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Il vento del Mediterraneo
Cinque artisti per testimoniare questo particolare momento che viviamo, duro e difficile come tutti i periodi di transizione, ma colmo di speranze
Comunicato stampa
Segnala l'evento
8 Ottobre 2011
partecipazione alla Giornata Nazionale
del Contemporaneo
Per il ciclo “Il Vento della Libertà ”
inaugurazione della mostra
“Il Vento
del Mediterraneo”
Fabio De Benedettis, Maria Rita De Giorgio,
Paco Del Pino, Julianos Kattinis
Okra (Antonio Torzolini)
ore 11,00 Vernissage
ore 17,00 Stefano Panunzi presenta il diario di viaggio
multimediale di MediterRAId 2011, prodotto
in diretta lungo le coste e le periferie del
Mediterraneo da un fuoristrada connesso in rete.
ore 17,30 Collegamento internet con il Municipio di
Mogliano Veneto (TV) dove verrà trasmesso
l'evento di Roma
La mostra avrà termine l’8 novembre 2011
Galleria Il Tempo Ritrovato
Lungotevere degli Altoviti, 4 - 00186 Roma
Ogni periodo storico ha una sua parabola, una evoluzione e
conclusione. La rivoluzione tecnologica ha portato con sé
cambiamenti sociali, economici, di valori. Noi stiamo assistendo
ad una inesorabile ristrutturazione della società globale; la
velocizzazione della comunicazione ha sovvertito tutte le regole, e
i tempi della conoscenza hanno mutato il rapporto spazio-tempo.
Non è un caso se il vento della trasformazione, dell’insod-
disfazione, dell’indignazione si è alzato da terre troppo a lungo
tenute nell’oscurità. Le nuove tecnologie hanno permesso una
comunicazione immediata tra i popoli, generando un senso di
appartenenza, una consapevolezza di forza e di unione. Ciò che
per tanto tempo covava nel silenzio ha trovato vita in un
risveglio, che da esile brezza ha cominciato a soffiare... vigoroso
e inarrestabile vento di libertà di pensiero.
Cinque artisti per testimoniare questo particolare momento che
viviamo, duro e difficile come tutti i periodi di transizione, ma
colmo di speranze. E’ il Vento del Mediterraneo che ha condotto
l’artista e l’uomo Julianos Kattinis da Damasco a quelle
terre che hanno generato la nostra storia e che hanno dato vita
alla modernità. Nelle sue opere si respira l’afflato che ci proietta
verso il futuro, che sarà possibile poiché “siamo portati sulle
spalle dei nostri antenati”.
Le foto di Paco Del Pino ci conducono a Granada, ai luoghi
delle sue origini. Dalle immagini emerge la passione per la
propria terra, vista con nostalgia e rimpianto per tutte le
promesse e le attese che sono oggi sfociate in una realtà piena di
dubbi e di contraddizioni. Tra le ombre e le luci però avanza
l’orgoglio e la consapevolezza di poter costruire una società che
sia di esempio, restituendo alla propria terra l’originale e intatta
bellezza.
Maria Rita De Giorgio con installazioni complesse ma al
contempo aeree ci coinvolge in riflessioni spirituali e forti
emozioni, frutto di viaggi nelle terre del Mediterraneo e di
percorsi interiori. La sua arte si propone come uno specchio
virtuale che ci rimanda molteplici volti appartenenti a tutte le
razze e ci permette al contempo di identificare quel volto come
il nostro, risultanza di una cultura così unica, così diversa, così
identica nelle nostre origini.
Una massa nuvolosa che sovrasta il porto di Istanbul è una delle
immagini che ci propone Fabio De Benedettis che ci avvolge
dilatandosi in una visione che sembra non avere confini. E’ la
forza del vento che contrasta con la sensazione di staticità come se il tempo non fosse trascorso. Mentre con la visione liquida e a
tratti struggente dell’alba annuncia che un nuovo tempo ci
attende.
Così si esprime la forza della ricerca dell’artista, nella capacità
di far parlare i luoghi ,di raccontare la loro storia che è
semplicemente la storia di noi uomini.
La sabbia è l’elemento base attraverso il quale si esprime in
questa mostra l’arte e il pensiero di Okra. Sono sabbie che
provengono da vari paesi e che di essi portano sfumature di colore
e consistenza, acquisendo così personalità. Infiniti granelli che il
vento modella e ne fa assumere forme e significati. Come il vento,
la mano dell’artista s’impadronisce della materia e ci fa viaggiare
con la mente tra sogni, stati d’animo e prospettive verso un
mondo da costruire.
E infine un vero e proprio viaggio, il tour su strada delle coste e
delle periferie delle grandi città che si affacciano sul
Mediterraneo, realizzato dall'Associazione Mediterraid, dalla
RAI, da Eutelsat e da Mediterranean Waterfront (Eco Cluster
Cooperation coordinata da Stefano Panunzi dell'Università del
Molise). Un fuoristrada connesso via satellite a Internet ha
esplorato, comunicato e interagito in tempo reale, con i social
network mediterranei, con il palinsesto RAI su WEB, con le
università, per documentare le reti sociali di una primavera che
ha fatto fiorire molte sorprese, dai nuovi linguaggi di libertà ai
nuovi spazi per la sostenibilità metropolitana
Daniela Vaccher
partecipazione alla Giornata Nazionale
del Contemporaneo
Per il ciclo “Il Vento della Libertà ”
inaugurazione della mostra
“Il Vento
del Mediterraneo”
Fabio De Benedettis, Maria Rita De Giorgio,
Paco Del Pino, Julianos Kattinis
Okra (Antonio Torzolini)
ore 11,00 Vernissage
ore 17,00 Stefano Panunzi presenta il diario di viaggio
multimediale di MediterRAId 2011, prodotto
in diretta lungo le coste e le periferie del
Mediterraneo da un fuoristrada connesso in rete.
