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Impressionisti e Postimpressionisti. La donna, il paesaggio e l’impressione
La mostra propone alcuni tra i più significativi dipinti delle collezioni dei Musei Civici di Pavia e consente da un lato di tracciare un percorso della pittura lombarda del tempo e dall’altro, grazie ai capolavori della collezione Morone, di ripercorre il clima culturale e la cifra poetica sviluppatasi in Italia in quegli anni rivelandone l’assoluta qualità e seguendo il trapasso dal paesaggio all’impressione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il Palazzo Reale di Caserta ospita, nei suoi ambienti di impronta settecentesca, una significativa e nutrita
rassegna sugli sviluppi della cultura figurativa italiana tra XIX e XX secolo.
La mostra, realizzata con la partecipazione dell’Ente Provinciale del Turismo di Caserta e curata
dall’onorevole Giovanna Petrenga, già direttrice della Reggia, e dalla dottoressa Susanna Zatti, direttore
dei Musei Civici di Pavia, illustra due dei secoli più fecondi della pittura italiana, con particolare
riferimento alle esperienze artistiche e al gusto collezionistico che fiorirono nel territorio lombardo,
mediante una scelta espositiva che decide di privilegiare raggruppamenti tematici.
L’analisi delle opere stimola inevitabilmente un naturale confronto con gli indirizzi contemporanei – pur
se talvolta antitetici – della pittura di paesaggio e di figura sviluppatisi all’ombra del Vesuvio e patrocinati
anche dall’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
I dipinti conservati presso i Musei Civici di Pavia costituiscono un repertorio ampio e originale, nella
dominante identità pavese, dell’arte ottocentesca e di quel percorso alternativo al classicismo e al
romanticismo storico e romanzesco che la Scuola pavese propose e sviluppò nel variegato panorama
italiano pre e post unitario. L’orientamento alternativo si andò enucleando intorno alla Scuola di Pittura
istituita, a seguito del legato testamentario del 1840 di Defendente Sacchi, noto poligrafo e conoscitore
d’arte che, con la sua generosa e lungimirante donazione, diede il primo impulso a quella che fu una
feconda fucina di talenti: dai fratelli Trécourt a Federico Faruffini, da Pasquale Massacra a Tranquillo
Cremona fino a Giorgio Kienerk, ultimo direttore della Civica Scuola di Pittura di Pavia dal 1905 al 1934.
A questo già cospicuo nucleo di dipinti si aggiungono le raffinate scelte collezionistiche della famiglia
Morone che nel 2001, con gesto di straordinaria generosità ed esemplare senso civico, ha arricchito le
raccolte pubbliche dei Musei del Castello Visconteo facendo dono della propria collezione. L’acquisizione
delle opere d’arte, recente manifestazione di un collezionismo da sempre vivo e acuto nella città
lombarda, consente una puntuale documentazione della pittura italiana tra Ottocento e Novecento con
un’attenzione particolare ai pittori legati alla scuola francese: da Boldini a De Nittis a Zandomeneghi.
La donna e il paesaggio sono i due temi sui quali la mostra casertana punta la sua attenzione
offrendo chiavi di lettura e lenti d’ingrandimento attraverso cui poter indagare le novità che fecero la
loro comparsa sul palcoscenico della cultura artistica italiana. Sono campi d’azione in cui gli artisti
formularono modi diversi di sentire e interpretare la realtà, con risultati espressivi che si rivelarono
la proiezione di un mondo in costante trasformazione. La pittura en plein air scalzerà la tradizionale
trascrizione mimetica della realtà, spingendo gli artisti a trasferire tele e pennelli dal chiuso dei loro
atelier all’aperto, per cogliere la fuggente impressione di una visione e per educare l’occhio alle mutevoli
suggestioni della luce sul paesaggio. Nello stesso lasso di tempo, il diversificato repertorio del ritratto al
femminile ratificherà, nella innovativa trattazione del soggetto, un’evoluzione del tessuto sociale, in cui la
borghesia e la sua ideologia progressista giocano un ruolo dominante.
Questa evoluzione travolgerà anche la sfera femminile: la Signora col binocolo di De Nittis e i numerosi
ritratti di donne in lettura svelano una diretta partecipazione della donna alla elegante e salottiera vita
mondana, ma anche una proiezione della stessa al di fuori delle mura domestiche e della sfera privata,
attraverso la lettura. È in quest’ottica di perenne ricerca che trovano il loro significativo accostamento
le raffinate e ineccepibili composizioni formali di Molteni, pittore tra i più ricercati e apprezzati dalla
committenza di metà Ottocento, e le vivacità cromatiche del genio innovativo di Federico Faruffini,
nonché i contorni netti e le linee nitide di Charles-François Guérin e le pennellate evanescenti fatte di
circonvoluzioni e moti convettivi di gusto scapigliato di Alciati.
Si tratta di un percorso creativo che, passando attraverso l’esperienza impressionista della visione
della realtà e della influenza delle sensazioni esterne sul nostro apparato percettivo, ripropone con
vigore l’ipotesi di un impressionismo italiano dotato di una propria autonomia fisionomica, pur
nelle sue molteplici influenze regionali. Nel contempo, oltrepassa tale esperienza, registrandone e
documentandone anche la fase post, fino a giungere a quella che fu l’alternativa divisionista e poi
simbolista di Plinio Nomellini e Giorgio Kienerk.
Enrico Guglielmo
Soprintendente per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per le Province di Caserta
e Benevento
La mostra “La donna, il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e
Novecento” allestita alla Reggia, si inquadra in un progetto ampio e complesso per la valorizzazione
del territorio di Caserta e la sua Provincia. Questo Ente, infatti, è impegnato fortemente in un percorso
lavorativo di sviluppo di una “filiera turistica” che sceglie come punto di forza la ricchezza di inestimabile
valore del patrimonio storico-artistico integrato nel territorio: la bellezza del paesaggio e della natura, di
cui tale territorio si pregia, e dei prodotti enogastronomici doc.
La Reggia, ancora una volta, è protagonista di questo percorso, ospitando un evento-mostra che ci
permette il confronto con una realtà diversa, come quella dei Musei Civici di Pavia, unici prestatori
della collezione pittorica, in un’operazione di scambio culturale – altro obbiettivo strategico di sviluppo
della valorizzazione – che prevede integrazioni, collegamenti, sinergie con istituzioni appartenenti a
realtà culturali anche europee. Ringrazio dunque vivamente il Comune di Pavia e i Musei del Castello
Visconteo, in particolare le cocuratrici del progetto, Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia, e
l’onorevole Giovanna Petrenga, già direttrice della Reggia di Caserta. Ringrazio inoltre sentitamente la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Caserta e Benevento e Villaggio
Globale International che hanno permesso la realizzazione della mostra.
Voglio, in ultimo ricordare, e ne sono particolarmente orgoglioso, che, in occasione della visita al
percorso espositivo delle opere più alte dell’Ottocento italiano, si può visitare la bellissima e nota mostra
permanente “Terrae Motus” del grande Lucio Amelio.
Enzo Iodice
Amministratore dell’Ente Provinciale
per il Turismo di Caserta
Pavia città d’arte e di cultura, Pavia città internazionale dei Saperi presenta al pubblico, nello scenario
prestigioso della Reggia di Caserta, una parte importante della propria collezione museale.
Circa ottanta opere provenienti dalle sezioni della Quadreria dell’Ottocento, Collezione Morone e anche
dai depositi dei Musei del Castello Visconteo, tutte collocabili cronologicamente nell’arco di un secolo,
dagli inizi dell’Ottocento al primo quarto del Novecento, vengono esposte sino a primavera nelle sale
dello splendido palazzo vanvitelliano per portare al Sud la testimonianza della cultura artistica nata e
cresciuta in una città della pianura padana, che fu sede di un’importante Accademia d’arte, che ospitò
pittori di fama e che diede i natali a collezionisti e mecenati illuminati e dotati di grande senso civico.
