IMAGO, oltre che la radice di una semplice parola (Immaginare = lat. da IMAGO Configurare immagini nella propria mente, ideare, supporre) è per Kant la facoltà intermedia tra sensibilità e intelletto dal carattere puramente produttivo, nel senso che è creatrice e generatrice di poesia. IMAGO è l’ultimo stadio della metamorfosi, il momento di attesa prima che la perfezione della vita si animi, la contrazione prima del rivelarsi, la concentrazione del pensiero che crea l’immagine.

E di poesia si tratta nei morbidi lavori di Marchelli e Caccioni nei quali materiali riciclati danno vita a nuove forme e nuove storie in funzione del tempo. L’apparente passato degli oggetti assemblati di Marchelli suggerisce emozioni intime grazie alla funzione della pittura, così come l’attenzione intellettuale al tempo di espansione dell’olio sui fondali teatrali nelle opere di Caccioni genera figure evanescenti.

Gialli cristallini, verdi profondi e magenta scintillanti si rincorrono sulle superfici lucide e riflettenti di Robert Pan, si fondono e si scontrano. L’IMAGO crea mondi alternativi che hanno a che fare con il cosmo, con le nostre cellule, l’alchimia e la chimica.

Lente colature opache sono invece la grammatica artistica di Graziano Negri. Sulla tela come sull’alluminio con una ristretta gamma cromatica l’IMAGO sperimenta sovrapposizioni e sottrazioni con la complicità della luce e una forte componente gestuale.



Luca Caccioni è nato nel 1962 a Bologna, dove vive e lavora.
Mirco Marchelli è nato a Novi Ligure nel 1963, vive e lavora a Ovada.
Graziano Negri è nato ad Azzahra, in Libia, nel 1957, vive e lavora a Cesarolo (VE).
Robert Pan è nato a Bolzano nel 1969, dove vive e lavora.