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Impressioni dal Fondo Zampetta
La Biblioteca Nazionale di Bari dedica una
giornata di studi all’analisi della raccolta libraria donata alla
Biblioteca agli inizi del Novecento dal francesista Domenico
Zampetta (1827-1908), docente al Regio Istituto Tecnico di
Bari.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 15 dicembre la Biblioteca Nazionale di Bari dedica una
giornata di studi all’analisi della raccolta libraria donata alla
Biblioteca agli inizi del Novecento dal francesista Domenico
Zampetta (1827-1908), docente al Regio Istituto Tecnico di
Bari.
Una collezione e un dono importanti, sottostimati al momento
dell’acquisizione, sul piano della consistenza quantitativa e
probabilmente anche del valore intellettuale, dalla Commissione
amministratrice della Biblioteca, che era dal 1884 Biblioteca
Consorziale, in quanto retta da un consorzio tra Comune e
Provincia, prima di diventare nel 1958 Biblioteca Nazionale.
La pluralità delle lingue, delle traduzioni e delle traduzioni di
traduzioni, veicolata nei testi di questa raccolta libraria non
costituisce soltanto certificazione della molteplice competenza
linguistica del suo originatore, ma è uno dei preziosi indizi
della sua visione del mondo tutta orientata, non tanto alla
ricerca di una identità assoluta e universale o di una unità
pacificata e stagnante, quanto piuttosto alla scoperta delle
diversità esemplari e rivelatrici.
Il “fondo Zampetta” è insomma un mondo di mondi, una
collezione di eterogeneità, composta con giocoso stupore e con
altrettanto malinconico incanto da un tenace cercatore di libri,
nell’intrico della distribuzione libraria antiquaria e corrente,
occasionalmente giudicati idonei ad arricchire la rappresentazione
di un mondo fluttuante.
Straordinaria è la curiosità intellettuale del professor Zampetta
per le ambiguità letterarie e per le manifestazioni librarie che,
esibendo una insospettabile compostezza formale, sfidano il
senso comune, le definizioni accreditate, schemi e modelli
ordinariamente acquisiti, squarciando l’ordine con esuberanti
affermazioni di indipendenza sostanziale, come nel caso dei
libri falsi, per vari aspetti, per evitare censure politiche o
religiose, che presentano falsi luoghi di stampa, falsi editori,
autori anonimi e pseudonimi, uomini che assumono pseudonimi
femminili e donne che adottano pseudonimi maschili.
Situazioni di caos semantico o di eccesso di significati, che
fanno di alcuni libri dei veri rebus catalografici, mondi capovolti
e alterati che sollecitano l’investigazione allettando con il
nonsense.
Non si può guardare al “fondo Zampetta”, sia nel suo aspetto
di ricca biblioteca personale professionale che in quello di
eclettica collezione libraria, senza cogliere il singolare investimento
passionale che ha sostanziato la scelta di ogni singolo
pezzo. Un tale investimento individuale non poteva che tradursi
in un dono per la collettività.
La Biblioteca Nazionale di Bari, dopo aver assicurato il reperimento,
anche da remoto, delle informazioni relative alle monografie
contenute nel “fondo Zampetta”, mediante la puntuale
immissione nella rete del Servizio Bibliotecario Nazionale delle
corrispondenti notizie catalografiche, si propone di realizzare,
con la giornata di studio del prossimo 15 dicembre ed il concorso
di vari professionisti del libro e della lettura, un ulteriore
momento di valorizzazione del fondo stesso con un ventaglio
di approfondimenti su alcuni degli aspetti della raccolta libraria.
Il Prof. Domenico Zampetta
È vano cercare notizie di un personaggio così semplice e allo
stesso tempo così enigmatico nelle cronache baresi dell’epoca
in cui è vissuto. Sul “Corriere delle Puglie” lo troviamo citato
forse più frequentemente dopo la morte (21 febbraio 1908),
che da vivo, per la sola ragione che i fratelli e nipoti, secondo
la consuetudine delle famiglie per bene, offrivano in beneficenza,
alle cadenze di commemorazione, somme di denaro per
l’assistenza ai bisognosi in memoria del caro estinto. Aveva lui
stesso operato in vita in associazioni benefiche; era socio del
Fior di Natale, un’associazione che operava nel campo
dell’assistenza agli orfani e alle famiglie più povere della città,
raccogliendo contribuzioni con la pubblicazione ogni anno di
una strenna natalizia.
In vita lo troviamo citato dalle cronache cittadine quando gli
viene conferita l’onorificenza di cavaliere al merito della Corona
d’Italia. Doveva essere universalmente noto come professore
di lingua francese, se la satira politica prende a prestito il suo
nome per esortare i politici locali, proiettati verso orizzonti
internazionali, a rivolgersi a lui per farsi scrivere discorsi o
lettere in francese, lingua sicuramente utile, in quegli anni,
per comunicare con l’estero.
D’altra parte aveva insegnato lingue (francese e inglese) nelle
scuole baresi nelle quali si formavano, se non i gruppi dirigenti
cittadini, perlomeno i ceti commerciali e impiegatizi di una
città proiettata verso una forte espansione economica e sociale.
Le aule del Regio Istituto tecnico e del Liceo-convitto
“Domenico Cirillo lo avevano visto salire in cattedra per un
periodo di circa quarant’anni, fino alla fine del XIX secolo.
Dobbiamo presumere che amasse molto il suo mestiere, se
all’interno di libri della sua biblioteca, si può trovare qualche
foglietto volante sul quale è annotato per memoria il prestito
di libri a qualche allievo più studioso.
Questo è il profilo biografico essenziale del prof. Domenico
Zampetta, nato a Bari il 23 dicembre 1827 e morto il 21 febbraio
1908, avendo da poco compiuti gli ottant’anni di età. Ma di
lui, della sua personalità curiosa ed eclettica, possiamo scoprire
molto di più esaminando i materiali che compongono la sua
ricca biblioteca personale.
giornata di studi all’analisi della raccolta libraria donata alla
Biblioteca agli inizi del Novecento dal francesista Domenico
Zampetta (1827-1908), docente al Regio Istituto Tecnico di
Bari.
Una collezione e un dono importanti, sottostimati al momento
dell’acquisizione, sul piano della consistenza quantitativa e
probabilmente anche del valore intellettuale, dalla Commissione
amministratrice della Biblioteca, che era dal 1884 Biblioteca
Consorziale, in quanto retta da un consorzio tra Comune e
Provincia, prima di diventare nel 1958 Biblioteca Nazionale.
La pluralità delle lingue, delle traduzioni e delle traduzioni di
traduzioni, veicolata nei testi di questa raccolta libraria non
costituisce soltanto certificazione della molteplice competenza
linguistica del suo originatore, ma è uno dei preziosi indizi
della sua visione del mondo tutta orientata, non tanto alla
ricerca di una identità assoluta e universale o di una unità
pacificata e stagnante, quanto piuttosto alla scoperta delle
diversità esemplari e rivelatrici.
Il “fondo Zampetta” è insomma un mondo di mondi, una
collezione di eterogeneità, composta con giocoso stupore e con
altrettanto malinconico incanto da un tenace cercatore di libri,
nell’intrico della distribuzione libraria antiquaria e corrente,
occasionalmente giudicati idonei ad arricchire la rappresentazione
di un mondo fluttuante.
Straordinaria è la curiosità intellettuale del professor Zampetta
per le ambiguità letterarie e per le manifestazioni librarie che,
esibendo una insospettabile compostezza formale, sfidano il
senso comune, le definizioni accreditate, schemi e modelli
ordinariamente acquisiti, squarciando l’ordine con esuberanti
affermazioni di indipendenza sostanziale, come nel caso dei
libri falsi, per vari aspetti, per evitare censure politiche o
religiose, che presentano falsi luoghi di stampa, falsi editori,
autori anonimi e pseudonimi, uomini che assumono pseudonimi
femminili e donne che adottano pseudonimi maschili.