Con questo prestito temporaneo l’Amministrazione Comunale di Pavia ha voluto valorizzare il proprio
patrimonio, farlo conoscere a un pubblico lontano, condividere con tanti il godimento estetico di veri
capolavori, comunicare le ragioni storiche di civiltà diverse.
Da questa bella iniziativa di collaborazione altre, ci auguriamo, potranno nascere per la promozione
della cultura, delle tradizioni, delle attività sociali e commerciali dei nostri reciproci territori, perché solo
mettendoci in rete e confrontandoci, ciascuno di noi potrà migliorare e convivere armoniosamente.
Con la speranza, dunque, che i ritratti, i paesaggi e le impressioni provenienti dalle terre lombarde
sappiano affascinare ed emozionare il pubblico della Reggia di Caserta, ringraziamo i nostri ospiti e gli
organizzatori e auguriamo il miglior successo all’esposizione.
Piera Capitelli
Sindaco del Comune di Pavia
Silvana Borutti
Assessore alle Politiche Culturali
del Comune di Pavia
COMUNICATO STAMPA
L’esperienza artistica italiana della Seconda metà dell’Ottocento è stata oggetto in questi anni di una
doverosa rilettura critica che ha portato a recuperarne il significato, facendo emergere situazioni e
personalità di grande fascino pur nella specificità delle diverse scuole regionali.
La mostra ospitata negli scenografici ambienti del Palazzo Reale di Caserta, dal 20 dicembre 2008
al 29 marzo 2009, s’inserisce in questo contesto, contribuendo a svelare la dimensione pienamente
“europea” della nostra produzione artistica: una ricca rassegna degli sviluppi della cultura
figurativa italiana tra il XIX e il XX secolo - più di ottanta opere - che diviene ancor più interessante
ricordando l’importante produzione ottocentesca maturata all’ombra del Vesuvio e l’originale esperienza
della cosiddetta Scuola di Posillipo, con cui idealmente si “impone” un confronto.
La mostra, curata da Susanna Zatti e Giovanna Petrenga con il coordinamento di Ferdinando
Creta e promossa dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali - con la
partecipazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Soprintendenza per i
Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Caserta e Benevento, Provincia di Caserta ed Ente
Provinciale del Turismo di Caserta, Comuni di Caserta e di Pavia, Confindustria e Camera di Commercio
di Caserta - proponendo alcuni tra i più significativi dipinti delle collezioni dei Musei Civici di
Pavia, consente dunque da un lato di tracciare un percorso della pittura lombarda del tempo - e
nello specifico di una scuola dalla forte identità come quella pavese – dall’altro, grazie agli indiscussi
capolavori e alla variegata composizione della collezione Morone, ripercorre il clima
culturale e la cifra poetica sviluppatasi in Italia in quegli anni, rivelandone l’assoluta qualità e
seguendo il trapasso dal paesaggio all’impressione.
I dipinti conservati presso i Musei Civici di Pavia costituiscono un repertorio ampio ed originale
dell’arte ottocentesca e di quel percorso alternativo al classicismo e al romanticismo storico e
romanzesco che la scuola pavese propose e sviluppò nel variegato panorama italiano pre e post
unitario. L’orientamento alternativo si andò enucleando intorno all’Accademia attiva a Pavia dal 1842, a
seguito del legato testamentario di Defendente Sacchi, noto poligrafo e conoscitore d’arte, che con la
sua donazione diede il primo impulso a quella che fu una feconda fucina di talenti: dai fratelli Trécourt a
Federico Faruffini, da Pasquale Massacra a Tranquillo Cremona, fino a Giorgio Kienerk, ultimo
direttore della Civica Scuola di Pittura di Pavia dal 1905 al 1934.
Accanto ai pregevoli prodotti della scuola artistica locale, si affiancano le raffinate scelte
collezionistiche dei coniugi Morone - confluite nel 2001, grazie a una esemplare donazione, nelle
raccolte civiche del Castello Visconteo di Pavia – che consentono una puntuale documentazione
della pittura italiana tra Otto e Novecento prediligendo soprattutto i pittori legati alla scuola
francese: da Boldini a De Nittis, a Zandomeneghi.
Temi conduttori scelti per la mostra casertana sono il paesaggio e la donna: due soggetti in grado di
offrire, come pochi altri, chiavi di lettura e lenti d’ingrandimento attraverso cui indagare le tante novità di
quella stagione artistica.
Sul finire dell’Ottocento il paesaggio si trasforma in “teatro di emozioni” e dall’osservazione en plain
air – che scalzerà la tradizionale trascrizione mimetica della realtà per cogliere la fuggente impressione di
una visione, attenta alle mutevoli suggestioni della luce e del colore – si giunge alla forza evocativa della
pittura simbolista, in cui realtà ed immaginazione concorrono all’espressività pittorica dei sentimenti.
Dai paesaggi cittadini di Angelo Inganni e Francesco Trécourt la mostra dunque ci conduce alle
prime prove d’impronta macchiaiola di Vincenzo Cabianca, alla sperimentazioni divisioniste di Vittore
Grubicy de Dragon, alla pittura - attenta ai passaggi cromatici e alla resa dell’atmosfera - di Serafino
Macchiati, il terzo “italiano di Parigi” accanto a De Nittis e Zandomeneghi, fino ai paesaggi di montagna
innevati di Oreste Albertini.
Nello stesso lasso di tempo il diversificato repertorio del ritratto femminile ratificherà, nella innovativa
trattazione del soggetto, una rivoluzione del tessuto sociale in cui la borghesia e l’ideologia progressista
giocano un ruolo dominante. La signora con binocolo di De Nittis e le numerose donne in lettura (nelle
opere di Luigi Trécourt o di Leonardo Bazzaro o nel Ritratto di Carla Morone in lettura di Mario Acerbi)
mostrano la partecipazione della donna alla vita salottiera e mondana ma anche la sua emancipazione
culturale.
In mostra, i volti, i sentimenti, i gesti delle donne si succedono, proponendo un catalogo di figure
femminili di grande fascino secondo un percorso creativo che, passando attraverso l’iconografia
intimista di Federico Zandomeneghi - capace pur nel contesto della rivoluzione impressionista di
mantenere una forte individualità che ripropone con vigore l’ipotesi di un impressionismo italiano dotato
di una propria fisionomia - giunge all’alternativa divisionista e poi simbolista di Plinio Nomellini e
Giorgio Kienerk.
Ecco allora esposte a Caserta le donne còlte nelle fatiche quotidiane di Angiolo Tommasi e di Dall’Oca
Bianca, che in Donna che che cuce mostra ormai matura una nuova esperienza pittorica attraverso
la pratica della fotografia; e ancora gli olii e i pastelli - come Donna nuda coricata, La toilette, il Busto
di ragazza nuda o la singolare e affascinante Roussotte - in cui Zandomeneghi si sofferma sulla figura
femminile con un’intonazione carezzevole ed affettuosa, senza nulla concedere al voyerismo.
Ecco l’impressione temporanea, pallida e tremolante delle pitture scapigliate di Daniele Ranzoni - che
traccia volti di giovani donne minute dagli atteggiamenti naturali e colloquiali - affiancate alla bellissima
Lucilla di Nomellini, dallo sguardo intenso e fuggente (opera che venne esposta nella sala personale
dedicata al pittore nella Biennale di Venezia del 1920) in cui l’artista livornese, avviluppando il corpo e il
volto della donna in una vegetazione rigogliosa, sembra volerla cogliere in un momento di metamorfosi
con l’elemento naturale, sorta di trasfigurazione dal sapore simbolista; mentre, infine, saranno
sempre tre figure femminili enigmatiche quanto affascinanti, nel trittico dedicato all’Enigma umano, a
rappresentare nell’opera di Kienerk il Dolore, il Silenzio e il Piacere.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Skira con contributi di Ferdinando Creta,
Giovanna Petrenga e Susanna Zatti.
COLOPHON
Mostra promossa da
Regione Campania
Assessorato regionale al Turismo e ai Beni Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Caserta e Benevento
Provincia di Caserta ed Ente Provinciale del Turismo di Caserta
Comune di Caserta
Comune di Pavia
Confindustria di Caserta
Camera di Commercio di Caserta
Mostra e catalogo a cura di
Giovanna Petrenga e Susanna Zatti
Coordinamento generale
Ferdinando Creta
Comitato scientifico
Lucia Bellofatto
Ferdinando Creta
Enrico Guglielmo
Giovanna Petrenga
Susanna Zatti
Catalogo
Skira
Schede in catalogo
Francesca Porreca
Susanna Zatti
Direzione scientifica
Lucia Bellofatto
Collaborazione
Giuseppe Graziano
Vincenzo Mazzarella
Pasquale Savino
Ufficio mostra
Maria Candalino
Paola Cantiello
Anna Di Marzo
Adelaide Marrone
Maria Carmela Masi
Marianna Meroll
Organizzazione generale
Ente Provinciale per il Turismo
di Caserta
Musei Civici di Pavia
con la collaborazione di
Villaggio Globale International
Progetto allestimento
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici
per le province di Caserta e Benevento
Coordinamento tecnico
Giuseppe Graziano
con la collaborazione di
Mario Andolfi
Didattica mostra
Maria Rosaria Iacono
Segreteria Soprintendenza
Vincenzo Zuccaro
Agostino Renzi
Vito Zamprotta
Francesco Vergara
Fotografie
Fototeca dei Musei Civici di Pavia
Fotografo Fiorenzo Cantalupi, Pavia
Coordinamento amministrativo e contabile
Marco Mazzarella
Maria Scagliarini
Ufficio Stampa e promozione
Villaggio Globale International
e con la collaborazione di
Susanna Savastano
Comunicazione / Progetto grafico
Globo Communication srl
Art director Domenico Catapano
Mostra / Archigrafia e catalogo
Alberto Grant
Realizzazione allestimento
TAGI 2000 srl
Coordinamento illuminotecnica
Mario Tartaglione
Illuminotecnica allestimento
I Guzzini – G&G impianti
di Garzia Giuseppe
Trasporti
CIENNE Transport srl
La mostra è stata realizzata
con finanziamento della Regione
Campania – Assessorato al Turismo e
ai Beni Culturali – Eventi in Campania
– D.G.R. n. 902 del 15/06/2007 –
Decreto dirigenziale n. 362 del
15/06/2007 – Decreto dirigenziale
n. 629 del 28/11/2008.
Soggetto attuatore Ente Provinciale per il Turismo di Caserta
ELENCO OPERE
1. Francesco Fidanza
(Città di Castello, Perugia, 1749 – Milano, 1819)
Al tramonto del sole
olio su tela, 47,5 x 66,7 cm
2. Pietro Ronzoni
(Sedrina, Bergamo, 1781 – Bergamo,
1862)
Paesaggio, 1844
olio su tela, 27,5 x 38,5 cm
3. Angelo Inganni
(Brescia, 1807 – Gussago, Brescia, 1880)
Piazza della Vittoria a Pavia
olio su tela, 23,5 x 30,5 cm
4. Natale Schiavoni
(Chioggia, Venezia, 1777 – 1858)
Contemplazione
olio su tela, 49 x 39,3 cm
5. Giuseppe Molteni
(Affori, Milano, 1800 – Milano, 1867)
La signora di Monza, 1847
olio su tela, 149 x 117 cm
6. Francesco Trécourt
Veduta di Pavia dal Rotto del Gravellone
olio su tela 52 x 76 cm
7. Luigi Trécourt
(Bergamo, 1808 – Costa di Mezzate, Bergamo,
1890)
La lettera (La sorpresa)
olio su tela, 97 x 75 cm
8. Felice De Maurizio
(Milano, 1810 – 1890)
Adelaide di Borgogna liberata dal carcere
del castello di Garda dal diacono Martino
olio su tela, 77 x 66 cm
9. Pasquale Massacra
(Pavia, 1819 – 1849)
Ritratto della sorella Ernesta
olio su tela, 52,5 x 40,5 cm
10. Giacomo Trécourt
(Bergamo, 1812 – Pavia, 1882)
Le due orfanelle
olio su tela, 57 x 45 cm
11. Giacomo Trécourt
(Bergamo, 1812 – Pavia, 1882)
La preghiera, 1867
olio su tela, 63 x 48,5 cm
12. Giovanni Altieri
(Pavia, 1834 – 1900)
La mascherina
olio su tela, 56,5 x 44 cm
13. Jean Raymond Hippolite Lazerges
(Narbonne, 1817 – Mustapera, 1887/89?)
Giovinetta che va alla fontana, 1881
olio su tela, 220 x 128 cm
14. Gaetano Fasanotti
(Milano, 1831 – 1882)
Paesaggio alpino
olio su tela, 40 x 31,4 cm
15. Charles-François Daubigny
(Parigi, 1817 – 1878)
Gioco di nubi, 1870
olio su tela, 57 x 73,5 cm
16. Federico Faruffini
(Sesto San Giovanni, Milano, 1833 –
Perugia, 1869)
Vendetta in un harem (La greca), 1854
olio su tela, 92,5 x 78,5 cm
17. Federico Faruffini
(Sesto San Giovanni, Milano, 1833 –
Perugia, 1869)
Modella in costume
olio su tela, 40 x 30 cm
18. Pietro Michis
(Milano, 1834 – 1903)
Venezia
olio su cartone, 41 x 12,5 cm
19. Pietro Michis
(Milano, 1834 – 1903)
Paesaggio di montagna
olio su cartone, 37,5 x 17 cm
20. Vincenzo Cabianca
(Verona, 1827 – Roma, 1902)
Maremma, 1857
olio su tavola, 14,4 x 30,5 cm
21. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Paesaggio
olio su tela, 38 x 46 cm
22. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
La toilette (Dopo il bagno)
pastello su carta, 73 x 40 cm
23. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Donna nuda coricata
pastello e carboncino su carta,
33 x 37 cm
24. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Dopo il bagno (Ventaglio)
pastello su tela su cartone, 29,5 x 58 cm
25. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Ballerine
pastello e carboncino su carta azzurra,
52,5 °— 67 cm
26. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Busto di ragazza nuda
pastello su carta, 60 x 49 cm
27. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi,1917)
Roussotte
pastello su carta, 45 °— 38 cm
28. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Due figure femminili
matita su carta, 38,5 x 46 cm
29. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Matilde
pastello su carta, 41 x 32 cm
30. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841- Parigi, 1917)
Ritratto di donna
carboncino e pastello su carta,
46 x 38 cm
31. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841- Parigi, 1917)
Riflessione
olio su tela, 53 x 64 cm
32. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Busto di donna in camicia
olio su tela, 42 x 33,5 cm
33. Daniele Ranzoni
(Intra, Novara, 1843 – 1889)
Giovinetta
acquerello su carta, 37 °— 27,5 cm
34. Giuseppe De Nittis
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Harem
olio su tela, 33,5 x 25 cm
35. Giuseppe De Nittis
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Signora col binocolo
acquerello su carta, 28 x 22 cm
36. Giuseppe De Nittis (?)
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Trafalgar Square
carboncino su carta, 22 x 28 cm
37. Luigi Nono
(Fusina, Venezia, 1850 – Venezia, 1918)
Figura femminile
olio su tavola, 33 x 23,5 cm
38. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
La moglie del pittore in lettura
olio su tela, 24 x 33 cm
39. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
Il Ponte Coperto sul Ticino
olio su tela, 19,5 x 33 cm
40. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
Paesaggio con cascinale
olio su tela su cartone, 34,8 x 25,7 cm
41. Francesco Paolo Michetti
(Tocco di Casauria, Pesaro, 1851 –
Francavilla al Mare, Chieti, 1929)
La pastorella, 1879
olio su tavola, 24 x 15 cm
42. Vittore Grubicy de Dragon
(Milano, 1851 – 1920)
In barca a Venezia, 1897
olio su tela , 23 x 31 cm
43. Luigi Conconi
(Milano, 1852 – 1917)
Il saluto
olio su tela, 150 x 94 cm
44. Paolo Fagnani (?)
Donna seduta su uno scoglio
olio su tela, 96,5 x 74,5 cm
45. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
In lettura
acquerello su carta, 30,5 x 21 cm
46. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
Chiostro in montagna (All’Alpino)
olio su tavola, 39 x 59 cm
47. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
Veduta di Chioggia o Canale a Chioggia
olio su tavola, 64,5 x 50 cm
48. Alessandro Milesi
(Venezia, 1856 – 1945)
Nella stalla
olio su tavola, 33,5 x 37,5 cm
49. Alessandro Milesi
(Venezia, 1856 –1945)
Scialletto rosso
olio su tela, 61,5 x 44 cm
50. Cesare Tallone
(Savona, 1853 – Milano, 1919)
Figura di ragazza
olio su tela, 79,5 x 57,5 cm
51. Pompeo Mariani
(Monza, Milano, 1857 – Bordighera,
Imperia, 1927)
Figura in giardino, 1900
olio su tavola, 22 x 32,5 cm
52. Pompeo Mariani
(Monza, 1857 – Bordighera, Imperia,
1927)
Pesca alla Zelata
olio su tavola, 28,5 x 18 cm
53. Pompeo Mariani
(Monza, 1857 – Bordighera, Imperia,
1927)
Lanca alla Zelata
olio su tavola, 28,5 x 18 cm
54. Angelo Dall’Oca Bianca
(Verona, 1858 – 1942)
Donna che cuce
olio su tavola, 16 x 28,5 cm
55. Angiolo Tommasi
(Livorno, 1858 – Torre del Lago,
Lucca, 1923)
Lavandaia al lago di Massaciuccoli
olio su tavola, 45 x 25,5 cm
56. Serafino Macchiati
(Camerino, Macerata, 1861 – Parigi,
1916)
Lillà, 1901
olio su tela, 55,5 x 46 cm
57. Serafino Macchiati
(Camerino, Macerata, 1861 – Parigi,
1916)
Prato verde
olio su tavola, 30 x 24 cm
58. Pietro Fragiacomo
(Trieste, 1856 – Venezia, 1922)
Marina
olio su legno, 16,5 x 26 cm
59. Lorenzo Gignous
(Modena 1862 – Porto Ceresio, Varese,
1958)
Paesaggio
olio su tela, 30 x 50 cm
60. Giuseppe Pellizza da Volpedo (?)
Veduta di Volpedo
olio su tavola, 12,8 x 12,3 cm
61. Plinio Nomellini
(Livorno, 1866 – Firenze, 1943)
Lucilla (La Ninina)
olio su tela, 100 x 100 cm
62-64. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
L’Enigma umano (trittico), 1900
62. Il Dolore
olio su tela, 188,5 x 62,3 cm
firmato e datato in
63. Il Silenzio
olio su tela, 170,5 x 94 cm
64. Il Piacere
olio su tela, 188 x 63,8 cm
65. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Verso l’ovile, 1904
olio su cartone telato, 49 x 73 cm
66. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Granoturco, 1924
olio su legno, 26 x 50 cm
67. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Covoni, 1931
olio su tela, 24,5 x 49 cm
68. Carlo Fornara
(Prestinone di Val di Vigezzo, Novara,
1871 – 1928)
Paesaggio. Mattino d’autunno a Vocogno
olio su tavola, 30 x 40 cm
69. Erminio Rossi
(Sannazzaro de Burgundi, Pavia, 1871 –
Pavia, 1942)
Barconi in un canale
olio su legno, 51 x 64 cm
70. Erminio Rossi
(Sannazzaro de Burgundi, Pavia, 1871 –
Pavia, 1942)
Sottobosco in autunno (Pioppi)
olio su tela, 115 x 89 cm
71. Antonio Rizzi
(Cremona, 1869 – Milano, 1940)
Sotto l’ombrellino
olio su tela, 100 x 59,5 cm
72. Riccardo Pellegrini
(Milano, 1863 – Crescenzago, Milano,
1934)
Domenica all’aperto
olio su tela, 44 x 52 cm
73. Charles-François Guérin
(Sens, 1875 – Parigi, 1939)
Nudo di spalle
olio su tela, 55 x 56 cm
74. Ambrogio Alciati
(Vercelli, 1878 – Milano, 1929)
La preghiera
olio su tela, 81 x 85,5 cm
75. Armando Spadini
(Poggio a Caiano, Firenze, 1883 – Roma,
1925)
Testa di bimbo (Lillo)
carboncino, 14 x 15,5 cm
76. Armando Spadini
(Poggio a Caiano, Firenze, 1883 – Roma,
1925)
Lillo che dorme
olio su tela, 22 x 28 cm
77. Oreste Albertini
(Torre del Mangano, Pavia, 1887 –
Besano, Varese, 1953)
Paesaggio invernale, 1931
olio su tavola, 40 x 49,5 cm
78. Oreste Albertini
(Torre del Mangano, Pavia, 1887 – Besano,
Varese, 1953)
Tramonto sul Generoso
olio su compensato, 79 x 60 cm
79. Primo Carena
(Fossarmato, Pavia, 1910 – Pavia, 1989)
Lanca, 1936
olio su legno, 32 x 41 cm
80. Giuseppe Amisani
(Mede Lomellina, Pavia, 1881 –
Portofino, Genova, 1941)
La modella
olio su tavola, 52,5 x 36 cm
81. Mario Acerbi
(Milano, 1887 – Pavia, 1982)
Ritratto di Carla Morone in lettura, 1961
olio su tela, 117 x 110 cm
SCHEDA CATALOGO
Editore
Skira
Formato
cm 24 x 28
Pagine
144 delle quali 96 a colori e 48 in bianco e nero
Testi
50 cartelle dattiloscritte complessive
Illustrazioni
85 a colori e 10 in bianco e nero
A cura di
Giovanna Petrenga
Susanna Zatti
Saggi
Artisti, committenti e collezionisti a Pavia nell’Ottocento e nel Novecento. Le raccolte di
pittura moderna dei Musei Civici Pavesi, Susanna Zatti
Persistenze e novità iconografiche nella pittura italiana di fin de siècle, Giovanna Petrenga
Sullo sfondo di “paesaggi” e di “figura” l’identità di una comunità, Ferdinando Creta
Schede e apparati a cura di
Susanna Zatti
Francesca Porreca
rassegna sugli sviluppi della cultura figurativa italiana tra XIX e XX secolo.
La mostra, realizzata con la partecipazione dell’Ente Provinciale del Turismo di Caserta e curata
dall’onorevole Giovanna Petrenga, già direttrice della Reggia, e dalla dottoressa Susanna Zatti, direttore
dei Musei Civici di Pavia, illustra due dei secoli più fecondi della pittura italiana, con particolare
riferimento alle esperienze artistiche e al gusto collezionistico che fiorirono nel territorio lombardo,
mediante una scelta espositiva che decide di privilegiare raggruppamenti tematici.
L’analisi delle opere stimola inevitabilmente un naturale confronto con gli indirizzi contemporanei – pur
se talvolta antitetici – della pittura di paesaggio e di figura sviluppatisi all’ombra del Vesuvio e patrocinati
anche dall’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
I dipinti conservati presso i Musei Civici di Pavia costituiscono un repertorio ampio e originale, nella
dominante identità pavese, dell’arte ottocentesca e di quel percorso alternativo al classicismo e al
romanticismo storico e romanzesco che la Scuola pavese propose e sviluppò nel variegato panorama
italiano pre e post unitario. L’orientamento alternativo si andò enucleando intorno alla Scuola di Pittura
istituita, a seguito del legato testamentario del 1840 di Defendente Sacchi, noto poligrafo e conoscitore
d’arte che, con la sua generosa e lungimirante donazione, diede il primo impulso a quella che fu una
feconda fucina di talenti: dai fratelli Trécourt a Federico Faruffini, da Pasquale Massacra a Tranquillo
Cremona fino a Giorgio Kienerk, ultimo direttore della Civica Scuola di Pittura di Pavia dal 1905 al 1934.
A questo già cospicuo nucleo di dipinti si aggiungono le raffinate scelte collezionistiche della famiglia
Morone che nel 2001, con gesto di straordinaria generosità ed esemplare senso civico, ha arricchito le
raccolte pubbliche dei Musei del Castello Visconteo facendo dono della propria collezione. L’acquisizione
delle opere d’arte, recente manifestazione di un collezionismo da sempre vivo e acuto nella città
lombarda, consente una puntuale documentazione della pittura italiana tra Ottocento e Novecento con
un’attenzione particolare ai pittori legati alla scuola francese: da Boldini a De Nittis a Zandomeneghi.
La donna e il paesaggio sono i due temi sui quali la mostra casertana punta la sua attenzione
offrendo chiavi di lettura e lenti d’ingrandimento attraverso cui poter indagare le novità che fecero la
loro comparsa sul palcoscenico della cultura artistica italiana. Sono campi d’azione in cui gli artisti
formularono modi diversi di sentire e interpretare la realtà, con risultati espressivi che si rivelarono
la proiezione di un mondo in costante trasformazione. La pittura en plein air scalzerà la tradizionale
trascrizione mimetica della realtà, spingendo gli artisti a trasferire tele e pennelli dal chiuso dei loro
atelier all’aperto, per cogliere la fuggente impressione di una visione e per educare l’occhio alle mutevoli
suggestioni della luce sul paesaggio. Nello stesso lasso di tempo, il diversificato repertorio del ritratto al
femminile ratificherà, nella innovativa trattazione del soggetto, un’evoluzione del tessuto sociale, in cui la
borghesia e la sua ideologia progressista giocano un ruolo dominante.
Questa evoluzione travolgerà anche la sfera femminile: la Signora col binocolo di De Nittis e i numerosi
ritratti di donne in lettura svelano una diretta partecipazione della donna alla elegante e salottiera vita
mondana, ma anche una proiezione della stessa al di fuori delle mura domestiche e della sfera privata,
attraverso la lettura. È in quest’ottica di perenne ricerca che trovano il loro significativo accostamento
le raffinate e ineccepibili composizioni formali di Molteni, pittore tra i più ricercati e apprezzati dalla
committenza di metà Ottocento, e le vivacità cromatiche del genio innovativo di Federico Faruffini,
nonché i contorni netti e le linee nitide di Charles-François Guérin e le pennellate evanescenti fatte di
circonvoluzioni e moti convettivi di gusto scapigliato di Alciati.
Si tratta di un percorso creativo che, passando attraverso l’esperienza impressionista della visione
della realtà e della influenza delle sensazioni esterne sul nostro apparato percettivo, ripropone con
vigore l’ipotesi di un impressionismo italiano dotato di una propria autonomia fisionomica, pur
nelle sue molteplici influenze regionali. Nel contempo, oltrepassa tale esperienza, registrandone e
documentandone anche la fase post, fino a giungere a quella che fu l’alternativa divisionista e poi
simbolista di Plinio Nomellini e Giorgio Kienerk.
Enrico Guglielmo
Soprintendente per i Beni Architettonici
e Paesaggistici per le Province di Caserta
e Benevento
La mostra “La donna, il paesaggio e l’impressione. Dipinti dei Musei Civici di Pavia tra Ottocento e
Novecento” allestita alla Reggia, si inquadra in un progetto ampio e complesso per la valorizzazione
del territorio di Caserta e la sua Provincia. Questo Ente, infatti, è impegnato fortemente in un percorso
lavorativo di sviluppo di una “filiera turistica” che sceglie come punto di forza la ricchezza di inestimabile
valore del patrimonio storico-artistico integrato nel territorio: la bellezza del paesaggio e della natura, di
cui tale territorio si pregia, e dei prodotti enogastronomici doc.
La Reggia, ancora una volta, è protagonista di questo percorso, ospitando un evento-mostra che ci
permette il confronto con una realtà diversa, come quella dei Musei Civici di Pavia, unici prestatori
della collezione pittorica, in un’operazione di scambio culturale – altro obbiettivo strategico di sviluppo
della valorizzazione – che prevede integrazioni, collegamenti, sinergie con istituzioni appartenenti a
realtà culturali anche europee. Ringrazio dunque vivamente il Comune di Pavia e i Musei del Castello
Visconteo, in particolare le cocuratrici del progetto, Susanna Zatti, direttrice dei Musei Civici di Pavia, e
l’onorevole Giovanna Petrenga, già direttrice della Reggia di Caserta. Ringrazio inoltre sentitamente la
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Caserta e Benevento e Villaggio
Globale International che hanno permesso la realizzazione della mostra.
Voglio, in ultimo ricordare, e ne sono particolarmente orgoglioso, che, in occasione della visita al
percorso espositivo delle opere più alte dell’Ottocento italiano, si può visitare la bellissima e nota mostra
permanente “Terrae Motus” del grande Lucio Amelio.
Enzo Iodice
Amministratore dell’Ente Provinciale
per il Turismo di Caserta
Pavia città d’arte e di cultura, Pavia città internazionale dei Saperi presenta al pubblico, nello scenario
prestigioso della Reggia di Caserta, una parte importante della propria collezione museale.
Circa ottanta opere provenienti dalle sezioni della Quadreria dell’Ottocento, Collezione Morone e anche
dai depositi dei Musei del Castello Visconteo, tutte collocabili cronologicamente nell’arco di un secolo,
dagli inizi dell’Ottocento al primo quarto del Novecento, vengono esposte sino a primavera nelle sale
dello splendido palazzo vanvitelliano per portare al Sud la testimonianza della cultura artistica nata e
cresciuta in una città della pianura padana, che fu sede di un’importante Accademia d’arte, che ospitò
pittori di fama e che diede i natali a collezionisti e mecenati illuminati e dotati di grande senso civico.
Con questo prestito temporaneo l’Amministrazione Comunale di Pavia ha voluto valorizzare il proprio
patrimonio, farlo conoscere a un pubblico lontano, condividere con tanti il godimento estetico di veri
capolavori, comunicare le ragioni storiche di civiltà diverse.
Da questa bella iniziativa di collaborazione altre, ci auguriamo, potranno nascere per la promozione
della cultura, delle tradizioni, delle attività sociali e commerciali dei nostri reciproci territori, perché solo
mettendoci in rete e confrontandoci, ciascuno di noi potrà migliorare e convivere armoniosamente.
Con la speranza, dunque, che i ritratti, i paesaggi e le impressioni provenienti dalle terre lombarde
sappiano affascinare ed emozionare il pubblico della Reggia di Caserta, ringraziamo i nostri ospiti e gli
organizzatori e auguriamo il miglior successo all’esposizione.
Piera Capitelli
Sindaco del Comune di Pavia
Silvana Borutti
Assessore alle Politiche Culturali
del Comune di Pavia
COMUNICATO STAMPA
L’esperienza artistica italiana della Seconda metà dell’Ottocento è stata oggetto in questi anni di una
doverosa rilettura critica che ha portato a recuperarne il significato, facendo emergere situazioni e
personalità di grande fascino pur nella specificità delle diverse scuole regionali.
La mostra ospitata negli scenografici ambienti del Palazzo Reale di Caserta, dal 20 dicembre 2008
al 29 marzo 2009, s’inserisce in questo contesto, contribuendo a svelare la dimensione pienamente
“europea” della nostra produzione artistica: una ricca rassegna degli sviluppi della cultura
figurativa italiana tra il XIX e il XX secolo - più di ottanta opere - che diviene ancor più interessante
ricordando l’importante produzione ottocentesca maturata all’ombra del Vesuvio e l’originale esperienza
della cosiddetta Scuola di Posillipo, con cui idealmente si “impone” un confronto.
La mostra, curata da Susanna Zatti e Giovanna Petrenga con il coordinamento di Ferdinando
Creta e promossa dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali - con la
partecipazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Soprintendenza per i
Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Caserta e Benevento, Provincia di Caserta ed Ente
Provinciale del Turismo di Caserta, Comuni di Caserta e di Pavia, Confindustria e Camera di Commercio
di Caserta - proponendo alcuni tra i più significativi dipinti delle collezioni dei Musei Civici di
Pavia, consente dunque da un lato di tracciare un percorso della pittura lombarda del tempo - e
nello specifico di una scuola dalla forte identità come quella pavese – dall’altro, grazie agli indiscussi
capolavori e alla variegata composizione della collezione Morone, ripercorre il clima
culturale e la cifra poetica sviluppatasi in Italia in quegli anni, rivelandone l’assoluta qualità e
seguendo il trapasso dal paesaggio all’impressione.
I dipinti conservati presso i Musei Civici di Pavia costituiscono un repertorio ampio ed originale
dell’arte ottocentesca e di quel percorso alternativo al classicismo e al romanticismo storico e
romanzesco che la scuola pavese propose e sviluppò nel variegato panorama italiano pre e post
unitario. L’orientamento alternativo si andò enucleando intorno all’Accademia attiva a Pavia dal 1842, a
seguito del legato testamentario di Defendente Sacchi, noto poligrafo e conoscitore d’arte, che con la
sua donazione diede il primo impulso a quella che fu una feconda fucina di talenti: dai fratelli Trécourt a
Federico Faruffini, da Pasquale Massacra a Tranquillo Cremona, fino a Giorgio Kienerk, ultimo
direttore della Civica Scuola di Pittura di Pavia dal 1905 al 1934.
Accanto ai pregevoli prodotti della scuola artistica locale, si affiancano le raffinate scelte
collezionistiche dei coniugi Morone - confluite nel 2001, grazie a una esemplare donazione, nelle
raccolte civiche del Castello Visconteo di Pavia – che consentono una puntuale documentazione
della pittura italiana tra Otto e Novecento prediligendo soprattutto i pittori legati alla scuola
francese: da Boldini a De Nittis, a Zandomeneghi.
Temi conduttori scelti per la mostra casertana sono il paesaggio e la donna: due soggetti in grado di
offrire, come pochi altri, chiavi di lettura e lenti d’ingrandimento attraverso cui indagare le tante novità di
quella stagione artistica.
Sul finire dell’Ottocento il paesaggio si trasforma in “teatro di emozioni” e dall’osservazione en plain
air – che scalzerà la tradizionale trascrizione mimetica della realtà per cogliere la fuggente impressione di
una visione, attenta alle mutevoli suggestioni della luce e del colore – si giunge alla forza evocativa della
pittura simbolista, in cui realtà ed immaginazione concorrono all’espressività pittorica dei sentimenti.
Dai paesaggi cittadini di Angelo Inganni e Francesco Trécourt la mostra dunque ci conduce alle
prime prove d’impronta macchiaiola di Vincenzo Cabianca, alla sperimentazioni divisioniste di Vittore
Grubicy de Dragon, alla pittura - attenta ai passaggi cromatici e alla resa dell’atmosfera - di Serafino
Macchiati, il terzo “italiano di Parigi” accanto a De Nittis e Zandomeneghi, fino ai paesaggi di montagna
innevati di Oreste Albertini.
Nello stesso lasso di tempo il diversificato repertorio del ritratto femminile ratificherà, nella innovativa
trattazione del soggetto, una rivoluzione del tessuto sociale in cui la borghesia e l’ideologia progressista
giocano un ruolo dominante. La signora con binocolo di De Nittis e le numerose donne in lettura (nelle
opere di Luigi Trécourt o di Leonardo Bazzaro o nel Ritratto di Carla Morone in lettura di Mario Acerbi)
mostrano la partecipazione della donna alla vita salottiera e mondana ma anche la sua emancipazione
culturale.
In mostra, i volti, i sentimenti, i gesti delle donne si succedono, proponendo un catalogo di figure
femminili di grande fascino secondo un percorso creativo che, passando attraverso l’iconografia
intimista di Federico Zandomeneghi - capace pur nel contesto della rivoluzione impressionista di
mantenere una forte individualità che ripropone con vigore l’ipotesi di un impressionismo italiano dotato
di una propria fisionomia - giunge all’alternativa divisionista e poi simbolista di Plinio Nomellini e
Giorgio Kienerk.
Ecco allora esposte a Caserta le donne còlte nelle fatiche quotidiane di Angiolo Tommasi e di Dall’Oca
Bianca, che in Donna che che cuce mostra ormai matura una nuova esperienza pittorica attraverso
la pratica della fotografia; e ancora gli olii e i pastelli - come Donna nuda coricata, La toilette, il Busto
di ragazza nuda o la singolare e affascinante Roussotte - in cui Zandomeneghi si sofferma sulla figura
femminile con un’intonazione carezzevole ed affettuosa, senza nulla concedere al voyerismo.
Ecco l’impressione temporanea, pallida e tremolante delle pitture scapigliate di Daniele Ranzoni - che
traccia volti di giovani donne minute dagli atteggiamenti naturali e colloquiali - affiancate alla bellissima
Lucilla di Nomellini, dallo sguardo intenso e fuggente (opera che venne esposta nella sala personale
dedicata al pittore nella Biennale di Venezia del 1920) in cui l’artista livornese, avviluppando il corpo e il
volto della donna in una vegetazione rigogliosa, sembra volerla cogliere in un momento di metamorfosi
con l’elemento naturale, sorta di trasfigurazione dal sapore simbolista; mentre, infine, saranno
sempre tre figure femminili enigmatiche quanto affascinanti, nel trittico dedicato all’Enigma umano, a
rappresentare nell’opera di Kienerk il Dolore, il Silenzio e il Piacere.
L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da Skira con contributi di Ferdinando Creta,
Giovanna Petrenga e Susanna Zatti.