ore 17,30 Collegamento internet con il Municipio di
Mogliano Veneto (TV) dove verrà trasmesso
l'evento di Roma
La mostra avrà termine l’8 novembre 2011
Galleria Il Tempo Ritrovato
Lungotevere degli Altoviti, 4 - 00186 Roma
Ogni periodo storico ha una sua parabola, una evoluzione e
conclusione. La rivoluzione tecnologica ha portato con sé
cambiamenti sociali, economici, di valori. Noi stiamo assistendo
ad una inesorabile ristrutturazione della società globale; la
velocizzazione della comunicazione ha sovvertito tutte le regole, e
i tempi della conoscenza hanno mutato il rapporto spazio-tempo.
Non è un caso se il vento della trasformazione, dell’insod-
disfazione, dell’indignazione si è alzato da terre troppo a lungo
tenute nell’oscurità. Le nuove tecnologie hanno permesso una
comunicazione immediata tra i popoli, generando un senso di
appartenenza, una consapevolezza di forza e di unione. Ciò che
per tanto tempo covava nel silenzio ha trovato vita in un
risveglio, che da esile brezza ha cominciato a soffiare... vigoroso
e inarrestabile vento di libertà di pensiero.
Cinque artisti per testimoniare questo particolare momento che
viviamo, duro e difficile come tutti i periodi di transizione, ma
colmo di speranze. E’ il Vento del Mediterraneo che ha condotto
l’artista e l’uomo Julianos Kattinis da Damasco a quelle
terre che hanno generato la nostra storia e che hanno dato vita
alla modernità. Nelle sue opere si respira l’afflato che ci proietta
verso il futuro, che sarà possibile poiché “siamo portati sulle
spalle dei nostri antenati”.
Le foto di Paco Del Pino ci conducono a Granada, ai luoghi
delle sue origini. Dalle immagini emerge la passione per la
propria terra, vista con nostalgia e rimpianto per tutte le
promesse e le attese che sono oggi sfociate in una realtà piena di
dubbi e di contraddizioni. Tra le ombre e le luci però avanza
l’orgoglio e la consapevolezza di poter costruire una società che
sia di esempio, restituendo alla propria terra l’originale e intatta
bellezza.
Maria Rita De Giorgio con installazioni complesse ma al
contempo aeree ci coinvolge in riflessioni spirituali e forti
emozioni, frutto di viaggi nelle terre del Mediterraneo e di
percorsi interiori. La sua arte si propone come uno specchio
virtuale che ci rimanda molteplici volti appartenenti a tutte le
razze e ci permette al contempo di identificare quel volto come
il nostro, risultanza di una cultura così unica, così diversa, così
identica nelle nostre origini.
Una massa nuvolosa che sovrasta il porto di Istanbul è una delle
immagini che ci propone Fabio De Benedettis che ci avvolge
dilatandosi in una visione che sembra non avere confini. E’ la
forza del vento che contrasta con la sensazione di staticità come se il tempo non fosse trascorso. Mentre con la visione liquida e a
tratti struggente dell’alba annuncia che un nuovo tempo ci
attende.
Così si esprime la forza della ricerca dell’artista, nella capacità
di far parlare i luoghi ,di raccontare la loro storia che è
semplicemente la storia di noi uomini.
La sabbia è l’elemento base attraverso il quale si esprime in
questa mostra l’arte e il pensiero di Okra. Sono sabbie che
provengono da vari paesi e che di essi portano sfumature di colore
e consistenza, acquisendo così personalità. Infiniti granelli che il
vento modella e ne fa assumere forme e significati. Come il vento,
la mano dell’artista s’impadronisce della materia e ci fa viaggiare
con la mente tra sogni, stati d’animo e prospettive verso un
mondo da costruire.
E infine un vero e proprio viaggio, il tour su strada delle coste e
delle periferie delle grandi città che si affacciano sul
Mediterraneo, realizzato dall'Associazione Mediterraid, dalla
RAI, da Eutelsat e da Mediterranean Waterfront (Eco Cluster
Cooperation coordinata da Stefano Panunzi dell'Università del
Molise). Un fuoristrada connesso via satellite a Internet ha
esplorato, comunicato e interagito in tempo reale, con i social
network mediterranei, con il palinsesto RAI su WEB, con le
università, per documentare le reti sociali di una primavera che
ha fatto fiorire molte sorprese, dai nuovi linguaggi di libertà ai
nuovi spazi per la sostenibilità metropolitana
Daniela Vaccher
08
ottobre 2011
Il vento del Mediterraneo
Dall'otto ottobre all'otto novembre 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL TEMPO RITROVATO
Roma, Lungotevere Degli Altoviti, 4, (Roma)
Roma, Lungotevere Degli Altoviti, 4, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì: 16,30 - 19,30 - sabato: 17,00 - 20,00
Vernissage
8 Ottobre 2011, ore 11
Autore
Curatore