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Il vuoto e le forme
1. Esposizione Internazionale di Sculture, Installazioni e Dipinti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CHIAVENNA. Arte Contemporanea
Un progetto di Anna Caterina Bellati
La prima edizione di IL VUOTO E LE FORME, Esposizione Internazionale di Sculture, Installazioni e Dipinti, propone dal 3 al 29 ottobre 2008 un suggestivo viaggio nell’arte. Sono un centinaio le opere tra sculture, interventi pittorici e ambientali, installazioni, dipinti e disegni che coinvolgono lo spettatore in un viaggio vertiginoso nella piccola città di Chiavenna, ricca di angoli preziosi e luoghi di antica bellezza. Per circa un mese questa località ai piedi delle montagne e all’incrocio di molte vallate, ospiterà artisti contemporanei di calibro internazionale che insieme aprono una finestra sui linguaggi espressivi del nostro mondo.
L’Amministrazione comunale e la Comunità Montana della Valchiavenna, hanno spalancato le porte a questo evento che ripropone molte delle opere esposte di recente a Venezia-Lido, durante Open XI - International Exhibition of Sculptures and Installations, appena terminato (27.08-28.09 2008).
Palazzo Pretorio, l’ex Convento dei Cappuccini, Piazza Bertacchi, Piazza Crollalanza e la piccola piazza davanti al Convento ospitano i lavori di grande pregio di venticinque talenti del panorama artistico. Così la storia secolare dei luoghi si mescola alla vertigine dell’espressione artistica. La mostra, ideata e curata da Anna Caterina Bellati, si avvale dell’aiuto e dell’amicizia di Paolo De Grandis che ha offerto la sua collaborazione portando a Chiavenna Martin-Emilian Balint e Tsuchida Yasuhiko. Oltre ai lavori arrivati direttamente da Venezia-Lido, la mostra si avvale di numerose altre opere di pittori e scultori provenienti da ogni parte d’Italia che con il loro contributo arricchiscono l’intero progetto. Alla cui base sta una promessa fatta anni fa dalla curatrice a sua nonna, che amava molto il posto in cui era nata. Ribadire che in un luogo, la cui vocazione è in special modo legata al turismo e ai cibi regionali, si può comunque coniugare il piacere di una passeggiata a quello dell’assaporare la bellezza di oggetti prodotti dall’uomo. Lo scambio diventa così emozionale.
Chiavenna offrirà ai suoi ospiti i propri odori e profumi, la propria storia appassionata; gli artisti porteranno una ventata di celebrità, di fantasia e un pizzico di sana follia. Un esperimento, un gioco di rara seduzione.
L’arte non è l’essenziale, ne rappresenta un mezzo.
Considerata la quantità innumerabile di oggetti
e di significati prodotti, che riducono sempre più il
nostro spazio vitale, lo spazio liberato dalle opere
d’arte diventa lui stesso opera d’arte. Uscendo dalla
foresta dei significati ci ritroviamo sulla radura
dell’essenziale e l’avvenimento non è più l’opera
d’arte, è l’essere umano stesso.
Rolf Bienentreu
GLI ARTISTI
Alberto Bertoldi
propone le sue straordinarie nuvole in bilico tra realtà e metafisica nelle sale di Palazzo Pretorio.
Un trittico di forte impatto e un grande magico dipinto.
Christian Balzano
espone in Piazza Bertacchi il famoso toro dorato e irridente. Alcuni interessanti studi di tauromachia sono ospitati a Palazzo Pretorio. Colore e segno.
Mauro Benatti
racconta il mito delle Amazzoni allestendo all’esterno dell’ex Convento dei Cappuccini la sua Amazzone ferita. Altre sculture in rete e plexiglass sparse nelle antiche sale di Palazzo Pretorio.
Stefano Fioresi
porta nelle sale di Palazzo Pretorio una composizione di nove lavori che ribadiscono l’arguzia della Pop Art con la ripetizione del soggetto in chiave seriale.
Martin-Emilian Balint
il refettorio dell’ex Convento dei Cappuccini ospita la sua delicata e sognante installazione. Un prato di rose bianche nate da bende di cotone. Luogo per riposarsi e sorprendersi.
Carlo Cane
nella sala affrescata di Palazzo Pretorio s’innalzano le sue costruzioni funamboliche che coniugano passato e futuro, ridisegnando il cuore delle metropoli contemporanee.
Tsuchida Yasuhiko
nel chiostro coperto dell’ex Convento dei Cappuccini trovano posto le due opere dell’artista giapponese dedicate alla ricerca dell’innocenza che il genere umano ha perduto.
Leonardo Chionna
campeggia in Piazza Bertacchi la lucida piramide di Leonardo Chionna. Mescola suggestioni antiche con inquietudini del terzo Millennio. E quasi sguscia da un bozzolo fatto di terra e foreste.
Bruno Contensou, Jean-Pierre Landau e Tamara Landau
sotto i portici del Palazzo comunale in Piazza Bertacchi la loro installazione racconta le fantasie fanciullesche di un’estate ormai lontana. E interagisce con i passanti e i loro ricordi.
Domenico Di Genni
tra gli affreschi nella prima sala di Palazzo Pretorio si può sfogliare il suo Archivio di volti dai differenti destini. Omaggio alla diversità fra razze, culture e religioni, per negare l’omologazione.
Fulvia Zambon
nell’ultima saletta di Palazzo Pretorio si possono ammirare i suoi dipinti-ritratto di una vivacità allarmante. Arriva diretta la rabbia furibonda di una donna che non accetta il caos totale della propria storia.
Dania Zanotto
all’entrata del refettorio dell’ex Convento dei Cappuccini risplendono i suoi abiti sciamanici intrisi di sacralità profana. Contengono segni del passato, parlano di miti e religioni e dicono l’inutilità delle guerre.
Paola Giordano
fiorisce su una parete del chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini la sua installazione che indaga le metamorfosi dell’animo umano. Altri lavori sulla sfera del femminile sono esposti a Palazzo Pretorio.
Mario Paschetta
in Piazza Crollalanza è collocata l’installazione che propone gli stupefacenti paesaggi neri carat-teristici della sua produzione. Dicono di un mondo agli inizi, o forse giunto alla risoluzione finale.
Vincenzo Musardo
nel chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini si può vedere il suo trittico che pone sullo stesso piano figure immaginifiche di epoche e continenti diversi. Archetipi di un mondo futuro.
Damiano Casalini
sul prato al centro del chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini spalanca le porte ai bambini di ogni età l’installazione immaginifica del giovane artista. Basta entrarci per leggere una bella storia.
Kiki Pepe
nel primo corridoio di Palazzo Pretorio avvampa la coloratissima installazione dell’unico artista di Chiavenna in mostra. Nei campi vuoti delle tele, un segno per dire il bene e il male della vita.
Pier Toffoletti
nel chiostro coperto dell’ex Convento dei Cappuccini sono cresciuti i suoi coni-albero. Toffoletti da tempo lavora sull’idea che le piante contengano il genoma dell’esistenza umana e il germe della storia.
Giuseppe Rivieri
a Palazzo Pretorio le sue nature morte di estrema fragranza e sapienza coloristica. Un maestro che indaga la metafisica e il silenzio degli oggetti.
Giulio Serafini
all’ingresso dell’ex Convento dei Cappuccini si innalza la sua stele dedicata al trapasso dal giorno alla notte, dalla notte al giorno. La luna indica la strada.
Andrea Ciampini
allestisce nelle sale di Palazzo Pretorio le sue delicate sculture in legno d’ulivo. Lievi figure modellate con la perizia di un figlio d’arte. Serenità e bellezza.
Donato Frisia jr
porta a Palazzo Pretorio alcuni importanti lavori che raccontano due grandi della musica classica, Filippo Gragnani e Mozart. Armonia e possenza.
Rolf Bienentreu
propone nella chiesa dell’ex Convento dei Cappuccini la sua installazione sul vuoto. Un invito alla riflessione e alla ricerca interiore. Le opere esposte al Lido trovano posto a Palazzo Pretorio.
Un progetto di Anna Caterina Bellati
La prima edizione di IL VUOTO E LE FORME, Esposizione Internazionale di Sculture, Installazioni e Dipinti, propone dal 3 al 29 ottobre 2008 un suggestivo viaggio nell’arte. Sono un centinaio le opere tra sculture, interventi pittorici e ambientali, installazioni, dipinti e disegni che coinvolgono lo spettatore in un viaggio vertiginoso nella piccola città di Chiavenna, ricca di angoli preziosi e luoghi di antica bellezza. Per circa un mese questa località ai piedi delle montagne e all’incrocio di molte vallate, ospiterà artisti contemporanei di calibro internazionale che insieme aprono una finestra sui linguaggi espressivi del nostro mondo.
L’Amministrazione comunale e la Comunità Montana della Valchiavenna, hanno spalancato le porte a questo evento che ripropone molte delle opere esposte di recente a Venezia-Lido, durante Open XI - International Exhibition of Sculptures and Installations, appena terminato (27.08-28.09 2008).
Palazzo Pretorio, l’ex Convento dei Cappuccini, Piazza Bertacchi, Piazza Crollalanza e la piccola piazza davanti al Convento ospitano i lavori di grande pregio di venticinque talenti del panorama artistico. Così la storia secolare dei luoghi si mescola alla vertigine dell’espressione artistica. La mostra, ideata e curata da Anna Caterina Bellati, si avvale dell’aiuto e dell’amicizia di Paolo De Grandis che ha offerto la sua collaborazione portando a Chiavenna Martin-Emilian Balint e Tsuchida Yasuhiko. Oltre ai lavori arrivati direttamente da Venezia-Lido, la mostra si avvale di numerose altre opere di pittori e scultori provenienti da ogni parte d’Italia che con il loro contributo arricchiscono l’intero progetto. Alla cui base sta una promessa fatta anni fa dalla curatrice a sua nonna, che amava molto il posto in cui era nata. Ribadire che in un luogo, la cui vocazione è in special modo legata al turismo e ai cibi regionali, si può comunque coniugare il piacere di una passeggiata a quello dell’assaporare la bellezza di oggetti prodotti dall’uomo. Lo scambio diventa così emozionale.
Chiavenna offrirà ai suoi ospiti i propri odori e profumi, la propria storia appassionata; gli artisti porteranno una ventata di celebrità, di fantasia e un pizzico di sana follia. Un esperimento, un gioco di rara seduzione.
L’arte non è l’essenziale, ne rappresenta un mezzo.
Considerata la quantità innumerabile di oggetti
e di significati prodotti, che riducono sempre più il
nostro spazio vitale, lo spazio liberato dalle opere
d’arte diventa lui stesso opera d’arte. Uscendo dalla
foresta dei significati ci ritroviamo sulla radura
dell’essenziale e l’avvenimento non è più l’opera
d’arte, è l’essere umano stesso.
Rolf Bienentreu
GLI ARTISTI
Alberto Bertoldi
propone le sue straordinarie nuvole in bilico tra realtà e metafisica nelle sale di Palazzo Pretorio.
Un trittico di forte impatto e un grande magico dipinto.
Christian Balzano
espone in Piazza Bertacchi il famoso toro dorato e irridente. Alcuni interessanti studi di tauromachia sono ospitati a Palazzo Pretorio. Colore e segno.
Mauro Benatti
racconta il mito delle Amazzoni allestendo all’esterno dell’ex Convento dei Cappuccini la sua Amazzone ferita. Altre sculture in rete e plexiglass sparse nelle antiche sale di Palazzo Pretorio.
Stefano Fioresi
porta nelle sale di Palazzo Pretorio una composizione di nove lavori che ribadiscono l’arguzia della Pop Art con la ripetizione del soggetto in chiave seriale.
Martin-Emilian Balint
il refettorio dell’ex Convento dei Cappuccini ospita la sua delicata e sognante installazione. Un prato di rose bianche nate da bende di cotone. Luogo per riposarsi e sorprendersi.
Carlo Cane
nella sala affrescata di Palazzo Pretorio s’innalzano le sue costruzioni funamboliche che coniugano passato e futuro, ridisegnando il cuore delle metropoli contemporanee.
Tsuchida Yasuhiko
nel chiostro coperto dell’ex Convento dei Cappuccini trovano posto le due opere dell’artista giapponese dedicate alla ricerca dell’innocenza che il genere umano ha perduto.
Leonardo Chionna
campeggia in Piazza Bertacchi la lucida piramide di Leonardo Chionna. Mescola suggestioni antiche con inquietudini del terzo Millennio. E quasi sguscia da un bozzolo fatto di terra e foreste.
Bruno Contensou, Jean-Pierre Landau e Tamara Landau
sotto i portici del Palazzo comunale in Piazza Bertacchi la loro installazione racconta le fantasie fanciullesche di un’estate ormai lontana. E interagisce con i passanti e i loro ricordi.
Domenico Di Genni
tra gli affreschi nella prima sala di Palazzo Pretorio si può sfogliare il suo Archivio di volti dai differenti destini. Omaggio alla diversità fra razze, culture e religioni, per negare l’omologazione.
Fulvia Zambon
nell’ultima saletta di Palazzo Pretorio si possono ammirare i suoi dipinti-ritratto di una vivacità allarmante. Arriva diretta la rabbia furibonda di una donna che non accetta il caos totale della propria storia.
Dania Zanotto
all’entrata del refettorio dell’ex Convento dei Cappuccini risplendono i suoi abiti sciamanici intrisi di sacralità profana. Contengono segni del passato, parlano di miti e religioni e dicono l’inutilità delle guerre.
Paola Giordano
fiorisce su una parete del chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini la sua installazione che indaga le metamorfosi dell’animo umano. Altri lavori sulla sfera del femminile sono esposti a Palazzo Pretorio.
Mario Paschetta
in Piazza Crollalanza è collocata l’installazione che propone gli stupefacenti paesaggi neri carat-teristici della sua produzione. Dicono di un mondo agli inizi, o forse giunto alla risoluzione finale.
Vincenzo Musardo
nel chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini si può vedere il suo trittico che pone sullo stesso piano figure immaginifiche di epoche e continenti diversi. Archetipi di un mondo futuro.
Damiano Casalini
sul prato al centro del chiostro dell’ex Convento dei Cappuccini spalanca le porte ai bambini di ogni età l’installazione immaginifica del giovane artista. Basta entrarci per leggere una bella storia.
Kiki Pepe
nel primo corridoio di Palazzo Pretorio avvampa la coloratissima installazione dell’unico artista di Chiavenna in mostra. Nei campi vuoti delle tele, un segno per dire il bene e il male della vita.
Pier Toffoletti
nel chiostro coperto dell’ex Convento dei Cappuccini sono cresciuti i suoi coni-albero. Toffoletti da tempo lavora sull’idea che le piante contengano il genoma dell’esistenza umana e il germe della storia.
Giuseppe Rivieri
a Palazzo Pretorio le sue nature morte di estrema fragranza e sapienza coloristica. Un maestro che indaga la metafisica e il silenzio degli oggetti.
Giulio Serafini
all’ingresso dell’ex Convento dei Cappuccini si innalza la sua stele dedicata al trapasso dal giorno alla notte, dalla notte al giorno. La luna indica la strada.
Andrea Ciampini
allestisce nelle sale di Palazzo Pretorio le sue delicate sculture in legno d’ulivo. Lievi figure modellate con la perizia di un figlio d’arte. Serenità e bellezza.
Donato Frisia jr
porta a Palazzo Pretorio alcuni importanti lavori che raccontano due grandi della musica classica, Filippo Gragnani e Mozart. Armonia e possenza.
Rolf Bienentreu
propone nella chiesa dell’ex Convento dei Cappuccini la sua installazione sul vuoto. Un invito alla riflessione e alla ricerca interiore. Le opere esposte al Lido trovano posto a Palazzo Pretorio.
03
ottobre 2008
Il vuoto e le forme
Dal 03 al 29 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
CHIESA DEI CAPPUCCINI
Chiavenna, (Sondrio)
Chiavenna, (Sondrio)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 10-12; 16-19
sabato e domenica 10-12; 15-19
lunedì chiusura
Vernissage
3 Ottobre 2008, ore 18
Sito web
www.bellatieditore.com
Autore
Curatore