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Ilija Soskic – PPP. Zona
mostra della durata di un giorno per celebrare il trentesimo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 2 novembre 2005 alle ore 18:00, in memoria del trentesimo anniversario dalla morte di Pier Paolo Pasolini, presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “La Sapienza”, verrà inaugurata la mostra fotografica di Ilija Soskic, “Pier Paolo Pasolini. Nove ore dopo” a cura di Simonetta Lux.
Il 2 novembre 1975 Ilija Soskic si reca sul luogo dell’omicidio nove ore dopo la scomprasa dello scrittore-regista dove partecipa, insieme ai “ragazzi di vita”, ad una funzione post-mortem di cui lui diventa portatore di una memoria attraverso le sue foto tableaux. I ragazzi di Pasolini - spiega l’artista - dopo una partita di calcio costruiscono sul campo un cerchio di pietre e una croce col nome “Pier Paolo Pasolini”.
Ilija Soskic per questa occasione espone 10 fotografie a colori inedite, un testo scritto di suo pugno su quanto ha vissuto ed infine ripropone, mediante un’installazione il cerchio funebre dei “ragazzi di vita”.
Un progetto che Soskic aveva in mente di realizzare da anni e coglie l’occasione di presentarlo oggi al MLAC. Gli scatti di Soskic non sono testimonianza giornalistica della tragedia, piuttosto attimi colti e rivissuti mediante il suo occhio-obiettivo, che riprende anche i segni e le orme lasciate sul terreno qualche ora prima.
Un luogo, una traccia, un evento – secondo Simonetta Lux, curatrice della mostra ed autrice della monografia su Soskic di prossima pubblicazione – quale che sia la parte del mondo in cui si trova, costituisce per Soskic un punto di presa su tale realtà immediatamente vissuta. L’azione che egli compie è la messa in scena che registra e svela in profondità l’effimero attimo di quel tempo e di quel luogo, rendendolo l’eterno grazie all’autenticità del suo procedimento attivo, cioè grazie all’arte.
Ilija Soskic nasce a Dečani, località montenegrina della ex-Jugoslavia, nel 1934. Tra i primi autori dell’arte di comportamento insieme a Luigi Ontani. Dal 1969 Soskic si trasferisce in Italia, a Bologna, e dal 1973 a Roma dove frequenta l’ambiente sovranazionale delle gallerie Gap e l’Attico; tornerà nella sua terra solamente per assistere e testimoniare ai disastri della guerra.
Il suo lavoro, che si orchestra tra azione performativa, fotografia, video ed installazioni, tende a fondere in un’elaborazione altamente critica elementi culturali e politici, mitologie ed elementi drammatici della natura: un percorso che offre ampio spazio alla dimensione progettuale condensandone la natura concettuale.
La mostra è realizzata con il patrocinio e il contributo di:
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali.
Regione Lazio per le ricerche in “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, voluti dal direttore Simonetta Lux e realizzate dal curatore del MLAC Domenico Scudero.
Associazione L.H.O.O.K.
Il 2 novembre 1975 Ilija Soskic si reca sul luogo dell’omicidio nove ore dopo la scomprasa dello scrittore-regista dove partecipa, insieme ai “ragazzi di vita”, ad una funzione post-mortem di cui lui diventa portatore di una memoria attraverso le sue foto tableaux. I ragazzi di Pasolini - spiega l’artista - dopo una partita di calcio costruiscono sul campo un cerchio di pietre e una croce col nome “Pier Paolo Pasolini”.
Ilija Soskic per questa occasione espone 10 fotografie a colori inedite, un testo scritto di suo pugno su quanto ha vissuto ed infine ripropone, mediante un’installazione il cerchio funebre dei “ragazzi di vita”.
Un progetto che Soskic aveva in mente di realizzare da anni e coglie l’occasione di presentarlo oggi al MLAC. Gli scatti di Soskic non sono testimonianza giornalistica della tragedia, piuttosto attimi colti e rivissuti mediante il suo occhio-obiettivo, che riprende anche i segni e le orme lasciate sul terreno qualche ora prima.
Un luogo, una traccia, un evento – secondo Simonetta Lux, curatrice della mostra ed autrice della monografia su Soskic di prossima pubblicazione – quale che sia la parte del mondo in cui si trova, costituisce per Soskic un punto di presa su tale realtà immediatamente vissuta. L’azione che egli compie è la messa in scena che registra e svela in profondità l’effimero attimo di quel tempo e di quel luogo, rendendolo l’eterno grazie all’autenticità del suo procedimento attivo, cioè grazie all’arte.
Ilija Soskic nasce a Dečani, località montenegrina della ex-Jugoslavia, nel 1934. Tra i primi autori dell’arte di comportamento insieme a Luigi Ontani. Dal 1969 Soskic si trasferisce in Italia, a Bologna, e dal 1973 a Roma dove frequenta l’ambiente sovranazionale delle gallerie Gap e l’Attico; tornerà nella sua terra solamente per assistere e testimoniare ai disastri della guerra.
Il suo lavoro, che si orchestra tra azione performativa, fotografia, video ed installazioni, tende a fondere in un’elaborazione altamente critica elementi culturali e politici, mitologie ed elementi drammatici della natura: un percorso che offre ampio spazio alla dimensione progettuale condensandone la natura concettuale.
La mostra è realizzata con il patrocinio e il contributo di:
Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali.
Regione Lazio per le ricerche in “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, voluti dal direttore Simonetta Lux e realizzate dal curatore del MLAC Domenico Scudero.
Associazione L.H.O.O.K.
02
novembre 2005
Ilija Soskic – PPP. Zona
Dal 02 al 04 novembre 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Vernissage
2 Novembre 2005, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO DI NICOLA
Autore
Curatore