COLOPHON
Mostra promossa da
Regione Campania
Assessorato regionale al Turismo e ai Beni Culturali
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
per le province di Caserta e Benevento
Provincia di Caserta ed Ente Provinciale del Turismo di Caserta
Comune di Caserta
Comune di Pavia
Confindustria di Caserta
Camera di Commercio di Caserta
Mostra e catalogo a cura di
Giovanna Petrenga e Susanna Zatti
Coordinamento generale
Ferdinando Creta
Comitato scientifico
Lucia Bellofatto
Ferdinando Creta
Enrico Guglielmo
Giovanna Petrenga
Susanna Zatti
Catalogo
Skira
Schede in catalogo
Francesca Porreca
Susanna Zatti
Direzione scientifica
Lucia Bellofatto
Collaborazione
Giuseppe Graziano
Vincenzo Mazzarella
Pasquale Savino
Ufficio mostra
Maria Candalino
Paola Cantiello
Anna Di Marzo
Adelaide Marrone
Maria Carmela Masi
Marianna Meroll
Organizzazione generale
Ente Provinciale per il Turismo
di Caserta
Musei Civici di Pavia
con la collaborazione di
Villaggio Globale International
Progetto allestimento
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici
per le province di Caserta e Benevento
Coordinamento tecnico
Giuseppe Graziano
con la collaborazione di
Mario Andolfi
Didattica mostra
Maria Rosaria Iacono
Segreteria Soprintendenza
Vincenzo Zuccaro
Agostino Renzi
Vito Zamprotta
Francesco Vergara
Fotografie
Fototeca dei Musei Civici di Pavia
Fotografo Fiorenzo Cantalupi, Pavia
Coordinamento amministrativo e contabile
Marco Mazzarella
Maria Scagliarini
Ufficio Stampa e promozione
Villaggio Globale International
e con la collaborazione di
Susanna Savastano
Comunicazione / Progetto grafico
Globo Communication srl
Art director Domenico Catapano
Mostra / Archigrafia e catalogo
Alberto Grant
Realizzazione allestimento
TAGI 2000 srl
Coordinamento illuminotecnica
Mario Tartaglione
Illuminotecnica allestimento
I Guzzini – G&G impianti
di Garzia Giuseppe
Trasporti
CIENNE Transport srl
La mostra è stata realizzata
con finanziamento della Regione
Campania – Assessorato al Turismo e
ai Beni Culturali – Eventi in Campania
– D.G.R. n. 902 del 15/06/2007 –
Decreto dirigenziale n. 362 del
15/06/2007 – Decreto dirigenziale
n. 629 del 28/11/2008.
Soggetto attuatore Ente Provinciale per il Turismo di Caserta
ELENCO OPERE
1. Francesco Fidanza
(Città di Castello, Perugia, 1749 – Milano, 1819)
Al tramonto del sole
olio su tela, 47,5 x 66,7 cm
2. Pietro Ronzoni
(Sedrina, Bergamo, 1781 – Bergamo,
1862)
Paesaggio, 1844
olio su tela, 27,5 x 38,5 cm
3. Angelo Inganni
(Brescia, 1807 – Gussago, Brescia, 1880)
Piazza della Vittoria a Pavia
olio su tela, 23,5 x 30,5 cm
4. Natale Schiavoni
(Chioggia, Venezia, 1777 – 1858)
Contemplazione
olio su tela, 49 x 39,3 cm
5. Giuseppe Molteni
(Affori, Milano, 1800 – Milano, 1867)
La signora di Monza, 1847
olio su tela, 149 x 117 cm
6. Francesco Trécourt
Veduta di Pavia dal Rotto del Gravellone
olio su tela 52 x 76 cm
7. Luigi Trécourt
(Bergamo, 1808 – Costa di Mezzate, Bergamo,
1890)
La lettera (La sorpresa)
olio su tela, 97 x 75 cm
8. Felice De Maurizio
(Milano, 1810 – 1890)
Adelaide di Borgogna liberata dal carcere
del castello di Garda dal diacono Martino
olio su tela, 77 x 66 cm
9. Pasquale Massacra
(Pavia, 1819 – 1849)
Ritratto della sorella Ernesta
olio su tela, 52,5 x 40,5 cm
10. Giacomo Trécourt
(Bergamo, 1812 – Pavia, 1882)
Le due orfanelle
olio su tela, 57 x 45 cm
11. Giacomo Trécourt
(Bergamo, 1812 – Pavia, 1882)
La preghiera, 1867
olio su tela, 63 x 48,5 cm
12. Giovanni Altieri
(Pavia, 1834 – 1900)
La mascherina
olio su tela, 56,5 x 44 cm
13. Jean Raymond Hippolite Lazerges
(Narbonne, 1817 – Mustapera, 1887/89?)
Giovinetta che va alla fontana, 1881
olio su tela, 220 x 128 cm
14. Gaetano Fasanotti
(Milano, 1831 – 1882)
Paesaggio alpino
olio su tela, 40 x 31,4 cm
15. Charles-François Daubigny
(Parigi, 1817 – 1878)
Gioco di nubi, 1870
olio su tela, 57 x 73,5 cm
16. Federico Faruffini
(Sesto San Giovanni, Milano, 1833 –
Perugia, 1869)
Vendetta in un harem (La greca), 1854
olio su tela, 92,5 x 78,5 cm
17. Federico Faruffini
(Sesto San Giovanni, Milano, 1833 –
Perugia, 1869)
Modella in costume
olio su tela, 40 x 30 cm
18. Pietro Michis
(Milano, 1834 – 1903)
Venezia
olio su cartone, 41 x 12,5 cm
19. Pietro Michis
(Milano, 1834 – 1903)
Paesaggio di montagna
olio su cartone, 37,5 x 17 cm
20. Vincenzo Cabianca
(Verona, 1827 – Roma, 1902)
Maremma, 1857
olio su tavola, 14,4 x 30,5 cm
21. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Paesaggio
olio su tela, 38 x 46 cm
22. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
La toilette (Dopo il bagno)
pastello su carta, 73 x 40 cm
23. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Donna nuda coricata
pastello e carboncino su carta,
33 x 37 cm
24. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Dopo il bagno (Ventaglio)
pastello su tela su cartone, 29,5 x 58 cm
25. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Ballerine
pastello e carboncino su carta azzurra,
52,5 °— 67 cm
26. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Busto di ragazza nuda
pastello su carta, 60 x 49 cm
27. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi,1917)
Roussotte
pastello su carta, 45 °— 38 cm
28. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Due figure femminili
matita su carta, 38,5 x 46 cm
29. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Matilde
pastello su carta, 41 x 32 cm
30. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841- Parigi, 1917)
Ritratto di donna
carboncino e pastello su carta,
46 x 38 cm
31. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841- Parigi, 1917)
Riflessione
olio su tela, 53 x 64 cm
32. Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Busto di donna in camicia
olio su tela, 42 x 33,5 cm
33. Daniele Ranzoni
(Intra, Novara, 1843 – 1889)
Giovinetta
acquerello su carta, 37 °— 27,5 cm
34. Giuseppe De Nittis
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Harem
olio su tela, 33,5 x 25 cm
35. Giuseppe De Nittis
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Signora col binocolo
acquerello su carta, 28 x 22 cm
36. Giuseppe De Nittis (?)
(Barletta, Bari, 1846 – Saint Germain-en-
Laye, Parigi, 1884)
Trafalgar Square
carboncino su carta, 22 x 28 cm
37. Luigi Nono
(Fusina, Venezia, 1850 – Venezia, 1918)
Figura femminile
olio su tavola, 33 x 23,5 cm
38. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
La moglie del pittore in lettura
olio su tela, 24 x 33 cm
39. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
Il Ponte Coperto sul Ticino
olio su tela, 19,5 x 33 cm
40. Ezechiele Acerbi
(Pavia, 1850 – 1920)
Paesaggio con cascinale
olio su tela su cartone, 34,8 x 25,7 cm
41. Francesco Paolo Michetti
(Tocco di Casauria, Pesaro, 1851 –
Francavilla al Mare, Chieti, 1929)
La pastorella, 1879
olio su tavola, 24 x 15 cm
42. Vittore Grubicy de Dragon
(Milano, 1851 – 1920)
In barca a Venezia, 1897
olio su tela , 23 x 31 cm
43. Luigi Conconi
(Milano, 1852 – 1917)