Situazioni di caos semantico o di eccesso di significati, che
fanno di alcuni libri dei veri rebus catalografici, mondi capovolti
e alterati che sollecitano l’investigazione allettando con il
nonsense.
Non si può guardare al “fondo Zampetta”, sia nel suo aspetto
di ricca biblioteca personale professionale che in quello di
eclettica collezione libraria, senza cogliere il singolare investimento
passionale che ha sostanziato la scelta di ogni singolo
pezzo. Un tale investimento individuale non poteva che tradursi
in un dono per la collettività.
La Biblioteca Nazionale di Bari, dopo aver assicurato il reperimento,
anche da remoto, delle informazioni relative alle monografie
contenute nel “fondo Zampetta”, mediante la puntuale
immissione nella rete del Servizio Bibliotecario Nazionale delle
corrispondenti notizie catalografiche, si propone di realizzare,
con la giornata di studio del prossimo 15 dicembre ed il concorso
di vari professionisti del libro e della lettura, un ulteriore
momento di valorizzazione del fondo stesso con un ventaglio
di approfondimenti su alcuni degli aspetti della raccolta libraria.
Il Prof. Domenico Zampetta
È vano cercare notizie di un personaggio così semplice e allo
stesso tempo così enigmatico nelle cronache baresi dell’epoca
in cui è vissuto. Sul “Corriere delle Puglie” lo troviamo citato
forse più frequentemente dopo la morte (21 febbraio 1908),
che da vivo, per la sola ragione che i fratelli e nipoti, secondo
la consuetudine delle famiglie per bene, offrivano in beneficenza,
alle cadenze di commemorazione, somme di denaro per
l’assistenza ai bisognosi in memoria del caro estinto. Aveva lui
stesso operato in vita in associazioni benefiche; era socio del
Fior di Natale, un’associazione che operava nel campo
dell’assistenza agli orfani e alle famiglie più povere della città,
raccogliendo contribuzioni con la pubblicazione ogni anno di
una strenna natalizia.
In vita lo troviamo citato dalle cronache cittadine quando gli
viene conferita l’onorificenza di cavaliere al merito della Corona
d’Italia. Doveva essere universalmente noto come professore
di lingua francese, se la satira politica prende a prestito il suo
nome per esortare i politici locali, proiettati verso orizzonti
internazionali, a rivolgersi a lui per farsi scrivere discorsi o
lettere in francese, lingua sicuramente utile, in quegli anni,
per comunicare con l’estero.
D’altra parte aveva insegnato lingue (francese e inglese) nelle
scuole baresi nelle quali si formavano, se non i gruppi dirigenti
cittadini, perlomeno i ceti commerciali e impiegatizi di una
città proiettata verso una forte espansione economica e sociale.
Le aule del Regio Istituto tecnico e del Liceo-convitto
“Domenico Cirillo lo avevano visto salire in cattedra per un
periodo di circa quarant’anni, fino alla fine del XIX secolo.
Dobbiamo presumere che amasse molto il suo mestiere, se
all’interno di libri della sua biblioteca, si può trovare qualche
foglietto volante sul quale è annotato per memoria il prestito
di libri a qualche allievo più studioso.
Questo è il profilo biografico essenziale del prof. Domenico
Zampetta, nato a Bari il 23 dicembre 1827 e morto il 21 febbraio
1908, avendo da poco compiuti gli ottant’anni di età. Ma di
lui, della sua personalità curiosa ed eclettica, possiamo scoprire
molto di più esaminando i materiali che compongono la sua
ricca biblioteca personale.
15
dicembre 2009
Impressioni dal Fondo Zampetta
15 dicembre 2009
incontro - conferenza
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE SAGARRIGA VISCONTI VOLPI
Bari, Via Pietro Oreste, 45, (Bari)
Bari, Via Pietro Oreste, 45, (Bari)
Vernissage
15 Dicembre 2009, ore 9.30