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Il volto di Cristo nell’arte contemporanea
La mostra propone un importante gruppo di opere del Novecento prestate dall’Associazione Arte e Spiritualità di Brescia. Questa serie di lavori storici è posta in dialogo con le opere di 44 artisti contemporanei provenienti dall’Italia, dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Germania, dall’Ungheria, dall’Austria e dalla Repubblica Ceca.
Comunicato stampa
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La mostra propone un importante gruppo di opere del Novecento (che furono già presenti all’esposizione vaticana del 1974 “Evangelizzazione e Arte”) prestate dall’Associazione Arte e Spiritualità di Brescia; la cui collezione, che consta di circa 7000 pezzi, ha il proprio nucleo originario nella raccolta privata d’arte moderna radunata a suo tempo da Papa Paolo VI e dal suo segretario particolare Mons. Pasquale Macchi.
Questa serie di lavori storici è posta in dialogo con le opere di 44 artisti contemporanei provenienti dall’Italia, dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Germania, dall’Ungheria, dall’Austria e dalla Repubblica Ceca. Il visitatore potrà così confrontarsi con le varie declinazioni del tema che sta al centro della mostra: la meditazione sul volto di Gesù, sulla difficoltà di rappresentare il divino fattosi umano. Molte, in effetti, sono le possibili risposte artistiche a questo interrogativo, che fin dalle sue origini accompagna il Cristianesimo.
Nata dalla collaborazione tra Brescia e Passau, l’una Diocesi natale di Paolo VI, l’altra di Benedetto XVI, la mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italo-tedesco, realizzato dall’Associazione Arte e Spiritualità.
Le ragioni di una mostra
Dopo l’allestimento al Domschatz und Diözesanmuseum di Passau nell’estate scorsa, “Il volto di Cristo nell’arte contemporanea” approda ora al Museo Diocesano di Brescia. Nel frattempo l’Associazione Arte e Spiritualità, dalla cui collezione provengono molte delle opere più significative presenti in mostra, e alla quale si deve la realizzazione del catalogo bilingue che la accompagna, ha conosciuto importanti e già preventivati avvicendamenti all’interno della sua struttura organizzativa, che hanno condotto alla nomina di don Pier Virgilio Begni Redona a Presidente e del sottoscritto quale Direttore artistico.
Chiunque sia chiamato a ricoprire un simile incarico non può che portare in dote, nello svolgimento delle nuove mansioni affidategli, il retroterra umano, culturale e professionale delle sue esperienze, delle sue conoscenze, dei suoi orientamenti, imprimendo – più o meno marcatamente – lo stigma della propria personalità nell’attività dell’istituzione che si trova a dirigere. Ma, se ciò è fatale e inevitabile, saggio e opportuno sarà il rispetto per il prezioso lavoro di chi ci ha preceduti: farne tesoro non è tanto gesto di cortesia e tatto, bensì necessario atteggiamento di umiltà, prudenza e sensibilità.
Questo per dire che, se la mostra “Il volto di Cristo nell’arte contemporanea” fosse stata voluta, concepita e pensata con il concorso del sottoscritto, sarebbe stata probabilmente diversa; né migliore né peggiore, ma forse strutturata secondo scansioni differenti, impostata su indirizzi discordanti. Tuttavia, ho ritenuto che ogni intervento o modificazione applicati a un’iniziativa già sviluppata e compiuta avrebbero finito soltanto per snaturarne il senso e la ragion d’essere, stravolgendo un progetto scientifico di per sé assai rilevante, nato da presupposti ben consapevoli e precisi. Perciò, ho preferito limitare il mio apporto all’allestimento e all’articolazione delle opere già scelte ed esposte a Passau, nella speranza di contribuire così alla piena valorizzazione di quanto è stato compiuto dagli ideatori di questa mostra.
Il visitatore, quindi, si imbatterà dapprima nel nucleo dei pezzi storici della collezione di Arte e Spiritualità, numerosi dei quali furono presenti all’esposizione vaticana del 1974 “Evangelizzazione e Arte”. Dopodiché, potrà proficuamente confrontarsi con le varie, pregnanti manifestazioni del tema figurativo e concettuale di cui si sostanzia la mostra – la meditazione, appunto, sul volto di Cristo, sulla difficoltà di rappresentare, oggi, il divino fattosi umano – trovando molte possibili risposte agli interrogativi che esso auspicabilmente gli abbia suscitato, sia sotto il profilo artistico, sia dal punto di vista religioso e teologico.
Paolo Bolpagni
Direttore artistico dell’Associazione Arte e Spiritualità
- Artisti in mostra
Jean Bazaine
Max Beckmann
Floriano Bodini
Cecco Bonanotte
Gerhard Bücker
Bernard Buffet
Corrado Cagli
Domenico Cantatore
Aldo Carpi
Carlo Carrà
Felice Casorati
Lin Delija
Ivo Dulčić
Pericle Fazzini
Emilio Greco
Virgilio Guidi
Jean Guitton
Renato Guttuso
Oskar Kokoschka
Enrico Manfrini
Giacomo Manzù
Francesco Messina
Luciano Minguzzi
Fausto Pirandello
Georges Rouault
Karl Schmidt-Rottluff
Lello Scorzelli
Graham Sutherland
Tito (Tito Amodei)
Marcello Tommasi
Riccardo Tommasi Ferroni
Amerigo Tot
Sadao Watanabe
Mark Angus
Cesare Benaglia
Franco Bianchetti
Alfred Böschl
Holger Bollinger
Maurizio Bonfanti
Károly Borbély
Roman Brichcín
Dagmar Brichcínová
Gianni Bucher
Angelo Capelli
Andrea Cereda
Rosabianca Cinquetti
Jean-Jacques Dournon
Armando Fettolini
Herbert Friedl
Stefan Fritsch
Gabriella Furlani
Giuliano Gaigher
Valter Gatti
Leopold Hafner
Rolf Hamleh
Alexander Hintersberger
Wolf Hirtreiter
Tobias Kammerer
Renate König-Schalinski
Claudia Krämer
Andreas Kuhnlein
Renato Laffranchi
Manfred Mayerle
Giuseppe Monguzzi
Eberhard Münch
Gaetano Orazio
Johannes R. Potzler
Erwin Reiter
Giuseppe Riccetti
Hermann Runggaldier
Konrad Schmid
Josef Schneck
Wolfram Schnitzler
Philipp Schönborn
Nicola Sene
Andreas Sobeck
Rinaldo Turati
«... ci contenteremo di passare in rassegna le varie scene
evangeliche ... domandando ai maestri della figura di saziare
la nostra fame amorosa delle sue sembianze?
Questo si fa, e sta bene: la “Bibbia dei poveri”, come dicevano
una volta, non è forse quella delle immagini artistiche?
Ma sia lode a chi ci aiuta mediante queste immagini a fare un passo ulteriore...»
Paolo VI, 1971
Questa serie di lavori storici è posta in dialogo con le opere di 44 artisti contemporanei provenienti dall’Italia, dalla Francia, dall’Inghilterra, dalla Germania, dall’Ungheria, dall’Austria e dalla Repubblica Ceca. Il visitatore potrà così confrontarsi con le varie declinazioni del tema che sta al centro della mostra: la meditazione sul volto di Gesù, sulla difficoltà di rappresentare il divino fattosi umano. Molte, in effetti, sono le possibili risposte artistiche a questo interrogativo, che fin dalle sue origini accompagna il Cristianesimo.
Nata dalla collaborazione tra Brescia e Passau, l’una Diocesi natale di Paolo VI, l’altra di Benedetto XVI, la mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italo-tedesco, realizzato dall’Associazione Arte e Spiritualità.
Le ragioni di una mostra
Dopo l’allestimento al Domschatz und Diözesanmuseum di Passau nell’estate scorsa, “Il volto di Cristo nell’arte contemporanea” approda ora al Museo Diocesano di Brescia. Nel frattempo l’Associazione Arte e Spiritualità, dalla cui collezione provengono molte delle opere più significative presenti in mostra, e alla quale si deve la realizzazione del catalogo bilingue che la accompagna, ha conosciuto importanti e già preventivati avvicendamenti all’interno della sua struttura organizzativa, che hanno condotto alla nomina di don Pier Virgilio Begni Redona a Presidente e del sottoscritto quale Direttore artistico.
Chiunque sia chiamato a ricoprire un simile incarico non può che portare in dote, nello svolgimento delle nuove mansioni affidategli, il retroterra umano, culturale e professionale delle sue esperienze, delle sue conoscenze, dei suoi orientamenti, imprimendo – più o meno marcatamente – lo stigma della propria personalità nell’attività dell’istituzione che si trova a dirigere. Ma, se ciò è fatale e inevitabile, saggio e opportuno sarà il rispetto per il prezioso lavoro di chi ci ha preceduti: farne tesoro non è tanto gesto di cortesia e tatto, bensì necessario atteggiamento di umiltà, prudenza e sensibilità.
Questo per dire che, se la mostra “Il volto di Cristo nell’arte contemporanea” fosse stata voluta, concepita e pensata con il concorso del sottoscritto, sarebbe stata probabilmente diversa; né migliore né peggiore, ma forse strutturata secondo scansioni differenti, impostata su indirizzi discordanti. Tuttavia, ho ritenuto che ogni intervento o modificazione applicati a un’iniziativa già sviluppata e compiuta avrebbero finito soltanto per snaturarne il senso e la ragion d’essere, stravolgendo un progetto scientifico di per sé assai rilevante, nato da presupposti ben consapevoli e precisi. Perciò, ho preferito limitare il mio apporto all’allestimento e all’articolazione delle opere già scelte ed esposte a Passau, nella speranza di contribuire così alla piena valorizzazione di quanto è stato compiuto dagli ideatori di questa mostra.
Il visitatore, quindi, si imbatterà dapprima nel nucleo dei pezzi storici della collezione di Arte e Spiritualità, numerosi dei quali furono presenti all’esposizione vaticana del 1974 “Evangelizzazione e Arte”. Dopodiché, potrà proficuamente confrontarsi con le varie, pregnanti manifestazioni del tema figurativo e concettuale di cui si sostanzia la mostra – la meditazione, appunto, sul volto di Cristo, sulla difficoltà di rappresentare, oggi, il divino fattosi umano – trovando molte possibili risposte agli interrogativi che esso auspicabilmente gli abbia suscitato, sia sotto il profilo artistico, sia dal punto di vista religioso e teologico.
Paolo Bolpagni
Direttore artistico dell’Associazione Arte e Spiritualità
- Artisti in mostra
Jean Bazaine
Max Beckmann
Floriano Bodini
Cecco Bonanotte
Gerhard Bücker
Bernard Buffet
Corrado Cagli
Domenico Cantatore
Aldo Carpi
Carlo Carrà
Felice Casorati
Lin Delija
Ivo Dulčić
Pericle Fazzini
Emilio Greco
Virgilio Guidi
Jean Guitton
Renato Guttuso
Oskar Kokoschka
Enrico Manfrini
Giacomo Manzù
Francesco Messina
Luciano Minguzzi
Fausto Pirandello
Georges Rouault
Karl Schmidt-Rottluff
Lello Scorzelli
Graham Sutherland
Tito (Tito Amodei)
Marcello Tommasi
Riccardo Tommasi Ferroni
Amerigo Tot
Sadao Watanabe
Mark Angus
Cesare Benaglia
Franco Bianchetti
Alfred Böschl
Holger Bollinger
Maurizio Bonfanti
Károly Borbély
Roman Brichcín
Dagmar Brichcínová
Gianni Bucher
Angelo Capelli
Andrea Cereda
Rosabianca Cinquetti
Jean-Jacques Dournon
Armando Fettolini
Herbert Friedl
Stefan Fritsch
Gabriella Furlani
Giuliano Gaigher
Valter Gatti
Leopold Hafner
Rolf Hamleh
Alexander Hintersberger
Wolf Hirtreiter
Tobias Kammerer
Renate König-Schalinski
Claudia Krämer
Andreas Kuhnlein
Renato Laffranchi
Manfred Mayerle
Giuseppe Monguzzi
Eberhard Münch
Gaetano Orazio
Johannes R. Potzler
Erwin Reiter
Giuseppe Riccetti
Hermann Runggaldier
Konrad Schmid
Josef Schneck
Wolfram Schnitzler
Philipp Schönborn
Nicola Sene
Andreas Sobeck
Rinaldo Turati
«... ci contenteremo di passare in rassegna le varie scene
evangeliche ... domandando ai maestri della figura di saziare
la nostra fame amorosa delle sue sembianze?
Questo si fa, e sta bene: la “Bibbia dei poveri”, come dicevano
una volta, non è forse quella delle immagini artistiche?
Ma sia lode a chi ci aiuta mediante queste immagini a fare un passo ulteriore...»
Paolo VI, 1971
07
febbraio 2009
Il volto di Cristo nell’arte contemporanea
Dal 07 febbraio al 03 maggio 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA
Brescia, Via Gasparo Da Salò, 13, (BS)
Brescia, Via Gasparo Da Salò, 13, (BS)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì: 10-12 15-18. Visite guidate su prenotazione
Vernissage
7 Febbraio 2009, ore 17
Autore