luigi STURZO, Appello ai siciliani in “Il Giornale d’Italia”, 24 marzo 1959
Marina BENEDETTO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Aforismi di Don Luigi STURZO
• Non si possono attuare grandi riforme sociali se non in clima di libertà, con reale senso di moralità pubblica, in un'economia che si risana e in una struttura statale ferma, agile e responsabile.
• Chi ha fede muove le montagne; chi ha fede fa proseliti; chi ha fede vince le battaglie.
• È primo canone dell'arte politica essere franco e fuggire dall'infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso.
• Nella politica, come in tutte le sfere dell'attività umana, occorre il tempo, la pazienza, l'attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti.
• Non è lo stato che rende vitali i suoi organi; è l'uomo che li vivifica, l'uomo che li mortifica, l'uomo singolo e organizzato, la persona reale effettiva, non l'ente astratto che si usa chiamare stato.
• Lo Stato è per definizione inabile a gestire una semplice bottega di ciabattino.
• La società non è un'entità o un organismo al di fuori e al di sopra dell'individuo.
• La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola.
• La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.
• Lo Stato italiano è largo e generoso: crea nuovi enti. Dal giorno che ha preso la malattia dell'entite, non si ferma più.
1959 /2009_Un francobollo per Don Luigi STURZO
Lo sguardo limpido e segnato da una grande serenità, il sorriso schivo, il suo studio semplice e colmo di carte, esaltano ancora una volta don Luigi STURZO nel francobollo, emesso dalle Poste Italiane che il 14.10.2009 commemorerà il 50° della morte dello statista e prete di Caltagirone.
Tale emissione arricchirà l’ampia tematica che le Poste Italiane hanno dedicato agli uomini che, con il loro impegno, con la loro storia personale, con il loro anelito alla libertà ed alla democrazia, hanno reso possibile la nascita della Repubblica.
Per l’impegno dell’associazione culturale JERON, che sin dal 2006 con una propria richiesta ufficiale al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ha curato l’iter per l’emissione del francobollo commemorativo, a Caltagirone il 14.10.2009, primo giorno d’emissione, sarà a disposizione di quanti ne vorranno fruire uno speciale annullo filatelico.
Per l’occasione sarà costituito un apposito sportello postale nei locali della Galleria Ghirri, presso la Corte Capitaniale in Via Duomo n° 11 a Caltagirone, con apertura dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
Con tale iniziativa e con altre da attuarsi nel corso dell’anno Sturziano, l’associazione JERON, l’associazione PEGASO e la Galleria Fotografica Luigi GHIRRI hanno voluto dare il loro contributo per ricordare l’illustre figlio di Caltagirone, il sacerdote, l’amministratore comunale, lo statista, che col suo forte impegno civile, morale e di fede è stato maestro di libertà, di etica e di morale.
Federico IMPRESARIO
Associazione Culturale JERON
31
ottobre 2009
Il Tempo invecchia in fretta. Luigi Sturzo: 1959–2009. Memoria per un cinquantenario
Dal 31 ottobre al 29 novembre 2009
fotografia
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA FOTOGRAFICA LUIGI GHIRRI
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Caltagirone, Via Duomo, 11, (Catania)
Orario di apertura
mar./dom. 9.30 -12.30, 16.00 -19.00
Vernissage
31 Ottobre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore