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Il y a
Mostra collettiva di arte contemporanea
Comunicato stampa
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Fabrizio Boggiano è lieto di presentare la mostra "IL Y A" Genova, presso "Punto G", in Vico Calvi 4 rosso: l'installazione "Holidays" di Michele Fiore, le fotografie "Solitudini" di Christian Martinelli, il video "Dietro" di Sergio Muratore e il video + frame "Ready-Made Life" di Marco Villani.
"La società dei consumi ha un unico scopo: consumare noi stessi.
Le macroscopiche contraddizioni della società contemporanea avanzano inesorabili senza che un pensierino forte, autenticamente sentito, riesca a opporvisi con autorevolezza. I centri di potere condizionano le masse conducendole nei recinti di un'esistenza illusoria e ingannevole dalla quale nasce una irrefrenabile corsa all'apparire. L'uomo dimentica se stesso e si ritrasforma in quel il y a, solo e angosciato, che Levinas aveva idealizzato nelle sue prime riflessioni. L'esistenza perde il suo esistente e la solitudine irrompe nella società contemporanea trasformando l'essere umano in un'ombra fragile, condizionabile, apatica. Anche la cultura subisce un attacco feroce, mirato al suo disfacimento. Le classi politiche, intuendo la provenienza del pericolo, agiscono abilmente sul mercato promettendo denaro e successo. Creando facili illusioni cercano di allontanare e soffocare le voci rabbiose di giovani i quali, consci del pericolo esistente, invocano una nuova via verso la ribellione. Voci non contaminate, esse sentono la presenza del reale, non retrocedono né seguono falsi bagliori e, usando l'arte come metafora dell'esistenza, si spingono all'estremo del possibile, oltre ogni limite incamminandosi su una nuova strada lastricata con antichi valori. Compito arduo, sofferto, che vede molti giovani impegnati, con il proprio lavoro, in una estenuante opera destinata al risveglio di coscienze distratte o abbagliate dalle promesse e da messaggi trasmessi da mass media strutturati per l'annullamento di ogni personalità.
Rimaste l'ultimo baluardo, l'arte e la cultura contemporanea portano al proprio interno il germe di un turbamento che mostra, sotto molteplici aspetti, la degenerazione della società e la totale assenza dell'uomo come soggetto attivo. Sono urla di dolore e disperazione, quelle di questi giovani, che tuttavia proseguono con freschezza di idee e ammirevole rettitudine morale il loro difficile e osteggiato cammino. Dobbiamo essere grati a loro e al lavoro che svolgono decidendo velocemente se vogliamo ascoltare queste voci diventando noi stessi casse di risonanza o se, per comodità, restare impassibili di fronte al perpetuarsi di ingiustizie e sopraffazioni. (Fabrizio Boggiano)
MICHELE FIORE - Installazione "Holidays"
Una porta separa due condizioni; varcandola si passa dalla luce all'oscurità, dal controllo di noi stessi alla perdita di certezze acquisite. L'emozione è forte e l'autore consente solo un piccolo aiuto. Solitudine e insicurezza mostrano la fugacità dell'esistenza e attivano i sensi alla ricerca di una via d'uscita.
Tuttavia, invece di fuggire, siamo invitati a soffermarci di fronte a questa situazione apparentemente nuova per riflettere su una quotidianità che spesso spegne ogni luce cogliendoci completamente impreparati. Prima che la porta si chiuda alle spalle isolandoci definitivamente.
CHRISTIAN MARTINELLI - Fotografie "Solitudini"
Occhi impreparati incrociano sguardi che narrano l'esistenza. Si entra ricchi delle proprie certezze e, immediatamente, troviamo il confronto con realtà dimenticate. Solitudine come condizione esistenziale o, piuttosto, come situazione creata dalla disattenzione per gli altri appare in tutta la sua drammaticità. Immagini che graffiano superfici indurite dalla consuetudine e dalla distrazione ma che, nella loro asprezza, smuovono profonde emozioni e chiedono atti di riparazione affinché si possa porre fine a ogni orrore esistenziale.
SERGIO MURATORE - video "Dietro"
Abituati a vivere comodamente la quotidianità non ci si accorge di cosa accade realmente intorno. Vivere chiusi in una scatola illusoriamente protegge da rischi e pericoli mentre, in realtà, isola l'essere umano da scambi e interazioni con l'altro. Fino a quando non si sente la necessità di uscire da questa condizione e si comprende di non avere le forze sufficienti. Con questo video, metafora dell'esistenza stessa, l'autore gioca con la solitudine ricordando che, talvolta, è troppo tardi per tornare indietro.
MARCO VILLANI - video + frame "Ready-Made Life"
I contenuti della vita sono impliciti all'interno dei sistemi linguistici stessi e, in questo caso, l'autore coglie perfettamente il bersaglio mostrando l'incosapevolezza della quotidianità e la solitudine delle azioni che l'accompagnano. La musica stessa, costruita sulla modificazione di particelle sub-atomiche, accentua la vacuità dell'esistenza. Ridotto a oggetto perennemente sotto controllo, l'uomo viene condizionato anche nei gesti e negli atteggiamenti i quali, diventando sempre più freddi e impersonali, lo spingono sempre più verso un incerto cammino.
"La società dei consumi ha un unico scopo: consumare noi stessi.
Le macroscopiche contraddizioni della società contemporanea avanzano inesorabili senza che un pensierino forte, autenticamente sentito, riesca a opporvisi con autorevolezza. I centri di potere condizionano le masse conducendole nei recinti di un'esistenza illusoria e ingannevole dalla quale nasce una irrefrenabile corsa all'apparire. L'uomo dimentica se stesso e si ritrasforma in quel il y a, solo e angosciato, che Levinas aveva idealizzato nelle sue prime riflessioni. L'esistenza perde il suo esistente e la solitudine irrompe nella società contemporanea trasformando l'essere umano in un'ombra fragile, condizionabile, apatica. Anche la cultura subisce un attacco feroce, mirato al suo disfacimento. Le classi politiche, intuendo la provenienza del pericolo, agiscono abilmente sul mercato promettendo denaro e successo. Creando facili illusioni cercano di allontanare e soffocare le voci rabbiose di giovani i quali, consci del pericolo esistente, invocano una nuova via verso la ribellione. Voci non contaminate, esse sentono la presenza del reale, non retrocedono né seguono falsi bagliori e, usando l'arte come metafora dell'esistenza, si spingono all'estremo del possibile, oltre ogni limite incamminandosi su una nuova strada lastricata con antichi valori. Compito arduo, sofferto, che vede molti giovani impegnati, con il proprio lavoro, in una estenuante opera destinata al risveglio di coscienze distratte o abbagliate dalle promesse e da messaggi trasmessi da mass media strutturati per l'annullamento di ogni personalità.
Rimaste l'ultimo baluardo, l'arte e la cultura contemporanea portano al proprio interno il germe di un turbamento che mostra, sotto molteplici aspetti, la degenerazione della società e la totale assenza dell'uomo come soggetto attivo. Sono urla di dolore e disperazione, quelle di questi giovani, che tuttavia proseguono con freschezza di idee e ammirevole rettitudine morale il loro difficile e osteggiato cammino. Dobbiamo essere grati a loro e al lavoro che svolgono decidendo velocemente se vogliamo ascoltare queste voci diventando noi stessi casse di risonanza o se, per comodità, restare impassibili di fronte al perpetuarsi di ingiustizie e sopraffazioni. (Fabrizio Boggiano)
MICHELE FIORE - Installazione "Holidays"
Una porta separa due condizioni; varcandola si passa dalla luce all'oscurità, dal controllo di noi stessi alla perdita di certezze acquisite. L'emozione è forte e l'autore consente solo un piccolo aiuto. Solitudine e insicurezza mostrano la fugacità dell'esistenza e attivano i sensi alla ricerca di una via d'uscita.
Tuttavia, invece di fuggire, siamo invitati a soffermarci di fronte a questa situazione apparentemente nuova per riflettere su una quotidianità che spesso spegne ogni luce cogliendoci completamente impreparati. Prima che la porta si chiuda alle spalle isolandoci definitivamente.
CHRISTIAN MARTINELLI - Fotografie "Solitudini"
Occhi impreparati incrociano sguardi che narrano l'esistenza. Si entra ricchi delle proprie certezze e, immediatamente, troviamo il confronto con realtà dimenticate. Solitudine come condizione esistenziale o, piuttosto, come situazione creata dalla disattenzione per gli altri appare in tutta la sua drammaticità. Immagini che graffiano superfici indurite dalla consuetudine e dalla distrazione ma che, nella loro asprezza, smuovono profonde emozioni e chiedono atti di riparazione affinché si possa porre fine a ogni orrore esistenziale.
SERGIO MURATORE - video "Dietro"
Abituati a vivere comodamente la quotidianità non ci si accorge di cosa accade realmente intorno. Vivere chiusi in una scatola illusoriamente protegge da rischi e pericoli mentre, in realtà, isola l'essere umano da scambi e interazioni con l'altro. Fino a quando non si sente la necessità di uscire da questa condizione e si comprende di non avere le forze sufficienti. Con questo video, metafora dell'esistenza stessa, l'autore gioca con la solitudine ricordando che, talvolta, è troppo tardi per tornare indietro.
MARCO VILLANI - video + frame "Ready-Made Life"
I contenuti della vita sono impliciti all'interno dei sistemi linguistici stessi e, in questo caso, l'autore coglie perfettamente il bersaglio mostrando l'incosapevolezza della quotidianità e la solitudine delle azioni che l'accompagnano. La musica stessa, costruita sulla modificazione di particelle sub-atomiche, accentua la vacuità dell'esistenza. Ridotto a oggetto perennemente sotto controllo, l'uomo viene condizionato anche nei gesti e negli atteggiamenti i quali, diventando sempre più freddi e impersonali, lo spingono sempre più verso un incerto cammino.
25
giugno 2005
Il y a
Dal 25 giugno al 09 luglio 2005
arte contemporanea
Location
PUNTO G
Genova, Vico Calvi, 4R, (Genova)
Genova, Vico Calvi, 4R, (Genova)
Vernissage
25 Giugno 2005, ore 18
Autore
Curatore