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Il vento dal Settecento all’arte contemporanea
La collezione storica esibita all’interno delle sale del castello è una raccolta di ventagli realizzati tra il Settecento e il Novecento, mentre nelle serre e negli spazi del parco troverà luogo un’esposizione di arte contemporanea
Comunicato stampa
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L’Associazione Arti al Castello di Castagneto Po in collaborazione con la Fondazione Torino Musei ha organizzato una mostra con tema il vento dal Settecento all’Arte Contemporanea, che sarà aperta fino al 10 settembre, tutti i weekend dell’estate.
La collezione storica esibita all’interno delle sale del castello è una raccolta di ventagli realizzati tra il Settecento e il Novecento, mentre nelle serre e negli spazi del parco troverà luogo un’esposizione di arte contemporanea.
Quest’anno il rapporto tra nucleo storico (i ventagli) e nucleo contemporaneo (installazioni, fotografie e video realizzati negli ultimi anni) è anch’esso un rapporto concettuale.
Il ventaglio è nato come oggetto di lusso, piccola opera di manifattura che a più riprese fu censurata nei costi troppo elevati dalle leggi suntuarie di diverse città, anche se mai, dal Cinquecento, il ventaglio pieghevole ha abbandonato il corredo delle dame di corte. Proprio nel castello di Castagneto Po, di origine settecentesca, secolo, quant’altri mai, del ventaglio, si è voluto richiamare sulla scena il gesto di polso veloce ed elegante che aleggiava in ogni ricevimento mondano.
La leggerezza, la natura estemporanea del gesto, l’ariosità, sono tutte caratteristiche che dalla collezione di ventagli sono stati assunti come criteri di lettura ed interpretazione dell’arte di oggi, invitando alcuni tra i più interessanti artisti dell’ultima generazione italiana a misurarsi col tema. L’intento è quello di vedere in che modo, leggerezza, ariosità, estemporaneità, possano essere codici comuni al contemporaneo. Capire in che modo il vento che è stato protagonista di lunghi secoli compare ai nostri giorni tra i lavori degli artisti. Del resto il ventaglio non fu solo un oggetto d’arte “minore” ma fu anche un elemento molto presente in tanta pittura di fine Ottocento: gli artisti di quel periodo, non solo dipinsero alcune pagine di, ma introdussero nei ritratti femminili il ventaglio come elemento compositivo in grado di dare ariosità e colore alla psicologia del personaggio raffigurato.
Il vento che noi troviamo nell’arte di oggi, non è il vento impetuoso del romanticismo, né il vento gonfio di spazio e volume del periodo barocco, è invece un vento fatto di soffi leggeri, di brezze, di piccoli spostamenti e sospensioni che liberano l’opera nello spazio senza enfatici travagli e senza tragedie, ma proprio come nei ventagli del settecento, gli artisti giocano con l’aria e il soffio, con molta grazia, con poesia e con disincanto. Mario Airò uno degli artisti invitati a partecipare esporrà un’opera dal titolo Quando l’ombra si stacca da terra, un aquilone che rimane sospeso a pochi centimetri dal suolo su esili ramoscelli che lo sostengono, Sabrina Mezzaqui presenta Le parole tra noi leggere, un’opera in cui 500 piccoli origami di carta si formano per soffio, e la carta utilizzata è quella delle pagine di un romanzo fatto della leggerezza delle parole intercorse tra una madre e un figlio.
Stefano Arienti presenta Galassia, che si intitola però anche Bandiera, ed è un’opera in cui il disegno spumeggiante di una lastra di marmo bianco diventa leggero come la stoffa di uno stendardo al vento. Italo Zuffi lavora con moduli architettonici che ci riportano alle immagini lineari del minimalismo e dell’architettura classica, in Giorno di vento, la rigorosità della griglia modernista viene spazzata via con leggerezza e i moduli si animano del racconto della burrasca. Amedeo Martegani disegnerà una nuvola plasmata dal vento tra le siepi del giardino all’italiana del castello. Carlo Benvenuto e Stefania Galegati utilizzano la fotografia per immortalare due realtà opposte: la calma e la furia.
Eva Marisaldi ha preparato un video dal titolo Fuori.XXX che è una conversazione sul vento condotta con un programma elettronico di autoapprendimento. Ester Viapiano ha immaginato una stanza di respiri custoditi in palloncini bianchi. Al loro interno si agita e rotola un dado al quale il giocatore ha affidato la propria fortuna con un soffio. Lara Favaretto presenta una nuova versione di Tutti giù per terra, il suo turbine di bianchi coriandoli prigionieri e Luca Trevisani ha dato vita ad una Costellazione basculante di palloncini che fluttua nello spazio. Inoltre sono presentate due opere di Pierluigi Meneghello e Bryan Martin McCormack.
