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Il Tempo Ritrovato – Confronti
L’esposizione offre una selezione di tendenze e di orientamenti artistici con l’intento di dare un piccolo esempio della varietà e diversità delle esperienze di creatività presenti nell’associazione
Comunicato stampa
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Questo è il secondo momento del percorso espositivo della Mostra “ Il Tempo ritrovato” che prosegue il suo itinerario nelle Biblioteche di Roma. La prima Mostra si è svolta alla Biblioteca Morante di Roma Lido nei mesi di Luglio ed Agosto di quest’anno, ora viene presentata presso la sala mostre della Biblioteca Marconi e verrà inaugurata il 5 Ottobre.
L'esposizione offre una selezione di tendenze e di orientamenti artistici con l'intento di dare un piccolo esempio della varietà e diversità delle esperienze di creatività presenti nell'associazione.
In questa si è fatta una riflessione ben precisa scegliendo sei artisti, e le loro opere che fossero in armonia fra loro, che sono Young Sil Choi, Antonio Laglia, Massimo Fiocco, Cristina Madini, Germana Ponti e Gianluca Tedaldi. Sei artisti provenienti da esperienze umane ed artistiche diverse offrendo una esposizione di singolare forza visiva dove forma e colore sono i protagonisti esclusivi
Confronti perché il linguaggio pittorico è diverso ma concorde. La collettiva privilegia come nella prima mostra il tema della memoria e del tempo analizzandola da diversi punti di vista, invitando a riflettere l’osservatore.
Tiziana Di Bartolomeo Curatrice Mostra
Young Sil Choi (Corea)
Yong Sil Choi sa coniugare Oriente ed occidente, il gesto e la materia, il paesaggio urbano e il taglio inaspettato, la rapidità esecutiva e l’intensità della passione che la sostiene. In questo, può essere di vero insegnamento a chi si affaccia ora all’arte, a chi, studente o giovane artista, desidera veramente aprirsi a qualcosa di nuovo.
Massimo Fiocco
"L'opera di Massimo Fiocco si colloca in un'area d'ispirazione astratto-naturalistica. L'inconciliabilità dell'immaginario individuale con l'esperienza omologatrice dei media, si pone come elemento caratterizzante
della sua pittura, decisamente connessa con la coscienza dell'insanabilità di tale conflitto. Nelle sue ultime prove si avverte sempre più urgente l'insofferenza di certo figurativismo di maniera, che traduce l'impianto
realistico in atmosfere di acceso cromatismo."
Antonio Laglia
La pittura di Antonio Laglia mostra quello che non ci si aspetta dalla pittura stessa, vale a dire una realtà stabile. Fissare il reale in forme stabili è una sfida più temeraria di quello che si possa pensare. Anzitutto, ciò vuole l’aiuto di una tecnica all’altezza dell’impresa. Non è difficile rendersi conto che, fra coloro che cercano pittoricamente di raggiungere questa dimensione intensa del rapporto con l’immagine, assai difficile risulta la resa del vero: non basta l’accuratezza (che può diventare pedanteria) né il riporto fotografico (sia per le ragioni dette sia per la secchezza dell’effetto), non si può essere troppo disinvolti (perché si perde il contatto con la verità). L’unica soluzione è quella senza sconti: un lavoro continuo e assiduo sul reale, che fa maturare nel tempo, giorno dopo giorno, quell’amicizia con la vera essenza delle cose che poi si trasforma in immagine e quindi pittura. Antonio Laglia percorre ormai da una vita questo itinerario i cui risultati sono percepibili.