Il saluto
olio su tela, 150 x 94 cm
44. Paolo Fagnani (?)
Donna seduta su uno scoglio
olio su tela, 96,5 x 74,5 cm
45. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
In lettura
acquerello su carta, 30,5 x 21 cm
46. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
Chiostro in montagna (All’Alpino)
olio su tavola, 39 x 59 cm
47. Leonardo Bazzaro
(Milano, 1853 – Miazzina, Verbania,
1937)
Veduta di Chioggia o Canale a Chioggia
olio su tavola, 64,5 x 50 cm
48. Alessandro Milesi
(Venezia, 1856 – 1945)
Nella stalla
olio su tavola, 33,5 x 37,5 cm
49. Alessandro Milesi
(Venezia, 1856 –1945)
Scialletto rosso
olio su tela, 61,5 x 44 cm
50. Cesare Tallone
(Savona, 1853 – Milano, 1919)
Figura di ragazza
olio su tela, 79,5 x 57,5 cm
51. Pompeo Mariani
(Monza, Milano, 1857 – Bordighera,
Imperia, 1927)
Figura in giardino, 1900
olio su tavola, 22 x 32,5 cm
52. Pompeo Mariani
(Monza, 1857 – Bordighera, Imperia,
1927)
Pesca alla Zelata
olio su tavola, 28,5 x 18 cm
53. Pompeo Mariani
(Monza, 1857 – Bordighera, Imperia,
1927)
Lanca alla Zelata
olio su tavola, 28,5 x 18 cm
54. Angelo Dall’Oca Bianca
(Verona, 1858 – 1942)
Donna che cuce
olio su tavola, 16 x 28,5 cm
55. Angiolo Tommasi
(Livorno, 1858 – Torre del Lago,
Lucca, 1923)
Lavandaia al lago di Massaciuccoli
olio su tavola, 45 x 25,5 cm
56. Serafino Macchiati
(Camerino, Macerata, 1861 – Parigi,
1916)
Lillà, 1901
olio su tela, 55,5 x 46 cm
57. Serafino Macchiati
(Camerino, Macerata, 1861 – Parigi,
1916)
Prato verde
olio su tavola, 30 x 24 cm
58. Pietro Fragiacomo
(Trieste, 1856 – Venezia, 1922)
Marina
olio su legno, 16,5 x 26 cm
59. Lorenzo Gignous
(Modena 1862 – Porto Ceresio, Varese,
1958)
Paesaggio
olio su tela, 30 x 50 cm
60. Giuseppe Pellizza da Volpedo (?)
Veduta di Volpedo
olio su tavola, 12,8 x 12,3 cm
61. Plinio Nomellini
(Livorno, 1866 – Firenze, 1943)
Lucilla (La Ninina)
olio su tela, 100 x 100 cm
62-64. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
L’Enigma umano (trittico), 1900
62. Il Dolore
olio su tela, 188,5 x 62,3 cm
firmato e datato in
63. Il Silenzio
olio su tela, 170,5 x 94 cm
64. Il Piacere
olio su tela, 188 x 63,8 cm
65. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Verso l’ovile, 1904
olio su cartone telato, 49 x 73 cm
66. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Granoturco, 1924
olio su legno, 26 x 50 cm
67. Giorgio Kienerk
(Firenze, 1869 – Fauglia, Pisa, 1948)
Covoni, 1931
olio su tela, 24,5 x 49 cm
68. Carlo Fornara
(Prestinone di Val di Vigezzo, Novara,
1871 – 1928)
Paesaggio. Mattino d’autunno a Vocogno
olio su tavola, 30 x 40 cm
69. Erminio Rossi
(Sannazzaro de Burgundi, Pavia, 1871 –
Pavia, 1942)
Barconi in un canale
olio su legno, 51 x 64 cm
70. Erminio Rossi
(Sannazzaro de Burgundi, Pavia, 1871 –
Pavia, 1942)
Sottobosco in autunno (Pioppi)
olio su tela, 115 x 89 cm
71. Antonio Rizzi
(Cremona, 1869 – Milano, 1940)
Sotto l’ombrellino
olio su tela, 100 x 59,5 cm
72. Riccardo Pellegrini
(Milano, 1863 – Crescenzago, Milano,
1934)
Domenica all’aperto
olio su tela, 44 x 52 cm
73. Charles-François Guérin
(Sens, 1875 – Parigi, 1939)
Nudo di spalle
olio su tela, 55 x 56 cm
74. Ambrogio Alciati
(Vercelli, 1878 – Milano, 1929)
La preghiera
olio su tela, 81 x 85,5 cm
75. Armando Spadini
(Poggio a Caiano, Firenze, 1883 – Roma,
1925)
Testa di bimbo (Lillo)
carboncino, 14 x 15,5 cm
76. Armando Spadini
(Poggio a Caiano, Firenze, 1883 – Roma,
1925)
Lillo che dorme
olio su tela, 22 x 28 cm
77. Oreste Albertini
(Torre del Mangano, Pavia, 1887 –
Besano, Varese, 1953)
Paesaggio invernale, 1931
olio su tavola, 40 x 49,5 cm
78. Oreste Albertini
(Torre del Mangano, Pavia, 1887 – Besano,
Varese, 1953)
Tramonto sul Generoso
olio su compensato, 79 x 60 cm
79. Primo Carena
(Fossarmato, Pavia, 1910 – Pavia, 1989)
Lanca, 1936
olio su legno, 32 x 41 cm
80. Giuseppe Amisani
(Mede Lomellina, Pavia, 1881 –
Portofino, Genova, 1941)
La modella
olio su tavola, 52,5 x 36 cm
81. Mario Acerbi
(Milano, 1887 – Pavia, 1982)
Ritratto di Carla Morone in lettura, 1961
olio su tela, 117 x 110 cm
SCHEDA CATALOGO
Editore
Skira
Formato
cm 24 x 28
Pagine
144 delle quali 96 a colori e 48 in bianco e nero
Testi
50 cartelle dattiloscritte complessive
Illustrazioni
85 a colori e 10 in bianco e nero
A cura di
Giovanna Petrenga
Susanna Zatti
Saggi
Artisti, committenti e collezionisti a Pavia nell’Ottocento e nel Novecento. Le raccolte di
pittura moderna dei Musei Civici Pavesi, Susanna Zatti
Persistenze e novità iconografiche nella pittura italiana di fin de siècle, Giovanna Petrenga
Sullo sfondo di “paesaggi” e di “figura” l’identità di una comunità, Ferdinando Creta
Schede e apparati a cura di
Susanna Zatti
Francesca Porreca
19
dicembre 2008
Impressionisti e Postimpressionisti. La donna, il paesaggio e l’impressione
Dal 19 dicembre 2008 al 29 marzo 2009
arte moderna e contemporanea
Location
REGGIA DI CASERTA
Caserta, Viale Douhet, 22, (Caserta)
Caserta, Viale Douhet, 22, (Caserta)
Biglietti
Il biglietto di ingresso alla mostra comprende la visita agli appartamenti reali del ’700 e ’800 e la visita della mostra “Terraemotus”. - Intero € 4,20
- Ridotto € 2,10 visitatori di età compresa tra 18 e 24 anni
- Gratuito visitatori sotto i 18 anni e sopra i 65 anni. I possessori ARTECARD hanno diritto ad uno sconto
Orario di apertura
Dalle ore 8.30 alle ore 19.30, ultimo ingresso alle ore 19.00.
La mostra resta chiusa il martedì.
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
Autore
Curatore