La collezione storica esibita all’interno delle sale del castello è una raccolta di ventagli realizzati tra il Settecento e il Novecento, mentre nelle serre e negli spazi del parco troverà luogo un’esposizione di arte contemporanea.
Quest’anno il rapporto tra nucleo storico (i ventagli) e nucleo contemporaneo (installazioni, fotografie e video realizzati negli ultimi anni) è anch’esso un rapporto concettuale.
Il ventaglio è nato come oggetto di lusso, piccola opera di manifattura che a più riprese fu censurata nei costi troppo elevati dalle leggi suntuarie di diverse città, anche se mai, dal Cinquecento, il ventaglio pieghevole ha abbandonato il corredo delle dame di corte. Proprio nel castello di Castagneto Po, di origine settecentesca, secolo, quant’altri mai, del ventaglio, si è voluto richiamare sulla scena il gesto di polso veloce ed elegante che aleggiava in ogni ricevimento mondano.
La leggerezza, la natura estemporanea del gesto, l’ariosità, sono tutte caratteristiche che dalla collezione di ventagli sono stati assunti come criteri di lettura ed interpretazione dell’arte di oggi, invitando alcuni tra i più interessanti artisti dell’ultima generazione italiana a misurarsi col tema. L’intento è quello di vedere in che modo, leggerezza, ariosità, estemporaneità, possano essere codici comuni al contemporaneo. Capire in che modo il vento che è stato protagonista di lunghi secoli compare ai nostri giorni tra i lavori degli artisti. Del resto il ventaglio non fu solo un oggetto d’arte “minore” ma fu anche un elemento molto presente in tanta pittura di fine Ottocento: gli artisti di quel periodo, non solo dipinsero alcune pagine di, ma introdussero nei ritratti femminili il ventaglio come elemento compositivo in grado di dare ariosità e colore alla psicologia del personaggio raffigurato.
Il vento che noi troviamo nell’arte di oggi, non è il vento impetuoso del romanticismo, né il vento gonfio di spazio e volume del periodo barocco, è invece un vento fatto di soffi leggeri, di brezze, di piccoli spostamenti e sospensioni che liberano l’opera nello spazio senza enfatici travagli e senza tragedie, ma proprio come nei ventagli del settecento, gli artisti giocano con l’aria e il soffio, con molta grazia, con poesia e con disincanto. Mario Airò uno degli artisti invitati a partecipare esporrà un’opera dal titolo Quando l’ombra si stacca da terra, un aquilone che rimane sospeso a pochi centimetri dal suolo su esili ramoscelli che lo sostengono, Sabrina Mezzaqui presenta Le parole tra noi leggere, un’opera in cui 500 piccoli origami di carta si formano per soffio, e la carta utilizzata è quella delle pagine di un romanzo fatto della leggerezza delle parole intercorse tra una madre e un figlio.
Stefano Arienti presenta Galassia, che si intitola però anche Bandiera, ed è un’opera in cui il disegno spumeggiante di una lastra di marmo bianco diventa leggero come la stoffa di uno stendardo al vento. Italo Zuffi lavora con moduli architettonici che ci riportano alle immagini lineari del minimalismo e dell’architettura classica, in Giorno di vento, la rigorosità della griglia modernista viene spazzata via con leggerezza e i moduli si animano del racconto della burrasca. Amedeo Martegani disegnerà una nuvola plasmata dal vento tra le siepi del giardino all’italiana del castello. Carlo Benvenuto e Stefania Galegati utilizzano la fotografia per immortalare due realtà opposte: la calma e la furia.
Eva Marisaldi ha preparato un video dal titolo Fuori.XXX che è una conversazione sul vento condotta con un programma elettronico di autoapprendimento. Ester Viapiano ha immaginato una stanza di respiri custoditi in palloncini bianchi. Al loro interno si agita e rotola un dado al quale il giocatore ha affidato la propria fortuna con un soffio. Lara Favaretto presenta una nuova versione di Tutti giù per terra, il suo turbine di bianchi coriandoli prigionieri e Luca Trevisani ha dato vita ad una Costellazione basculante di palloncini che fluttua nello spazio. Inoltre sono presentate due opere di Pierluigi Meneghello e Bryan Martin McCormack.
09
giugno 2006
Il vento dal Settecento all’arte contemporanea
Dal 09 giugno al 10 settembre 2006
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CASTELLO
Castagneto Po, Via Chivasso, 27, (Torino)
Castagneto Po, Via Chivasso, 27, (Torino)
Biglietti
con Abbonamento Torino Musei; intero € 5
Orario di apertura
venerdì sabato domenica dalle ore 11.00 alle ore 22.00
Autore