Cristina Madini
Cristina Madini la sua pittura dalla grammatica semplice ha la stessa sintassi diretta delle fiabe e, come le favole, alcuni punti fermi che sempre ritornano perché sono immagine dei nostri percorsi interiori. L’uso del colore è schietto e, quindi, anche disinibito; i titoli a volte conferiscono ai dipinti la natura intermedia di poesie concrete e le serie di quadri permettono, nel caso di esposizioni, di ottenere quella dilatazione nel tempo che possiede l’evento teatrale. Come si vede, la pittura di Cristina Madini tende a farsi quasi comportamento, come un abito si attaglia all’artista accompagnandola nelle varie dimensioni dei suoi interessi che, evidentemente, l’artista non desidera confinare nella specializzazione ma ama estendere a tutte le occasioni del vivere comprendendo, fra queste, anche il rapporto con lo spettatore non ancora conosciuto ma già interpellato dal suo invito.
Germana Ponti
Germana Ponti adopera le inquadrature fotografiche stringendo sul soggetto ed intensifica la qualità cromatica delle scene che così acquistano l’intensità da bassorilievo di alcune scene che hanno reso celebre la pittura americana di fine Ottocento. Come nelle opere di matrice americana e realista, in questi dipinti c’è la scoperta della dignità del presente, la condensazione di vicende in composizioni serrate con una cromia forte ma espressiva e, quindi, libera dallo scrupolo di voler ambire a raffinati pittoricismi che possono indebolire la compattezza dell’insieme.
Gianluca Tedaldi
Di Gianluca Tedaldi si può dire qualcosa su ciò che “avrebbe voluto” fare perché il risultato (ciò che ha poi effettivamente realizzato) sta nelle tele esposte che, come spesso accede nel caso di pittura realista, parlano da sole.Come si potrà notare con uno sguardo un po’ esercitato (come quello dell’occhio che deve un momento abituarsi all’improvviso buio o alla luce di colpo forte), lo stile varia. C’è la pittura di materia e quella più liscia, il colore è a volte intenso a volte stemperato; infine, il soggetto è, in alcuni casi, realista assai e, in altri, un po’ sognante. Usa il colore al quale chiede di esser saturo ma anche di creare volume, procede con le macchie e cercando il disegno senza obbligare sin dall’inizio la composizione entro una griglia predisposta. Nel fare questo passa per contraddizioni e riprese, si allontana e si avvicina alla meta, fa anche scoperte che non prevedeva. È l’avventura del dipingere.
Gianluca Tedaldi Storico dell’Arte
L'esposizione offre una selezione di tendenze e di orientamenti artistici con l'intento di dare un piccolo esempio della varietà e diversità delle esperienze di creatività presenti nell'associazione.
In questa si è fatta una riflessione ben precisa scegliendo sei artisti, e le loro opere che fossero in armonia fra loro, che sono Young Sil Choi, Antonio Laglia, Massimo Fiocco, Cristina Madini, Germana Ponti e Gianluca Tedaldi. Sei artisti provenienti da esperienze umane ed artistiche diverse offrendo una esposizione di singolare forza visiva dove forma e colore sono i protagonisti esclusivi
Confronti perché il linguaggio pittorico è diverso ma concorde. La collettiva privilegia come nella prima mostra il tema della memoria e del tempo analizzandola da diversi punti di vista, invitando a riflettere l’osservatore.
Tiziana Di Bartolomeo Curatrice Mostra
Young Sil Choi (Corea)
Yong Sil Choi sa coniugare Oriente ed occidente, il gesto e la materia, il paesaggio urbano e il taglio inaspettato, la rapidità esecutiva e l’intensità della passione che la sostiene. In questo, può essere di vero insegnamento a chi si affaccia ora all’arte, a chi, studente o giovane artista, desidera veramente aprirsi a qualcosa di nuovo.
Massimo Fiocco
"L'opera di Massimo Fiocco si colloca in un'area d'ispirazione astratto-naturalistica. L'inconciliabilità dell'immaginario individuale con l'esperienza omologatrice dei media, si pone come elemento caratterizzante
della sua pittura, decisamente connessa con la coscienza dell'insanabilità di tale conflitto. Nelle sue ultime prove si avverte sempre più urgente l'insofferenza di certo figurativismo di maniera, che traduce l'impianto
realistico in atmosfere di acceso cromatismo."
Antonio Laglia
La pittura di Antonio Laglia mostra quello che non ci si aspetta dalla pittura stessa, vale a dire una realtà stabile. Fissare il reale in forme stabili è una sfida più temeraria di quello che si possa pensare. Anzitutto, ciò vuole l’aiuto di una tecnica all’altezza dell’impresa. Non è difficile rendersi conto che, fra coloro che cercano pittoricamente di raggiungere questa dimensione intensa del rapporto con l’immagine, assai difficile risulta la resa del vero: non basta l’accuratezza (che può diventare pedanteria) né il riporto fotografico (sia per le ragioni dette sia per la secchezza dell’effetto), non si può essere troppo disinvolti (perché si perde il contatto con la verità). L’unica soluzione è quella senza sconti: un lavoro continuo e assiduo sul reale, che fa maturare nel tempo, giorno dopo giorno, quell’amicizia con la vera essenza delle cose che poi si trasforma in immagine e quindi pittura. Antonio Laglia percorre ormai da una vita questo itinerario i cui risultati sono percepibili.
Cristina Madini
Cristina Madini la sua pittura dalla grammatica semplice ha la stessa sintassi diretta delle fiabe e, come le favole, alcuni punti fermi che sempre ritornano perché sono immagine dei nostri percorsi interiori. L’uso del colore è schietto e, quindi, anche disinibito; i titoli a volte conferiscono ai dipinti la natura intermedia di poesie concrete e le serie di quadri permettono, nel caso di esposizioni, di ottenere quella dilatazione nel tempo che possiede l’evento teatrale. Come si vede, la pittura di Cristina Madini tende a farsi quasi comportamento, come un abito si attaglia all’artista accompagnandola nelle varie dimensioni dei suoi interessi che, evidentemente, l’artista non desidera confinare nella specializzazione ma ama estendere a tutte le occasioni del vivere comprendendo, fra queste, anche il rapporto con lo spettatore non ancora conosciuto ma già interpellato dal suo invito.
Germana Ponti
Germana Ponti adopera le inquadrature fotografiche stringendo sul soggetto ed intensifica la qualità cromatica delle scene che così acquistano l’intensità da bassorilievo di alcune scene che hanno reso celebre la pittura americana di fine Ottocento. Come nelle opere di matrice americana e realista, in questi dipinti c’è la scoperta della dignità del presente, la condensazione di vicende in composizioni serrate con una cromia forte ma espressiva e, quindi, libera dallo scrupolo di voler ambire a raffinati pittoricismi che possono indebolire la compattezza dell’insieme.
Gianluca Tedaldi
Di Gianluca Tedaldi si può dire qualcosa su ciò che “avrebbe voluto” fare perché il risultato (ciò che ha poi effettivamente realizzato) sta nelle tele esposte che, come spesso accede nel caso di pittura realista, parlano da sole.Come si potrà notare con uno sguardo un po’ esercitato (come quello dell’occhio che deve un momento abituarsi all’improvviso buio o alla luce di colpo forte), lo stile varia. C’è la pittura di materia e quella più liscia, il colore è a volte intenso a volte stemperato; infine, il soggetto è, in alcuni casi, realista assai e, in altri, un po’ sognante. Usa il colore al quale chiede di esser saturo ma anche di creare volume, procede con le macchie e cercando il disegno senza obbligare sin dall’inizio la composizione entro una griglia predisposta. Nel fare questo passa per contraddizioni e riprese, si allontana e si avvicina alla meta, fa anche scoperte che non prevedeva. È l’avventura del dipingere.
Gianluca Tedaldi Storico dell’Arte
05
ottobre 2007
Il Tempo Ritrovato – Confronti
Dal 05 al 19 ottobre 2007
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA MARCONI
Roma, Via Gerolamo Cardano, 135, (Roma)
Roma, Via Gerolamo Cardano, 135, (Roma)
Vernissage
5 Ottobre 2007, ore 17,30
Autore
Curatore